CAPITOLO DODICESIMO-Rivelazioni
«Che cosa?!» fece gran parte dei presenti. Theseus scoppiò a ridere:
«Quella Pietra della Resurrezione? Quella della fiaba? Di Beda il Bardo? Credete davvero a quella storia?!» chiese. Tutti si guardarono.
«Senta, sono sopravvissuto ad un attacco contro una seguace esperta e non so nemmeno come. Secondo lei avrei rischiato la vita per una cosa da nulla?» replicò Adrian, leggermente irritato e mostrò la Pietra tenendola tra due dita.
«Così finché è in nostro possesso Grindelwald non potrà diventare Padrone della Morte» disse Sebastian, pensieroso.
Theseus non dava segno di crederci.
«Oh no» fece Gimina all'improvviso.
«Che cosa…?» iniziò Adrian.
«Spostatevi!» esclamò Melody, spingendo il ragazzo di lato. Tutti i presenti si allontanarono dalla ragazza, che si stava lentamente trasformando, fino a diventare un serpente.
Il rettile/Gimina puntò lo sguardo su Melody e i suoi occhi si illuminarono di giallo. La ragazzina chiuse i suoi e girò la testa dall'altra parte. Il serpente iniziò a sibilare qualcosa che doveva avere un senso, ma, ovviamente, nessuno capiva. Gimina spostò lo sguardo dalla ragazza a Credence e poi si avvicinò alla valigia di Newt. Il Magizoologo non poté fare altro se non correre a recuperarla il più in fretta possibile: no, non avrebbe permesso a Gimina di fare del male alle sue creature. Il serpente si girò verso di lui e nei suoi occhi passò un bagliore di odio, come a volte succedeva con Gimina. La versione umana di Gimina, si intende. La Maledictus strisciò a una velocità impensabile verso il mago. Tina fece appena in tempo a prenderlo per un braccio e spostarlo. Il serpente sbatté contro il muro e cadde di nuovo a terra. Si fermò per un secondo a guardare il Magizoologo.
«Newt… scappa» disse Melody, con un filo di voce, attaccata al muro.
Newt si spostò, evitando un altro attacco di Gimina. Gli tornarono in mente le parole di Queenie:
"Non ti ha preso in simpatia. Invidia."
Sfoderò la bacchetta e le lanciò contro la Fattura più debole che conosceva. Gimina indietreggiò, ma riaprì quasi subito la bocca e mirò alla caviglia di Newt, che si scansò per l'ennesima volta.
«Newt!» esclamò Tina, aprendo la porta di casa Flamel. Il Magizoologo sorpassò Gimina e uscì dalla casa, seguito da tutti gli altri. Il mago si allarmò, non vedendo Melody, ma poi sentì:
«Petrificus Totalus!»
La ragazza uscì e chiuse la porta, appoggiandosi ad essa. Rimasero fermi per un po', con il fiatone.
Tutto a un tratto Perenelle strillò:
«Che orrore!»
Tutti la guardarono con sguardo interrogativo e lei indicò la porta, tremante. Vicino alla maniglia c'era una scritta che prima, Newt ne era sicuro, non era lì:
"Nagini"
Passarono davanti alla Tour Eiffel, cercando un posto dove stare. Flamel e Perenelle erano rimasti a casa e avevano messo il serpente al sicuro (dopo aver cancellato la scritta sulla porta). Tutti erano stanchi, anche dopo aver mangiato gli stuzzichini che Perenelle aveva lasciato loro. Inoltre faceva molto freddo, per essere marzo. Melody si strinse nel suo cappotto rosso. Newt notò che aveva gli occhi lucidi. Si avvicinò a lei e non disse nulla, come aveva fatto la ragazza quando era lui quello che si sentiva male.
«L'ho capita» disse lei, dopo un po'.
«Che cosa?»
«Gimina. O Nagini, quello che è»
«Parli il Serpentese?» chiese Newt, cercando di non risultare sorpreso.
Melody scosse la testa:
«Dava dei segni. E, in qualche modo, era come se stesse parlando normalmente. A me» mormorò, rabbrividendo per il freddo.
«…e…?»
«…e Leta non mi ha chiamato "Sanguemarcio" per sbaglio» disse, stringendosi ancora di più nel cappotto «Mio padre, Corvus, Babbano, stette con una donna, all'inizio, che non era mia madre. Ma era una strega. Così nacque Leta. Poi lei morì e lui si mise con un'altra strega. E nacque Credence»
«Credence?!» fece Newt, sorpreso. La ragazza annuì.
«La madre lo abbandonò quando scoprì che mio padre aveva un'amante e lo cacciò di casa. La donna provò a mantenerlo, ma non ci riuscì e lui venne adottato da una certa Mary Lou».
Newt trasalì: non aveva detto il nome di quella donna a Melody, quindi non poteva essere un'invenzione.
«E alla fine si sposò con Valentine, mia madre. Babbana. E nacqui io. Che schifo» commentò.
Newt non poté fare a meno di disprezzare il padre della ragazza.
«Ma non è finita qui» disse il Magizoologo, guardando gli occhi di Melody. Una lacrima le scivolò sulla guancia:
«Sono ancora vivi» mormorò.
«Come?!» fece Newt, fermandosi di colpo. Lei annuì:
«Sono al villaggio. Sono sopravvissuti» disse.
«Beh…io…non…sono felice per te, Mel…»
No, non era felice. Cioè, lo era, ma non lo era allo stesso tempo. Alla fine aveva una famiglia dove andare…non avrebbe avuto bisogno di lui. Ma non ne aveva mai avuto. In fondo, chi era lui? Soltanto un uomo che aveva incontrato a New York per sbaglio. Come avrebbe potuto pensare che lei fosse come una sorella piccola?
~My space~
Oggi doppio aggiornamento! Perché? Ehm…boh. Vabbè. Spero che siate contenti, se c'è qualche fanboy tra voi. Sto morendo, comunque. Stiamo scalando tantissime classifiche!
Ho una domanda per voi e spero che rispondiate: cosa succederà, secondo voi, ora che i genitori di Mel sono vivi?
Alla prossima!
Camy❤
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro