Maschera
Levi entrò nella stanza, insieme a nanaba, del suo amico.
Era piena di colori e di cose, troppe cose. Levi avrebbe definito quel posto con una parola, caos.
Come facevano quelle persone a stare lì 8h al giorno? E per mettere in ordine? Come facevano?
I suoi problemi esistenziali furono interrotti, per fortuna, da una figura. Era un uomo molto particolare, si stava avvicinando a loro con una camminata femminile(?) leggiadra(?), aveva su dei pantaloni giallo canarino con inclusi risvoltino imbarazzanti, una maglietta e scarpe viola, con una sciarpa gialla al collo.
-CIAONE NANA!-
-ciao trave!-
-chi mi hai portat-
Gli occhi del pelato fecero la scansione a raggi x del povero malcapitato.
-ma stavolta mi hai portato il david! Tesoro ma io ti amo!-
-calma il volatile caro. È etero mi spiace-
-cazzo. Beh, piacere angelo, sono trave e tu?-
-levi-
-che nome angelico!~-
-vieni qua da me tato! Ora ti prendo le misure e qualche vestito. Nanaba mi ha detto che tre outfits andranno bene no?-
-sisi, giusto per uscire liberamente, senza attirare...attenzione, ecco-
-scialla! Geltrude! Vieni! Prendiamo misure di bel ggiovine-
-sono tornataaa!-
Hanji entrò nella suite verso tardo pomeriggio, buttò via le scarpe e il giubbotto, per poi dirigersi verso il salotto.
-ei! Com'è andata?-
-bene, avevo poco da fare oggi.-
Si sedette affianco a lui sul divano.
-te invece? Lo shopping?-
-se non fosse stato per nanaba ora non avrei questi tre abiti-
-hai fatto amicizia con nanaba? Ahahah mi spiace.-
-ahahah già-
-come mai "se non fosse stato per lei"?-
-non mi hanno fatto entrare-
-davvero? Ma che stronzi!-
-già ahah ahah ah..-
Hanji aveva notato che, per questa storia, il piccoletto se l'era presa.
Lo aveva capito molto bene e per un attimo credette pure di aver visto il vero levi, quel levi che si nascondeva dietro quella maschera. È vero, era anche lei una cliente, ma non era come le altre no? Perché tenere quella maschera sempre, infondo con lei non funziona il giochetto e soprattutto non lo ha ingaggiato per il sesso, ma per aiutarla con convincere quello là a finanziare il suo nuovo farmaco.
Era convinta che col tempo si sarebbe sciolto. Ma in una settimana si sarebbe sciolto del tutto?
Decise quindi di provare a tirare fuori quel discorso.
-beh-
Battè energicamente le mani sulle sue cosce.
-oggi abbiamo l'appuntamento col demonio ahahah. Dobbiamo prepararci psicologicamente, soprattutto io...-
-sei terrorizzata?-
-no, terrorizzata non la reputo la parola più appropriata. Penso che quella giusta sia ansia. Ho paura di non farcela, ma è davvero importante per me e non solo, per tutti.-
-guarda, secondo me ci riuscirai!-
-come fai a dirlo?-
-da quel poco tempo passato con te posso assicurarti che hai tutte le carte per affrontarlo.-
-speriamo...beh mi andrò a fare un bagno-
Hanji fece per alzarsi e si diresse verso la stanza.
-ei!-
-si?-
-vuoi che ti aiuto a rilassarti?-
Ah, quella frase, quanto l'amava. Ma in fondo lei non lo aveva pagato per quello, e non voleva peggiorare la situazione del finto levi.
-taci va! Ahahah pensa a prepararti ahahah-
-sicura?-
Levi si alzò e andò verso la mora.
Deglutì. Doveva resistere. Sarebbe successo un altro giorno. Ma oggi no.
Iniziò con una mano ad accarezzarle i fianchi, il suo tocco era magico, delicato ma deciso allo stesso tempo. Con l'altra mano, invece, l'appoggiò al viso di hanji.
-ehm...s-si..-
Fece scontrare i loro bacini facendola andare contro la porta, ancora chiusa.
-sicura sicura?-
Cazzo. Doveva resistere. Come uscirne. Come?!
Ecco.
-piuttosto, sai dove andremo a mangiare?-
-dove?-
-al ristorante dell'oca-
"Cazzo li!?-
-ah...quel ristorante super shic?-
-già, nonostante anche io sia ricca sfondata, odio quei locali snob. Ma lui ha scelto quel posto. Sei pronto?-
-...quante posate ci saranno?-
-tante..-
-cazzo-
Levi si staccò.
-allora devo andare a imparare!-
-ahahah chiedi a nanaba. Anche in questo hotel ci sono tutte quelle posate-
-oh vado allora! A dopo quattrocchi-
-oh...a dopo ahahah-
Era arrivato il momento.
Levi stava aspettando, già vestito e preparato, davanti alla porta della suite.
Hanji non lo era ancora, prima ha dovuto fare una lotta contro se stessa per mettersi in tiro. Cosa che non amava molto. Non che non mettesse vestiti per feste o altro, ma non quei tipi di vestiti. Per quel ristorante.
Finalmente uscì, e cazzo se era bella. Levi non aveva niente di cosi perfetto. Ci mancava solo il coro di angeli ed eravamo apposto.
-oh mama...come sto levi? Ho troppa ansia!-
Sorrise.
-stai molto bene hanji. E tu sei hanji, hanji zoe! E ci riuscirai-
-...grazie ahaha-
-andiamo?-
-si-
-angolo bar-
Scusate l'assenza! Ma tra pandoro e malattia mi sono scordata della storia ahahah.
Penso però che con questo capitolo mi possiate perdonare ahahah. Mi sembra bellino ahaha. E poi c'è il trave! Come promesso!
Aggiornerò presto state tranquilli.
Detto questo ringrazio tutti tutti!
Eeeeee
#ciaone
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