S e t t a n t a d u e
-contenuti maturi-
28 Luglio, 1996
Voglio vederti, Jo, non riesco più a stare senza di te.
La mente di Draco si alleggerì sempre di più mentre l'acqua calda della doccia scorreva lungo la sua schiena, la sua testa china e i suoi occhi chiusi.
Non aveva il coraggio di vedere quell'orribile marchio nel braccio sinistro, lo odiava con tutto se stesso.
Buttò la testa all'indietro, facendo ricadere l'acqua nel suo viso e strizzò leggermente gli occhi mentre pensava a come quel momento sarebbe perfetto per fare la doccia insieme alla ragazza che si era impadronita dei suoi pensieri.
Si passò una mano sulla fronte per spostare i capelli bagnati che si erano attaccati e respirò affannosamente, immaginando che lei fosse lì con lui senza vestiti e con il suo solito sorrisetto di sfida.
Adorava quando lo guardava così, come se si sentisse potente e sicura di sé davanti a lui.
Draco sentì improvvisamente accelerare il battito del suo cuore mentre teneva gli occhi chiusi e immaginava Josephine che lo guardava dal basso, alzando un sopracciglio con aria provocante.
Gli bastava solo rivedere il suo sguardo per sentire il calore che si irradiava nel suo corpo, indurendo il suo membro sempre di più.
Continuò a immaginarla nella doccia con lui mentre lei si voltava per prendere il bagnoschiuma, mostrandogli il suo fondoschiena bellissimo e tondo, che gli fece arrivare l'eccitazione al massimo.
Ad un tratto si girò, guardandolo negli occhi prima di abbassare lo sguardo in basso per fermarsi sulla sua erezione, così si avvicinò lentamente e alzò gli occhi nei suoi mentre iniziava ad accarezzarlo, fissandolo.
A quel punto Draco portò una mano sulla sua lunghezza e la strinse mentre la muoveva su e giù e ansimava dal piacere, immaginando che fosse lei a farlo.
"Cazzo-" Gemette, sentendo Josephine che gli baciava, leccava e mordeva il collo e aumentò la velocità.
"Ti piace, Draco?" Sentì la sua sensuale voce che gli sussurrava all'orecchio, "Ti piace quando ti tocco?"
"Dio, sì-" Ansimò di nuovo a bassa voce col respiro affannoso, attaccando una mano alle piastrelle della parete della doccia per reggersi dall'immenso piacere che stava provando.
La immaginava che ridacchiava divertita mentre si mordeva il labbro, "Lo sai che amo il tuo cazzo?"
"Merda-" Gemette di nuovo, aprendo la bocca, e gettò la testa all'indietro.
"Vieni per me, Draco."
"Draco?"
La voce di sua madre che proveniva dalla sua stanza, attaccata al bagno, lo fece bloccare prima che riuscisse a concludere, "Per quanto tempo vuoi stare ancora in doccia?"
"Cosa c'è, madre?" Draco alzò la voce col respiro ancora pesante mentre si passava una mano sul viso.
"È arrivata un'altra lettera per te."
I suoi occhi si spalancarono e scattò, chiudendo il getto della doccia e uscì di corsa, "Chi è che mi scrive?" Domandò mentre si infilava l'accappatoio.
"Non c'è scritto, ma credo sia quella solita ragazza." Rispose Narcissa mentre lui si fiondava fuori dal bagno, "A proposito di lei, mi puoi dire chi è?"
"Nessuno." Rispose seccamente, allungando la mano per afferrare la lettera.
"E da quando nessuno ti scrive lettere da due anni?" Domandò sua madre accigliata, fissandolo aprire ferocemente la busta.
"Posso essere lasciato solo?" Mormorò, facendola sospirare e camminò verso la porta e uscire.
Draco sfilò velocemente il foglio di carta dalla busta e si bloccò di colpo, rimanendo sconcertato dall'assenza dei soliti ricami e disegni che era solita fare Josephine. Inarcò le sopracciglia, non capendo perché non le avesse fatte.
Forse non era lei.
L'entusiasmo che aveva acquisito svanì in un attimo, appena capì che avrebbe potuto essere stato qualcun altro a scrivergli. Ma perché non avevano messo il nome?
Deluso, aprì la lettera piegata in due e iniziò a leggere,
Ciao Malfoy,
Sono Nott.
Ti scrivo io al posto di Jo per chiederti di venire qui da lei.
Ha bisogno di te e purtroppo non ci sono buone notizie.
So cosa stai passando, ma vieni il prima possibile per favore, fallo per lei.
Ti aspettiamo,
Theodore Nott
Draco abbassò la mano e guardò in avanti un punto indefinito - era sperduto e confuso. Cosa le era successo?
Senza esitare un secondo di più, tuonò in camera di sua madre, lasciando la lettera sul letto. "Madre?" La chiamò duramente, facendola voltare, "Devo fare una cosa e ho bisogno di assentarmi per un po'."
