S e t t a n t a t r e
"Jo?" Draco bussò insistentemente alla porta di casa di Josephine con l'ansia che gli divorava il cuore, "Jo, sono io-"
All'improvviso sentì la maniglia dall'altra parte girarsi e lentamente si aprì la porta, rivelando Theodore, "Malfoy?" Bisbigliò debolmente con le occhiaie e una faccia più che sbattuta.
"Nott, dov'è Jo?" Chiese subito, irrompendo in casa, "Come sta? La zia Maryam?"
"Ti ringrazio per essere venuto..." Sbadigliò mentre chiudeva delicatamente la porta per non far rumore, "La questione è molto più delicata di quanto credi...vedi, Jo-"
"Draco!"
La testa del biondo scattò verso le scale dove vide un'allegra Josephine in mutandine e reggiseno con una bottiglia di whisky in mano.
La faccia di Draco si contorse all'istante in una smorfia furiosa,"Ma che cazzo-" Gridò furiosamente, voltandosi bruscamente verso Theodore, "Cosa ci fa senza niente addosso?"
"Malfoy, non è come credi." Il moro scosse la testa per tranquillizzarlo ed evitare che arrivasse a conclusioni affrettate.
"Non è come cazzo credo? Porca puttana, cosa avete fatto?" Alzò ancora di più la voce mentre stringeva le mani in due forti pugni.
"Draco, rilassati, perché urli?" La soffice voce di Josephine lo fece calmare e si girò per guardarla oscillare mentre scendeva le scale, "È solo caldo." Ridacchiò, andando da lui.
"Vatti a vestire, Jo." Le ordinò Theodore, indicando il piano di sopra col capo.
"Perché mai?" Domandò lei a bassa voce mentre portava le braccia sulle spalle di Draco, avvicinando il viso al suo, "Sono sicura che a Don Freezer non dispiace." Biascicò sensualmente, facendo leggermente ghignare il biondo mentre gli accarezzava i capelli.
"Jo, smettila e vai a posare quella bottiglia." Theodore alzò fermamente la voce, facendola staccare da Draco.
"Uffa, che guastafeste." Josephine sbuffò, roteando gli occhi e salterellò per la tutta sala.
"Come sta tua zia?" Chiese Draco genuinamente e con aria preoccupata.
"Oh-" Esclamò Josephine mentre si voltava di scatto con gli occhi spalancati, "Non glielo hai detto?" Domandò a Theodore che si massaggiava le tempie.
"Detto cosa?" Interrogò Draco sconcertato mentre la fissava negli occhi.
"Questa è una festa, Draco!" Disse Josephine, sorridendo ampiamente e lui inarcò le sopracciglia per la confusione, "Dobbiamo festeggiare ed essere felici!" Continuò a saltellare e a ridacchiare allegramente.
"La zia Maryam è morta e dobbiamo essere felici-"
Draco sentì il suo cuore sprofondare negli abissi più profondi e il suo sangue gelarsi mentre il suo labbro inferiore tremava, trattenendosi il più possibile. Cominciò a tremare e a sentirsi il respiro mozzato, e spostò l'attenzione su Theodore, che lo guardava malinconico e amareggiato.
Tornò a guardare Josephine che farfugliava parole e ridacchiava e saltava come se fosse la persona più felice del mondo.
Era devastante vederla così.
"Non dobbiamo essere tristi!" Josephine alzò le braccia e rise, "La vita è fatta di felicità e non dobbiamo abbatterci perché è questo che la zia mi ha insegnato!" Si fermò per guardare Draco, "Non sei d'accordo anche tu?"
Però lui non riusciva a sorridere e ad essere felice, era così triste e distrutto per lei. Quanto poteva essere straziante vederla ubriaca per non affogare nella disperazione e nella tristezza per la morte di sua zia.
Non esisteva dolore più grande per Draco, non avrebbe mai più provato di nuovo una sensazione così dolorante al cuore.
Non osava neanche immaginare in quanti frammenti il cuore della ragazza, che aveva aspettato così tanto per vedere e che sperava stesse bene, si fosse spezzato.
"Ridiamo!" Josephine fece un salto, "Sorridiamo!" un altro salto, "Viviamo!" un altro ancora.
"Draco, vieni a bere un po'." Sorrise allegramente mentre alzava la bottiglia che teneva in mano, "Non lo vuoi? Okay-" Fece spallucce, attaccandosi alla bottiglia.
"Basta, Jo." Theodore si avvicinò a lei, cercando di toglierle il whisky dalle mani.
"Cosa stai osando fare?" Josephine ridacchiò mentre indietreggiava.
"Ti prego, siediti e rilassati." La supplicò cautamente mentre la seguiva per tutta la sala sotto le sue risatine.
"Non posso rilassarmi perché dobbiamo festeggiare-" Si bloccò appena la sua schiena sbatté contro il petto di Draco, che la avvolse per la vita, abbracciandola.
"Mi dispiace, Jo." Le sussurrò all'orecchio mentre lei rimaneva immobile con la mascella serrata e gli occhi socchiusi.
Draco la strinse e la attaccò al suo corpo, incastrando il viso nell'incavo del suo collo, "Non immagino come tu ti possa sentire." Mormorò, le sue labbra posarono un bacio sul suo collo.
La bocca di Josephine iniziò a tremare e i suoi occhi si riempirono di lacrime, non appena cominciò a dimenarsi per togliersi Draco di dosso, ma lui continuò a tenerla stretta, non volendo lasciarla.
Allora, lei gli diede una leggera spinta e lui capì che non voleva alcun tipo di compassione e affetto, così la lasciò andare. La guardò barcollare verso le scale mentre singhiozzava e si passava il dorso della mano sotto l'occhio.
"Per favore, vestiti." Mormorò Theodore gentilmente e lei annuì prima di percorrere lentamente gradino per gradino.
Gli occhi di Draco caddero per un secondo sul suo sedere scoperto dalle sue mutandine e deglutì, ma distolse subito lo sguardo, trovando il momento inappropriato.
Una volta che scomparve al piano superiore, Theodore sbuffò e si passò una mano tra i capelli mentre Draco chinava il capo con le mani nelle tasche dei pantaloni, "Quando?" Mormorò a bassa voce.
"Il 24 luglio, il giorno del suo compleanno."
Draco sbuffò e scosse la testa, non riuscendo ancora a crederci e inclinò la testa, chiudendo gli occhi.
"Malfoy, non l'ho mai vista così." Sussurrò Theodore tristemente mentre si sedeva per l'esaurimento, "È completamente distrutta e soffro a vederla così disperata-"
"Non doveva morire." Disse Draco con voce rauca, "Glielo avevo detto, non doveva farlo."
"Non è colpa sua-"
"Ora Jo non ha nessuno." Aprì di scatto gli occhi e si girò verso l'amico con occhi seri, "Ha solo noi due."
"È una tragedia." Sospirò rattristato, affondando il viso nelle mani.
Draco sentì un continuo contorcersi del suo stomaco e strizzò gli occhi per il dolore. Si aspettava di vedere la solita Josephine solare, divertente e dolce, quella che aspettava di abbracciare con ansia e desiderio, quella che aveva lasciato ad Hogwarts.
Quella di cui era innamorato.
Alzò lo sguardo sulle scale e ,senza pensarci due volte, si avviò per salire al piano di sopra.
"Dove vai?"
"Lasciaci un attimo da soli." Affermò Draco scorbuticamente mentre si dirigeva verso la camera di Josephine. Si fermò davanti alla porta e inspirò profondamente prima di bussare delicatamente, "Jo?" La chiamò a bassa voce, "Posso entrare?"
Dopo alcuni secondi di silenzio sentì un leggero e debole sussurro, "Vieni."
Aprì lentamente la porta e la vide distesa sul letto a pancia in giù con la testa girata verso il ramo di ciliegio che sbucava dalla finestra.
Si avvicinò a passi leggeri e si inginocchiò gentilmente davanti a lei per guardarla negli occhi, ma i suoi erano puntati oltre la sua testa con le lacrime che scorrevano lungo la guancia.
Draco passò un pollice sul suo zigomo per asciugarlo e le spostò i capelli, che le coprivano metà viso, e li portò dietro il suo orecchio.
"Non vedevo l'ora di vederti, sai?" Sussurrò dolcemente mentre le accarezzava la testa, "Magari in circostanze diverse."
Lei rimase in silenzio, sbattendo a malapena le palpebre con gli occhi socchiusi e assenti. A Draco faceva impressione vederla con l'azzurro dei suoi occhi così spento, avrebbe voluto fare qualcosa per lei.
"Ho letto la tua lettera." Mormorò, posando il mento sul letto e facendo quasi sfiorare i loro nasi, senza smettere di fissarla nei suoi occhi limpidi e umidi, "Avrei voluto risponderti, ma ho avuto molte cose da fare e non sono riuscito."
Draco non notò nessun cambiamento nel suo volto e lo spaventava vederla immobile e fredda come un cadavere, anche se molto probabilmente si sentiva così.
"Anche io mi sentivo come dicevi di sentirti tu nella lettera."
Gli occhi di Josephine guizzarono subito nei suoi grigi a quelle parole e a Draco spuntò subito un sorriso mentre spostava la mano sulla sua guancia e la accarezzò premurosamente.
"Non sono in grado di descrivere quanto mi mancavi, soffocavo al pensiero che tu non fossi con me e che stessi passando tutto questo." Sussurrò con tutta la sincerità che aveva in corpo, "E vederti in questo stato mi devasta, Jo."
Josephine deglutì e lasciò uscire un singhiozzo dalle sue labbra sotto il dolce e compassionevole sguardo di Draco, che fece scendere la mano fino a poggiarla sulla sua.
"Ma ora sono qui e non sei più sola." Mormorò amorevolmente mentre si avvicinava al suo viso fino a far toccare i loro nasi.
Lei si leccò le labbra screpolate e aprì lentamente la mano, permettendo alle dita di Draco di intrecciarsi con le sue. I brividi percorrevano la sua schiena - il respiro pesante e il cuore batteva più velocemente.
Schiuse le labbra mentre alternava lo sguardo tra i suoi occhi e le sue labbra. Era bastato il suo tocco per farle provare il calore che non sentiva da tempo e il desiderio di baciarlo si propagò dentro di lei come un incendio.
"Draco..." Sussurrò debolmente con voce spezzata.
"Dimmi." Mormorò mentre guardava sia i suoi occhi che le sue labbra, trattenendo l'immensa voglia di posarci le sue, "Sono qui per te."
Josephine si inumidì di nuovo le labbra e tirò su col naso, "Stringimi." Sussurrò di nuovo con voce spezzata.
Draco non se lo fece ripetere due volte, che si alzò e si distese sul letto mentre lei si girava e lo abbraccia. Le avvolse il corpo, stringendola per la vita, e le accarezzò dolcemente la testa.
"Ricorda che non sarai mai sola, io non andrò da nessuna parte senza di te." Mormorò gentilmente, posandole un bacio sulla fronte, appena lei si attaccò maggiormente al suo petto per inalare quel fantastico profumo di menta che non sentiva da troppo tempo.
"Tengo a te e non permetterò mai che tu soffra, con me sei al sicuro."
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