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CAPITOLO 8

8.04.2015 - Buon compleanno Jong del mio cuore, delle labbra di Key, del sedere di Minho, dei capelli di Taemin e degli occhi di Onew.
Un dinosauro invecchia sempre di piú..

CAPITOLO 8

"No, tu non pensi niente. Non sai niente, non capisci niente!" -Miru

"Non dovevo venire qui" -Yoon

I pensieri di Kai sono fissi su ció che hanno detto le ragazze poco fa.

'Che ho fatto di male?' chiede a se stesso, riflettendo sugli errori che potrebbe aver commesso. Tuttavia, pur facendo il resoconto della sua vita, non riesce a trovare niente di cosí sbagliato.

È cosí insolito quel che è successo oggi. Per la prima volta si è sentito felice con una ragazza, comportandosi stupidamente, ma restando se stesso.
Quel momento è durato pochissimo, infatti l'ha già persa per una causa sconosciuta. Quella ragazza era davvero strana, ma la cosa certa è che gli ha aperto gli occhi per quanto riguarda sua sorella: ora non la vede più come prima, Miru l'ha portato in una realtà sconosciuta, qualcosa che non ha per niente a che vedere con la piccola Yoon di dieci anni fa che giocava con lui ai gormiti.

Certo che peró, gli sembra di aver udito tutte quelle parole dalla stessa persona.

"E secondo te, lei adesso è felice?" la voce fredda che la nuova arrivata ha usato tutto d'un tratto mentre lui ammirava i suoi morbidi capelli che si muovevano delicatamente col vento, gli ricorda perfettamente il tono scontroso di sua sorella.

La risposta a quella domanda è un sincerissimo no. Sua sorella col tempo è cambiata, perchè se ne accorge soltanto ora?

Si lascia passare una mano tra i capelli castani, ormai disordinati, lasciando che sia un aquilone lontano a catturare la sua attenzione, mentre aspetta con calma l'ascensore.

~

".. allora, amiche?" propone Miru cosí di punto in bianco.

Yoon inarca un sopracciglio e nota le sue mani tremare per la rabbia: anche se nessuno le ha mai fatto una domanda simile prima d'ora, sa bene dove quest'estranea vuole arrivare.

"Smettila. So che vuoi avvicinarti a me solo perchè ti piace mio fratello!" urla in preda alla paura di essere presa in giro e dal suo destino di marcire per sempre in solitudine, lottando per non cadere nelle grinfie di quegli occhi profondi e pieni di speranza della ragazza che ha davanti.

Sta provando di nuovo quella sensazione sbagliata da eliminare completamente dal suo vocabolario.

Amici? Lei non ne ha mai avuto il bisogno e adesso è ancora cosí. Deve essere cosí.

Non deve aver paura, quella è roba per perdenti. Crescendo, ha imparato ad essere forte e di non avere la necessità dell'aiuto del prossimo per niente al mondo. Ogni persona viene illusa giorno dopo giorno dalle persone che si fingono amiche, lei non commetterà lo stesso errore. Mai.

"Non è come pensi!" ribatte Miru, che per tranquillizzarla prende e le stringe il polso.

Yoon fraintende il suo gesto, lo prende come un attacco da parte del nemico ed ecco che le tira fortemente uno schiaffo. A dir la verità, non sono affatto vere le voci che girano su di lei. Non aveva mai alzato le mani contro qualcuno, è sempre riuscita a contenersi. Del resto, nessun'altro oltre a Kai, DalPo e gli insegnanti hanno mai avuto il coraggio di rivolgerle la parola, in questa scuola.

"Lo sapevo che eri fatta così" dice irritata. Ringraziando il suo io interiore per essere riuscita a resistere alla falsità della nuova arrivata.

Miru cade a terra per la sorpresa e si dimena per rialzarsi il più veloce possibile.

"Perchè l'hai fatto?!" chiede arrabbiata, con l'istinto che la costringe a tirarle una ciocca di capelli.

"Yah!" urla Yoon facendo altrettanto, rovinandole così la classica pettinatura da brava ragazza. Adesso che sta facendo a botte con qualcuno per la prima volta, non ne ha più bisogno.

Non superare la linea gialla.
Eppure lei l'ha appena fatto.

Si sa che tutti lo faranno, prima o poi, o perchè arriva il treno o perchè sbadatamente non ci si accorge di averlo fatto. Per Miru si tratta di entrambi le cose, Yoon potrebbe essere il treno che aspettava da tanto tempo e la sua improvvisa perdita di pazienza coincide con la sbadataggine di molte persone in attesa, che per fissare i binari rischiano pure di caderci.

Ha superato il limite imposto da se stessa, anche se non aveva intenzione di arrivare a questo punto quando parlava della nuova Miru.

