Anche se non mi vedete,
Non mi sentite,
Mi ignorate,
Sappiate che io ci sono.
Occupo uno spazio,
Il mio corpo è cosa estesa,
È ingombrante
(Ma mai quanto il vostro ego!).
Vi rubo l'aria che respirate,
Le mie idee devono poter volare,
Hanno bisogno di materia in cui trasmettersi,
Come onde sonore,
Onde di tempesta creativa e folle.
Sono luce corporea
Splendente e invisibile;
D'umiltà sono vestita,
Ma non sono Beatrice;
Sono concreta,
Compatta,
Fragile cosa pensante che non si difende.
Vedo il bello e il bene anche nel male
E ad esso non sottraggo aiuto,
Nascondendo l'odio.
Anni passati di questo.
Anni a venire di questo.
Nessuna parola su di me sarà scritta,
Nessun canto ricorderà la tenacia nell'affrontare la vita,
Nessun verso d'altri speso per raccontare l'ingratitudine subita.
Ma io non mi lamento,
Sentir chi si lamenta è fastidioso e nulla più.
Testa alta, idee in spalla,
Sguardo fisso all'orizzonte,
Il mondo calpesto senza riguardo,
L'umanità schivo con sdegno.
Sono il colosso di Rodi
Che ignora le intemperie con il sorriso sul viso,
Ritta sui miei passi non mi abbatte il vento
E spicco il volo con i piedi a terra.
Sono idea fatta creatura,
Angelo che ha perso le ali nelle mani degli altri;
Le mani mie macchie non hanno,
Ma buchi e tagli immacolati;
Sono luce corporea
Splendente e invisibile;
D'umiltà sono vestita,
Ma non sono Beatrice.