non dargliela vinta
I due pranzarono in un ristorante qualsiasi e Levi, durante tutto il pranzo e giretto finale, era stato muto. Parlava solo se interpellato. Hanji nom sapeva che fare. "Ah! Che odio quella donna! Me lo ha chiuso di nuovo!".
Era cosi assorta dai suoi pensieri che non si accorse di due cose: la prima, che ormai era sera, la seconda della persona che gli stava venendo incontro e che, prese subito dopo.
-Oi guarda dove va-
-Oh...Simus ahahaha-
-Zoe ahahaha eccola qua! Da quanto tempo-
-Già...-
Finalmente Levi tornò in vita. Scrutò quel ragazzo, dai capelli fino alla punta dei piedi. Sembrava un buon a nulla, il classico somaro che si vantava senza motivo e Hanji, lei aveva timore?
-Non ci vediamo da-
-Dal liceo-
-Sisi vero. Come va?-
-Dai lo sappiamo entrambi che non ci interessa come sta l'altro-
-Vedo che hai sempre la risposta pronta. Non sei proprio cambiata-
-Nemmeno tu-
-Beh è stato bello rivederti, ciao quattrocchi-
Hanji non salutò e camminò dritto.
-Ei Levi, che ne dici di tornare in hotel?-
-si..-
-Ah! Che bello! Non vedevo l'ora di levarmi le scarpe-
-Hanji?-
-Si?-
-Chi era?-
La voce di Levi era molto tenue, spenta, quasi stanca, ma non per la questione di Hanji, era impossibile. La mora iniziò a sentire quella terribile sensazione alla pancia, aveva paura. Paura per Levi.
Decise, nonostante la sensazione fosse ormai molto forte, di evitare la cosa e di rispondere al corvino, magari parlandone lo avrebbe distratto.
-Era un bullo del liceo-
-Ah ok, beh io sto per andare a lavarmi, ci metterò sei ore, vuoi aspettare o vuoi andare prima te?-
"Cosa?! Davvero non li interessava? Pensa a lavarsi!? Che cazzo aveva?"
-Anzi probabilmente di più, devi anche caga-
-Ok vado io!-
"Mi sta sul cazzo in questo momento! Magari se lo lascio solo torna con le rotelle aposto!"
Hanji corse, senza guardare o ascoltare il corvino alle spalle, verso il bagno e sbatte la porta dietro di se. Ma non iniziò a lavarsi, girò in tondo. Avanti e indietro per il bagno. Quella dannata sensazione, era opprimente, pesante. Non la capiva, come non capiva Levi. Fino a stamattina andava tutto bene e dopo che aveva visto quella stupida donna è come se fossero due sconosciuti in una stanza. Oh, ma Hanji non sarebbe partita prima di risolvere la cosa. Già, domani sarebbe partita e Levi era cosi. Era schivo, zitto, spento, come quando lo vide in barca con lo squalo, non amante della vita...
In un lampo capì.
Corse fuori dal bagno.
Iniziò a sudare, aveva il fiatone, come se avesse corso per km.
Gridò il suo nome svariate volte senza ricevere una risposta, mentre i suoi occhi lo cercarono ovunque.
Non lo trovava, era scomparso. Come un fantasma, possibile che alla sola vista di quella donna lui sia ricaduto in quel oblio?
Se li fosse capitato qualcosa, qualcosa mentre lei era lì non se lo sarebbe mai perdonato. Lo aveva promesso a Farlan, lo avrebbe salvato.
Si diresse in salotto e vide la finestra aperta.
"Cazzo!"
Era lì, sul balcone, per qualche motivo, non si era ancora mosso.
Quel pazzo era in piedi, sul cornicione del balcone.
-Hanji ferma dove sei-
-Levi...ti prego-
-Ferma!-
Le lacrime iniziarono a rigarle il viso. Aveva paura, una terribile paura.
Le mancava il respiro.
Il cuore aveva saltato quattro o cinque battiti.
Iniziò a tremare. Non si reggeva più in piedi.
La vista le si era annebbiata.
Era terrorizzata.
Si resse al tavolino che aveva di fianco a se.
-Perché?-
-Non ha più senso continuare sta farsa. Non ho mai voluto vivere, mai, dopo quella donna. Solo che avevo quel biondo che mi teneva sempre gli occhi puntati, manco fosse una spia. Insomma, mi era difficile la riuscita del mio compito. Ora che l'ho rivista e tu la tua partenza mi hanno fatto capire che è finalmente l'ora, l'ora della mia libertà-
-Ma che cazzo dici Levi!?-
-Sono stufo di lottare, la mia vita è diventata uno schifo e-
-E un cazzo! Levi. La vita, non è nata per essere semplice e per essere costantemente felice! È vero, la vita può essere anche una merda, ma sta a te cambiarla! Solo e soltanto a te! Non si migliorerà mai da sola! Devi essere tu a farlo!-
Hanji lentamente si avvicinò a lui.
-Anche la mia vita è stata una merda! I miei genitori non mi hanno mai appoggiato nelle mie scelte, hanno sempre cercato di ostacolarmi, corrompevano i prof, preside, concorsi per non farmi emergere e farmi stare al mio posto! Ho sofferto di bullismo dalla nascità. Il ragazzo che hai visto prima mi ha mandato all'ospedale migliaia di volte! Mi picchiava, mi aveva appesa alla bandiera americana della scuola, mi ha fatto vedere per la prima volta la morte. Eppure sono qui! Ho lottato! Sorrido! Ho degli amici cazzo! Vivo.
Perché ho voluto cambiare la mia vita! Ho pensato: "non lascerò che la vita vinca! Non morirò cosi presto. Non le darò questa soddisfazione". Vuoi che vinca?!-
Levi non si mosse, ne per scendere ne per cadere.
-....se tu, ora, ti getteresti davanti a me, penso che non sarei più in grado di lottare...se tu ti gettassi, non pensi come possano stare Isabel e Farlan? A come starei io? Levi ti conosco solo da una settimana ma..-
Hanji strinse i pugni, doveva dirlo. Ora. Non poteva più frenare quel suo pensiero.
-Ma sei diventato la mia ragione di vita!-
Levi si voltò. Non se lo aspettava, ne era rimasto colpito.
-Hanji mi spiace...-
Si rivoltò.
-Non dovevi affezionarti a me..-
-Ma io ti amo-
-angolo bar-
Scusate l'attesa!!! E non mi uccidete per come è finito. E per come finirà....(?)
Spero vi piaccia e spero sia venuto abbastanza decente.
Ci vediamo al prossimo ed ultimo capito!
#ciaone
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