CAPITOLO DICIASSETTESIMO-Fiamme
Newt ridusse gli occhi a fessure: no, non c'era proprio più. Melody se n'era andata.
«Sono degli infami!» esclamò Tina, tirando un calcio alla prima cosa che le capitò, ovvero un semplice sasso che, però, finì in testa al Preside Dippet.
«Lasciarla così… e andare a vivere da ricchi! Una bambina di soli undici anni!»
«Se l'è dovuta cavare da quando ne aveva otto. I suoi genitori non volevano avere a che fare con la magia» precisò Newt, senza staccare lo sguardo dal punto dove erano scomparsi i tre.
«Ah, ancora peggio! Insomma, se dovessi scoprire io che i miei genitori siano vivi e se la stiano spassando… non ho parole. E se la sono portati via così, su due piedi!».
Tina era talmente arrabbiata che i suoi capelli avrebbero potuto andare in fiamme. Fortunatamente Jacob, Queenie, Credence, Sebastian, Adrian e Phineas si avvicinarono sorridendo:
«Dov'è Mel?» chiese Adrian, guardandosi intorno.
«Se n'è andata con i suoi? E… cosa?!Ma è terribile!» fece Queenie, leggendo i pensieri di Newt e abbracciandolo.
«Ti ricordi questa stanza, Melody?» chiese Valentine, la madre della ragazza, entrando nella camera da letto della piccola.
«Beh, certo che me la ricordo. Era la mia stanza» disse ovvia lei.
«Io nemmeno me la ricordavo!» esclamò il padre.
La donna gli lanciò un'occhiataccia, mentre Melody metteva a posto il suo letto.
«Melanie, cara… ci faresti vedere la tua bacchetta?» chiese l'uomo, prendendo la mano della moglie, emozionato.
«Oh… beh, è la mia bacchetta, perciò… dovete stare attenti».
Melody estrasse la sua bacchetta e la porse alla madre.
«Beh, è molto bella» commentò lei, tirando una gomitata al marito.
«Oh sì, ovvio. Melanie, tu sei sicura di essere una strega, vero?».
«Mh, certo! Insomma, ho usato la magia fino a stanotte» rispose lei.
«No, è solo che questa casa occupa un po' troppo spazio… ma non possiamo di certo sprecare soldi per demolirla. Perciò… stavamo pensando di…» il padre tirò fuori un fiammifero.
«No. No, non è una buona idea» replicò lei, lanciando occhiate al pavimento in legno.
«Noi pensiamo di sì. E se sei una vera strega vorrà dire che potrai spegnere l'incendio, una volta finito il tutto».
«Voi siete matti. Completamente matti!» disse lei e sputò per terra.
«Forza, tesoro. Spegni le fiamme. Sarà una passeggiata, per te, no?» chiese la madre, nello stesso momento in cui il marito accese il fiammifero e lo lanciò.
«LA BACCHETTA! HO BISOGNO DELLA BACCHETTA!»
«Le vere streghe non hanno bisogno di un bastoncino!» esclamò la madre, giocherellando con la bacchetta della figlia.
«DATEMI LA BACCHETTA!».
Ormai le fiamme la stavano raggiungendo. Strappò la bacchetta dalle mani della madre e gridò:
«Aguamenti!»
Un getto d'acqua spense le fiamme. Fece per occuparsi del fumo, ma sua madre prese di nuovo la bacchetta e uscì con il marito, talmente spaventati da chiudere la porta dietro di sé.
«Fatemi uscire!» gridò Melody, cominciando a tossire. Poi ricordò: c'era una finestra sempre aperta. La puliva sempre Ailya, una dei domestici. Prese un respiro e cercò di raggiungerla, ma cadde presto a terra, senza forze, costretta a strisciare.
Fu una fortuna che Newt non stesse ascoltando ciò che dicevano i suoi compagni e non avesse mai perso di vista la Passaporta. L'istinto di afferrarla lo stava uccidendo, ma in quel caso avrebbe violato la privacy e sarebbe stato un reato. Un altro reato.
Quando, però, vide comparire due uomini, un maschio e una femmina, vestiti di tutto punto, non ci vide più. Si avvicinò a loro:
«Che cosa fate qui? Dov'è Melody?» chiese, prendendo la sua valigia dalle mani di Silente. Non sembrarono accorgersi del suo improvviso allontanamento.
«Melody? Tesoro, tu conosci qualche Melody?» chiese l'uomo, cercando di imitare un accento americano.
«No, caro» rispose lei «Forse ci ha scambiati per qualcun altro».
Newt pensò di ribattere, ma poi vide una bacchetta nelle mani della donna. La bacchetta di Melody.
«Dov'è?» chiese.
«Chi?» replicò l'uomo.
Newt gli tirò un pugno dritto in faccia, che fece cadere l'uomo a terra. Se c'era una cosa che aveva imparato dai racconti d'azione di suo fratello era che i "cattivi" si prendevano dal colletto. Lo fece e gli ripeté, con voce calma:
«Dov'è Melody?».
«A casa sua. Ma probabilmente sarà già morta, perciò non sprechi-».
L'uomo non riuscì a finire la frase, perché Newt aveva già afferrato la Passaporta.
Dopo lo strappo all'ombelico aprì gli occhi e vide una casa enorme completamente chiusa, con qualche fiamma lì intorno.
"Per la Barba di Merlino".
Corse davanti alla casa e cominciò a chiamare la ragazza a gran voce.
Nulla, non rispondeva. Non ci poteva credere. Fece per accasciarsi a terra, ma sentì una voce strozzata:
«N…t» e poi dei colpi di tosse.
L'incantesimo ci avrebbe messo troppo per fare andare via il fumo, lo sapeva bene, perciò chiamò di nuovo la ragazza:
«Mel?»
«Newt!» ripeté la voce con grande sforzo, tossendo.
«Fenestra» pronunciò Newt, rompendo un vetro e vedendo Melody a terra, ormai quasi priva di sensi, che allungava una mano verso la finestra. Era ferita e aveva respirato molto fumo.
«Mel, sono qui!» esclamò lui, allungando la mano verso di lei.
La ragazza alzò lo sguardo nella sua direzione: non doveva vedere più nulla. Nonostante questo, fece uno sforzo e si avvicinò sempre di più, fino ad afferrare la mano del Magizoologo, che la portò fuori.
La ragazza si sdraiò a terra, tossendo.
«Mel?» fece Newt, guardandola aprire lentamente gli occhi. Per fortuna i maghi avevano bisogno solo di un po' d'aria, dopo aver respirato tanto fumo.
«Grazie» mormorò lei, alzandosi lentamente a sedere.
«E di cosa?» chiese lui.
In tutta risposta, Melody fece una cosa che non aveva mai fatto prima con nessuno, tantomeno con lui: lo abbracciò, cominciando a piangere.
N.B. la scena nella GIF proviene dal film "Les Misérables" ed è proprio tra Eddie Redmayne e Sacha Baron Cohen.
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