5.
Era rientrata in appartamento dopo essere uscita al volo, portando con se due borsoni enormi e pesanti.
<<Resterò con te, tanto a casa non ci sono mai comunque!>>
Era super eccitata e iniziai a credere che forse era meglio andarmene da li.
<<Ti ho portato qualche vestito di mia sorella, io beh... non ho le tue forme ti andrebbe tutto stretto. >> alzai un sopracciglio.
<<Andiamo hai capito! Io sono una tavola tu invece hai quanto una 3 coppa D? >> Come aveva fatto a capirlo con tutta la tuta. << una coppa D... si! >> Dissi meravigliata.
<<Rieni, metti questo. Sono davvero, davvero elettrizzata!>> Camminava per casa gettando abiti a caso finché non uscì con una gonna a quadri nera e verde, una maglia nera tutta strappata e degli anfibi.
<<Non devo vestirmi anche io cosi vero?>> perché avrei preferito morire.
<<No, tu prendi questo, andrà benissimo!>> mi porse un abito nero, delle calze a rete, degli anfibi e un cappotto di pelle rosso.
<<Io non ci esco cosi! >> Era al limite del porno quel vestito.
<<Ma che dici... stai benissimo! Vieni qui, ti aggiusto quel cespuglio che hai in testa... ma chi te li ha tagliati questi capelli?!>> prese le forbici e aggiustò il taglio e se la cavò benissimo accorciandoli dietro e lasciandoli lunghi davanti... un carré molto bello e non mi stava affatto male! E io che avevo paura a tagliare i capelli!
<<Bene, adesso possiamo andare!>>
Mi sentivo a disagio con quel vestito ma piú mi guardavo intorno più vedevo che ero quella con piùvestiti addosso.
Mi guardavano tutti ma era solo perché non mi avevano mai vista. Camminando passammo su dei manifesti che mi ritraevano con la mia famiglia, la foto era tutta rovinata con scritte "Ladri/ assassini/ bastardi " abbassai la testa sperando che nessuno mi riconoscesse. Arrivammo alle porte di un locale alla fine di una scalinata. Jaz alzò la manica del facendo vedere il suo simbolo e fece lo stesso col mio polso e la guardia alla porta sgranò gli occhi aprendola. Forse stava diventando una fissazione ma ora cercavo di capire chiunque di quale clan facessero parte.
<<Come mai ci sono più clan qui?>>
Urlai all'orecchio di Zoe, la musica era assordante.
<<Diciamo che questo posto è a confine con tutti i clan... un po' come la svizzera ahahah>> disse muovendosi a tempo di musica, era totalmente folle. <<Di chi è il locale? >> Domandai.
<<Del capo clan Dei Moth! l'importante è lasciare ogni cazzata fuori da quella porta... qui dentro qualsiasi cosa si commetta, non conta di che parte sei... se sbagli paghi.>> Disse facendosi un finto taglio sulla gola. Era spaventoso, non ero preparata a questa società, a questa vita ma d'altronde non avevo piu una vita mia.
<<Dobbiamo aspettare ancora molto qui? Vorrei togliermi questo bracciale?>> Jaz non mi sentiva, era totalmente presa dalla musica. Mi sedetti al banco e ordinai da bere
<<Giornataccia Eh! hai bisogno di qualcosa di piu forte!>> Fece cenno al barista che mi versò subito un liquido color sabbia in un piccolo bicchiere.
<<Non sono affari che ti riguardano! >> Gli porsi il bicchiere rifiutando l'offerta. Era un ragazzone alto, prestante e con degli occhi neri come il carbone. Cercai di trovare il suo marchio ma aveva una mano in tasca e l'altro polso era pulito.
<<Perché non ti fai guardare un po' meglio >> Allungò una mano verso di me ma la allontanai con uno schiaffo.
<<Non ti azzardare a toccarmi, animale.>>
Se la rise andandosene via, che cosa aveva da ridere poi bo! era una gabbia di pazzi li.
<<Zoe vieni!>> Jaz mi prese per il polso portandomi nel privé al piano di sopra. Li per fortuna la musica era più bassa e riuscivo a parlare senza urlare.
<<Ciao Drake! Credo tu abbia perso qualcosa!>> c'erano delle persone idaffarate a pomiciare ovunque, che schifo, al centro c'era quel ragazzone dagli occhi neri con un ragazza sulle ginocchia.
<<Finalmente! Ti stavo aspettando!>> si alzò e la ragazza bionda al suo fianco si aggrappò al suo braccio come una zecca. Poi mi guardò e si staccò da lui per venire verso di me.
<<E questa qui dove l'hai accattata! Non accettiamo randagi qui.>> Mi passò un dito sotto il mento.
<<Questa non la userei neanche come puttana! >> Iniziò a ridere, la mano si mosse da sola e gli stampai cinque dita lasciandola senza parole. Il ragazzo a quel punto interveni mettendosi in mezzo.
<<Io non sbaglio mai!>> disse prendendomi la mano e facendo vedere a tutti i braccialetto d'argento. La camera si riempì di brusii e tutti mi fissarono, ma ancora non riuscivo a capire perché
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