Quando Red vide entrare le prime ragazze, si disse che sarebbe finita presto: quell'assurda idea era destinata a fallire. Geyer, accanto a lui, si leccava le labbra; non perché fosse deliziato da tutta quella presenza femminile ma perché aveva addosso ancora l'adrenalina per l'ultimo incontro. Red abbassò gli occhi sulle sue nocche insanguinate e sperò ardentemente di poter tornare indietro nel tempo, a venti minuti prima, quando aveva dato quel cazzotto a suo fratello. Geyer, come sempre, aveva vinto l'incontro e Red, come sempre, l'aveva lasciato vincere.

Le ragazze filarono davanti a lui con gli occhi sgranati per l'emozione e le guance rosse dall'agitazione: ognuna di loro non vedeva l'ora di incontrare il capo. Ma Blaise era impegnato con la sua ragazza, chiusa nello sgabuzzino in punizione.

Red contò i minuti. Ne mancavano sette prima che Blaise finisse di punire Athena. Otto a quando si sarebbe presentato. Dieci a quando lui sarebbe silenziosamente uscito dal magazzino e sgattaiolato verso la porta rossa. Undici a quando avrebbe bussato. Dodici a quando avrebbe visto in che condizioni fosse Athena. Quindici a quando l'avrebbe vista correre via da lì. Diciassette a quando avrebbe raschiato la porta con un cacciavite e compromesso la serratura per far sembrare vera la fuga di Athena. Diciotto a quando avrebbe corso per tornare nel magazzino in tempo.

Un'ora prima che Blaise scoprisse l'inganno.

Poi, non sapeva cosa sarebbe successo.