Il dolore della distanza.

Erano passati più di cinque anni,erano più di cinque anni che Tuoko aspettava N,erano più di cinque anni che non aveva fatto che versare lacrime e soffrire erano stati cinque anni di inferno per la povera ragazza ormai straziata dal dolore.
Ricordava nitidamente l'esatto momento in cui lui se ne era andato senza lasciare traccia,senza tornare,dopo la loro ultima lotta,la lotta tra Reshiram e Zeckrom,dopo la lotta tra ideali e verità, N volò via assieme al suo Zeckrom.
Tuoko lo ricordava bene,ricordava quel ragazzo dalla chioma verde e i suoi occhi color smeraldo sparire nell'immensità del cielo, lasciandola indietro,lasciandola solo con il cuore spezzato.
Lei lo amava,oh se lo amava,aveva smosso mari e monti pur di trovarlo eppure lui non c'era, non era mai tornato e non le aveva mai fatto sapere nulla,era devastata dalla mancanza di quel ragazzo così buono e gentile che le aveva rapito il cuore.
Nessuno la riconosceva più, non sorrideva,non parlava e a stento usciva,era come se qualcuno le avesse rubato la vita,come se quello fosse un guscio senza la sua anima e forse era proprio quello che era Tuoko.
Quel giorno erano esattamente cinque anni che lui era sparito,faceva male,tanto,come se la stessero uccidendo,giorno dopo giorno.
Quante volte aveva fatto avanti ed indietro per la regione in cerca del suo amato,perdendo ogni volta un pezzo della sua fragile anima distrutta, si poteva ben dire che di quella vitale ragazza gentile non fosse rimasta più neppure l'ombra.
Neanche più sua madre riusciva ad affermare con certezza che quella era proprio la sua Tuoko,perché sentiva che la sua bambina se ne era andata molto tempo prima.
Ad ogni passo il terreno ricoperto di detriti scricchiolava,lentamente mentre i ricordi la uccidevano saliva quella torre dove tutto ebbe fine.
Era tutto rimasto intatto c'era una curiosa e inquietante pace in quel luogo nel quale si era consumata la più tragica delle tragedie per la giovane allenatrice ormai campionessa.
Ricordava bene le risposte a quegli stupidi enigmi e ben presto arrivò a quelle interminabili rampe di scale che precedevano quella stanza con quel enorme buco in una parete,quel portale che lo aveva separato da lei.
Per chiunque la guardasse negli occhi nocciola era ovvio che la voglia di vivere della castana era sparita ormai da tempo ed era per questo che mai l'avrebbero lasciata sola,eppure quel giorno era riuscita a scappare da quei suoi amici che volevano tenerla legata a quella triste realtà con la forza,ripercorreva quelle scale fredde che ad ogni suo passò producevano un forte suono ricordando ogni battaglia con ogni recluta del team plasma,quanti ricordi,quanto dolore l'avevano tormentata, per quanto tempo aveva inutilmente sperato.
Era finalmente arrivata,era incredibile,da quell'apertura si vedevano le nuvole,tenendosi ben stretta abbassò lo sguardo,era quasi invisibile il suolo e tutte quelle persone che l'avevano lentamente vista morire ora sembravano dei puntini,chiuse gli occhi lasciando che il vento le scompigliasse i capelli come sempre legati in una coda di cavallo un pò disordinata.
Nessuno l'avrebbe salvata, nessuno avrebbe mai rimesso apposto quel suo cuore distrutto,non avrebbe permesso a nessuno di tenerla in vita quando in realtà se ne era andata da un pezzo.
Ormai per lei non c'era altro che dolore e quella dolorosa oscurità che minacciava di divorarla da un istante all'altro.
Tuoko mise avanti una gamba che a causa della mancanza del pavimento si ritrovò a penzolare a chissà quanti metri d'altezza,nulla l'avrebbe fermata,lei lo avrebbe fatto e sarebbe stata finalmente libera da tutto quel dolore e dai suoi pensieri.
Lasciò il suo saldo appoggio,ora era in una situazione precaria, un solo passò e tutto sarebbe finito.
Il vento aumentò la sua intensità e Tuoko fece la sua mossa,era una sensazione piacevole,sentiva il corpo leggero mentre sprofondava velocemente fra le nuvole bianche,le era quasi impossibile respirare,ma voleva godersi a pieno l'ultimo istante della sua miserabile vita senza N.
Non mancava poi molto affinché il suo corpo toccasse il filo dell'acqua diventando un ammasso non identificato di carne,ossa ed organi interni sparsi ovunque mentre il sangue avrebbe tinto di rosso l'acqua.
Ma non ci fu nessun impatto,si ritrovò in groppa ad un pokemon nero sorretta da delle forti braccia maschili.
Non era lui,non poteva essere lui.
Una volta a terra il ragazzo la fece scendere e fece poi la medesima cosa abbracciandola,quello era N,il suo N,colui che aveva atteso per cinque lunghi anni.
Lui la strinse forte a se,voleva sentirla,voleva imprimere bene nella sua mente quella sensazione, quella era lei,era davvero fra le sue braccia.
Le lacrime iniziarono ad uscire dagli occhi nocciola della ragazza mentre il ragazzo dagli occhi smeraldini la stringeva.
Le aveva chiesto il motivo per il quale si era buttata,bastò uno sguardo perché lui capisse e questa volta la baciò,le loro lingue si inseguivano nelle loro bocche che tramite le labbra sembrano combaciare alla perfezione,una volta a corto d'aria i due furono costretti a staccarsi per riprendere fiato.

Il ragazzo si scusò della sua assenza e le disse che non un giorno il pensiero della sua amata lo aveva lasciato,quel giorno promise che sarebbe sempre stato al suo fianco a qualsiasi costo e fu ciò che fece,così la giovane allenatrice e il giovane principe si erano rivisti,lui era tornato e per restare al fianco della sua amata Tuoko.