6
Finalmente riapro gli occhi, devo essere avenuta. Ahhhh ecco, non ho mangiato la colazione e mi sono molto scioccata per la lettera di Daniele. Mi alzo dal divano e mangio dei biscotti e del latte, poi guardo l'orologio. Sono rimasta priva di sensi per qualche minuto; il classico calo di zuccheri, mi é successso molte volte.
Poi vado alla mia scrivania e inizio a disegnare: la lettera mi ha fatto arrivare una secchiata di emozioni addosso che ora devo levarmi.
Appena la punta della matita tocca il foglio inizio a sentirmi felice, poi arrabbiata, turbata, avrei ucciso qualcuno ma poi inizio a vedere tutto rosa e bello, il tutto in un secondo. Mi succede ogni volta che mi metto a disegnare: non penso al soggetto o ai colori, le emozioni fanno cosí tanta pressione in me che in un minuto sono già uscite tutte e io ho già sfornato circa una decina di disegni.
Quando ho finito prendo la mezzetta di fogli disegnati e mi dirigo verso il ripostiglio, che quando i miei genitori c'erano ancora avevano tenuto vuoto per tenere le mie cose; alla fine in tredici anni che faccio queste "sedute liberatorie" alla scrivania disegnando ho riempito oltre la metà della stanza con i miei disegni impilati.
Mi fa male guardarli, perché quando anche li sfioro con lo sguardo risento in me tutto il peso di ció che provavo quando l'ho disegnato. Infatti, ognuno di quei disegni l'ho visto solo una volta, ovvero mentre li facevo; tranne uno, il primo, che ho visto due volte, ma dopo averlo visto la seconda volta mi sentivo cosí male, che non ho voluto riprovare.
Passo il resto della giornata guardando il vuoto in casa sul mio letto e giocando al pc, oggi avevo la giornata libera e la ditta mi ha permesso di non lavorare. Poi ceno e vado a dormire.
Il giorno dopo
É arrivato il giorno di incontrare Daniele.
Mi vesto e vado in piazza. Pensavo di doverlo aspettare perché erano solo le otto di mattina ma lui era già lí.
Mi saluta con una faccia un po' felice e un po' preoccupato; chissà cosa vorrà dirmi. Mi da ancora fastidio vederlo, dopo la promessa che mi ero fatta e tutte le notto in cui l'ho sognato.
Daniele: Ciao Kara!!
Io: Cosa vuoi da me?!
Gli rispondo secca, ma stranamente non ci rimane male come mi sarei aspettata.
Daniele: Certo, quasi scordavo la tua apatia che ti ha tenuta lontana da me per tutti questi anni...
Aspetta, aspetta, aspetta... ma si puó sapere che ruolo aveva nella mia vita e quando ci siamo conosciuti?!
Daniele: So che volevi dimenticarti tutto del tuo passato, ma sappi che io non ti ho mai scordata e... mi sei mancata.
Mi fa quasi tenerezza... ma che sto facendo fermati o la mia apatia sparirà! Sapevo che sarebbe stata una brutta idea incontrarlo perché ora sto provando qualcosa! La chiamano ansia.
Daniele: Sai... vorrei tanto che tu tornassi alla tua vita normale, mi dispiace vederti cosí... senza amici, conoscenti, sentimenti... cosí sola. E vorrei starti vicino. Ma se tu accetterai di ricordare, ti avviso, farà male.
E me lo dici pure?! Potrai anche conoscermi da quando ero dentro mia madre ma di certo non sai come convincermi.
Io: no.
Gli dico con fermezza. E lui si irrigidisce, ma mi guarda molto piú intensamente.
Daniele: ok, beh... tua decisione ma... voglio dirti solo una cosa, una sola; permetti?
Io lo fisso negli occhi con severità e gli faccio solo un piccolo accenno di approvazione. Una cosa va bene, ma che non sia tutta la mia vita.
Lui inizia balbettando e poi...
Vi state mordendo la lingua purchè dica quelle sante due parole, he? Ma lo scoprirete solo nel prossimo capitolo se le dirà. Comunque ciao gente!! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Detto questo, ciaoooo, al prossimo capitolo!!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro