Capitolo 21
Sono alla stazione di Milano ad aspettare mia madre con il compagno e il mio piccolo fratellino e quando li vedo abbraccio fortissimo. Mi sono mancati tantissimi. ‹Serena?›
‹Da Fede e no, ancora non glielo ho detto› dico
‹E che aspetti?›
‹Sei venuta per farmi la morale mamma? Non ne ho bisogno› dico, ‹dormite in albergo vero?›
‹Si ma abbiamo l'appuntamento di pomeriggio›
‹Potete appoggiarvi da me› dice.
Andiamo verso la fermata dell'autobus, ‹per il resto tutto bene? Università?›
‹Tutto bene› dico
Davanti casa mia vediamo Fede e Serena seduti sulle scale. ‹Portata sana e salva›
Ringrazio
‹Dovevamo parlare ricordi?›
‹Sono con la mia famiglia ricordi?›
‹Se dovete parlare Serena te la badiamo noi› dice mia madre
Le consegno le chiavi di casa poi vado con Fede al parco vicino casa.
Ci sediamo alla prima panchina. ‹‹i che cosa volevi parlami di così urgente?›
Tace per qualche secondo toccandosi il ciuffo.
‹Mi sono lasciato con Sara› dice
‹Mi dispiace› dico. Che cosa devo dirgli?
‹Tutto qua quello che sai dirmi?›
‹Si, che cosa devo dirti scusa?› dico
‹Forse il perché›
‹Saranno cavoli vostri... perché vi siete lasciati?›
‹Per te› dice
‹Io sto con Mattia e sto bene con lui› dico
‹Lo ami?› domanda
Mi alzo di scatto. ‹Che cavolo domanda è?›
‹Una domanda semplicissima, lo ami si o no?›
‹Io non sono obbligata a risponderti›
‹Vuol dire che non lo ami veramente›
‹Se vuoi litigare io me ne vado› dico ma Federico mi segue
‹Silvia perché ti comporti così? Bastava solo rispondermi› dice
‹Non ti voglio rispondere Fede› dico senza fermarmi e lui mi afferra il polso per farmi girare
‹Okay ho sbagliato, non dovevo chiedertelo› dice, ‹ricominciamo daccapo come anni fa›
‹Non si può›
‹Mattia è il problema?›
‹Non è un problema, è il mio fidanzato›
Mi bacio e mi trovo a ricambiare, però dopo lo allontano. ‹Facciamo che non sia successo nulla me ne vado› dico, ma poi mi ritorno. ‹Serena ti avrà invitato al pranzo di Natale immagino›
‹Si› dice
‹Potresti non venire?›
‹Perché?› dice
‹Per favore› dico e me ne vado.
Dopo che ho lasciato Fede sono andata a casa mia, ‹tutto bene?› dice mia madre
Annuisco.
‹Giovanni come sta? È da tanto che non lo sento›
‹Bene però la notizia ve la dirà lui direttamente› dico, ‹quando andate in albergo?›
‹Ci stai cacciando?› domanda
Nego con la testa mentre suona il citofono. È Mattia, gli apro e quando entra non ho il tempo di presentarlo che mi bacia. ‹Lui è Mattia, l'insegnante di canto di Serena›
‹Allora noi andiamo, così vi lasciamo in pace›
Ci salutiamo poi se ne vanno.
Noi tre passiamo una bellissima vigilia mangiando insieme e vedendo cartoni natalizi, aspettando la mezzanotte per aprire i regali. ‹Questo non so chi me la dato› dice Serena con un pacchetto in mano.
Lo scarta ed è un microfono. E mi pare molto familiare, di averlo già visto da qualche parte ma non ricordo dove. ‹Quello che volevo› dice.
Le consegno il mio. È il cd di Benji e Fede. Può sembrare un regalo banale, ma non per lei.
Gli altri regali li vuole aprire domani mattina assieme ad altri e la accompagno a letto
‹Sai qualcosa su questo regalo mamma?› dice prendendo il microfono
‹No› dico
‹Se è stato Federico?›
Alzo le spalle. Non mi aspettavo più nulla da lui.
Le do un bacetto poi spengo la luce e raggiungo Mattia già in camera. ‹Bella serata›
‹Quella di oggi sarà ancora più bella ma faticosa› dico
Ci mettiamo nel letto abbracciati, ‹però carini i tuoi genitori›
‹Mia madre solo, quello era il compagno›
‹Ah› dice
‹Tuo padre?›
‹Con lui ho vissuto un anno a casa sua, ma dopo abbiamo una discussione e non ci parliamo più› dico
‹Mi dispiace›
‹Non importa, mio padre è sempre stato un tipo difficile›
Mi volto per lasciargli un bacio, poi ci addormentiamo.
