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6.

La ragazza nera in volto prese il cappotto di pelliccia rosa sul tavolo e se ne andò mandandomi lo sguardo piu truce che avesse, ma cosa aveva di speciale quel bracciale?

<<Sono qui solo per farmelo togliere!>> con un gesto di testa congedò tutti che ubbidirono senza fiatare.

<<Davvero? Eppure credevo avessi capito cosa succede se vai in giro senza un clan!>> mi puntò il dito sul bracciale.

<<So difendermi benissimo da sola!>> ero ferma al centro della stanza e lui mi camminava in circolo, mi dava sui nervi. Mi osservava, mi esaminava,  mi dava sui nervi.

<<Si... ho notato, hai un morso niente male!>> tirò fuori la mano, aveva il segno dei miei denti tra il pollice e l'indice.

<<Toglilo per favore!>> allungai il braccio, lui lo toccò e questo mi procurò un brivido.

<<Vuoi dare davvero degli ordini a me?>> mi avvicinai senza paura, tanto cosa avevo da perdere?

<<Toglilo... subito! >> Era altissimo e aveva delle spalle larghissime eppure non doveva essere di molto piu grande di me.

<< Eche cosa mi fai se dico di no? Prendi a schiaffi anche me? Non ci arriverrsti nemmeno da laggiù.>> Lo presi in parola, le sfide non mi avevano mai spaventata, ma mi afferrò il polso girandomi di schiena stringendomi a se.

<<Hai davvero un bel carattere sai!>> il suo volto era vicinissimo al mio e quello sguardo mi teneva incatenata come se mi stesse ipnotizzando.

<<Come ti chiami?>> domandò senza smettere di guardarmi.

<<Perché mai dovrei dirtelo!>> dissi cercando di divincolarmi senza riuscirci.
<<Perché te l'ho chiesto. E quando io chiedo, gli altri ubbidiscono! >> La sua voce al mio orecchio così bassa e profonda mi incantatava.
<<Non sai con chi hai a che fare allora!>> Le sue mani si strinsero alla mia mandibola con fermezza, senza farmi male.
<<Vuoi che ti tolga il bracciale? Dimmi come ti chiami!>> Mi scansai dalla sua presa

<<Zoe.>> sussurrai.

<<Io sono Drake, sono il capo dei Moth, e da oggi... tu sei mia>>

Cosa? Che aveva detto? Avevo sicuramenre sentito male!

<<Non credo proprio! Tu adesso mi lascia andare e... >> Mi bloccai, e cosa? Non sapevo dove andare, non avevo nessuno.

<<Ragazzi dobbiamo andare, ci sono le guardie!>> Disse uno dei suoi e in un attimo fu il caos.

<<Vieni andiamo!>> mi afferrò il polso conducendomi in un entrata di servizio riuscimmo ad evitare la calca.

<<Sali!>> guardai la macchina per poi guardarmi indietro. Avrei potuto chiedere aiuto alla polizia ma avevo paura che mi avrebbero rimessa in ospedale o peggio! 

Controvoglia salii su e me ne pentii subito. In che razza di guaio mi stavo cacciando. Ci dirigemmo lontani dalla città in un vecchio parco e li temetti il peggio.

<<Che vuoi farmi?>> ero stata presa in ostaggio dal capo di una banda, cosa dovevo aspettarmi adesso?
Si tolse il cappuccio scuro dalla testa, certo era davvero carino... ma che diavolo andavo a pensare!

<<Non sono mica un maniaco!>> aprì il finestrino uscendo i pesanti stivali. In città si sentivano le sirene spiegate, da li in lontananza si vedevano le luci della città, la mia città! Aveva gli occhi chiusi cosi decisi di sgattaiolare piano dalla macchina ma lui aveva legato una catena al mio bracciale.

<<Dove pensi di andare? >> presi la catena tirandola, quando diavolo l'aveva messa?

<<Non sono il tuo cagnolino, toglimela subito!>> Si decise ad aprire gli occhi.

<<Uo te la tolgo ma tu devi promettermi che non scapperai!>> Annuii, ma non appena sentii il clic aprì la portiera correndo via.  Dopo qualche metro mi trovai a terra con lui sopra di me.

<<Sei davvero un problema sai! Fai mai quello che uno ti dice?>> mi divincolai sotto le sue braccia ma non ce la facevo, era troppo forte per me.

<<Vieni!>> mi riportò in macchina e questa volta chiuse a chiave. Incrociai le braccia senza dire nulla, non volevo parlare con una persona che trattava le ragazze come un cagnolino da compagnia.
Lo guardai di tanto in tanto di sottecchi, continuava a fissarmi, era irritante.

<<Non ti hanno mai insegnato che fissare è da maleducati?>> rimasi con il volto fisso in avanti.

<<E a te non hanno insegnato a guardare in faccia le persone quando si parla?>> mi voltai con uno sguardo che avrei potuto ucciderlo.

<<Non parlo con chi mi tiene in cattività come un cane!>> Aveva un ghigno stampato in faccia.

<<Sei davvero un bel tipo. Ti salvo la vita e non ti degni neanche di ringraziarmi! Non è un braccialetto qualunque quello che hai al polso sai! Altre morirebbero per averlo!>>

<<Dove vengo io questo si chiama sessismo e maschilismo! Nessuna donna vorrebbe essere trattata come una proprietà, qualsiasi sia la circostanza!>> Si avvicinò per scrutarmi meglio. I suoi occhi mi percorrevano il corpo e mi sembrò mi stesse spogliando con gli occhi.

<<E da dove viene lei vostra signoria?>> Mi stava prendendo in giro?

<<Insomma, si vede che sei una persona di quelle con la puzza sotto il naso, una di quelle che non sa vivere senza i soldi di mamma e papà.>> La mia mascella si contrasse.

<<Sta zitto, non sai di cosa stai parlando!>> tornai a guardare avanti

<<Insomma dai... si capisce da come cammini, da come guardi la gente dall'alto al basso, sei una di città, una... >>

<<CHIUDI QUELLA CAZZO DI BOCCA!>> afferrai il collo della sua maglia, il bracciale brillava sotto la luce della luna.

<<Non sai nulla di me, non ti permetto di sputare sentenze... tu invece che fai nella vita? Almeno io posso dire di non essere un fallito che per gioco crede di avere controllo sulle persone come fossero di sua proprietà! Patetico.>> Adesso sembrava veramente arrabbiato ma sinceramente... non me ne fregava proprio un cazzo.

Avevo perso la mia famiglia, il mio patrimonio e la mia intera esistenza era finita nel cesso, Per non parlare poi che qualcuno stava cercando di ammazzarmi. Ferirmi ormai era quasi impossibile.

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