L'almanacco al salone
Vecchia bottega
dall'insegna consumata
e dai vetri appannati.
Poltrone riposanti
dai cuscini colorati
attendono gli habitué
ad essere serviti
al taglio desiderato.
Si inchina il garzone
con livrea e maestria
la mano indica
alla comoda poltrona.
A piccole mosse
aggiusta l'altezza
e ascolta le esigenze
e i desideri del cliente.
E con l'occhio
sugli alti specchi
vigila il salone.
Ampio il mantello
che porge sulle spalle
e tra barba e capelli
il garzoncello
il servizio va ad ultimare
al ticchettio di forbici
e con l'umido sapone
la pelle ammorbidisce.
Delicato il profumo
di talco vellutato
che dispensa nell'aria
infarina di bianco
e il volto benedice.
Tra riviste sfogliate
e occhiate allo specchio
l'opra si conclude.
Segue il saldo
e un dono
lascia il garzone
nel cortese saluto.
L'almanacco regala
l'augurio di buon anno
con il fiocco colorato
che esce
dalla busta trasparente.
Un sensuale profumo
emana
l'involucro impreziosito
e girando
le pagine patinate
svaniscono i mesi
tra foto allettanti
di Veneri spogliate.
E corre l'anno
nei sogni e desideri
in quel regalo
che velocemente
si consuma.
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