8°: Stay with me
Christian's Pov
Come previsto Lorenzo ci ha urlato contro di continuo perché non voleva che io accompagnassi Bianca in ospedale... beh, per me può gridare fino a perdere la voce, non m'importa. L'importante è che lei arrivi in ospedale e che la curino... ma non si tratta solo di lei. Anche mia madre sta male e la mia sorellina non fa che piangere. Mi dispiace che sia finita in questo modo e soprattutto ho bisogno che questa storia finisca presto... bene, possibilmente... ma non so se il destino prenderà in considerazione il mio pensiero.
Quando arriviamo dei medici portano via Bianca e mia madre ed una donna mi mette in braccio mia sorella, che non fa che gridare.
La vedo guardarsi intorno e questo mi fa capire che questo posto non le piace... del resto: come posso darle torto? È di un ospedale che stiamo parlando.
Non riesco a dirle nulla. Riesco soltanto a cullarla e stringerla a me.
La mia piccola ora è il mio più grande sostegno ed ho un disperato bisogno di tenerla vicina e di sentire il suo calore ed il battito del suo cuore. Lei, in questo momento, è la sola certezza che ho.
"Tu resterai, piccolina, non è vero?" le chiedo. "Non te ne andrai, eh?"
Lei piange più forte e con le sue piccole dita stringe forte il mio maglione.
"Piccola... no, ti prego! Non pensare a quello che ho detto... ti prego, non piangere!" dico.
La sento accoccolarsi su di me e le bacio la guancia. È calda e morbida.
Finalmente Gabry si calma e si addormenta.
Continuo a stringermela al petto e guardo la porta che è stata appena chiusa dai medici che hanno portato via mia madre e Bianca, sperando che qualcuno ne venga fuori per dirmi qualcosa in più sul loro stato di salute.
Bianca's Pov
Sono in una stanza bianca. Non riesco a capire nulla. Vedo solo fili, macchinari e persone che girano intorno al mio letto come avvoltoi... che succede? Chi sono tutte queste persone? Mi guardo intorno e cerco lui: Christian, ma lui non c'è.
"Chris... Chris, dove sei?" sussurro.
"Tranquilla, va tutto bene!" mi dice gentilmente un uomo con indosso un camice bianco, tipico di un dottore. Allunga la mano verso il mio viso e mi si gela il sangue.
"Non lo faccia, la prego! Non ho fatto niente" dico sottovoce.
"Non voglio farti niente, stai tranquilla" mi dice l'uomo.
"Non mi faccia del male... non ho fatto niente, dico sul serio" dico coprendomi il viso ed agitando le gambe. "Non ho fatto niente..."
Continuo a guardarmi intorno, ma lui non è qui. Dov'è finito? Perché non c'è?
"Dov'è Chris?"
L'uomo e alcune donne che mi girano intorno si scambiano uno sguardo di comprensione... loro sono interdette, ma lui sembra sapere chi è Chris e credo lo abbia fatto capire, perché l'ho sentito sussurrare qualcosa che non mi è chiaro. Una di quelle donne mi parla con dolcezza e dice: "Lui è qui fuori, cara. Aspetta: ora lo chiamo e lo faccio entrare."
"Grazie" sussurro portando le mani al viso. Sento la porta chiudersi e ho paura. Ho veramente paura.
L'uomo mi prende delicatamente le mani e me le sposta dal viso.
"Amore, non mi riconosci?" chiede con dolcezza.
Lo guardo ed il mio cuore batte più forte. Mi è mancato tanto!
"Roberto!" riesco a sussurrare. Mio fratello è un medico e non avrei mai immaginato di vederlo qui, in ospedale, e di essere una sua paziente. Mi dispiace tanto per lui, ma temo che non sarà un bene avermi come paziente... ho troppa paura di non farcela.
"Stai giù, non sforzarti. Quel maledetto ti ha portata vicina all'autodistruzione... la febbre dipende dalla pioggia, ma non solo da quella."
Sento la porta riaprirsi e qualcuno che mi corre incontro.
"Chris... non so se ti ricordi di me... ma devo chiederti un favore. Stai con lei e aiutala. So che tu puoi farlo!"
Si allontana ed io resto sola con Christian.
"Come ti senti? Hai dolore da qualche parte?" chiede lui, premuroso.
Porto le mani alla testa per farglielo capire. Lo sento sedersi al mio fianco. Si sistema meglio ed inizia ad accarezzarmi la testa, con molta delicatezza. È un vero angelo.
"Va tutto bene. Lui non è qui, non può farti niente... rilassati." dice dolcemente, notando che sono terribilmente tesa. "Io non potrei mai farti del male... non spontaneamente, almeno, credimi! Ti voglio bene!"
Le lacrime rigano per l'ennesima volta il mio viso e vedo che anche lui ha gli occhi lucidi, ma non pensa alle sue lacrime. Si occupa di asciugarle a me.
"Va bene, tranquilla... fa bene sfogarsi."
Non so che cosa mi succeda con lui, ma so che provo quel sentimento di cui si legge nei libri. Mi sento protetta accanto a lui, e poi... quel suo lato sensibile, dolce, è davvero... adorabile. Lui è forte, ma sa anche esprimere le sue emozioni.
Non so da cosa sono spinta a farlo, ma mi tiro su e lo abbraccio forte.
"Come farai con tua madre e con Gabriella?" chiedo, sentendomi di colpo molto egoista nel desiderare che lui resti con me, ma sperandolo al contempo con tutta me stessa.
"Gabriella è con l'infermiera che è venuta a dirmi che mi cercavi... di mia madre si sta occupando tuo fratello e me la farà vedere appena possibile... alla fine resterò qui in ospedale e magari troverò anche un lavoro" mi dice, facendomi sorridere. "Non è il massimo, ma molto meglio che saperti nelle mani di quell'uomo." A quelle parole la sua espressione cambia: diventa dura e furiosa.
"Non avrei dovuto coinvolgerti..."
"No, non è questo, piccola! È che io non capisco come possa qualcuno che è nato da una donna trattare così un'altra donna!"
Donna... io non mi sento nemmeno più quello da quando Lorenzo, per la prima volta, mi ha messo le mani addosso.
"Ora però non pensarci... non far caso a me, in qualche modo mi calmerò. Stai giù e riposati, tesoro." mi dice sottovoce Christian. "Io resterò con te, almeno fino a quando tu vorrai che lo faccia!"
E se ti dicessi che vorrei che tu restassi sempre? Saresti disposto ad accollarti questo peso?
Naturalmente non ho abbastanza coraggio da dirglielo. Mi lascio trasportare dal suo tocco delicato e, poco a poco, mi addormento...
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