S e s s a n t a c i n q u e
Draco e Theodore si posizionarono in sala davanti alla porta d'ingresso, in attesa che Josephine entrasse in casa.
Dopo pochi secondi sentirono dei passi dall'esterno e voci in sottofondo, "Ah!" Un piccolo grido fece inarcare le sopracciglia di entrambi, "Questo maledetto gradino."
I due si lanciarono uno sguardo d'intesa e contemporaneamente sussurrarono, "È lei." Riferendosi a Josephine.
"Ti avevo detto di toglierlo." Si lamentò la ragazza, ancora fuori.
"Sono delle scalette, Jo, se sei sbadata non è certo colpa del gradino." Si sentì anche la voce della zia Maryam.
Josephine sbuffò mentre infilava la chiave nella serratura della porta, ma si bloccò subito dopo, "Comunque sei un genio." Commentò, girandosi di nuovo verso la zia.
Draco, dall'interno della casa, roteò gli occhi, ricordandosi della rottura di palle che era quella ragazza.
"Che vuoi?" Chiese la zia, confusa.
"Non hai chiuso a chiave la porta prima di uscire." Finì di parlare mentre apriva la porta, "Dovrei farti un corso su come-"
"Buon compleanno!" Gridarono inaspettatamente insieme Theodore e Draco, facendo sobbalzare entrambe.
"Cristoforo Colombo-" Ansimò Josephine portandosi una mano al petto, "Il vostro regalo è un infarto?"
"Smettila di lamentarti." Draco la rimproverò mentre teneva le mani nelle tasche.
"Tu lo sapevi?" Josephine si voltò verso la zia che stava chiudendo la porta.
"No, questa sì che è una sorpresa." Ridacchiò stupita.
"Ah, vieni qui tu-" Theodore si precipitò rapidamente dalla sua migliore amica e la prese in braccio, "Auguri, amore mio."
"Aw, grazie, Teddy-" Ricambiò l'abbraccio e posò un bacio sulla sua guancia prima che lui la mettesse a terra.
Josephine posò lo sguardo su Draco, che era rimasto immobile a guardarla e alzò un sopracciglio, "Quanto ti ha pagato per farti portare il culo qui?" Chiese, inclinando la testa verso Theodore.
Il biondo roteò gli occhi, "Il mio culo va dove va il tuo." Mormorò, facendola ridere, "E comunque è stata una mia idea."
"Sì, è vero." Confermò Theodore, facendo spuntare un sorriso sulle labbra di Josephine.
"Allora ti meriti un abbraccio!" Esclamò con entusiasmo mentre si lanciava sul corpo di Draco, portando le braccia sul suo collo.
Lui trattenne un enorme sorriso, facendone uno piccolo e impercettibile mentre la abbracciava strettamente, "Volevo assicurarmi che stessi bene." Le sussurrò all'orecchio, facendo attenzione che la zia e Theodore non sentissero.
"Ora sì." Sussurrò anche lei, premendo le labbra sulla sua guancia.
"Come stai, Maryam?" Domandò Theodore, abbracciandola.
"Potrebbe andare meglio." Sospirò, sorridendo forzatamente, "Ma non parliamone, oggi è un giorno speciale! Vado a preparare i biscotti!"
"Quelli con il cioccolato e i marshmallow?" Chiese Josephine eccitata, facendo annuire la zia prima che scomparisse dietro la porta della cucina.
"Non sono sicuro, compi sei anni o quindici?" Draco la prese in giro, nonostante gli piacesse quando faceva così.
"Magari tornare a quando avevo sei anni." Mormorò Josephine mentre sorrideva malinconicamente con lo sguardo basso.
Draco serrò gli occhi e si maledisse da solo per averle fatto ripensare che quando aveva sei anni sua madre era ancora viva.
"E comunque-" Il tono di voce alto di Josephine fece scattare la testa del biondo verso di lei, "Ognuno di noi ha un bambino dentro, perfino tu. Quindi non fare tanto lo sgarzellino."
Draco tirò leggermente gli angoli della bocca, "Tu e le tue stronzate."
Josephine fece spallucce e spostò lo sguardo su Theodore, sorridendogli, "Zia!" Alzò la voce per chiamarla.
"Che c'è?" Rispose dalla cucina.
"Lo sai che Teddy ha una ragazza?"
"Cristo-" Gemette il moro mentre buttava la testa all'indietro, esasperato.
"Una ragazza?" La zia entrò velocemente nella sala.
"Non è la mia ragazza." Si difese prontamente, "Siamo usciti solo una volta."
"Dicono tutti così." Josephine annuì mentre lo guardava con sufficienza.
"Ma che aspetti, scusa?!" La zia gesticolò nervosamente, "Raccontaci tutto."
"È una squilibrata e l'ho scaricata." Sputò lui con una smorfia di ribrezzo.
"Dovresti saper apprezzare la compagnia delle squilibrate, ne hai una come migliore amica." Commentò Draco, indicando col capo la ragazza che, in cambio, gli mostrò il dito medio.
"No, intendo che è proprio psicopatica."
"Psicopatica del tipo che ti fissa a colazione o psicopatica del tipo che si segna nella agenda tutte le volte che vai in bagno?" Domandò la zia Maryam con le sopracciglia aggrottate.
"Psicopatica del tipo che quando siamo usciti si era portata un sacchetto in cui ha messo i capelli che mi cadevano sulla camicia."
Tutti rimasero interdetti con le labbra schiuse e le sopracciglia alzate, "Credo che questo superi il bagno." Sussurrò Josephine, facendo ridere sottovoce Draco.
–
I'm burnin' through the sky, yeah
200 degrees
That's why they call me Mister Fahrenheit
I'm travelling at the speed of light
I wanna make a supersonic man out of you
"Adoro questa canzone!" Gridò Josephine mentre saltava, ballava e cantava sotto 'Don't Stop Me Now' dei Queen.
"Lo vedo." Draco annuì lentamente mentre era seduto sul divano in salone davanti a lei.
I'm having such a good time
"I'm having such a good time." Riprese a cantare.
I'm having a ball
"Draco, vieni-"
(Don't stop me now)
If you wanna have a good time just give me a call
"Sto bene qui con la mia birretta."
(Don't stop me now)
'Cause I'm having a good time
"Nonno Berardo, sii meno nonno Berardo e vieni a ballare con me."
(Don't stop me now)
Yes, I'm havin' a good time
"Nonno Berardo?" Inarcò le sopracciglia, "Ma da dove ti escono queste robe?"
I don't want to stop at all
"Vieni, cazzo!"
Yeah, I'm a rocket ship on my way to Mars
Draco sospirò pesantemente, gettando la testa all'indietro prima di spingersi via dal divano, "Solo perché è ancora il tuo compleanno."
On a collision course
Josephine sorrise felicemente e portò un braccio sulla sua spalla mentre lui la avvolgeva per la vita, tenendo la birra nell'altra mano.
I am a satellite I'm out of control
"I am a satellite I'm out of control." Continuò a cantare sotto il sorrisetto divertito di Draco.
I am a sex machine ready to reload
"La sai tutta?"
Like an atom bomb about to
"Che domande, ovvio!"
Oh, oh, oh, oh, oh, explode
I'm burnin' through the sky, yeah
"Balla con me, Draco!"
200 degrees
"Devo proprio?" Roteò gli occhi con un'espressione infastidita in viso.
That's why they call me Mister Fahrenheit
"È la festeggiata che te lo chiede." Rispose, facendolo sorridere.
I'm travelling at the speed of light
"Quanto ti odio." Sospirò mentre cominciava a muoversi a ritmo della musica.
I wanna make a supersonic woman of you
"Anche io ti odio." Ridacchiò, ballando insieme a lui.
Oh, I'm burnin' through the sky, yeah
200 degrees
That's why they call me Mister Fahrenheit
Theodore e la zia Maryam uscirono dalla cucina con dei vassoi di cibo in mano e si avvicinarono al tavolo per posarli, ma non appena il ragazzo alzò lo sguardo su Josephine e Draco che ballavano e ridevano insieme, il suo corpo si congelò completamente.
I'm travelling at the speed of light
I wanna make a supersonic man out of you
La zia notò la figura immobile di Theodore e lo osservò attentamente, "Tutto bene, Teddy?" Chiese, seguendo la traiettoria del suo sguardo.
"Sì." Rispose semplicemente mentre posava il vassoio.
Lei sorrise alla vista di sua nipote e del biondo che si stavano divertendo, ma subito dopo tornò a concentrarsi su Theodore, "Sai che non è un crimine essere gelosi?" Sussurrò gentilmente mentre posava una mano sulla sua spalla.
Lui non rispose mentre rimaneva con le mani sul tavolo e lo sguardo basso come se non volesse vedere la scena.
"E che non è un crimine provare dei sentimenti."
Theodore ruotò lentamente la testa verso di lei e inspirò profondamente, "Fa male."
La mano della zia scivolò sulla sua schiena e la accarezzò mentre gli regalava un sorriso confortante, "Lo so, tesoro."
"A me importa solo che stia bene e sia felice. Ho paura che Malfoy possa farla soffrire." Confessò con tono serio, "Non so se tra loro ci sia qualcosa, ma se fosse così non sarei proprio sicuro della sua sicurezza."
"Che vuoi dire?" Domandò la donna, confusa e preoccupata.
"Conosco molto bene Malfoy." Affermò con determinazione, "Con Jo è cambiato in meglio da certi punti di vista, anche se magari lui non se ne accorge."
"Non è un bene?"
"Il problema vero non è Draco, è suo padre."
"Perché?" Chiese, quasi spaventata.
"Non è una brava persona." Scosse lentamente la testa, "Ha scritto il futuro di suo figlio e non credo che sia molto piacevole."
"È lui la famosa testa di cazzo che ha trasmesso a Draco l'odio verso i mezzosangue e i babbani." La zia arrivò alle sue conclusioni, facendo annuire Theodore.
"Se dovesse venire a scoprire del legame che suo figlio ha con una strega nata babbana, non so come potrebbe reagire." Fece spallucce.
"Draco lo sa, ne sono certa."
"Certo che lo sa e non ho idea di come faccia a stare così tranquillo." Disse a bassa voce.
"Lui tiene molto a Jo, più di quanto immagini e sono sicura che la proteggerà." Annuì, certa di quello che aveva detto.
Theodore prese un respiro profondo e chiuse gli occhi, "Dio, fa così male-" Sussurrò dolorosamente.
"Scusami, non volevo rattristarti." La donna gli accarezzò i capelli per confortarlo, "Andiamo a parlare di là, forza." Indicò col capo la cucina.
Theodore annuì e posò lo sguardo un'ultima volta su Josephine e Draco che ballavano abbracciati, e se ne andò, sentendo una forte fitta al cuore.
—
"Draco?"
"Mh."
"Draco?"
"Dimmi."
"Don Freezer?"
"Oh, che c'è?"
"Rilassati ti stavo solo chiamando." Biascicò Josephine, distesa tra i cuscini del dondolo in giardino insieme al ragazzo.
"Sei stata in silenzio per circa dieci minuti, potevi continuare così." Mormorò lui con gli occhi chiusi.
"Shhh, senti qua." Strisciò più vicino a lui con un sorrisino sulle labbra.
"Merlino..." Sospirò, esasperato.
"Sai dove abitano le papere?"
Draco esitò un po' prima di rispondere e alzò le spalle, scuotendo lentamente la testa, "Nello stagno?"
"Qua." Josephine fece il verso della papera e scoppiò a ridere.
"Non ti sopporto da sobri, come potevo pensare di farlo da brilli?" Borbottò tra sé e sé.
Josephine ridacchiò leggermente prima di assumere un'espressione molto seria in viso, "Draco?"
"Mh-" Mormorò, seccato per farla parlare.
"Posso dirti una cosa?"
"Ti giuro che se è un'altra battuta della minchia-"
"No, nessuna battuta." Lo interruppe rassicurandolo.
Draco aprì gli occhi e abbassò lo sguardo interessato su di lei, "Che succede?"
Lei deglutì e si prese un po' di secondi prima di rispondere, "Oggi non ho pensato molto ai miei genitori, ma alla zia."
La mano del ragazzo si spostò sulla sua testa e iniziò ad accarezzare dolcemente i suoi soffici capelli, "Non pensarci." Le sussurrò, "So che stai male, ma andrà tutto bene."
"Ho paura, Draco." Confessò con occhi lucidi, "Una paura fottuta."
"Jòsephine-" Disse il suo nome nel modo più premuroso e morbido possibile, "Guardami." Mormorò mentre lei alzava il capo, incastrando i loro occhi.
Draco si mise su un fianco per guardarla meglio mentre la avvolgeva anche con l'altro braccio, "Qualsiasi cosa accada non sarai mai sola. Le persone che tengono veramente a te e che ti vogliono bene ci saranno sempre. Ci sarò io per te." Un sorriso morbido spuntò sulle labbra di Josephine, "E stai tranquilla, potrai rompere i coglioni a tua zia ancora per molto tempo." Scherzò, facendola ridere, "Sul serio."
La ragazza annuì e si leccò le labbra, "D'accordo."
Draco tirò leggermente gli angoli della bocca e rimase ad ammirarla in silenzio.
Merlino, quanto era bella...
"Andiamo a dormire?"
"Sì, andiamo." Rispose lei, alzando lentamente il busto mentre lui si sorreggeva la testa con il gomito.
Continuò a guardarla, senza staccarle gli occhi un secondo, "Dormi con me."
La testa della ragazza scattò per guardarlo, "Come?" Domandò, convinta di aver sentito male.
"Dormi con me, Jòsephine." Ripeté dolcemente.
Sorrise, soddisfatta prima di rispondere, "Da me o da te?"
Un ghigno crebbe sulle labbra di Draco, "Da te."
Allora Josephine si alzò e allungò la mano perché lui la prendesse, "Vieni?"
—
"Sotto o sopra?"
"So che ti piace di più sotto." Mormorò Draco mentre alzava le coperte, invitandola ad entrare insieme a lui.
Josephine sogghignò e lo raggiunse al caldo, mettendosi girata su un fianco come lui, "Ti sei divertito oggi?"
"Sì dai, a parte la battuta sulle papere." Roteò gli occhi, facendola ridacchiare.
"Sei stanco?"
"Un po', tu?"
"Sì." Annuì quasi timidamente.
"Allora dormi." Sussurrò con occhi morbidi e rilassati. In un attimo Draco si ritrovò il corpo di Josephine attaccato al suo e non ci pensò nemmeno un secondo, che la abbracciò, posando la guancia sulla sua testa.
"Buonanotte, Draco." Gli diede un bacio sul collo, provocandogli una leggera scossa.
"Buonanotte, Jo."
Jo.
La ragazza sorrise e si attaccò maggiormente a lui, stringendolo ancora di più, "Da quanto aspettavi di dormire con me?"
Troppo tempo - avrebbe voluto rispondere, ma alzò leggermente le spalle, "Pensi che tutto giri intorno a te?"
Lei ridacchiò e strofinò la testa contro il suo petto, per poi inspirare profondamente e alzare il capo mentre lui lo abbassava, si guardarono intensamente l'un l'altro. Draco posò una mano sulla sua nuca e le accarezzò i capelli, facendole avvicinare il viso al suo.
Josephine diminuì lentamente la distanza tra loro, posando un bacio sul suo naso che gli provocò un improvviso calore in tutto il corpo. Senza pensarci due volte, lui le baciò dolcemente la fronte e le guance prima di scendere verso il collo, facendole chiudere gli occhi.
Sentendo il suo respiro più pesante, Draco continuò a baciarla su tutto il collo mentre la stringeva sempre di più per sentirla vicina.
"Resta con me." Sussurrò Josephine, bloccandolo.
Alzò il capo per guardarla nei suoi occhi lucidi ed emozionati, e le regalò un vero sorriso sincero, "Io non vado da nessuna parte, Jo."
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