Febbre
Yohan's p.o.v.
Stare a scuola senza Janet per più di otto ore è terribilmente noioso, specie quando non hai altri amici con cui parlare, se non due o tre conoscenti compagni di corso con cui scambiare proprio due parole in croce.
In più sono ansioso di andare da lei e poterla vedere, quando finalmente le lezioni saranno finite. Ma il brutto è che sono appena cominciate, intendo, è passata solamente mezz'ora da quando sono qui, nella classe di matematica, a fare equazioni e risolvere problemi.
Non che io sia una schiappa in matematica, tutt'altro, ma la mia prof mi sta proprio antipatica, è più forte di me, e senza la presenza di Janet non riesco proprio a concentrarmi. Sarà dura e faticosa, ma prima o poi uscirò da qui, mancano solamente trenta minuti.
***
*Driiiiiin*
Suona finalmente la campanella, così corro più veloce della luce verso la classe di chimica, visto che quella prof è talmente tanto severa che se ritardo di un minuto mi uccide.
Faccio giusto in tempo a fare ingresso nell'aula e a infilarmi in fondo, nell'ultimo tavolo libero rimasto, e a sistemarci affianco la mia roba.
Dopo pochi secondi fa ingresso la prof, che però, al posto di chiudersi violentemente la porta alle spalle come invece fa di solito, lascia passare dietro di lei una ragazza mai vista prima, che cammina a testa bassa e fa un inchino prima di presentarsi.
Prima che lei possa anche solo parlare, noto con mio grande stupore che ha dei tratti vagamente europei, non saprei definire bene di dove sia, ma di sicuro non è coreana al cento per cento.
Il suo viso è vagamente familiare, i lunghi capelli marroni con le punte tinte di verde le ricadono sulle spalle, ha il naso leggermente all'insù e delle labbra truccate con poco rossetto, tanto per mostrarsi elegante.
Continuo a squadrarla con sempre più stupore, il mio sguardo scende a contemplare quelle magrissime gambe e quelle scarpe nere così lucide di sua proprietà. Anche il resto dei vestiti è molto costoso, quasi sicuramente deve essere una ragazza ricca, e deve essere la prima volta che viene qui, dal momento che è d'obbligo la divisa che lei evidentemente non possiede ancora.
《Salve a tutti, il mio nome coreano è Park Soo Young, ma potete chiamarmi Joy, e ho sedici anni. La mia entrata in questa scuola vi avrà sorpreso, infatti la mia comparsa è dovuta al fatto che mio padre ha trovato un lavoro temporaneo qui, a Seoul, quindi ci siamo dovuti trasferire da Los Angeles qualche giorno fa. Avendo madre americana e padre coreano so parlare abbastanza bene entrambe le lingue, tuttavia mi hanno messo nel corso dell'annata precedente la mia perché ho bisogno di ambientarmi. Detto questo, spero che la mia permanenza qui sia gradevole e.. niente, questo è quanto》
La ragazza pronuncia questo discorso lasciando metà classe a bocca aperta, non tanto per l'aspetto fisico, quanto per il suo atteggiamento educato e il suo modo di esprimersi. Non sembra per niente americana, composta com'è. Chissà perché, io credevo fosse europea, perché in fondo assomiglia un po' a Janet.
Santo cielo.. Janet! Ecco chi mi ricorda! Ecco a chi ho subito pensato non appena ho visto questa ragazza!
《Prego Joy, vai pure a sederti affianco a Kang Yohan, il ragazzo là in fondo all'ultimo banco》sentenzia la professoressa, indirizzandola verso di me.
Sto per commettere l'errore più grosso della mia vita, ovvero quello di evitare che la ragazza nuova si sieda accanto a me, quando improvvisamente mi accorgo che qualsiasi tentativo sarebbe inutile. Non ci si può ribellare alla prof.
Così Joy in pochi secondi è già seduta affianco a me, e mi sta guardando come si farebbe con un alieno.
《Io sono Kang Yohan, piacere》le dico, al solo scopo di cercare di mostrarmi educato, porgendole una mano.
《Piacere mio》risponde, ricambiando la stretta e sforzando un sorriso, che si vede lontano un chilometro che è falso.
Non saprei dire il motivo preciso, ma questa Joy ha la faccia da una che non deve essere tanto felice ad essersi trasferita qui. Forse in California aveva molti amici che ha dovuto improvvisamente lasciare, forse aveva addirittura un ragazzo, cosa che non mi sorprenderebbe affatto visto che come tipa non è niente male.
Mentre sto rimuginando su queste cose, la prof comincia a parlare:
《Ragazzi, oggi farete un esperimento a coppie, così come siete sistemati nei banchi. Avrete a disposizione tre delle mie lezioni per portarlo a termine, nell'arco di questa settimana, dopodiché mi consegnerete la tesi che verrà valutata》
Tutti si guardano sorpresi, e hanno ragione. È la prima volta che la prof ci fa fare cose del genere, che sia in onore della nuova arrivata?
《Senti, Yohan.. te la cavi in chimica?》mi chiede sottovoce Joy, avvicinandosi col viso a me sempre di più e scatenandomi un irrefrenabile impulso di allontanarmi.
《Diciamo di sì, e tu?》le chiedo a mia volta con un tono che trasuda freddezza, cercando di non mostrarmi troppo aperto. Non so perché, ma dalle prime parole che mi ha rivolto mi sono sorprendentemente accorto che questa ragazza è abbastanza inquietante.
《Non proprio, avevo l'insufficienza in America》mi risponde Joy affranta, accarezzandosi la punta di un ciuffo di capelli.
《Mi dispiace.. com'era l'America?》cerco di risponderle comprensivo, quando in realtà ad essere sincero non è che me ne importi più di tanto, ma l'educazione non va mai in vacanza.
《Ragazzi, munitevi dei microscopi situati nell'armadio in fondo all'aula e analizzate tre campioncini a piacere, scrivendo poi le reazioni chimiche di ciascun elemento..》comincia a darci le istruzioni la prof, anche se nessuno la ascolta, da quanto è noiosa.
Dopo tutta la sua lunghissima spiegazione ci dirigiamo in fondo e ci muniamo di microscopi e altro materiale utile, dopodiché torniamo ai nostri tavoli.
《Parliamo dopo, ti va? Anzi, ti va se ci vediamo al pomeriggio per concludere il nostro progetto più in fretta?》mi chiede Joy, cambiando improvvisamente espressione nel suo volto e mostrandomi un gran sorriso.
Che sia carina non posso negarlo, ma adesso se me la ritrovo appresso anche al pomeriggio non avrò più libertà di movimento. Specialmente quando ritornerà Janet.
Oh, giusto, Janet! Dopo la scuola devo andare assolutamente da lei, glielo avevo promesso.
《Veramente.. avrei un altro impegno. Sai, oggi devo andare a casa di..》
《Della tua ragazza?》mi interrompe Joy, mentre sto sistemando con cura il microscopio in mezzo a noi.
Involontariamente avvampo, senza sapere cosa risponderle, ma poi mi rendo conto che, se voglio evitare che mi stia appiccicata e faccia altre domande fin troppo personali, una scusa dovrò pure inventarmela.
《Esattamente, dalla mia ragazza che sta male e che oggi non è potuta venire a scuola》farfuglio, stando a testa bassa con la scusa di armeggiare col materiale per l'esperimento.
So che non avrei dovuto mentire, ma non avevo scelta. Spero di non averla offesa troppo, odio vedere le persone soffrire a causa mia.
《Oh, beh.. ok..》balbetta lei, e intuisco che ha intenzione di continuare a parlare, ma io sono più veloce e la precedo.
《Mi passeresti il potassio?》dico, allungando una mano verso di lei e aspettandomi che mi dia ciò che le ho chiesto.
Lei annuisce e finalmente smette di parlare, anche perché nella classe regna un silenzio di tomba e si sentirebbe comunque tutto.
Ogni coppia comincia così l'esperimento e, fra analisi di elementi chimici e stesure di tesi varie, l'immersione nell'attività è talmente tanta che sia Joy che io restiamo zitti per tutto il resto della lezione.
***
È passata la tanto agognata ora, e con l'esperimento siamo già a buon punto.
Quando la campanella suona, ci dirigiamo tutti fuori in corridoio, per andare nella classe successiva.
Riesco velocemente a precedere Joy e a correre verso l'aula di diritto, quando mi scontro contro qualcuno che mi fa cadere tutto lungo a terra.
《Tsk, guarda chi si vede》
Alzo la testa, e riconosco il viso di Gabriel che sovrasta il mio, con dipinto in faccia un sorrisetto beffardo.
Prima che possa dire anche solo una parola, sento una mano che mi aiuta a tirarmi su, ma caccio un urlo di sorpresa quando mi accorgo che è.. Joy.
《Grazie》dico, voltandomi per andarmene il prima possibile, lasciandola dispersa fra la confusione generale del corridoio.
《Oh, adesso Yohan hai una ragazza? Bene, anch'io!》mi segue la voce di Gabriel, che mi fa innervosire non poco.
Ma cosa sta dicendo?
《Smettila di seguirmi》taglio corto, girandomi verso di lui, senza tuttavia ottenere l'effetto sperato.
《Sai una cosa, Yohan? Ho baciato Janet stamattina, e lei.. ha ricambiato assai volentieri!》mi provoca Gabriel, e ho il brutto presentimento che non stia mentendo.
Gabriel e Janet.. si sono baciati? Loro due.. insieme? Cacchio, no! Deve essere una bugia, per forza.
E.. Gabriel vorrebbe forse farmi credere che la mia migliore amica nonché la ragazza che mi piace da sempre ha ricambiato il suo bacio? Sarà veramente vero?
No, no, no. Non devo pensarci, oggi pomeriggio dopo scuola vedrò Janet, ci parlerò e scoprirò che Gabriel ha spudoratamente mentito. Devo solo avere pazienza.
《Vaffanculo》rispondo a Gabriel, facendogli un segnaccio e correndo via verso la mia classe di diritto, immergendomi fra la folla.
Più riesco ad evitare quello strafottente di Gabriel per i corridoi e meglio è. Con lui non voglio proprio avere nulla a che fare.
Spazio autrice:
Ecco per voi un altro capitolo, in cui ha fatto improvvisa comparsa un nuovo personaggio: già, è ispirato proprio a Joy delle Red Velvet (ma con un'età e origini ben diverse dalla Park Soo Young originale).
Allora, che cosa ne pensate? Per adesso vi sta simpatica o pensate che sia troppo appiccicosa con Yohan?
Al prossimo capitolo!
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