CAPITOLO SESTO-Il primo attacco
Quando uscì, Newt si trovò davanti a una quindicina di uomini e donne, vestiti in eleganti abiti neri, che indossavano delle maschere bianche che coprivano metà volto, dagli occhi al naso. Non appena li vide, tutti si girarono verso di lui:
«Prendetelo!» urlò una voce femminile. Il Magizoologo puntò la bacchetta contro il primo uomo che gli stava venendo incontro e lo disarmò. Il resto del gruppo fece lo stesso. A un certo punto il mago venne Schiantato e cadde per terra.
«Stupeficium!» esclamò Melody, Schiantando un altro uomo.
«Scusa Newt ma ti stavano per uccidere» disse, continuando a combattere.
«Grazie M…»
Newt non riuscì a finire la frase perché si trovò davanti una donna che lanciò verso di lui un minaccioso lampo di luce verde. Lui la parò e la stese con un Flipendo. Tra suoni di scoppi e fatture, il mago vide avvicinarsi una Queenie in lacrime:
«Newt! Newt hai visto Jacob?» chiese, con il fiatone.
«No» rispose lui parlando una fattura. Queenie cominciò a piangere disperatamente, così la prese per le spalle:
«Queenie. Sta bene. Fidati di me» disse. Lei annuì e corse via, attaccando in anticipo, dato che capiva quando qualcuno le voleva lanciare una fattura. Silente attaccava e parava fatture come se stesse prendendo il tè con quella Perenelle che aveva nominato. Newt guardò alla sua sinistra e vide un serpente che cercava di mordere un uomo.
«Crucio!» lanciò la vittima, un istante prima di essere morsa. Credence corse davanti al rettile e la Maledizione Cruciatus lo prese in pieno. Newt vide il serpente mordere la caviglia dell'uomo, che fu costretto a fermare la Maledizione prima di cadere a terra immobile. All'improvviso il serpente si trasformò in una bellissima ragazza dai capelli neri, gli occhi leggermente a mandorla e la carnagione chiara. La ragazza corse da Credence e gli prese il viso tra le mani:
«Creden! Creden, stai bene?» chiese, con una voce talmente delicata che sarebbe potuta appartenere a una fata delle favole Babbane.
«Gi…Gimina, sei tu?» domandò il ragazzo, evidentemente sforzandosi di fare uscire le parole dalla sua bocca.
«Sì. Sì, Credence, va tutto bene. Ora cerco aiuto» disse la ragazza, guardandosi intorno. Newt rimandò la fattura che lo stava colpendo al mittente e corse da Credence.
"Queenie, c'è bisogno di te" pensò, sapendo che la Legilimens lo avrebbe sentito. E, infatti, Queenie lo guardò e annuì, stendendo una donna e correndo in quello che rimaneva del tendone per usarlo come infermeria.
«Vieni con me, Credence» disse lui con voce ferma. La ragazza gli fece cenno con la testa e presero il ragazzo sorreggendolo dalle braccia. Entrarono nel tendone e Queenie fece sdraiare il ragazzo sulla panca della prima fila.
«D'accordo, Credence, ora devi stare tranquillo, fermo e…Tina!»
«Eh?!» chiese Newt.
«Tina!» esclamò Queenie, alzandosi di colpo e sbiancando. Newt corse fuori chiamando a gran voce l'Auror: non gli importava di essere in pericolo.
«Newt!» sentì alla fine. Il Magizoologo raggiunse la voce e vide un uomo che teneva ferma Tina per i polsi, mentre un altro le puntava la bacchetta alla testa:
«Ora verrai con noi, dolcezza, e risponderai a qualche domanda. Dopodiché…penso che tu già sappia cosa succederà» disse il tipo con la bacchetta puntata contro la tempia della ragazza. Newt sentì la rabbia ribollirgli dentro: non l'avrebbero fatta soffrire. Iniziò a tirare Fatture a tutti, finché i due non lasciarono la presa su di lei. Gli uomini cominciarono a lanciare Maledizioni Senza Perdono contro il mago, che cercava di parlarle tutte. Improvvisamente venne Disarmato.A quel punto Tina sferrò un pugno in faccia a uno e un calcio sulla schiena all'altro.
«Non avreste dovuto mettervi contro di me» disse, riprendendo la sua bacchetta. Lei e Newt si guardarono negli occhi e Tina si tuffò fra le sue braccia,cercando di trattenere le lacrime:
«Mi hai fatto paura, quando ti sei offerto volontario. Avresti dovuto dirmelo, avrei pensato a qualcosa da fare nel momento in cui saresti stato in pista! Io…»
«Tina» la interruppe lui «Non mi avreste mai lasciato andare, se lo avessi detto a qualcuno di voi».
Tina aprì la bocca, ma evidentemente non trovò nulla da rispondere. In quel momento li raggiunse Silente, ancora con un'aria tranquillissima:
«Voi due, entrate là» disse, indicando un grande edificio.
«Cosa dobbiamo fare, professore?»chiese Newt.
«Spacciatevi per Gellert» rispose semplicemente il rosso, tornando a combattere insieme ad altri maghi che si erano aggiunti. Il mago prese la mano di Tina e insieme corsero davanti all'edificio.
Intanto Gellert Grindelwald osservava la scena dalla Tour Eiffel. Stava perdendo. Nonostante questo fece una grassa risata, che fece gelare il sangue nelle vene a parecchi turisti che passavano di lì.
«Poveri illusi…» mormorò a fior di labbra. Rise di nuovo quando notò in lontananza un ragazzo dal cappotto blu e una ragazza dal cappotto grigio correre mano nella mano dentro a un edificio. Dentro all'edificio. Non sapevano quello che sarebbe successo.
~My space~
Shalalalalalala il ragazzo è troppo timido, coraggio: baciala! Shalalalalalala non lo fa? Ma che peccato, se insiste lui la perderà…
Eh sì, quando l'infanzia torna utile… e poi in quel momento de "La Sirenetta" suonavano anche i grilli! *I grilli applaudono* Ok, ora mi calmo. Non ho nulla da dire, quindi non so nemmeno cosa io stia facendo…
Forse oggi pubblico anche la prossima parte del capitolo, ma non prometto nulla. E niente…alla prossima!
Camy❤
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