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Assistente

*Il giorno dopo*

Gabriel's p.o.v.

《Gabriel come suo assistente? Ma sta bene, per caso? Mio figlio non è affatto quel tipo di persona che lei crede che sia, e per di più ha solamente 15 anni! Come può dire una cosa del genere?》esclama mio padre Junho, facendo sbattere di colpo sul tavolo il bicchiere d'acqua da cui stava bevendo.

Sapevo che avrebbe avuto questa reazione, e d'altronde non mi offendo nemmeno. So già da me che non sono proprio il tipo da detective, e anche mio padre concorda in questo. Motivo per cui c'è di nuovo da sorprendersi per la caparbietà del detective Johsua Hong.

《No, non scherzo affatto, signor Lee. Vede, suo figlio è.. come posso dire, è un tipo perspicace. Sono rari i tipi come lui, glielo dice un detective che ne sa qualcosa in materia》parla il detective, serio più che mai, avvicinandosi a me e posandomi una mano sulla spalla, come per rassicurare mio padre della veridicità delle sue parole.

《E quindi lei vorrebbe... che mio figlio Gabriel l'aiutasse con le indagini, cioè che le facesse da assistente?》domanda di nuovo mio padre, sollevando interdetto un sopracciglio.

A questo linguaggio espressamente facciale, il detective Joshua risponde con un cenno affermativo del capo, continuando a tenere salda la sua mano sulla mia spalla, come un padre farebbe col proprio figlio ad una cerimonia importante.

《Esattamente, signor Lee. Io esaminerei tutti gli indizi, mentre suo figlio Gabriel si limiterebbe ad affiancarmi in tutto questo. Sa, mi sono reso conto di aver proprio bisogno di qualcuno, ma non di una persona qualunque, bensì di un tipo acuto come suo figlio appunto è》conferma il detective, rivolgendomi per la seconda volta in due giorni quel suo sorrisetto malizioso che mi inquieta tanto, facendomi venire i brividi.

Mio padre mi guarda, come a chiedermi implicitamente che ne penso io, e così, senza parlare, gli rivolgo un'espressione facciale che sta a significare la mia incredulità tale e quale alla sua per tutto questo.

《Se lei pensa veramente questo di Gabriel, e se Gabriel è d'accordo con la sua proposta, allora per me non ci sono problemi. L'importante è che mio figlio la affianchi solamente, senza che lei gli deleghi strane commissioni, intesi?》parla mio padre serio più che mai, squadrando Joshua dalla testa ai piedi e passando poi ad esaminare il mio volto ormai arreso.

《Ma certamente, signor Lee. Ha la mia parola. E sono sicuro che anche Gabriel è d'accordo, non è vero?》dice il detective, stringendomi per un misero secondo la spalla senza che mio padre se ne accorga, come a dire che o sono d'accordo, o sono d'accordo.

Ed effettivamente, rifiutarsi di fare questo non sarebbe affatto la cosa migliore: il detective Joshua potrebbe prenderla male e reagire chissà come, e poi, anche io voglio dare il mio contributo per scoprire chi è stato a sparare a Joy. Me l'ero ripromesso sin dall'inizio.

《S-sì, sono d'accordo. Anzi, non vedo l'ora》mento, annuendo con il capo nel modo più convincente possibile, che potrebbe evitare a mio padre alcuni scomodi dubbi.

《Bene, allora, signor Lee... io quasi quasi comincerei subito con suo figlio》esclama il detective, evidentemente, ma soprattutto stranamente, emozionato dall'essere affiancato da uno come me. Un semplice ragazzino, ma perspicace, come lui mi ha definito.

《Vieni, Gabriel Lee, andiamo pure di sopra. Ho un campione da esaminare che potrebbe risultare molto interessante》mi sussurra poi, conducendomi controvoglia nella stanza degli ospiti, cioè quella che da una settimana è la sua stanza, che si trova al piano superiore.

Sospiro, seguendolo. Del resto, se voglio veramente rendermi utile, non ho altra scelta se non questa.

Janet's p.o.v.

《Allora è confermato? Opereranno veramente Joy dopodomani mattina?! Che bello!》esclamiamo io e Yohan all'unisono, abbracciando poi affettuosamente la signora Park, che ci ha appena dato questa bellissima notizia.

La signora sta versando lacrime di gioia, lacrime di speranza per sua figlia, che domani potrebbe veramente risvegliarsi dal suo coma.

E sarebbe ancor più felice, se solo sapesse del detective privato che abbiamo assunto all'insaputa di tutti e che, a detta di Gabriel e degli altri 2PM che seguono di più la situazione, si sta dando veramente da fare.

Rivolgo poi il mio sguardo a Joy, abbozzando un sorrisetto sghembo alla sua figura esile distesa a letto, e stringo la mano di Yohan, anche lui in fibrillazione per la notizia.

