31. UNA SCELTA - 2 parte
Ormai bloccato l'ingresso per Katie e Cristy non restava altro che adentrarsi nel corridoio di pietra.
Il ghiaccio sembrava essersi fermato. Vecchi strumenti da lavoro, divise di operai, sembrava tutto essersi fermato da tempo. In alcune parti le pareti erano rivestite in cemento, fino ad un certo punto del corridoio. In seguito la strada continuava con mattoni in pietra, proprio come i castelli medievali.
Sembrava che qualcuno avesse tentato di nascondere la vera natura di quella struttura, per poi fermarsi.
«Quindi il vecchio preside, voleva nascondere le origini della struttura» constatò Cristy.
«Mi chiedo se anche il resto della struttura sia fatta cosi»
«Che senso ha? Coprire una parete medievale, per farla diventare una struttura liscia e bianca?» Cristy toccò la parete di mattoni, e notò un piccolo gancio nella parte più alta della stanza.
Katie, invece, tornò leggermente indietro, oltre la parete bianca. Lastre di legno si poggiavano nella parte bassa, e le finestre erano sbarrate a coppie di due, separate da colonne con rientranze a forma circolare. Tornò, nella parte non lavorata del corridoio, dove Cristy stranamente cercava di arrampicarsi sulla parete, ma Katie non le diede molta importanza al momento.
Stava studiando la struttura. Su una delle pietre trovò un simbolo, sembrava un fiocco di neve, leggermente rialzato come un basso rilievo. Lo toccò, provando a schiacciarlo.
Alle sue spalle si senti un urlo, era Cristy. La parete dove lei si stava arrampicando si mosse aprendo cosi un'apertura.
«Si può sapere cosa stai combinando?»
«Guarda c'è un gancio lì su!»
«E con questo?» Katie si avvicinò: «Non è un gancio, sembra più...»
«Beh, comunque tu hai fatto una scoperta migliore della mia» interruppe Cristy scendendo dalla parete.
«Andiamo?»
«Ora che ci penso ho dimenticato la borsa di Mary Poppins»
«La cosa?»
«Niente, lasciamo stare».
Cristy e Katie entrarono nella stanza. Sembrava un vecchio laboratorio. Un po' come la soffitta del nonno di James, anche se più ordinata.
Disabitata da tempo, si capiva dalla puzza di chiuso, e i chili di polvere che coprivano tutto, compresa la libreria. Al centro della stanza una vecchia scrivania in legno, con tessuto rosso che copriva gli angoli, sul lato una sfera di cristallo di ghiaccio.
Katie si avvicinò, una leggera nube si muoveva all'interno. La ragazza si fece più vicina, mentre Cristy alle sue spalle sbirciava tra i libri impolverati.
«E-etciù»
«Ti hanno mai detto che sembri una bambina combina guai?» disse Katie con tono giocoso.
«Sempre. Sono la sbadata della situazione e me ne vanto!»
«Okay, okay...»
«Cos'è quella?»
«Non so...» Katie ritornò a guardare la sfera, questa volta la prese in mano, era fredda, in fondo era ghiacciata.
La nube si mosse di scatto e vide il suo ciondolo a forma di cuore spezzarsi in due.
Katie rabbrividì e lasciò andare la sfera, prima che potesse toccar terra Cristy riuscì a recuperarla.
«Si può sapere cosa hai visto?»
«Niente d'importante!»
«E poi sarei io la combina guai?»
«Tu cosa vedi?» Cristy guardò la sfera.
«Vedo una nuvola... »
«Guarda attentamente...»
«Non ci vedo niente di strano!»
«Sì, ma non scuoterla così! Dammi qua!»
«Allora, vedi altro?» La ragazza riprese la sfera, e non vide altro che la nuvola, si toccò il ciondolo oltre ad essere congelato, non c'era nulla che non andava, riposò la sfera, dove l'aveva presa e guardò la scrivania. «James, cosa hai visto qui, chi ti ha ridotto così?» pensò a bassa voce, Cristy la sentì, ma fece finta di non aver sentito.
Alle spalle della scrivania, si trovava un'enorme finestra murata.
Le due tra le varie carte trovarono un quaderno, con una copertina rossa ed al centro lo stesso simbolo che Katie aveva trovato su quella parete all'esterno: un fiocco di neve.
Cristy l'apri, era un diario. Si sedette sulla poltrona rossa, spolverandola con un fazzoletto ed iniziò a leggere. Tra pagine ingiallite e calcoli matematici e chimici, trovò una strana filastrocca. Katie riconobbe lo stile e poi ebbe la certezza:
Lo specchio di mille lacrime, da un troll fu creato.
Un mago colpito e una ragazza amata
in mille pezzi l'hanno lasciato,
ahimè, purtroppo è tornato...
i due fratelli
l'hanno riportato;
Cuore caldo d'amore,
Cuore freddo sconfigge il bagliore.
Quando mille lacrime cadranno
Il vento e gelo lo fonderanno.
