-Capitolo 33-
ATTENZIONE:NEL CAPITOLO CI SONO DESCRIZIONI E RIFERIMENTI SESSUALI (niente di osceno ma sempre meglio avvertire)
Matthew's pov
Avevo sempre più la consapevolezza di averla persa, la vedevo camminare tra i corridoii con quel coglione di Reynolds che le stava appiccicato peggio di una cozza,li vedevo sorridere, ridere,baciarsi...
"Ehy biondo" disse Mahogany accarezzandomi il petto e dandomi un bacio sul collo
"In palestra,ora" dissi freddo
La vidi sorridere contenta e subito dopo mi prese il viso tra le mani e mi bació, mi prese per mano trascinandomi verso la palestra,arrivati dentro ci dirigemmo negli spoiatoi e dal mio armadietto presi la chiave dello sgabuzzino che ero riuscito a rimediarmi dopo tanti sforzi,entrammo nello sgambuzzino e con rabbia sbattei Mahogany addosso alla porta,presi a baciarla con foga,non c'era sentimento, c'era solo rabbia e frustazione, ma a lei questo non sembrava importare.Mi sfiló la maglietta appoggiandomi le mani sul petto, feci lo stesso e appoggiai una mano su un suo seno e una sui suoi fianchi, le sue mani scivolarono dal mio petto fino ad arrivare ai miei pantaloni che prontamente sbottonò e mi tolse,scivoló fino ad arrivare con il viso all'altezza dei miei boxer, sapeva cosa fare quando ero incazzato,andavo sempre da lei, e sapeva distrarmi in genere, ma oggi nonostante tutto, i miei pensieri erano concentrati su di lei, su i loro baci, al solo pensiero il sangue nelle vene incominciò a ribbollirmi.
"Cazzo Mahogany muoviti" imprecai
Sfilò velocemente i miei boxer che in quel momento erano davvero di troppo, si avvicinò iniziando a provocarmi piacere, ma non bastava, io volevo lei, non una troia qualsiasi,io volevo lei, ma ora era di un altro.Spinsi con forza la testa di Mahogany con le mani,lei gemette ma continuò provocandomi sempre più piacere, si tolse e la guardai perplesso
"Ti voglio ora biondo" disse con voce sensuale, così feci.
Arianna's pov
"ANDIAMO CORRETE BRUTTE RAZZE DI CAPRE" imprecava il professore di ginnastica, ero stanca e sudata e non ce la facevo più, mi fermai sedendomi al centro del campo.
"MCDRAY COSA VUOLE ANCHE UN THÈ CON I PASTICCINI?SU SI MUOVA" mi urló contro
"Ma prof, sono esausta" mi lamentai
"Ma come diavolo devo fare con voi?SU SI VADA A CAMBIARE SFATICATA" borbottò all'inizio per poi finendo urlando
Mi alzai e mi diressi verso lo spogliatoio, un ragazzo appoggiato allo stipite della porta mi guardava ridacchiando
"Che vuoi?" Chiesi acida
"Piacere Tim" disse sorridendomi e porgendomi la mano
"Arianna" dissi con un cenno della mano,facendogli ritare la sua
"Arianna?Non devi essere di queste parti eh?" Domandò
"No sono Italiana,ora devo andare scusa" cercai di sorpassarlo ma mi bloccò con un braccio, lo guardai con un sopracciglio alzato
"Non ti conviene entrare,credo che lì dentro qualcuno si stia dando da fare" disse indicandomi con la testa lo sgabbuzzino
"Che squallore" dissi scuotendo la testa
"Gia" disse lui"insomma plcassero i loro istinti,ognuno hai suoi bisogni però.."sentenziò
"Gia" ridacchiai
"Di che classe sei?" Mi chiese
"Terzo tu?" Domandai
"Quinto" rispose
Annuii silenziosamente e gli sorrisi, lui ricambiò prontamente il sorriso, devo dire che era davvero un bel ragazzo, era alto e ben piazzato, aveva gli occhi verdi e i capelli mori scompigliati e mossi.Sentimmo la porta dello sgabbuzzino aprirsi e quando vidi uscirne Mahogany feci una faccia schifata, dietro di lei uscì un ragazzo,rimasi pietrificata, lo guardai con gli occhi vagamente lucidi e mi girai di scatto verso Tim, assunsi un espressione dura e fredda, ma in tutto questo il mio cuore si stava sbriciolando,la rossa mi passò vicino ghignando soddisfatta mentre Matthew continuava a fissarmi, potevo vederlo grazie alla coda dell'occhio ma non riuscivo a capire per bene quale fosse la sua espressione.
"Arianna io.." provò a dire ma io lo bloccai
"Non devi spiegarmi niente, io e te non siamo niente, tu non sei nessuno per me ed io non sono nessuno per te.Quindi continua a scoparti tranquillamente chi ti pare e non rivolgermi più la parola ok?" Dissi con voce spezzata
"Arianna lei non val-"stava dicendo ma lo fermai di nuovo
"Ti ho detto che non mi devi nessuna spiegazione vai via" dissi dura cercando di trattenere il più possibile le lacrime,lui non se ne andava, continuava a fissarmi
"COSA PARLO ARAMAICO?HO DETTO DI ANDARE VIA CAZZO, VAI VIA ESPINOSA"urlai iniziando a piangere"Scusa Tim" dissi per poi scappare via dentro allo spogliatoio femminile.Chiusi la porta alle mie spalle e scivolai a terra incominciando a piangere, perchè piangevo?Insomma anche io stavo frequentando Carter e non mi sarebbe dovuto importare niente di ciò che fa o non fa Matthew con le sue amichette.
