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S e t t a n t o t t o

"Buongiorno, ragazzi, buongiorno." Sorrise il nuovo professore di pozioni, Lumacorno, mentre i suoi studenti si sistemavano per la lezione, "Prego, entrate entrate." Accolse gli ultimi arrivati.

"Oh, Harry, finalmente!" Esclamò appena il ragazzo fece il suo ingresso nella classe insieme a Ronald, "Vedo che hai portato un amico, unitevi pure." Li invitò ad ascoltare la lezione.

"Grazie, signore." Harry gli fece un cenno del capo e si avvicinò agli altri studenti, posando lo sguardo su Josephine, "Ciao Jo." Le sorrise gentilmente.

"Ciao Harry." Ricambiò anche lei, facendogli capire di non essere più arrabbiata con lui.

"Ti vedo diversa." Sussurrò mentre notava la sua chioma liscia, diversa da come era solita portarla.

"Già..." Annuì timidamente, "Ho voluto cambiare un po'."

"Mi piace." Harry sorrise e lei ricambiò prima che la sua attenzione cadesse su Draco che, invece, teneva lo sguardo basso. Inspirò profondamente e spostò la concentrazione sulla spiegazione del professore, non capendo il suo comportamento abbastanza irritante.

"Ora, qualcuno saprebbe dirmi cos'è l'Armotentia?" Domandò il professore, indicando un recipiente nero da cui usciva del fumo di colore viola.

"L'Armotentia è il filtro d'amore più potente che possa esistere." Rispose prontamente Hermione con il libro stretto tra le braccia, "Permette di sentire l'odore della persona che ci attrae di più." Camminò verso la pozione per annusare, "Ad esempio, io sento aroma di erba tagliata." Mormorò con imbarazzo, sapendo che si trattava dell'odore di Ronald e tornò al proprio posto.

"Molto bene, signorina Granger." Si congratulò il professore.

"Signore, non ci ha detto cos'è quello." Katie Bell indicò una piccola fiala contenente un liquido trasparente.

"Ah, sì." Borbottò l'insegnante, "Questa è Felix Felicis, ovvero-"

"Fortuna liquida." Hermione lo precedette.

"Esattamente." Sorrise, mostrando a tutti la piccola fiala, "Fortuna liquida, che se bevuta permette di avere successo nelle proprie imprese."

Draco, che aveva tenuto lo sguardo basso tutto il tempo, alzò lentamente gli occhi interessati sul piccolo oggetto tenuto tra le dita del professore, "Il processo per preparare la Felix Felicis è molto complicato e io donerò questa piccola fiala allo studente che sarà in grado di preparare un decente Distillato della Morte Vivente." Appena vennero pronunciate quelle parole, tutti gli studenti si sistemarono nei tavoli dell'aula per mettersi al lavoro.

"Teddy, dov'è la preparazione?" Domandò Josephine mentre si posizionava accanto al ragazzo.

"Pagina dieci."

Durante il processo Josephine non era particolarmente concentrata sulla pozione, bensì sulla grande attenzione e precisione che impiegava Draco per preparare correttamente la pozione.

Aveva così tanto bisogno della Fortuna liquida?

Mentre girava il mestolo nel distillato che stava preparando si soffermò ad osservarlo dall'altra parte della stanza, sperando che così facendo si potesse accorgere di lei e almeno guardarla, dato che non l'aveva fatto praticamente mai da quando erano tornati a scuola.

Improvvisamente, un odore a dir poco terribile le pizzicò le narici e il suo viso serio si trasformò in una smorfia piena di disgusto. Iniziò a tossire fortemente, portandosi la mano alla bocca e catturando l'attenzione di tutti, "Cristoforo Colombo, che schifo!"

A quell'esclamazione gli occhi di Draco guizzarono su di lei, sapendo che era l'unica che parlava così, e colse l'occasione per osservarla qualche secondo. Trattenne un sorriso divertito mentre la guardava tapparsi il naso e continuare a girare il mestolo da lontano per non sentire quel pessimo odore.

"Tutto bene, Jo?" Chiese Theodore mentre le toccava i capelli arruffati.

"Una meraviglia."

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"Complimenti, Harry, il tuo Distillato è perfetto." Ridacchiò il professore, impressionato da tale bravura, "Solo uno studente prima di te c'era riuscito." Scosse la testa, prendendo la fiala, "E questo è per te." Glielo porse, sorridendogli.

Harry gli fece un cenno del capo e sorrise, osservando la Felix Felicis mentre tutti applaudivano, tranne i Serpeverde.

"Porcospino, serviva a me la Fortuna liquida." Josephine sbuffò mentre usciva dall'aula, facendo ridacchiare Theodore.

"Pensi di essere sfigata?"

"Non lo penso, lo sono." Puntualizzò, portandogli un braccio intorno alla vita, "Una cosa buona nella mia vita non sarebbe male."

"E io?" Domandò, aggrottando la fronte e fingendosi offeso.

"Perdonami, tu sei una delle cose più belle che mi siano capitate." Sorrise mentre stampava un bacio sulla sua guancia. In lontananza, scorse Draco che camminava da solo in corridoio e, nonostante non le piacesse molto fare il primo passo, decise comunque di andare a parlarci. In fondo, quando avevano litigato l'anno precedente era stato lui a farlo per primo, "Ci vediamo dopo, Teddy." Lo salutò gentilmente, scompigliandogli i ricci e seguendo il biondo.

Theodore, ridacchiando lievemente, si passò una mano tra i capelli e la guardò camminare dietro Draco. Sospirò, abbassando lo sguardo, e si mise le mani nelle tasche dei pantaloni mentre cambiava strada per dirigersi alla lezione successiva.

Josephine camminò dietro Malfoy mentre cercava di stare al suo passo, vista la velocità con cui si muoveva in mezzo ai corridoi vuoti.

"Draco?"

Sentendo il suo nome pronunciato dalla sua voce, il ragazzo si fermò e si voltò, guardandole i capelli svolazzare mentre percorreva gli ultimi passi per raggiungerlo. L'espressione sul suo viso era talmente fredda che non sembrava essere più lui e questo la fece preoccupare ulteriormente.

"Sono venuta a trovarti giorni fa per sapere come stessi, dov'eri?"

"Avevo da fare." Rispose seccamente e lei annuì.

"Sei cambiato, Draco." Mormorò a bassa voce, sperando di ricevere qualche spiegazione, "È successo qualcosa?"

"No."

"È che non sei più tu." Sussurrò con tono amareggiato, sciogliendo il suo cuore. Lo sguardo duro e serio sul suo viso cadde dinanzi a lei in un attimo e rimase ad ammirarla intensamente, come non faceva da tempo, "Vorrei capire che cosa ti turba." Continuò mentre chinava il capo.

Draco si leccò le labbra e tirò l'angolo della bocca prima di posarle due dita sotto il mento e alzare la sua testa per guardarla negli occhi, "Ti preoccupi per me, Jo?" Mormorò a bassa voce, cambiando completamente tono di voce in uno soffice.

Lei non rispose, ammaliata dalla tanta bellezza del ragazzo che la guardava dall'alto, e rimasero in silenzio per un po' finché lui non spostò la mano sulla sua mascella, diminuendo la distanza tra i loro visi, "Ti chiedo solo di stare lontana da me, almeno per un po'." Sussurrò gentilmente per farle comprendere bene.

Josephine rimase inizialmente interdetta e si accigliò, non capendo perché.

"Puoi farlo?" Domandò Draco, vedendo la sua espressione disorientata.

Nonostante lei avesse mille dubbi e non volesse far altro che stargli vicino, annuì lentamente, facendogli prendere un respiro profondo.

Delicatamente, Draco tolse la mano dalla sua mascella e indietreggiò mentre la guardava con occhi morbidi, e si voltò per riprendere a camminare e allontanarsi.

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