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15°: I dubbi di Christian

Bianca's Pov
"Credi davvero che Christian resterà vicino a una nullità come te?" chiede Lorenzo.
"Lui è migliore di te!" esclamo furente.
Uno schiaffo.
"Stai zitta!" mi intima lui.
"No, perché tu non meriti questo riguardo da nessuno!" gli urlo contro, fregandomene di quante me ne darà. Ed è proprio questo il mio sbaglio: non me ne importava e l'ho pagata a caro prezzo. Lui mi riempie di botte e dice: "Il tuo Christian ti abbandonerà e tu verrai a cercare me, stupida ragazzina!"
"NOOOOOOOOOO!"
Urlo e scalcio, buttando all'aria le coperte e le lenzuola, e sento il respiro accelerato di Christian, che sta sempre accanto a me, su una poltrona che mi risulta gli sia scomoda, anche se lui non lo dà a vedere. Lo sento alzarsi ed appoggiare le mani sul mio viso, molto delicatamente.
"Shh... sono qui, non vado da nessuna parte!" dice calmo. "L'hai sognato di nuovo, vero?"
Annuisco soltanto e lui, prendendo la mia testa tra le sue mani, me la fa girare lentamente da un lato all'altro.
"Io resto" dice nuovamente. "Perché me ne dovrei andare da te?"
"Perché non valgo nulla. Io non valgo niente, lui ha ragione!"
"La vuoi smettere di dire queste cose?"
Il suo tono cambia: è rigido, irritato.
Io mi allontano di scatto. Mi fa molta paura questo cambio di atteggiamento...
"Non sei tu che mi fai rabbia."
Cosa? Come ha fatto a capirlo?
"È quell'uomo a farmi arrabbiare, okay? Mi fa arrabbiare perché una ragazza meravigliosa come te si sente una specie di relitto ed è orribile! Se solo tu riuscissi a leggermi nel pensiero io..."
Si blocca di colpo, come se stesse per dirmi qualcosa di molto scomodo o molto brutto, che preferirebbe tenere soltanto per sé. Capisco cosa si prova, quindi decido di non indagare oltre, perché è davvero brutto sentirsi sotto accusa... proprio come se avessi commesso un reato grave.
"Se non vuoi dirmelo io... io accetterò la tua scelta." dico, notando il suo tentennamento.
"Non è che non voglio... è solo che non posso."
"Non puoi?" chiedo. "È tanto grave?"
"Non è grave... è un atto di egoismo da parte mia. Non pensarci, okay?"
Lo guardo con un'espressione interrogativa, ma non gli chiedo niente.
Christian's Pov
Come posso dirle che da quando eravamo piccoli provo un istinto di protezione quasi assoluta nei suoi confronti? Come posso avere il coraggio di prenderle la mano, farle sentire i miei battiti accelerati quando le sono vicino, dopo tutto quello che ha passato a causa di un altro uomo? Come posso dirglielo?
Semplicemente non me la sento.
Per quanto lei abbia fiducia in me, come faccio a dirle che non riesco quasi a respirare ogni volta che penso che quella bestia potrebbe alzarle ancora le mani addosso?
Giuro che se lo incontrassi non potrei trattenermi dallo strappargli quei capelli uno per uno, come forse lui voleva fare spesso con lei.
E poi... quelle benedette labbra bianche! Cavolo, mi piacerebbe tanto poterle sfiorare con le mie, con delicatezza, come lei merita.
Però sarei un egoista patentato se dopo tutto quello che le è successo volessi chiederle una cosa del genere.
È per questo che non glielo dico. Soltanto per questo. Niente di più e niente di meno.
Lei, intanto, si è riaddormentata e stavolta ho deciso di tenerla per mano in modo che, se dovesse temere di essere abbandonata da me, la mia stretta potrà, almeno un minimo, infonderle quella sicurezza di cui mi parla tanto quando siamo insieme o quando quel tipo si manifesta in qualche modo, attraverso sogni o incontri come quello dell'ultima volta, durante il quale ha cercato di sqrapparle la sola cosa che non le ha tolto.
E io, come un idiota, resto qui, a crogiolarmi nei miei dubbi.
Sento anche un'altra persona entrare nella stanza. È Elisa, la sorella di Bianca. Anche lei, come me, è sempre qui.
"Chris, come procede?" chiede esitante.
"Ha appena avuto un incubo" rispondo. "È per questo che le tengo la mano. Il suo incubo ricorrente è Lorenzo che le dice che un giorno o l'altro l'abbandonerò."
"Povera piccola! Chissà quanto l'ha fatta stare male quella bestia!"
Il tono di voce di Elisa si alza fin troppo.
Le faccio un cenno che sta ad indicare di fare attenzione, perché Bianca potrebbe sentirla e non voglio che stia male, non dopo quello che è appena successo.
"Scusami" sussurra Elisa.
"Vedi, durante il giorno sembra che dopo aver parlato con Giovanna lei si senta meglio... ma la notte si scatena l'inferno." le spiego, cercando di non alzare io il tono di voce, perché parlare delle conseguenze che ha avuto su di lei la convivenza, seppur breve, con Lorenzo, durante la quale ogni giorno era scandito da dolore e lacrime sento il sangue ribollire nelle vene e una quantità eccessiva dello stesso raggiunge le mie tempie.
"Mi dispiace... ma io credo in lei, so bene che è forte e ce la farà, anche se sembra uno scheletro in questo momento!"
Anch'io credo in lei e voglio aiutarla, sperando che la cosa non si ritorca contro di me o peggio: contro di lei, che ne ha già passate tante...

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