Lei sollevò curiosamente un sopracciglio, "Dove devi andare?"
"Non ha importanza, devo andare." Ringhiò fermamente mentre scuoteva la testa.
"E cosa devi fare?"
"Madre, ti ho detto-"
"È per quella ragazza?" Sputò, facendo un cenno col capo verso la sua stanza.
Draco serrò la mascella, "No, è per Nott."
"Theodore?" Sollevò le sopracciglia con stupore, "Da quando siete così amici?"
"Madre, la cosa è urgente." Ringhiò Draco di nuovo, cercando di uscire da questa situazione imbarazzante.
"Allora dimmi dove vai e per chi." Ordinò fermamente, aspettando una risposta sincera.
Lui deglutì e abbassò lo sguardo, non riuscendo a sostenere quello deciso di sua madre, "Io-" Sussurrò mentre cercava di trovare una qualsiasi scusa plausibile, "Ecco io-"
"Vai da 'Primula'?"
Gli occhi di Draco guizzarono su di lei con un'espressione più che incredula.
"Oppure da 'Jòsephine con la ò'?" Incrociò le braccia al petto.
"Come fai a conoscere quel nome?" Sputò Draco rabbiosamente, capendo che lei avesse frugato tra le sue cose.
"Non osare parlarmi così e rispondimi una buona volta, in nome di Salazar." Sibilò duramente Narcissa mentre chiudeva gli occhi per mantenere la calma.
Draco alzò gli occhi al cielo e si leccò le labbra, "Sono la stessa persona." Mormorò, sentendosi bloccato.
"E chi sarebbe questa ragazza?" Sua madre continuò a scavare più a fondo per fargli buttare fuori ciò che voleva sapere.
"Un'amica che ha bisogno del mio aiuto." Dichiarò nel tentativo di far finire al più presto la conversazione.
"Dove sta questa tua amica?"
"Madre, ti prego, ti ho detto che ha bisogno di me e devo andare da lei perché sta male - sua zia sta morendo!" Alzò furiosamente la voce dopo aver esaurito la pazienza, pregando sua madre per la prima volta in tutta la sua vita.
Lei rimase scombussolata e restò in silenzio alcuni secondi, "Non è purosangue." Mormorò con delusione mentre scuoteva la testa "Vero?"
Draco deglutì con fatica e strinse i pugni, serrando gli occhi, "No, madre, non lo è."
Allora, Narcissa sospirò e si portò una mano sulla fronte mentre barcollava per la stanza, dandogli le spalle e camminando lentamente, "Salazar..." Sussurrò con disappunto.
"Non fare così adesso." Draco sbuffò, seccato.
"E come dovrei fare?" La donna alzò la voce, sconvolta, voltandosi per guardarlo furiosamente, "Mi stai dicendo che sei amico di una mezzosangue e stai perfino andando da lei!"
"Ecco perché non volevo dirtelo." Ridacchiò nervosamente mentre scuoteva la testa.
"Come diavolo ti è venuto in mente, Draco? Dopo tutto quello che io e tuo padre ti abbiamo insegnato tu porti disonore al nostro cognome in questo modo? Non ti permetto di-"
"Tu non conosci Jo, non puoi dire certe cose perché se ci parlassi anche solo per cinque minuti capiresti che ti stai sbagliando." Draco la interruppe bruscamente, parlando sopra di lei - non sopportava quello che stava dicendo.
"Tu non hai idea di quello che stai facendo, Draco... Ascoltami e lasciala perdere, per il bene di-"
"NO-" Gridò Draco, facendola sussultare, "Tu ascolta me - quella 'mezzosangue' è l'unica persona che mi conosce veramente e che mi vuole bene per la vera persona che sono." Parlò con un tono di voce più pacato, "È grazie a lei se sono ancora in piedi in questa vita orribile che sono obbligato a vivere e adesso lei ha bisogno di me, come io di lei."
Narcissa rimase in silenzio mentre lo fissava negli occhi, ascoltando attentamente le sue parole, "Credimi se ti dico che è la persona migliore che io abbia mai conosciuto e il fatto che non sia purosangue non mi importa più." Affermò sicuro e deciso.
Sua madre chinò la testa e tenne lo sguardo basso mentre lui si avvicinava, posando delicatamente le mani sulle sue spalle, "Quindi ti chiedo di aiutarmi a raggiungerla perché sto impazzendo e ho il forte bisogno di sentirla di nuovo accanto a me."
Lei alzò lentamente il capo per guardarlo negli occhi, meravigliata dalle sue profonde parole, "Lei è importante per me, madre, più di qualunque cosa. Se ti sta a cuore la mia felicità, lascia che vada da lei."
Narcissa inspirò profondamente e annuì, "Lucius mi ucciderà, ma se è questo quello che vuoi..."
Draco fece un piccolo sorriso e le diede un bacio sulla guancia, "Grazie tante, madre."
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro