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Jackson:
Mark posò dei bicchieri di plastica con diverse pitture colorate sul comodino mentre lo guardavo con scetticismo. Non pensavo che fosse serio quando mi parlò del suo piano.
Voleva davvero che disegnassi un ritratto sulla sua pancia. In realtà pensavo che stesse scherzando quando lo disse. Mi aveva detto che anche sua sorella l'aveva fatto durante le sue due gravidanze.
Sfortunatamente non ero un buon pittore, quindi spero Mark non si aspetti che io crei un capolavoro, perché non sarei stato in grado di soddisfare le sue aspettative. Ma avrei dato il massimo.
"E cosa vuoi esattamente che disegni?" Gli chiesi mentre si toglieva la maglia, cosa che mi faceva sentire un po' nervoso durante i primi secondi. Era la prima volta che toccavo la sua pancia senza qualcosa sopra.
"Non ha importanza. Sii solo creativo." Sorrise e si sdraiò. Mi sedetti accanto a lui. "Sai che sono tutto ma non creativo." Ridacchiai ed afferrai il contenitore con la vernice blu.
Sentivo freddo sulle mie dita mentre iniziavo a diffonderlo con cura sul ventre del mio amico, il quale mi guardava tranquillamente con un sorriso sulle labbra. Non sapevo davvero cosa fare, così seguii i miei sentimenti.
Era un po' strano condividere questi momenti con qualcuno a cui in realtà non ero stato così intimo negli anni passati, ma per me era importante poter fare quelle esperienze adesso.
Alla fine era ancora il mio primo figlio e non volevo perdere nulla. Speravo davvero che Mark sapesse che volevo provare a fare del mio meglio e assumermi le mie responsabilità, anche se a volte mi comportavo come un idiota.
Non volevo ferire Mark quando avevo i miei giorni brutti, ma in alcuni giorni ero un po' sopraffatto dalla pressione di scuola, di nuoto e di diventare un padre. Sfortunatamente non era facile.
Cercavo di trovare un equilibrio tra la mia responsabilità e i miei desideri. Sembrava suonare aspro, ma una bambina alla mia età non era il mio desiderio. Era lì adesso e la accettatavo e amavo, ma il mio desiderio era nuotare.
Alla fine non volevo perdere gli allenamenti perché dovevo prendermi cura di mia figlia per tutto il giorno. Mark e io dovevamo assolutamente condividere il lavoro e speravo che avrebbe capito quanto fossero importanti i miei allenamenti.
"Hey Jacks. A cosa stai pensando?" Mark mi chiese con un tono dolce mentre iniziai a stendere la vernice verde sulla sua pelle pallida. Sorrisi al ragazzo più grande e continuai a fare il mio lavoro.
"Pensavo a lei. E ai miei allenamenti." Ammisi e guardai l'altro ragazzo e cercai di trovare una reazione nei suoi occhi marroni scuro. Il suo sguardo era comprensivo e mi sorrise persino.
"Puoi ancora andare ai tuoi allenamenti quando sarà nata. Non ti disturberò di prenderti cura di lei quando avrai gli allenamenti di nuoto." Mi disse e il suo sguardo seguì i movimenti delle mie mani.
"Va davvero bene per te?" Gli chiesi solo per esserne sicuro. "Certo. È il tuo sogno e hai già fatto così tanto per esso. Non sarebbe giusto se tu dovessi rinunciarci ora." Mark mi guardò.
Una delle sue mani strinse la mia delicatamente e non sembrò preoccuparsi che la mia mano fosse piena di vernice verde e blu. Mi fece solo un sorriso sincero, che mi fece sentire sollevato, ma anche molto grato.
A volte mi sentivo come se Mark fosse troppo buono e gentile per questo mondo. Perdonava tutti quelli che gli facevano del male e guardava persino il sogno delle altre persone prima di preoccuparsi dei suoi. Mi chiedevo davvero se avesse persino un sogno.
