Six.
Le mani del ragazzo iniziarono a tremare, diventando prima nere e poi trasformandosi in melmosi, lunghi e sottili tentacoli nero pece. Quando capii che il mostro stava venendo nella mia direzione, arretrai lentamente camminando all'indietro. Mentre si avvivinava, dalla sua schiena uscì una massa informe appiccicosa che velocemente si eresse e prese le sembianze del mostro che l'aveva creato. Mi ritrovai circondata, con le spalle al muro. La creatura che si trovava alla mia sinistra iniziò a muovere la proboscide, come se stesse succhiando qualcosa. Mi misi una mano al petto, e vidi qualcosa di semi trasparente provenire da me, dirigersi verso di loro. Sentii che lentamente le forze mi stavano abbandonando. Avrei voluto tanto dormire. Persempre.
Mi risvegliai dalla mia trance poco dopo notando che quel qualcosa di semitrasparente stava tentando disperatamente di resistere. Mossi un braccio dall'altro verso il basso puntando alla mega zanzara disgustosa dinanzi a me. Durante il veloce movimento sentii un peso sulla mano, e quando lo completai avevo inciso un profondo taglio sul petto della creatura. Senza soffermarmi sull'ambiguità mi voltai verso il mostro rimanente che emise un verso demoniaco. Mi tappai le orecchie. La creatura approfittò della mia distrazione per avvolgermi con i suoi tentacoli che emisero un liquido nero. Urlai dal dolore. Quel liquido mi stava corrodendo la pelle. Pian piano, mi strinse sempre di più, facendomi mancare il respiro. Crack. Sentii la una mia costola infrangersi. Urlai e ciò spinse il mostro a stringermi anche il collo, con l'intendo di strozzarmi. Non riuscii a ragionare per l'assenza di ossigeno e diedi una gomitata all'aria colpendo casualmente un tentacolo, che si tagliò. Non mi chiesi come e ne approfittai per scappare dalla presa. Il mostro ,infuriato, si avvicinò cercando contemporaneamente di colpirmi con i suoi prolungamenti. Li schivai saltando, quando uno mi colpì sul fianco sbilanciandomi. Caddi al suolo urtando la costola rotta. Trattenni un grido di dolore, mi rialzai con un salto e feci lo stesso movimento col braccio di prima.
Un taglio profondo che schizzò melma acida ovunque comparve sul petto del mostro. Un rumore acuto e insopportabile uscì dalla sua proboscide prima che potesse scomparire in una nuvola nero pece. Rimasi nella stessa posizione in cui avevo ucciso quella schifosa cosa.
Notai nelle mie mani una spada. Aveva il manico semplice argentato con inciso sopra il mio nome. La lama era formata dallo stesso materiale che stava per uscire dal mio petto poco prima. Affannata rimasi ancora in quella posizione, con l'arma puntata dinanzi a me. Alzai lo sguardo e vidi Tobias. Era immobile e non riuscì a decifrare la sue espressione . Abbassai lo sguardo e vidi mia sorella accasciata per terra, senza muoversi. Non mi reggevo sulle ginocchia. Buttai l'arma, sconvolta e persa. Mi avvicinai a Kate, mi sedetti vicino a lei. La scossi piangendo.
'Svegliati. Svegliati! SVEGLIATI!'
Urlai con tutta la voce che avevo. Delle mani cercarono di allontanarmi da lei ma io le strattonai, mi agitai, tirai pugni all'aria continuando a piangere.
'Yasmin, cavolo. Non devi guardare.'
Mi sussurrò Tobias. Mi prese per i fianchi come se fossi una bambina, mi girò e mi abbracciò.
Avevo il viso sul suo petto, riuscì a sentire il veloce battito del suo cuore, evidentemente non ero l'unica ad aver combattuto. Iniziai a piangere più forte e ad urlare dalla disperazione così lui mi strinse ancora di più cercando di calmarmi.
"Mi fai male. La...costola."
Sussurrai gemendo dal dolore.
"Scusa"
Mi sussurró lui nell'orecchio, sfiorando le sue labbra calde con il mio lobo. Un brivido mi percorse la schiena. Mi sentivo protetta dalle sue possenti braccia che fasciavano la mia vita.
Per tranquillizzarmi ,egli poggiò una mano sulla mia nuca costringendomi a poggiare la testa nel suo incavo.Non so quanto rimanemmo in quella posizione ma dopo un po' iniziò ad accarezzarmi la testa, giocando con i miei capelli: li accarezzò, passò la mano tra di loro e li arrotolò dolcemente tra le sue dita. Quando alzai lo sguardo verso di lui e venni ricambiata, notai una sfumatura blu nei suoi occhi grigi.
'Tobias ,cosa ti sta succedendo?".
Sussurrai al ragazzo. Lui mi zittì e posò una mano sulla mia nuca per farmi tornare nella posizione di prima.
"Non importa, adesso."
Disse lui con tono protettivo.
Io rialzai lo sguardo notando solo dopo i tagli che aveva sul volto. Allungai una mano per accarezzargli lo zigomo, e me lo permise di fare. Appena il dorso della mia mano iniziò a toccare dolcemente la sua pelle, Tobias piegò il collo dal lato dove lo stavo coccolando e chiuse gli occhi. Mi sembrò un gatto che faceva le fusa. Il suo battito cardiaco rallentò mentre il mio fece l'inverso; ero evidentemente tesa.
Dopo poco si liberò bruscamente dall'abbraccio, ma rimanemmo comunque vicinissimi; tanto che riuscì a sentire il suo respiro irregolare. Tornò a fissarmi con la stessa misteriosa e vaga espressione di prima.
"Seguimi"
Mi disse con un tono inespressivo.
Mentre percorsi la stanza notai l'assenza del corpo di Kate.
"Ma...Kate? Dov'è?"
Dissi con la voce che mi tremava.
"Seguimi, non preoccuparti."
Sussurró lui girandosi verso di me e guardandomi negli occhi. Lo seguii per tutto il corridoio senza dire una parola ed entrammo nella grande stanza dove mi ero svegliata quel pomeriggio. In un letto vi era la ragazza. Solo dopo mi accorsi di Max che stava osservando Tobias.
"Procedo?"
Chiese il primo.
"Procedi."
Rispose l'altro. Notai i loro sguardi d'intesa ed ebbi paura. Paura per mia sorella.
"Non è morta? "
Sussurrai a Tobias per non disturbare Max che stava armeggiando con varie provette, siringhe e campioncini.
"No, non lo è. Ma se non agiamo subito potrebbe morire. Il Cripturium le ha trasmesso del veleno."
Disse lui fissando dinanzi a se.
" Il Cripturium ? "
Chiesi io dubbiosa.
"Sono le creature che hai visto prima. Per confondere, prendono le sembianze delle persone che conosciamo."
Disse lui fissando Kate nel letto.
E se lui fosse uno di loro? Ti ha abbracciata. Tobias non avrebbe mai fatto una cosa simile.
"Come faccio a sapere che tu non sei uno di loro?"
Chiesi io, insospettendomi.
"Vedi,dovresti bere il mio sangue. Se io fossi un nemico automaticamente ti verrebbe l'inpulso di attaccarmi. Come è avvenuto con Kate. Se fossi un tuo amico o conoscente faresti ciò che desideri profondamente"
Tobias spostò lo sguardo verso le mie mani, invitandomi a farci caso. Dopo che gli avevo accarezzato le ferite, le mie dita si erano macchiate del suo sangue. Me le leccai una ad una sotto lo sguardo del predatoursoul che sorrise amaro. Aveva un sapore molto dolce, ne avrei voluto ancora. Repressi il desiderio e mi accorsi di star correndo verso di lui senza rendermene conto. Misi le mie braccia sul suo collo e lo abbracciai. Lui sembrò aspettarselo e ricambiò cingendomi la vita leggermente per non farmi del male alla costola. Imbarazzata mi allontanai da lui. Tobias non disse nulla e la sua espressione rimase impenetrabile.
"Certo che ad abbracci sei messa proprio male."
Disse con un tono serio. Io feci spallucce ma in realtá avrei gradito tirargli un calcio nelle sue "zone delicate".
Max finì di maneggiare con tutte le provette e sostanze colorate. Prese con destrezza una siringa e vi mise dentro un liquido nero. Si avvicinò a Kate, le scostò i capelli soffermandosi per un po' ad ammirarla con uno sguardo dolce e le fece la siringa sull'aorta. Non accadde nulla. Passarono 10 minuti, niente di niente. Dopo mezz'ora Kate iniziò a tremare tanto da muovere il letto. Le uscì della schiuma bianco latte dalla bocca. I suoi occhi grigi e privi di pupilla iniziarono a girare. Ella iniziò a vomitare un liquido nero melmoso. Mi avvicinai per aiutarla ma Max mi prese un polso scuotendo il capo. La ragazza sul letto divenne bianca di pelle e dalla sua bocca uscì un verso demoniaco , simile a quello dei mostri di prima.
'Cazzo'
Disse Max.
'Sta richiamando il branco.'
Spiego Tobias.
'Procedo con la seconda fase'
Affermò serio il primo. L'altro predatoursoul annuì con il capo. Max corse verso il comodino vicino al letto di Kate, dove aveva lasciato un'altra siringa. La prese e con velocità ne infilò l'ago sempre nell'aorta di lei. Improvvisamente mia sorella aprì gli occhi , tornati normali e inspirò con la bocca come se fosse stata in apnea per tutto questo tempo.
"Kate, ti va di andarci a lavare? "
Dissi io cercando di trattenere le lacrime di commozione. Non volevo farla spaventare più di quello che non fosse già.
Sentimmo un rumore di vetri infranti; Tobias s'inginocchiò con la bocca aperta e gli occhi spalancati. Infilzata nella sua spalla, una lama costituita da quella melma nera che riconobbi subito.
Ecco il branco.
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Votate e commentate o verrete rapiti da un cignocane. Io vi ho avvertiti.
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