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Non appena arrivai in città al palazzo della fabbrica venni accolta come sempre con gentilezza e garbo. Degli addetti erano accalcati davanti al maxi schermo della Hole.
<<Siete in anticipo signorina Foster>>
La ragazza sembrava quasi agitata, si vedeva.
<<Che succede?>>
Domandai alla segretaria scansandola visto il tentativo di distrarmi dalla tv.
<<Ma niente signorina... è Tuuuutto in ordine!>> Chiusi il registro degli appuntamenti che avevo in mano avvicinandomi alla tv.
"Ancora un altra aggressione alle farmaceutiche Foster, due container sono spariti nel nulla e diversi incendi sono divampato nel tentativo di sviare la polizia. Che il magnante della farmaceutica nasconda qualcosa che non vogliono venga trapelato in giro..."
La ragazza spense la tv. Ma che diavolo di roba era quella?!
<<Non si lasci turbare da questi pettegolezzi signorina, sono solo voci di persone mediocri, che non sanno quanto state facendo per tutti noi.>>
Non stavo rendendo il minimo conto a ciò che stava dicendo, arrivai al mio ufficio e mi sigillai dentro tornando a guardare il servizio che mi aveva lasciata parecchio perplessa, cosi presi il clulare.
<<Foster!>>
Rispose una voce a me quasi sconosciuta
<<Sono io papà!>>
mi sentivo sempre a disagio a parlare con lui, in fin dei conti lo avrò visto una settimama di fila in 20 anni di vita.
<<Sono molto impegnato, è successo qualcosa?>>
Che novità...
<<Ti ruberò poco tempo... sai nulla delle aggressioni alle nostre fabbriche?>>
Lo sentii sospirare e abbassare la voce.
<<Lascia stare quello che dicono alla tv, sono solo dei teppisti, non è nulla di cui tu debba preoccuparti!>>
Non sembrava una cosa da poco visto che ne parlavano ovunque.
<<E' successo qualcosa che non so papà?>>
Lui sbuffò spazientito.
<<Niente che tu debba sapere! Cerca di riposarti, secondo me stai prendendo troppo sul serio questo lavoro! Devi solo gestire i contratti... per il resto prova a divertirti ok! Travis mi ha detto che avete legato molto ultimamente...>>
Girai gli occhi verso il cielo e riagganciai il cellulare in faccia a mio padre. "Da quando Travis si sentiva con mio padre?"
Il mio appuntamento arrivò puntualissimo, un vecchio depravato con la bava alla bocca, fu semplicissimo concludere l'affare, per quello mio padre mi aveva ingacciato per quel lavoro, ne ero sicura... perché ero dotata di un paio di tette e una vagina che poteva sfruttare a suo vantaggio, non di certo perché ero la più brillante dell'università.
<<Benvenuto nelle industrie Foster allora... spero che sia un vantaggio per tutti noi! >>
Ma chi li sceglieva questi acquirenti? Erano vergognosi per l'azienda! Il vecchiaccio non voleva proprio mollare la mia mano tanto che la dovetti letteralmente tirare via. Una volta uscito, mi buttai a peso morto sulla poltrona, esausta, da li si vedeva tutta la città e ogni volta mi chiedevo come fosse vivere una vita normale, con amici normali e una famiglia normale. Il telefono squillò riportandomi alla realtà triste e grigia ahimé.
"Ci vediamo questa sera al Loft, ti passiamo a prendere noi! D. "
perfetto! Lanciai il cellulare sulla scrivania, avevo la testa che credevo mi stesse per scoppiare. Una volta a casa mangiai poco e Loren come al solito si preoccupò per me.
<<Non si manda avanti un impero a stomaco vuoto!>>
Mi invitò a mangiare ma proprio non mi entrava nulla.
<<Se mio padre non la smette di accalappiare donatori tanto squallidi, dubito ci sarà ancora un impero da mandare avanti!>>
<< come stanno i tuoi figli? >>
Domandai per cambiare argomento. Mi raccontó della piccola Sophie e di come suo marito si era fatto male tentando di costruirle una casetta sull'albero. Sembrava cosi bello che mi immaginai tra di loro e senza che me ne accorgessi avevo finito il mio pitto.
<<Visto? Non ci voleva poi molto!>>
La abbracciai forte, per fortuna che avevo lei nella mia vita triste. Mi cambiai per uscire ma non ne avevo proprio voglia.
<<Heyy!>>
Disse Danielle aprendo il tettuccio della decappottabile di Travis. Era già ubriaca persa. Presi un respiro ed entrai, alla fine loro erano il mio unico svago.
La sala era piena di gente, la musica sparava a tutto volume, il loft era situato al piano piu alto dell'Hotel Brilliant della famiglia di Danielle. Le pareti erano fatte interamente di vetro e super, super Chic, con poltrone di pelle, e un angolo bar da fare impallidire la regina elisabetta per quanto fosse prezioso.
Ballammo e bevemmo tutta la sera e non era un conubio perfetto visto quello che era successo la volta precedente, ma ero stressata e volevo solo riuscire a non pensare.
Uscì un paio di minuti per prendere un po' d'aria quando sentì afferrarmi la bocca con un panno puzzolente tant è che la testa iniziò a girare e non riuscii piu a reagire.
<<Prendetele i documeti e tagliategli i capelli, al resto pensaci tu...>> quelle furono le uniche cose che riuscii a sentire prima di perdere conoscenza.
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