10.
Me ne stavo li accucciata sul tetto e guardavo tutto quello che stava accadendo. Senza farsi sentire un paio di ragazzi piazzarono qualcosa sotto il rimorchio del camion, non capivano che stavano per mandare all'aria farmaci destinati ad ospedali e persone malate? Mi accucciai di piu quando vidi arrivare degli uomini davanti le guardie. Il cuore mi batteva all'impazzata, stava per succedere il finimondo me lo sentivo. Non riuscivo a sentire quello che stavano dicendo ma poco dopo le guardie si spostarono verso il retro del camion e con un boato pazzesco l'esplosivo vhe brillò lo sollevòin un grande boato. Mi alzai e corsi giù trovando Drake che mi afferrò al volto.
<< dobbiamo andarcene subito! >> la macchina schizzò via, dietro di noi una scena apocalittica; due macchine trascinavano via il container, o meglio...quello che rimaneva del container!
<< hai idea di quello che avete fatto? State rubando medicilai! >> strinse forte il volante e le nocche gli divennero bianche e capii che forse era meglio che stavo zitta. Arrivammo in una vecchia fabbrica molto lontani e con un gesto disse a tutti di separarsi, adesso eravamo solo io e lui e quel catorcio di container.
<<vieni, sali >> disse porgendomi la mano che ovviamente non presi. Era un normalissimo container non capivo cosa volesse dirmi. Si avvicinò al fondo buttando a terra quello che ne restava iniziando a prendere a calci il muro che contro ogni mia aspettativa si ruppe e rivelò un doppio fondo. Mi avvicinai incredula, non credevo a quello che stavo vedendo! C'erano almeno un centinaio di sacchi trasparenti con una polvere bianca
<< ma questa è... >> si parò davanti a me.
<< adesso la finirai di comportanti come una stronza...che dici? >>
Il viaggio di ritorno fu lungo e slenzioso, il mio cervello non riusciva a trovare una ragione a quello che aveva appna visto. Insomma chi aveva autorizzato quel traffico illecito? Mio padre ne era a conoscenza? E soprattutto chi poteva architettare tutto questo? La cosa era piu grave di quel che credevo e dovevo stare davvero attenta, tutti pensavano che c'eravamo noi Foster dietro lo spaccio e se avessero saputo la mia vera identità mi avrebbero uccisa loro; ero in trappola e non potevo uscirne senza che qualcuno mi facesse fuori.
<< dobbiamo fermarci da qualche parte, adesso ci staranno cercando ovunque! >> entrammo in una strada sterrata appena fuori città trovandoci davanti una piccola casa in legno che un tempo doveva essere davvero bella ma adesso era davvero trascurata. Accese le lampade necessarie per camminare.
<< tieni, starai morendo di fame >> lo vidi addentate una ciambella fritta.
<< come fai a ingozzarti dopo quello che è successo? >> io ero totalmente pietrificata. Prese una bottiglia di brirra buttandosi sul divano.
<< forse per te è tutto nuovo ma questo purtroppo è il mio mondo da un paio di anni per cui >> mi offrì la birra che aveva in mano, la presi tracannando un paio di sorsi tutti d'un fiato.
<< adesso vuoi dirmi da dove vieni e chi sei? >> sospirai spostandomi alla finestra accanto al camino in pietra.
<< perché vorresti saperlo? >> sentii il suo peso dietro di me, con il naso mi spostò i capelli dal collo.
<< dovremmo pure ingannare il tempo...a meno che tu non abbia altri programmi! >> alla sua allusione mi girai fronteggiandolo faccia a faccia.
<< sei cosi sicuro ti te! L'ultima persona che si è presentata cosi non ha fatto una bella figura sai! >> sorrise spontaneamente, aveva delle fossette alla fine del suo sorriso che gli addolcivano il viso, adesso sembrava cosi tranquillo, un ragazzo normale.
<< così però non fai altro che alimentare la mia mente gia perversa! >> accorciò ancora la distanza tra noi riduciendola ad un soffio. Aveva quegli occhi neri come la pece che sembravano ardere, e quei capelli scuri che sembravano essere fatti apposta per mettergli le mani dentro.
<< non sei pronto per una come me! >> ma che cosa stavo facendo? Stavo flirtando con lui?
<<È inutile che scappi fiorellino, sei mia prigioniera almeno fino all'alba >>
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