E lo specchio di mille lacrime
Tornerà al suo splendore.
Cuore freddo sconfigge il bagliore,
e cancella ogni amore;
lei, lui odierà
lui di lei si dimenticherà;
E infine la ucciderà.
E lo specchio di mille lacrime
Tornerà al suo splendore.
Cristy chiuse di colpo il libro «Mette i brividi!»
«Ti sei spaventata?»
«H-ho freddo...» un vento si alzò nella stanza, e intanto un rumore si sentì.
«Cos'è stato?...»
«L'entrata!» urlò Katie che prese Cristy per mano e la trascinò con forza verso l'uscita. Il libro le cadde e con il fiatone Katie portò Cristy fuori dalla stanza segreta, giusto in tempo. La porta si richiuse subito dopo.
«Uffa, era interessante!»
«Mai... leggere ad alta voce ... un libro!» la rimproverò Katie, riprendendo fiato. Si toccò il ciondolo, era sempre freddo, neanche in quel momento aveva cambiato la sua forma. Doveva capire cosa era successo a James, e cosa aveva visto in quel posto... la ragazza si sollevò.
«Torniamo indietro?» chiese Cristy.
«Neanche per sogno!» ebbe come risposta.
Katie s'incamminò verso l'interno, man mano che entrava la struttura iniziava a deformarsi. Ai lati statue di gargoyle rivolte verso la fine del corridoio, Cristy si aggrappò al braccio di Katie.
Giunti al termine, trovarono un enorme porta ad arco al disopra di una piccola scalinata, con ai lati due statue umane, rappresentavano un uomo e una donna, con al posto degli occhi due rubini per la donna e due topazi per l'uomo.
«E adesso che si fa?»
«Entriamo!»
Katie spinse la porta e la statua femminile girò il volto verso di loro. Dopo quello scatto la porta si aprì.
«Mi è sembrato che la statua si sia mossa»
«L'ho notato anch'io...» rispose Katie.
«E lo dici così tranquillamente?»
Al centro della stanza in un'enorme teca di vetro c'era una cornice con all'interno la metà di uno specchio rotto.
«Katie...» sentì una voce.
«James...» La ragazza corse verso lo specchio e lì vide il volto di James con gli occhi chiusi. In seguito, la prima volta che s'incontrarono, il loro primo bacio, infine quel momento nella palestra e la frase: «Tu non vai da nessuna parte».
«Katie...» la chiamò Cristy, il suo volto era pieno di lacrime, quest'ultime, cadendo venivano assorbite come d'incanto al suolo.
Katie guardò lo specchio e notò come con un leggero tintinnio, lo specchio si rigenerava.
«Abbiamo trovato, lo specchio di mille lacrime».
«Mi sa di sì» confermò Cristy, che si asciugò le lacrime con il palmo della mano.
«Bene, bene, bene...» disse una voce femminile
«Chi abbiamo qui?» continuò una voce maschile.
«Josh...» pronunciò Cristy girandosi di colpo.
«No. Mia cara, il tuo principe non è qui...»
Davanti a loro, due figure incappucciate, con un lungo mantello. S'intravedeva una ragazza, con capelli argentei, gli occhi celesti e la pelle pallida, bianca, mentre il ragazzo aveva gli occhi bianchi, ancora più chiari della ragazza.
Cristy fece un passo indietro, mentre Katie si fece avanti.
«Voi chi siete di grazia?»
I due sorrisero, beffardi a quella domanda.
«Io se fossi in te, sarei più preoccupata su chi ti porti dietro...»
«Che vorreste dire?»
«Beh, non è difficile essere assaliti alle spalle di questi tempi, non è così, sorella?»
«Beh, credo che lei abbia altri problemi a cui pensare adesso... dov'è il tuo caro James, principessa?»
Katie indurì il volto, e di colpo con un urlo si lanciò contro la ragazza che rispose togliendosi la veste con il cappuccio che lei e il fratello portavano.
«Albert!»
«Ma...m-mma...?»
La preside era appena arrivata all'entrata, la scena era delle peggiori: Bobby e Josh stesi sul pavimento a far pugni. Gey era tutta bagnata per via del ghiaccio sciolto, mentre Albert cercava di calmarla, lo stava a dir poco strozzando.
«Si può sapere che sta succedendo qui? Il bidello Catter mi ha chiamata di corsa sentendo "il mio annuncio"».
«Beh ecco!» pronunciò il figlio con un leggero fiato di voce.
«Josh, Bobby! Smettetela subito, se non volete essere sospesi... signorina Gey, lasci subito mio figlio».
E in quel momento sia Josh che Gey persero i sensi, Albert riuscì a prenderla prima che cadesse sul pavimento, mentre Josh sbatté la testa al suolo.
«Mio Dio Bobby, come ti sei conciato!»
Intanto all'interno Katie era accanto a Cristy, prendendo fiato mentre la giovane ragazza di ghiaccio era ferma, immobile, al centro della stanza «Quattro pugni li sai dare vedo».
