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Cɑpitѳʆѳ 5: Matrimonio Combinato

Vio's Pov

Passammo qualche giorno lì sull'altopiano, ci annoiavamo veramente un sacco a rimanere a guardia del sigillo perciò non facevamo altro che salire e scendere dal tetto del tempio. La vista che potevamo vedere da lí era davvero spettacolare, si vedeva tutta Hyrule e decidemmo di accamparci su l'unica torre ancora agibile, cosí eravamo riparati e al sicuro da eventuali mostri.
Q

uella notte ero io a guardia del sigillo, i miei fratelli erano andati già a dormire da un pezzo e pur di non addormentarmi decisi di continuare il mio amato libro, ormai avevo imparato ogni paragrafo a memoria, mi piaceva cosí tanto che non riuscivo a stancarmi mai di leggerlo!

«Stai ancora leggendo quel mattone?»

La voce di Link attirò la mia attenzione. Era completamente fradicio a causa del temporale che stava incombendo fuori e si sedette accanto alla lanterna per riscaldarsi un po' e magari asciugarsi. Molto lentamente peró...

«Come mai sei sceso? Avevi detto tu stesso di non scendere in caso di pioggia, specialmente se cosí forte».

Lui mi guardó con un sorriso malinconico in viso, era veramente strano e non sembrava volermi far capire il motivo di quello sguardo. Magari aveva litigato di nuovo con Blu o Rosso aveva finito tutte le patatime, era un ragazzo davvero particolare persino per me...

«Lo so, ma sono un po' preoccupato per Zelda. Tu non lo sai, ma poco prima di partire ho litigato con lei riguardo il futuro. Mi ha detto che presto si dovrà sposare con il re delle Gerudo ed io... Non riesco ad accettarlo».

Ciò che disse mi lasciò senza parole. Noi, essendo guardie reali, non avevamo il diritto di sapere qualcosa riguardo il destino della principessa, non era di nostra competenza, ma il re sapeva quanto Link fosse importante per lei. Tutti erano a conoscenza dei sentimenti che provavano l'uno per l'altra, era chiaro come il sole che tra loro due fosse sbocciato l'amore già da molto tempo ormai.

«Link... È terribile! Cosa intendi fare a riguardo? Tu sai che il re é un tradizionalista, non accetterà mai di farla sposare con te se ha deciso cosí». Lui sospiró.
  «Voglio andarmene da qui, non appena torneremo al castello voglio convincerla a scappare via con me. Del resto io non credo che il sigillo di spezzerà piú, sono quasi dieci anni che si trova in questo stato».

Misi una mano sulla sua spalla, sapeva di poter contare su di me per un aiuto, io li avrei coperti in ogni modo possibile. Volevo soltanto la felicità di mio fratello, anche se ció significava soffrire ancora per il rifiuto della principessa.
Appoggiai il mio libro a terra e lo strinsi in un abbraccio, entrambi ne avevamo bisogno in quel momento. Link, con mia grande sorpresa, cominció a piangere e per me fu davvero difficile trattenere le lacrime, se non lui ero io che dovevo mostrarmi forte. Eravamo rimasti noi quattro, i nostri genitori furono dati per dispersi durante un viaggio verso il deserto, quando noi eravamo ancora piccoli, e nostro zio morí pochi anni fa, ormai eravamo rimasti io e lui a tenere unita la famiglia. Dovevamo sostenerci a vicenda, anche se ció significava soffrire per amore.

«Peró, pensaci un secondo, prima di fuggire con lei dovresti pensare alle conseguenze. Come pensi che la prenderà il re delle Gerudo dopo aver scoperto che sua moglie é scappata con un altro? Da ció che ci hanno sempre raccontato lui é l'uomo prescelto dalle dee che detiene la triforza della forza, io non penso che ti convenga sfidarlo...»
  «Che si faccia avanti! Lo affronterò e lo ucciderò, come fecero tempo fa i nostri antenati» disse tra i singhiozzi.

Lui era seriamente innamorato della principessa, avesse potuto l'avrebbe già sposata da molto tempo. E poi, come dice la leggenda, loro sono destinati a stare insieme e mandare avanti l'intero regno di Hyrule.

«Non essere avventato. Capisco che tu sia arrabbiato, ma io penso che prima di tornare al castello dovremmo passare nel deserto, magari lui ti lascerà parlare. É quello che mi auguro almeno».

Discutere con lui non sarebbe stato affatto facile, un uomo di famiglia nobile sin dalla nascita viene addestrato a diventare re, non avrebbe mai cambiato idea, dovevamo trovare qualcosa di piú fruttuoso per lui... Ma cos'era piú fruttuoso che sposare la principessa di Hyrule? Nulla! Dovevamo cercare di corromperlo in altri modi.
Ma come?

«Non importa, penseremo domani a cosa fare, é meglio che io vada a dormire» disse aiusciugandosi le lacrime con la manica della maglietta. «A domani Vio... Grazie».

Lo salutai con un cenno della mano e la sua figura sparí dietro alle mura del tempio. Decisi di prendere di nuovo in mano il libro e finire di leggerlo, stavo arrivando al mio pezzo preferito e non avrei permesso a niente di distrarmi!
Poi peró sentii nuovamente la voce di Link chiamarmi dalla parete crollata del tempio.

«Vio! Vio, hai un minuto per me?»

Avrei tanto voluto rispondergli di no, essere disturbato era l'ultimo dei miei desideri, ma visto ciò che mi aveva appena raccontato non mi sembrava il caso rifiutarlo. Chiusi nuovamente il libro, mi alzai dagli scalini e mi diressi a passo svelto verso di lui.

«Che altro c'é? Pensavo che volessi dormire, hai delle occhiaie che fanno...»

Lo guardai bene, anche se era buio c'era qualcosa che non mi quadrava: la sua tunica era differente da quella che fortava mio fratello, il suo cappello era molto piú lungo ed i suoi occhi avevano qualcosa di strano, di diverso.

«Tu... Non sei Link».
  «Mmh, ci hai messo poco a capirlo, ed io che speravo che imitando la sua voce sarei riuscito a fotterti. Peccato».

Quel ragazzo mi lasció senza parole, come faceva ad essere uguale a noi..?
Si avvicinó e mise la sua mano smaltata di nero sulla mia guancia, mi accarezzó delicatamente. Il suo sguardo era un misto di calma e noia, in piú il suo sorrisetto non faceva altro che mettermi inquietudine.

«Finalmente posso rivederti, Vio. Ti prometto che nessuno ci separerà questa volta, non permetterò a qualcuno di ostacolare ancora il nostro amore».

ció che diceva non aveva senso per me, io ero pietrificato, non potevo muovermi e lui ne approfittó per fare una cosa che mi lasciò senza il fiato: prese il mio mento tra le dita, alzó il mio viso, e mi bació.

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