Redenzione alcolica
Sordo non sento le urla che vorrebbero salvarmi, annego tra i tuoi piaceri e mi arrendo alle conseguenze dell'averti amato. Assuefatto al tuo bacio venefico, scorgo tra i tuoi riflessi il volto che hai sedotto, odiandone i lineamenti grotteschi ma sinceri. Dimentico la mia coscienza e mi concedo un ultimo sorso della tua pietà, implorandoti di lenire la mia afflizione o di strangolarmi in fretta. Uccidi il mio malessere o dolce nettare, rendimi incapace di pensare, di riflettere. Ruba la mia luce, incrina le mie vertebre, rendimi tuo schiavo ma ti prego fallo smettere.
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