《Sono sicuro che andrà tutto per il meglio, signora, e che Joy si sveglierà!》farfuglia Yohan fra le lacrime, tenendomi rigorosamente stretta la mano e continuando a spostare il suo sguardo da Joy alla signora Park, e viceversa.

《Ha tutto il nostro appoggio, e domani ci saremo sicuramente》dico decisa, riabbracciando nuovamente la signora Park per tranquillizzarla e per darle tutto il mio appoggio possibile.

Finora non ho mai perso un parente caro, o meglio, non ho nemmeno mai rischiato di perderlo, ma posso ben immaginarmi la sensazione, e di sicuro non è affatto invidiabile. Ecco perché spero che si concluda tutto per il meglio, così che la famiglia Park possa ritornare a vivere felice.

***

《Caffettino pomeridiano al solito bar?》mi punzecchia un braccio Yohan, mentre camminiamo mano nella mano in un marciapiede, senza meta.

Mi scappa involontariamente un sorrisetto, mentre annuisco felice a questa sua proposta. Avere Yohan come ragazzo è così bello, anche se in fondo la nostra routine rispetto a quando eravamo semplici amici non è cambiata affatto.

La città, i luoghi, le persone che incontriamo... sono sempre gli stessi. Siamo io e Yohan ad essere cambiati perché, assolutamente vero, stare insieme ci ha resi diversi.

Sto parlando in senso buono, ovviamente, nel senso che la nostra relazione, nonostante su carta abbia ancora solamente un giorno, si era in realtà cominciata già a plasmare da tempo.

Sono stata io ad essere terribilmente ingenua, ad avere intere salumerie sugli occhi e non solamente prosciutti, ma adesso che mi sono finalmente resa conto che è Yohan il ragazzo che fa per me, mi sento così sollevata.

Non che abbia tagliato i ponti con Gabriel, anzi, tutt'altro. Noi due continuiamo a parlarci normalmente ma, sebbene Gabriel non sappia ancora di me e di Yohan, sta evitando spontaneamente l'argomento amore.

Già, perchè, a detta sua, in un periodo del genere preferisce dare una mano a Joshua Hong piuttosto che uscire con noi o venire sempre con noi in ospedale da Joy.

D'altronde, se è quello che lui vuole veramente, non posso non lasciarlo fare. Sembra che adesso abbia addirittura fatto squadra con il detective dimenticandosi di tutto il resto, ma sinceramente non ho seguito tanto bene la cosa.

L'importante adesso è che tutti stiano bene, ed una volta che anche Joy si risveglierà potremmo finalmente tornare alla normalità, accantonando tutti problemi che ci affliggono quotidianamente qui a Seoul.

Arriverà poi un giorno in cui i nostri problemi d'amore a Seoul cesseranno definitivamente, Yohan e Gabriel smetteranno di litigare e Joy diventerà nostra amica. Bisogna solo aspettare. Il tempo cura tutte le ferite.

《Caspita, oggi è amarissimo!》esclama Yohan con una smorfia in volto, dopo aver deglutito un sorso di caffè.

Rido divertita per la sua espressione, vedendola però per la prima volta come la sua ragazza, e non come la sua migliore amica. Ecco perché mi sembra sempre così adorabile, qualsiasi gesto lui compia, che sia o meno indirizzato a me.

《Che c'è?》ridacchia anche Yohan, contagiato dalla mia risarella, continuando però a sorseggiare a suon di smorfie il caffè.

Scuoto la testa, con un sorriso.

《Niente, Yohan. Mi sto solo godendo questo momento. Non avrei mai pensato che noi due saremmo arrivati a questo punto, e ogni tanto... così, mi capita di riflettere mentre ti guardo》rispondo, guardando fuori dalla finestra a vetri il grande parco di Seoul bene in vista da qui.

《Riflettere su che cosa..?》domanda di nuovo Yohan, seguendo con gli occhi la traiettoria del mio sguardo senza capire.

《Su noi due. Su come eravamo, su come siamo diventati, su come diventeremo in futuro..》sussurro, chiudendo gli occhi tutta assorta fra i miei numerosi pensieri.

《Janet, tu ti fai decisamente troppe domande. Al momento ti serve sapere solo questo: io ti amo》dice deciso, posando il caffè sul tavolino e fissandomi dritto negli occhi. Quel suo sguardo che ormai conosco fin troppo bene, ma che mi sorprende con mille sfumature diverse ogni volta.

Lo sguardo di Yohan che ha la capacità di incantarmi sempre, in qualsiasi momento.

《Anche io ti amo... Han》trovo finalmente la forza di dichiararmi, prendendogli una mano fra le mie e beandomi a fondo di questo momento così prezioso. Un semplice appuntamento al bar, che però ricorderò per sempre nella mia mente.

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