«Sorella...l'incantesimo dei giovani si è spezzato» continuò la figura maschile.
«Capisco, avranno consumato tutta la nostra energia».
«Katie, dovremmo andar via...» rispose Cristy.
«Non senza aver distrutto quello specchio».
Katie si rimise in piedi, mentre la giovane figura di ghiaccio sorrise, con un gesto della mano, fece fuoriuscire dal nulla una scia di ghiaccio, Katie si lanciò verso Cristy spingendola sul pavimento.
«Katie... Elisabeth Loris Jennifer Ariston, quanti nomi per una sola persona».
«Quante personalità in un unico corpo!» continuò il ragazzo «noi siamo Ira e Vendetta»
«E con questo?» chiese Katie.
«E tu invece chi sei in realtà?» chiese la ragazza.
«Katie la ragazza normale, giovane, spiritosa e combattiva, Elisabeth la seria e sentimentale... Loris quella che si sacrifica per gli altri e Jennifer la spietata che non guarda in faccia a nessuno. La famiglia Ariston beh, questo almeno dovrai scoprirlo da sola...» spiegò il ragazzo con un sorriso spietato.
Cristy intervenne alzandosi insieme a Katie... «Tanti "io" formano un solo ed unico "io", è inutile cercare il proprio se stesso, perché esso non è altro che l'insieme di piccoli frammenti».
«La tua anima è formata da due "io" contrastanti, non è così?» rispose di getto il ragazzo con l'intento di ferirla.
«Cosa siete voi, due psicologi?» Katie era infastidita da tutte quelle chiacchiere. L'odio che bramava in quel momento, non le permetteva di ragionare su cosa, in effetti, stavano dicendo e svelando seppur in secondi termini i due gemelli.
«Ah ah ah... questa è bella. Ci sei andata vicino, noi riusciamo a leggere i segreti delle persone».
«Siamo i guardiani e servi dello specchio».
«Si, siete Ira e Vendetta abbiamo capito» interruppe Katie.
«Mia sorella è Ira ed io sono Vendetta» continuò il ragazzo che si tolse il mantello. Katie poté vedere meglio i suoi i capelli corti argentati, gli occhi bianchi, e la pelle ancora più limpida della sorella.
«Beh ora che la differenza è stata specificata sono più contenta».
«Tsz, l'anime più fragili sono quelle di chi ama. I più facili da corrompere. Noi apriamo gli occhi a chi ha paura di perdere. Tu Katie, hai ferito James, comportandoti in quel modo con Josh».
«Io?» disse Katie indicandosi il viso con il proprio indice.
«E tu Cristy, viso da angelo... che non sei» interruppe il ragazzo.
«Hai ferito Josh... fai sempre amicizia con tutti, conosci tutti i maschi della scuola, e se non bastasse, sei molto chiara ad esprimere i tuoi sentimenti, tranne con lui. Gli uomini che guardano in quello specchio ricevono un cuore congelato... e allora...»
«Ah! Basta... sono stufa di ascoltarvi». Katie si girò verso la vetrata, dov'era rinchiuso lo specchio ed iniziò a prendere la carica per poi lanciarsi e colpirlo con un calcio. Una barriera la spinse lontano.
«Inutile ragazzina...»
«Katie!» Cristy corse verso di lei. Katie si piegò su un lato, ad un tratto la sua collana diventò nera, ed una luce abbagliante fermò la sua amica. Il pensiero di James la bloccò. «Katie riprenditi!»
Cristy si girò verso i due fratelli, il suo sguardo era diverso.
«Cosa vuoi fare svelare il tuo segreto? Lui ne soffrirà...» La ragazza abbassò le braccia una accanto all'altra e aprì i due palmi.
Da una parte all'altra una luce rossa stava formando una spada infuocata. I due fratelli fecero un passo indietro, ad un tratto, però, la porta si spalancò e i due scomparvero, insieme a quella strana luce nelle mani di Cristy.
Katie si girò verso di loro. La luce nel ciondolo era ancora nera, e se non bastasse, il ciondolo era a forma di cuore.
«Albert, che ci fai qui?!»
«Quello cos'è?»
«Non lo guardare...» dissero le due ragazze in coro. Katie si alzò di scatto e con una mossa di karate stese il ragazzo, portandolo fuori dalla stanza. La porta si chiuse e anche se Katie cercò più volte di aprirla non dava segno di muoversi.
«Katie cos'ha la tua collana?»
«Ecco io...» la ragazza non sapeva cosa rispondere, la nascose con la mano, ma la luce continuava a fuoriuscire.
«Cosa facciamo?» chiese Cristy, mentre Albert si alzò piano.
«Cristy...» pronunciò attirando l'attenzione delle due «Vedi Josh e Gey...» Cristy scappò verso l'uscita senza badare ai due, né aspettare la fine del discorso.
Albert allora si girò verso Katie. «Devi scegliere. A volte bisogna ritirarsi».
Katie guardò la porta ed in seguito il ciondolo, temeva per James, ma a malincuore lasciò il corridoio.
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