#Natale
Vengo svegliata dalla musica, precisamente il cd di Benji e Fede. E Mattia che esce dal bagno fresco di doccia e un asciugamano alla vita. Si anche lui ha fisico. ‹Buongiorno› dico
‹Buongiorno› dice avvicinandosi per baciarmi, ‹non ti ho voluto svegliare›
‹Tanto dovevo alzarmi, c'è un pranzo da preparare› dico
‹Sto andando ritirarti le lasagne› dice
Non sono molto brava a cucinare e per evitare di rimanere senza primo piatto ho deciso di comprarlo già pronto.
Si chiude in bagno per vestirsi e quando esce mi bacia e va via. Intanto io mi alzo, mi vesto poi vado a preparare la tavola mentre Serena gioca il microfono fingendo di essere ad un concerto.
‹Non vedo di far vedere questo regalo a Federico› dice
‹Serena non ci sperare tanto che venga oggi› dico
‹Certo che viene, me l'ha promesso poi viene anche Benji quindi devi venire per forza›
Iniziano ad arrivare i primi ospiti. Mia madre, il mio fratellino e il compagno, seguiti poi da mio fratello e Martina.
Arriva Mattia con le lasagne e dietro di lui Benjamin, ‹bello il cd, chi sono?› domanda
‹Spiritoso› dico
‹Federico?›
‹Fede non stava tanto bene› dice guardandomi
‹Non è vero, sarà in ritardo›
‹Serena perché ti continui a illudere? Così finirai per stare male, Fede non verrà›
‹Chissà perché› dice
‹Benji ti prego› dico implorando con gli occhi
‹Non ho detto nulla› dice
Prendo le lasagne e lo porto in cucina per dividerle nei piatti quando arriva Benjamin.
‹Mi dirai che ho sbagliato a dirgli di non venire ma è per il bene di Serena›
‹O per il tuo di bene?›
‹Non so di cosa stai parlando› dico
‹Sai che Serena gli vuole bene e anche lui ne vuole a lei›
Sbuffo, ‹Tanto non sarà neanche triste di non essere venuto, anzi gli ho fatto anche un favore› dico e ritorno dagli altri. Il mio sguardo va a Serena seduta per terra vicino alla porta triste con il microfono in mano ad aspettare che Fede arrivi.
Guardo Benjamin e mi fa segno di chiamarlo ma io gli faccio il segno di no.
Però per tutto il giorno Serena non è felice e continua a guardare la porta con la speranza che si apriva. Sono stanca di vederla così triste e per questo mi armo di coraggio e vado a chiamarlo senza che però Mattia lo sappia.
Provo tre volte di seguito senza risultato e quando alla quarta sto per riattaccare mi risponde una voce. ‹Ho sbagliato numero?› dico
Spero che non sia con quella Sara.
Ricontrollo per esserne sicura ma c'è scritto Fede. ‹Sono Yuri› dice
Mi ricordo di lui e non mi è stato molto simpatico in passato.
‹Potresti passarmelo, devo parlargli›
‹Non posso›
‹Per favore passamelo, è importante› dico
‹Fede è completamente ubriaco›
Sapevo che si metteva nei casini. ‹Dove state?› dico
‹Forse non devi venire›
‹Dove cazzo state?›
Mi dà il nome del locale poi riattacco.
Sto per fare una pazzia ma è colpa mia se è in questa situazione poi lo faccio per Serena. Prendo il giacchetto e vado alla porta
‹Silvia ma dove stai andando?› mi domanda
‹Mi ha chiamato Francesco perché mi deve dare una cosa, vado e torno› dico ed esco. Arrivo davanti alla discoteca ed entro. Non è il posto che fa per me.
‹Sono 30 euro› dice
‹Come prego? Spero sia scherzando› dico
‹Sei una donna e questo è per i soli uomini›
Non ci credo che mi sono messa in questo casino.
‹La ragazza sta con me› dice
Almeno fa una cosa giusta il ragazzo. Il tizio mi guarda male e poi mi fa passare.
Raggiungiamo Fede completamente ubriaco, ‹non fa altro che dire il tuo nome›
‹Ci penso adesso› dico
Mi avvicino, ‹Fede andiamo›
‹Guastafeste›
‹Si, ma adesso andiamo› dico trascinandolo via, ‹Yuri siete venuti con la macchina?›
Annuisce
‹A casa di Fede subito› dico
E Yuri senza dire niente fa come dico. Forse riesco a ritornare in tempo per giocare a tombola.
A casa lo porto in camera sua per farlo sdraiare ma nel mentre cadiamo tutte e due sul suo letto, riesco a metterlo seduto mentre mi squilla il telefono, è Mattia.
Merda. Guardo il telefono e poi Fede che si era addormentato. ‹Silvia, ma dove sei?›
‹HO avuto un piccolo inconveniente, ti richiamo più tardi› e riattacco. Sto per alzarmi ma Fede mi blocca la mano
‹Resta› dice
La sua mano scivola lungo il mio braccio e mi bacia ma è veloce perché crolla addormentato.
Squilla il telefono di Fede ed è Sara.
Potrei rispondere per farla rosicare ma non sono come lei.
Non dovrei farlo ma cancello dalla cronologia la sua chiamata.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro