Erano miliardi di volte che Vera entrava nuovamente in quella stanza con la fiamma ardente nella speranza ad illuminarle lo sguardo di speranza,lo sentiva,quella volta sarebbe finalmente riuscita a battere Rocco totalmente, senza un pareggio.

Lei si era allenata duramente, ma l'albino lo aveva fatto ancora più duramente in quanto non voleva smettere di ammirare quello sguardo pieno di passione,determinazione,affetto, amore,tristezza,amarezza e tutte le sfumatura che quei suoi mistici occhi potevano assumere.

Egli sapeva di star brancolando in un labirinto senza uscita,era rimasto incantato da quella ragazza così giovane eppure così saggia e vissuta,molto più di quanto donne più adulte non riuscissero neppure a sembrare e un minimo si vergognava per essersi perdutamente innamorato della castana.

Era molto tempo che combatteva contro quei suoi ben radicati sentimenti e alla fine non era riuscito a fare altro che accettarli ma non poteva semplicemente dirle che si era innamorato assurdamente di lei,di quanto pensasse che fosse bella,forte e simpatica,non poteva e basta.

Secondo il suo punto di vista la ragazzo non lo avrebbe mai ricambiato e poi era certo di non essere il suo tipo,cosa ancora peggiore non voleva essere di certo scambiato per un maniaco a causa dell'ingente differenza d'età fra loro,senza rendersene conto lasciò uscire un sospiro di frustrazione mentre la battaglia cominciava.

L'uomo scacciò ogni pensiero dalla sua mente concentrandosi solo sul volto della ragazza per cui provava quell'amore così disperato e sulla lotta impedendosi di commettere qualche stupido errore.

Egli non aveva minimamente pensato alla possibilità che ella fosse innamorata di lui,si sottovaluta troppo oppure sopravvalutava lei,questo non ci è dato saperlo, ma di certo notò che la fiamma che animava la ragazza era più accesa e più viva che mai,questo perché ella si era ripromessa che se avesse vinto avrebbe finalmente dato voce ai suoi sentimenti trattenuti con tanta forza.

Si era un giorno ritrovata a fantasticare ricordando tutte le sue avventure,poi pensò a Rocco,quell'uomo affascinante,con il sorriso più bello che ella avesse avuto il piacere di vedere e che l'aveva sempre aiutata e sostenuta anche se quello probabilmente era solo perché lui era il campione,non poteva essere altrimenti si disse lì per lì, ma l'immagine di quell'uomo non svanì dalla sua testa ma al contrario si fece sempre più viva.

Esaminò accuratamente la situazione e giunse all'unica conclusione possibile,quello che li legava era amore,il vero motivo per cui lei combatteva senza sosta contro di lui,per vincere,per avere una possibilità e dimostrargli di non essere una ragazzina infantile.

Quella battaglia fu durissima,nessuno dei due voleva cedere come del resto i loro pokémon, quelli di lei erano più agguerriti che mai e ciò era facile da notare,persino un osservatore esterno come me se ne rese subito conto,mi resi conto che quella sfida era la decisiva e mi chiesi se magari Vera aveva finalmente trovato la determinazione e il coraggio necessario per affrontare quella relazione a cui molti sarebbero potuti essere contrari.

Ella si batté con vigore,tenacia e l'eleganza che persino una donna come Funny avrebbe invidiato,mise in campo tutte le carte di cui disponeva ottenendo così una vittoria certamente non di fortuna e ottenne così il titolo di campionessa.

L'uomo si rabbuió,era ovvio che non era riuscito a stare al passo della ragazza e che sarebbe probabilmente stato lasciato indietro,che quella era la fine del suo sogno senza fondamenta, almeno era quello che diceva il suo sguardo e che lui in seguito mi confermò.

Ella si avvicinò a lui con un sorriso che sembrava appartenere ad un angelo,così lui lo descrisse mentre me lo ricordava, pose la mano dinnanzi a se stringendo quella dell'uomo «Ho vinto,ora posso anche dirtelo» disse paonazza in evidente imbarazzo «Sembra che io,come dire,mi sia innamorata di te» disse leggermente balbuziente grattandosi il collo.

Rocco era rimasto a bocca aperta, letteralmente, non se lo aspettava di certo,ma era troppo scioccato per esprimersi a parole,cosi prima che ella maleinterpretasse la baciò dolcemente dimenticandosi che io ero lì depresso perché lontano dalla ragazza che tanto amavo.

Erano troppo dolci perché io potessi interromperli e avevano aspettato e sofferto abbastanza,non potevo certo intromettermi sul più bello solo perché io avevo fatto una stupida scelta,ma ne approfittai per scattare una foto ai due piccioncini.

Me ne andai,era davvero troppo pensare che al loro posto potevamo esserci io e lei,felici,se solo io non fossi così insicuro di me.

Mi feci raccontare il resto e semplicemente dissero che si erano promessi di restare sempre assieme e che si sarebbero sposati quando lei avrebbe compiuto la maggiore età, quel momento lo ricordo così bene,scoppiai a piangere,nonostante fossi felice,da morire,per loro dentro mi sentivo morire,tanto che furono costretti a consolarmi.

«Scusate ragazzi...» «Va tutto bene,sappiamo che ti manca,ma forse dovresti dirglielo ed essere sincero,pronto al non essere perfetto perché nessuno è perfetto» disse l'oramai excampione «Già,infatti la percezione si crea quando due imperfetti si uniscono in un legame perfetto » disse lei con una maturità davvero impressionante,frutto di quelle sue numerose e pericolose avventure.

Io sorrisi «Invutatemi al vostro matrimonio» disse scherzando cercando di non cadere in quell'abbisso nero.

Indovinare chi è che racconta la storia!