**All I want for Christmas is You**
Non voglio molto per Natale
Questo è tutto ciò che chiedo
Voglio solo vedere la mia cara
Davanti alla mia porta
Voglio solo lei, tutta per me
Molto più di quanto potresti mai credere
-Oh! Oh! Oh!-
I bambini trattennero il fiato guardandosi stupiti l'un l'altro.
-Queste case senza camino sono troppo scomode per i miei gusti- disse un omone vestito di rosso con la sua vociona bassa e palesemente fasulla.
-Babbo Natale!- sussurrarono i bambini con gli occhi colmi di stupore.
Era fantastico vedere quegli occhioni spalancati e quelle boccucce socchiuse prive di parole.
Bastava un niente per stupirli e catturarli, i bambini sono ciò che di più puro può esistere e lo leggevo ogni giorno negli occhi delle mie piccole pesti.
In quel frangente era bastato Manuel con indosso un vestito rosso, un cuscino al posto del pancione ed una cascata di barba bianca sintetica.
Non potei non guardarlo con occhi colmi di gratitudine, aveva fatto ai bambini il regalo migliore del mondo.
-Allora bambini- disse ancora con quel tono grave -avete fatto i bravi quest'anno?-
I bambini annuirono, i corpicini bloccati dall'emozione e una sorta di timore reverenziale ad illuminargli il viso.
-Oh! Oh! Oh! Vedo tanti regali sotto quest'albero, chissà per chi saranno- disse cominciando a frugare tra i vari pacchetti -Paolo, Alessia, Marika, Manuel! A proposito di Manuel... Voi volete bene allo zio Manuel?-
-Si- dissero i bambini guardandolo con ammirazione.
-Sapete... Lo zio Manuel mi ha scritto delle letterine per voi, mi ha chiesto di portarvi alcuni regalini. Li volete?-
Lo stupore ormai aveva lasciato il posto alla gioia e all'attesa, i bambini fremevano non stavano più nella pelle. Manuel aveva avuto una grandissima idea e a noi altri non rimaneva che assistere alla scena divertiti.
Il nostro Babbo Natale personalizzato prese posto su di una poltrona con il sacco posizionato ai suoi piedi. I bambini ad uno ad uno andarono a sedersi sulle sue gambe per ricevere il proprio pacchetto con occhi sognanti e pieni di gratitudine.
Quando anche il piccolo Pietro ebbe ricevuto il suo regalo, dopo un centinaio di foto scattate, Manuel fu costretto a bere del latte e mangiare i biscotti al cioccolato prima di defilarsi con una qualche scusa assurda. I bambini avrebbero ricordato quell'incontro per la vita intera.
Non facevano altro che parlare di Babbo Natale, di quanto fosse simpatico e del fatto che lo zio Manuel gli aveva scritto per loro. In quel momento compresi che, senza ombra di dubbio, Manuel sarebbe diventato il loro preferito.
Quando tornò, infatti, ripulito e fingendosi con la testa tra le nuvole i bambini lo inondarono di baci, carezze e gratitudine. Cominciarono a raccontare col loro modo sgrammaticato e incoerente il loro incontro con quell'uomo che tutto l'anno avevano aspettato.
Ma la cosa migliore fu la reazione di Manuel.
-Babbo Natale? Ma davvero!- esordì con uno sguardo che cercava in ogni modo di nascondere una risata.
-Si zio- disse il piccolo Manuel cercando di essere convincente.
-No! E io me lo son perso, ma non ha lasciato niente per me?-
-No- dissero i bambini sinceramente dispiaciuti.
-Ma io sono stato buono- continuò lui con gli occhi da cucciolo abbandonato.
La mia piccola bambina vedendolo in difficoltà si allontanò da lui per avvicinarsi a sua madre. Le chiese qualcosa che non riuscii a comprendere poi insieme cercarono qualcosa sotto l'albero. Serena afferrò un pacchetto e si avvicinò nuovamente a suo zio.
Quando incrociai lo sguardo di mia moglie la trovai ad osservarmi con un sorriso fiero ed orgoglioso che mi indicava di guardare cos'avrebbe fatto mia figlia.
-Zio, questo è per te- disse Serena mangiucchiando le parole in quel suo tono così dolce.
Manuel la guardò e per un attimo smise di sorridere.
-Amore- disse in un sussurro.
I suoi occhi divennero lucidi ma immediatamente un sorriso luminoso riprese il suo posto sul suo viso.
Prese il pacchetto dalle sue mani e poi sollevò anche lei facendola sedere sulle sue gambe.
-Piccola, questo sarà il mio regalo più bello. Bacino a zio?-
Serena increspò la boccuccia e lasciò un piccolo bacio sulla guancia di Manuel che provò a nascondersi nel suo abbraccio.
Tutti i regali furono scartati ed io tornai ad essere un bambino che ancora credeva nelle favole, uno di quelli che aspettano il Natale per essere felici. Scartai con ansia i miei pacchetti ed osservai gli occhi di tutti nel momento in cui il proprio regalo si materializzava tra le mani.
"Sono così felice" pensai osservando tutta la scena.
La vita era stata fin troppo generosa con me. Nonostante i momenti bui aveva messo sul mio cammino delle persone speciali, i miei amici e la donna che aveva stravolto tutte le mie certezze. La donna che mi aveva reso padre.
Ricordo ancora il giorno in cui le chiesi di diventare mia moglie, quando risvegliandoci nel nostro letto le avevo fatto trovare la scatolina con l'anello tra le lenzuola. Non ero tipo da grandi manifestazioni, non sapevo essere romantico ma la volevo al mio fianco a tutti i costi. Lei non riuscì a rispondermi immediatamente solo cominciò a versare fiumi di lacrime.
Le asciugai lentamente le lacrime, gli baciai le guance per togliere quella patina salina e poi le posi la fatidica domanda.
"So che sono un disastro, forse avrei potuto organizzare qualcosa di meglio ma... Mi vuoi sposare?"
Lei annuì freneticamente cominciando a ridere come una matta.
Quella si andava a sommare alle immagini più belle della mia esistenza.
Sarebbero immediatamente seguite le sue guance rosse e le lacrime agli occhi quando mi disse di aspettare Manuel. Fu lei a sceglierne il nome, diceva che mio fratello era stato uno dei principali artefici della nostra storia quindi si meritava quell'onore.
Il nome di Serena invece lo avevamo scelto insieme, il nostro voleva essere una sorta di augurio per la sua intera vita.
Mi strinsi nelle braccia ripensando a tutto quello e quando alzai lo sguardo verso l'orologio a parete notai che mancasse poco alla mezzanotte.
-Ragazzi è quasi ora di brindare- dissi attirando la loro attenzione.
Distribuii i calici ed aspettammo che le lancette si sovrapponessero.
Allo scoccare della mezzanotte stappammo lo spumante e brindammo ad un buon Natale ed alla nostra felicità.
Chiusi gli occhi sorseggiando il liquido dal mio bicchiere e pensai che in quell'istante fossi nell'unico posto in cui sarei voluto essere.
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