"Mark? Tu hai un sogno?" Chiesi il suo per curiosità. Il ragazzo dai capelli neri sembrò un po' sorpreso per la mia domanda, ma annuì in risposta. "Certo che ce l'ho." Rispose.
"Voglio diventare un produttore musicale. Mi è sempre piaciuta la musica, sin da quando ero un bambino e mi piace anche scrivere canzoni e testi. Mi aiuta a parlare dei miei sentimenti." Spiegò, cosa che mi fece sorridere.
Ero sicuro che Mark sarebbe diventato un grande produttore. Sapeva come lavorare con le parole e ciò che doveva scrivere per far sentire ad altre persone certe emozioni come tristezza o felicità. Una volta lessi uno dei suoi racconti per la scuola, e ciò lo dimostrava.
"Ma al momento voglio concentrarmi su di lei. Posso ancora andare all'università quando sarà un po' più grande." Aggiunse alla sua precedente dichiarazione ed annuii. Per lui sua figlia era più importante dei suoi sogni.
Mi sentivo in parte male perché non potevo nemmeno dire cosa fosse più importante per me. Avevo lavorato per i miei sogni sin dall'inizio della mia infanzia e non potevo semplicemente metterli sul secondo posto perché la mia situazione era cambiata.
Forse sarebbe cambiata quando sarebbe nata. Quando l'avrei vista, probabilmente mi sarei sentivo diverso perché stavo guardando la mia bambina, e avevo sentito dire che quei momenti cambiavano molto.
Sospirai pesantemente e continuai a disegnare piccole nuvole bianche sulla pancia di Mark mentre cercavo di ignorare il piccolo disordine nella mia mente. Non dovrei pensare a tutto questo adesso. Nessuno poteva sapere come sarebbe stato in futuro.
"So che è strano, perché avevamo una vita normale e improvvisamente abbiamo un bambino in arrivo, ma sono sicuro che ci abitueremo a questa situazione e al nostro ruolo di genitori. Ha solo bisogno di tempo." Mark disse dolcemente.
Lo guardai sorpreso. Sembrava che potesse leggere nella mia mente. Poteva facilmente intuire cosa pensavo e aveva persino dato un buon consiglio ai miei problemi. Ero davvero così facile da leggere per gli altri?
"Sembri conoscermi abbastanza bene." Espressi il fatto evidente, cosa che lo fece sorridere. "Sì. Viviamo insieme da mesi. Sarebbe vergognoso se non ti conoscessi così bene." Ridacchiò dolcemente.
Finalmente finii il mio lavoro ed afferrai le sue mani per aiutarlo ad alzarsi. Andammo insieme allo specchio vicino al suo armadio e mostrai con orgoglio a Mark il mio lavoro più o meno sorprendente.
Avevo disegnato il cielo con il sole e le nuvole, l'erba e una casa rossa su di esso. Non molto creativo o speciale, ma almeno sembrava molto meglio del mio disegno di quando ero all'asilo.
"È carino." Mark rise piano e guardò il dipinto sul suo torso. "Sembra meglio di quanto mi aspettassi. Ottimo lavoro Jackson." Disse con un sorriso e gli colpì scherzosamente il braccio.
"Idiota." Risi un po' e guardai l'altro ragazzo guardarsi allo specchio. Aveva un sorriso sulle labbra che cresceva ogni secondo. "Penso che piaccia anche a lei." Ridacchiò e guardò in basso sulla sua pancia.
"Beh, è mia figlia. Ha un buon gusto." Sorrisi e appoggiai il mento sulla sua spalla e cercai di resistere al desiderio di accarezzargli il ventre, perché non volevo distruggere il mio lavoro.
In realtà mi piaceva l'atmosfera tra noi ora. Era calmo e armonico. Sembrava che Mark ed io non ci dovevamo innamorare per creare qualcosa come una vera famiglia per la nostra bambina.
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