"SEI UNA TROIA"sentii urlare mentre dava calci e pugni alla porta" VAI A SCOPARTI QUEL COGLIONE DI REYNOLDS MA SAPPI CHE QUANDO TORNERAI DA ME IMPLORANDOMI DI FARMITI IO NON SARÒ QUI AD ASPETTARTI" disse mollando cazzotti alla porta e imprecando a bassa voce ogni tanto
"NON SUCCEDERÁ MAI SEI SOLO UNO STRONZO ESPINOSA" urlai tra le lacrime
"E TU UNA LURIDA TROIA MCDRAY" urlò dando un ultimo calcio alla porta per poi allontanarsi a passi pesanti colpendo probabilmente tutto ciò che aveva sotto tiro.
Le sue parole mi avevano ferito, continuavano a rimbombarmi nella testa e ogni volta sentivo come un pugnale colpirmi in pieno petto.Ero distesa a terra a piangere disperara, sentii qualcuno bussare alla porta per poi entrare.
"Cosa ci fai qui?" Dissi tra un singhiozzo e l'altro
"Stai bene?" Chiese preocupato sedendosi accanto a me, io lo guardai male
"Si hai ragione scusami, lascialo perdere Arianna, non ascoltarlo,è solo un coglione quell'Espinosa" disse prendendomi una mano per farmi forza
"Tutto questo non ha senso" risi tristmente
Lui mi guardò accigliato come se stesse parlando con una pazza
"Insomma guardami, sono seduta su un cazzo di pavimento a piangere per colpa di uno stronzo di cui sono fottutamente innamorata con un tizio che neanche conosco, non ha senso" dissi ridendo ancora amaramente
Sentii la porta sbattere forte per poi ritornare indietro e lasciarmi intravedere Carter che se ne andava con i pugni serrati
"Carter" dissi alzandomini velocemente in piedi, ma ormai era troppo lontano
Appoggiai esasperata la testa al muro incominciando a mollare piccoli pugni su di esso mentre il mio pianto aumentava.
"Ehy ehy ehy, tranquilla" disse Tim allontanandomi dal muro e stringendomi a se, so' che tutto ciò non aveva senso, che stavo abbracciando un perfetto sconosciuto,ma avevo solo bisogno di qualcuno, avevo bisogno di quelle carezze lievi e morbide che mi lisciavano i capelli e che emanavano sicurezza,che mi davano un senso di protezione.
Mi strinse forte cercando di calmarmi, tenevo le braccia ancora contratte al petto e i pugni serrati appoggiavano sul petto muscoloso di Tim.
"Scusami" dissi allontanandomi e strofinandomi gli occhi
"Di niente" mi sorrise lui
Sorrisi tristemente e lui mi appoggiò una mano sulla spalla rassicurante.
"Ti va di prendere una boccata d'aria?" Chiese in modo premuroso
Io annuii mentre tiravo su con il naso ed insieme andammo verso il giardino della scuola.
L'aria era fresca e mi fece stare subito un po' meglio,feci qualche lungo respiro e poi andammo a sederci su una delle panchine
"Allora Tim" dissi"dimmi qualcosa di te" didsi
Iniziò a parlare un po' di se, dei suoi hobby,della sua vita,scoprii che neanche lui era di qui, veniva in realtá dal Canada, ma si era trasferito qui a Los Angeles poichè il padre che era un medico aveva avuto un offerta di lavoro qui, venni a sapere anche che lavorava proprio nell'ospedale dov'era la mamma, gli raccontai di quel giorno orribile, della mia storia,di TUTTA la mia storia, dal bambino misterioso,ai miei sogni appena arrivata,alla mia storia impossibile e inesistente con Matthew e di quella iniziata e finita oggi con Carter; gli raccontai del bacio con mio cugino, che ho scoperto essere un suo vecchio amico,e rimanemmo con la promessa che in settimana li avrei fatti rincontrare, uscendo tutti quanti insieme.Le ultime ore le passai così,a chiacchierare in quel giardino e devo dire che grazie a lui ero riuscita a distrarmi un po' da ciò che era accaduto qualche ora prima.
"Io ora devo andare in ospedale, tu percaso stavi andando?" Mi domandò mentre uscivamo dalla scuola
"Bhe si pensavo di andare a trovare mamma" dissi
"Perfetto,allora mangiamo qualcosa e andiamo ti va?" Chiese
"Ok" sorrisi
Lui ricambiò il sorriso ed iniziammo ad incamminarci verso l'ospedale,continuammo a chiacchierare del più e del meno, mi confidò di odiare il lavoro del padre, che una volta proprio a causa di un litigio sul fatto che suo padre voglia imporgli la sua stessa strada scappó di casa,poi peró a causa della sua tremenda paura del muio tornó a casa correndo come un pazzo giusto qualche ora dopo, scoppiai a ridere nel sentire ciò e lui fece l'offeso per poi scoppiare a ridere a sua volta.Arrivammo in un piccolo risto-bar e ordinammo due semplici panini,nel locale l'aria era tranquilla e allegra e per un attimo immaginai di essere una semplice ragazza comune che non aveva nessun problema d'amore, una ragazza che quando sarebbe tornata a casa da un semplice pranzo con un amica avrebbe trovato sua madre ai fornelli e suo padre sul divano a leggere un giornale.Ma purtroppo questa era la vita reale,ed io ero una ragazza che stava scontando insieme tutti gli anni di pene d'amore mancate, che aveva una madre in coma e un padre che aveva deciso di tornare dopo tutti quegli anni in cui di lui non c'é stata traccia.
Spazio autrice
Ciao a tutti, ecco qui il nuvo capitolo,volevo ringraziarvi davvero moltissimo per tutto il vostro supporto e spero davvero di cuore che la storia vi stia piacendo.
Ciao e grazie ancora a tutti ♡
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