Jackson:

Ero seduto in salotto mentre mia madre stava correndo come una pazza. Voleva che tutto fosse perfetto quando oggi sarebbe arrivato Mark. Dovevo ammettere che aveva decisamente reagito in modo eccessivo.

"Mamma, siediti. So che vuoi che tutto sia perfetto ma non voglio impressionarlo, viene qui solo perché lo volevi." Sospirai pesantemente a causa delle azioni di mia madre.

Aveva pulito tutta la casa e persino cucinato cibo per lui nel caso in cui fosse affamato. Avevo cercato di dirle che non era necessario, ma non mi ascoltò e continuò a preparare tutto.

"Lo so, lo so, ma questo bravo ragazzo sta avendo il nostro nipotino e voglio fare una buona impressione. " Mi disse e mise una bottiglia fresca di succo d'arancia e bicchieri sul tavolo del soggiorno.

"Beh, se pensi davvero che sia necessario, allora vai avanti." Mi alzai dal divano. "Dove stai andando?" Mia madre si fermò nelle sue azioni e si passò una mano tra i lunghi capelli castani.

Afferrai le chiavi della mia macchina e indossai la mia giacca di pelle. "Sto andando a prendere Mark. Oggi ha un appuntamento con gli ultrasuoni e sarebbe troppo lontano per camminare, perciò mi ha chiesto di andarlo a prendere." Spiegai.

Mia madre incrociò le braccia e la guardai confusa. "Non vai dal dottore con lui? È tuo figlio, dovresti accompagnarlo." Mi disse e non seppi cosa dire all'inizio.

"Non mi ha chiesto di venire, quindi perché dovrei?" Chiesi e mi appoggiai allo stipite della porta. La donna bassa di fronte a me sospirò. "Jackson, sei il padre di questo bambino. Potresti mostrare interesse." Disse.

"Ma mamma, non mi interessa. Il bambino non è ancora nato. Posso iniziare a prendermi cura quando Mark partorirà." Le dissi semplicemente. Voleva che fossi un padre ed era esattamente quello che volevo fare quando il bambino sarebbe stato lì.

"Oh Jacks, devi ancora imparare molto. Essere padre inizia con la gravidanza. È tuo compito prenderti cura di colui che sta avendo il bambino. La sua salute è importante per la salute del bambino." Mi spiegò.

Annuii in risposta perché non potevo dire altro. Mia madre aveva ragione, almeno secondo lei. Non avrebbe senso discutere con lei al momento. E dovevo anche andare ora.

"Ne possiamo parlare più tardi. Devo andare prima che Mark si arrabbi perché sono in ritardo. E si arrabbia molto velocemente." Baciai mia madre sulla sua guancia e lasciai la casa. Entrai nella mia auto ed avviai il motore.

La strada per andare dal dottore mi diede un po' di tempo per pensare all'incontro imminente di mia madre e Mark. Mi chiedevo di cosa avrebbero parlato e se si sarebbero persino piaciuti.

La mamma probabilmente lo amerebbe. Il ragazzo più grande era un tipo di persona che mia madre amava. Per quanto ne sapevo, era gentile ed educato, anche un po' timido. Molto probabilmente mia madre lo avrebbe trattato come se fosse suo figlio.

Dall'altra parte, non riuscivo ad immaginare come a Mark piacesse mia madre. Era molto estroversa e lui era l'esatto opposto di lei. Non sapevo se volevo che andassero d'accordo o meno.

Se andassero d'accordo, dovrei vedere il ragazzo incinto più spesso e probabilmente starebbe molto a casa nostra. Ma in realtà avrei dovuto anche vederlo molto perché mia madre voleva che mi prendessi cura di lui.

Parcheggiai la macchina di fronte all'ufficio del dottore ed aspettai che il ragazzo più grande uscisse fuori, cosa che non ci volle molto. Si guardò intorno prima che individuasse la mia macchina ed entrasse esitante.

"Ciao Jackson." Mark disse lentamente ed io guardai nella sua direzione. "Ciao." Risposi dopo un breve momento. Il silenzio era un po' imbarazzante e pensai a cosa avrei potuto dire per romperlo.

"Come sta il bambino?" Chiesi. Il castano mi guardò sorpreso, ma sorrise prima di abbassare lo sguardo sulla sua pancia che si stava già mostrando perché indossava solo una semplice camicia.

"Sta bene, grazie per averlo chiesto." Si massaggiò delicatamente la pancia e non potei trattenermi dal sorridere alla vista. Sembrava così felice, persino carino e potevo vedere chiaramente che amava davvero il suo bambino.

Scossi velocemente la testa per riprendermi dai miei pensieri. Spero che non si sia accorto che lo stavo fissando. "Possiamo andare?" Gli chiesi e lui annuì prima di mettersi la cintura di sicurezza.

Guardai per un momento la sua pancia, prima di avviare la macchina e guidai verso casa mia. Nessuno potrebbe dire come sarebbe andata a finire oggi. Speravo solo che questo pomeriggio non causasse più problemi.