Per fortuna le ragazze non sono esperte, quindi non fanno sul serio. Si limitano a tirarsi i capelli e sono poi costrette a fermarsi quando le porte dell'ascensore si aprono e compaiono due studenti sbalorditi nel vederle con i capelli arruffati e pronte ad azzuffarsi di nuovo.

Miru prende l'iniziativa e trascina Yoon fuori da lì.

"Dove mi stai portando?" chiede quest'ultima, cercando di liberarsi dalla presa.

"Sta' zitta. Ora tu vieni con me a prenderti un Bubble Tea" risponde Miru in modo arrogante, ma sorridendo dentro di sè.

Yoon trova l'affetto nascosto dietro quelle parole e senza che sia lei a tirarla, inizia a camminare di sua spontanea volontà.

-

Un'altra cosa in comune che hanno, è il gusto di Bubble Tea preferito: litchi. Ora stanno sorseggiando la propria bevanda, seduta una davanti all'altra, con gli occhi persi nella nuova atmosfera che hanno creato tra di loro.

"La prossima volta offri tu" dice Miru, sbuffando per finta.

"Non ci sarà una prossima volta" dice Yoon senza emozioni, alzandosi e rivolgendole le spalle.

"Yah, dove vai? Tsss.. antipatica." mormora Miru, che ora sembra parlare da sola visto che Yoon si è allontanata abbastanza.

Sorridendo per quel che ha passato con la 'bulla della scuola' prende il suo cellulare dalla tasca per vedere che ore sono. Il fatto che sono passate già due ore dalla fine dell'orario scolastico, la sorprende; ma sono le ventisette chiamate senza risposta ad allarmarla.

'Oh no, e se fosse mamma?' pensa nervosa, andando subito a guardare chi l'ha chiamata.

Per fortuna, la maggiorparte delle chiamate sono di Niel & Hyemi e tre del padre.

Solo ora si ricorda che doveva prenderla lui a scuola. Fa per richiamarlo, ma proprio in quel momento lo schermo s'illumina: la sta richiamando lui.

"Papà?" dice in tono da bambina, per avere un'ampia probabilità di essere perdonata nel caso lui fosse arrabbiato.

"Miru-Ah! Hai letto il messaggio?" chiede lui, con aria dispiaciuta, mentre sfoglia gli spartiti che ha sotto il naso.

"Ehm no, papà. È successo qualcosa?" chiede Miru.

"Oh poverina, mi stai ancora aspettando? Ero già davanti a scuola, quando tuo zio Jiyong mi ha chiamato dicendo di andare urgentamente da lui. Sai com'è, no? Ogni volta è cosí realistico! Ed ora eccomi qui a controllare la sua nuova canzone.." spiega suo padre, massaggiandosi la fronte.

"Hey, stai sparlando di me?" si sente una voce provenire da lontano, tramite il telefono.

Miru sorride. Conosce bene il migliore amico del padre, suo zio, e sa che ogni persona sana di mente casca sempre nei suoi tranelli, come quella volta in cui finse di essere stato messo in ostaggio solo per costringere lei e la sua famiglia ad andare a pranzo a casa sua.

"Ciao zioooo!" esclama, liberandosi dell'ansia che provava fino a poco fa.

"Miru, che bello sentirti! Mi raccomando fai attenzione mentre torni a casa!" dice zio Jiyong, predendosi una botta sulla schiena da parte di Taeyang, che gli manda un'occhiataccia del tipo 'è colpa tua se ora mia figlia deve tornare a casa da sola'.

"Ooh, qui abbiamo un coccoloso paparino preoccupato.." lo prende in giro Jiyong, facendo morire dal ridere la ragazza dall'altra parte della linea.

Lui è sempre stato un matto fracico e l'unica cosa che lei ha imparato da Alice nel paese delle meraviglie è che le semplice persone normali sono noiose. E no, se non si era capito zio Jiyong non lo è affatto.

"Stai tranquillo, papà. E divertiti!" dice Miru, riattaccando in tempo prima di sentire tutta la pappardella del padre.

Grazie a Luhan che ieri è venuto a prenderla, si è imparata il tragitto a memoria. A piedi non ci vuole piú di tanto, volendo c'è anche una piccola scorciatoia in cui le automobili non possono passare. Decide di percorrerla. Tanto, anche se si gela dal freddo, stranamente c'è il sole che brilla alto nel cielo.

Abbraccia se stessa non per la paura, ma per proteggersi da questo simpatico freddo che non si capisce da dove viene.

Ad un tratto sente dei passi dietro di lei. Si volta di scatto per vedere se c'è qualcuno, ma non riesce a farlo perchè le arriva subito una giacca in faccia, che le oscura la vista.

Comincia a sudare freddo perchè questa sembra la tipica scena dei film in cui la protagonista viene rapita, ma non succede niente di tutto ció.

"Mettitela e non fare storie" dice la bassa voce maschile, avanzando di qualche passo per poi superarla e continuare la propria strada.

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