11.
Mi accoccolai sulla poltrona mentre lui se ne stava beatamente spaparanzato sul divano.
<< ti verrà un gran mal di schiena domani mattina! >> disse lui portandosi un braccio sugli occhi.
<< ho superato cose peggiori >> non mi sarei mai abbassata a dividere il divano con lui. Girai la casa in cerca di un letto, un materasso puzzolente, tutto sarebbe stato meglio.
<< è inutile non ci abita piu nessuno da anni qui! >> e lui che ne sapeva? Ah ho capito, era qui che portava le sue sgualdrine, per questo era cosi informato. Tornai a sedermi togliendomi il giubbotto di pelle, era caldissimo li dentro.
<< che stai facendo? >> perché si stava spogliando?
<< io non ci dormo vestito! >> stava per slacciarsi i pantaloni ma lo fermai bloccandogli le mani.
<<che fai ora...tocchi? >> le guance avvamparono e tornai al mio posto buona buona con il suo sguardo addosso
<< sei davvero una seccatura! >> fortunatamente non si tolse i pantaloni.
<<puoi risolvere benissimo questo problema! >> feci tintinnare il bracciale.
<< e togliermi il divertimento? Nhaa ultimamente sono un po' annoiato, sai come è! >> fecce un respiro profondo e il grande tatuaggio che aveva sul petto si allargò, era una falena, proprio come quella del silenzio degli innocenti, con un teschio minaccioso sul dorso; era davvero bello. Persi un paio di minuti a gurdarlo e forse avrei dovuto farlo spogliare del tutto, era diverso dai ragazzi che avevo frequentato su questo non c'erano dubbi.
Era notte fonda, non riuscivo a chiudere occhio, quella maledetta poltrona mi stava conficcando tutte le sue molle nella schiena. Mi alzai sbuffando, lui non fece altro che alzare un braccio senza neanche aprire gli occhi! Sbruffone arrogante. Boffocchiando mi sedetti accanto a lui dandogli le spalle mentre con una mano mi cingeva la vita...glie la spostai con due dita e lo sentii ridere dietro le mie spalle e scappò un mezzo sorriso anche a me.
<<non farti strane idee! >> sorrisi mordendomi il labbro e lui di risposa non fece altro che mugugnare qualcosa stringendomi ancora di piu, questa volta non obbiettai, ero davvero stanca e gli occhi si chiusero fin troppo velocemente. Mi aspettavo di dormire male invece stranamente non ebbi nenache un incubo. Aprii gli occhi, la luce entrava dalle travi che le chiudevano a tratti, mi stiracchiai un po' accorgendomi che Drake era sveglio e mi stava fissando, da quanto mi stava guardando dormire?
<<buongiorno! >> disse semplicemente, io gli misi una mano sulla faccia alzandomi.
<<non starmi cosi attaccato! >> con mio grande rammarico si infilò la maglia nera, e io che ci stavo facendo un pensiero...nha non era vero! Giusto?
<< guarda che sei tu che ti sei aggrappata a me nel sonno frignando come una ragazzina! >> il telefono squillò e rispose al secondo squillo.
<< si...bene! Siete stati bravi, ci vediamo questa sera, abbiamo la lista di quello che serve? Ottimo, ci vediamo questa sera allora? >> Lo afferrai al braccio per farlo voltare.
<< che succede? >> non sembrava intenzionato a rispondermi, ma io dovevo sapere, dovevo stargli il piu attaccata possibile per trovare le risposte che cercavo.
<< non sono problemi di cui devi preoccuparti! >> stava per aprire la porta ma mi parai davanti a lui chiudendola.
<< non sono la tua bambolina da esibire durante le feste! Se vuoi che io mi fidi di te devi mettermi al corrente di quello che sta succedendo! >> inspirò intrappolandomi sotto il braccio.
<<perché è cosi importante per te?non so se ti è chiaro ma qui si rischia la vita! Non è un videogioco! Qua se muori...muori! >> mi guardai in direzione della ferita che sotto il vestito bruciava.
<< io sono gia morta! >> alle mie parole si tirò indietro stringendo la mascella.
<< sei troppo delicata, ci rallenteresti e non posso pensare anche a te! >> con uno scatto gli afferrai il polso e glie lo torsi dietro la schiena. Mio padre mi aveva fatto seguire un corso di difesa personale, certo non mi era tornato utile in...quella circostanza, ma non avevo avuto il tempo neanche di reagire.
<< non sono cosi delicata come credi tu! >> con una botta mi riportò davanti a lui stringendomi i polsi al petto.
<< so già che me ne pentirò! >> era tornato a sorridere ma sentivo che non prometteva nulla di buono.
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