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Epilogo






Star Island, Bahamas 4 mesi dopo

Il rumore dell'oceano arrivava chiaro dalle grandi porte spalancate del bungalow.

Tirava un filo di vento, e le bianche tende in lino si sollevavano piano. Erano arrivati da cinque giorni, ma ancora non erano mai usciti dalla proprietà che avevano affittato per passare le loro vacanze in completa e totale privacy.

Louis era steso nudo a letto, poggiava la testa sulle natiche di Harry che era disteso supino ed aveva la testa affondata nel cuscino, in un piacevole dormiveglia pomeridiano. Non avevano neanche contato quante volte avevano fatto l'amore in quei giorni. Si erano consumati da quanto si erano posseduti.

I vestiti non li avevano neanche mai tolti dalle valige.

Si erano spogliati mezz'ora dopo il loro arrivo e non avevano nessuna intenzione di indossare nulla che non fosse la pelle e il corpo dell'altro. Louis si rigirava il cellulare tra le mani.

Non aveva guardato niente, nè social nè mail, per giorni interi, dopotutto era in vacanza, non doveva per forza. Ma era curioso.

Infatti...beccati in pieno mentre salivano sull'aereo che li avrebbe portati sull'isola.

Harry in camicia rossa con delle stampe giapponesi già pronto per il loro periodo in paradiso, camminava tranquillo spostandosi i capelli dalla faccia, Louis con una t-shirt bianca che gli teneva la mano e lo seguiva.

Il delirio ovviamente si era scatenato e non era finito, anzi. Non avevano mai ufficializzato la loro relazione, non ne avevano bisogno, loro stavano bene così e non gli importava. Ma i fan di Harry erano pazzeschi. Louis li adorava perchè lo avevano da subito riempito di complimenti, avevano subito fatto capire che la loro relazione, era accettata e anche in un certo qual modo protetta.

Louis si rigirò a pancia in giù, rispetto alla comoda posizione in cui si trovava e allungando le braccia tenne il telefono di fronte a lui. Harry sentendolo muovere mugolò il suo dissenso. Il liscio gli lasciò dei piccoli baci umidi sulle natiche.

Sapeva ancora di sale dopo la nuotata che avevano fatto quella mattina, la pelle era appena abbronzata e i suoi capelli scompigliati gli ricoprivano il volto

«Styles»

«Mmmmh»

«Harry»

«Mmmh, Louis lasciami dormire un altro po'»

il liscio facendo un piccolo sorriso, continuò a baciargli le natiche sode, creando dei piccoli cerchi con le labbra.

Il ciuffo, sempre più lungo gli ricadeva sugli occhi e la barba arrossava la pelle di Harry mentre gli faceva venire il solletico

«Ci hanno beccato»

il riccio a quelle parole alzò appena la testa e vide il suo compagno che teneva in mano il telefono

«Lou lascia stare il cellulare»

ma ricevette in cambio un piccolo morso che lo fece sussultare.
Si tirò su appoggiandosi sui gomiti
«Non dovresti guardarlo, siamo in vacanza, chi se ne frega»

«Harry ma le nostre fan...non possiamo lasciarle così»

Harry si mise a ridere

«Le nostre fan?»

«Sì, cioè di Larry Stylinson»

«Aaaaah...ora ho capito»

Si rigirò definitivamente facendo combaciare il suo membro, che si stava piano piano svegliando, con la faccia di Louis

«Styles se vuoi un pompino basta chiedere, non importa che mi metti il tuo coso in faccia»

Harry rise forte e Louis dandogli un bacio sulla punta, si arrampicò su di lui e gli si mise poi steso vicino. Lasciò perdere il telefono e lo appoggiò sul ripiano in vimini accanto al letto, non prima di aver messo però una canzone che ultimamente gli stava piacendo tanto Fallin' all in you di Shawn Mendes, sapeva che sarebbe piaciuta anche a lui.

Alzò un braccio così che Harry potesse appoggiarsi al suo petto e lui lo potesse tenere stretto accarezzandogli una spalla.

Respiravano piano, ascoltando il rumore dell'acqua che arrivava alle loro orecchie e che si vedeva dal bungalow bianco.

La veranda davanti alla camera aveva due poltroncine con un piccolo tavolino, lo avevano usato solo per concedersi qualche sigaretta e assaggiare molti piatti della zona in quelle sere, sempre facendosi portare tutto con il servizio take away.

Avevano assaggiato l'aragosta e le ostriche, che a Louis avevano fatto talmente schifo che quasi le vomitava, scatenando le risa incontrollate di Harry. Avevano fatto il bagno nudi di notte, con solo le luci della casa riflesse nell'acqua ad illuminarli.

Si erano posseduti in ogni angolo della spiaggia privata, si erano stretti in una coperta al tramonto, quando il sole diventava una palla di fuoco e il blu dell'oceano s'incendiava, mentre il vento fresco dava sollievo alle loro pelli leggermente scottate. Avevano riso, tanto.
Avevano parlato, tanto.
Si erano baciati, tanto.
Avevano deciso che non sarebbero mai usciti.
Solo loro, nudi, il mare, la sabbia e il sole.
Questo per loro era più che sufficiente.

«Voglio stare così per sempre»

Harry lo disse mentre entrambi guardavano verso l'esterno, dove le verdi fronde della magnolia davanti alla porta, con i suoi fiori bianchi, creavano una piacevole zona di ombra, che li riparava dai raggi diretti del sole caraibico

«Anche io, ma non possiamo»

rispose Louis baciandogli i capelli

«Chi glielo spiega ad Alessandro che ho rapito il suo modello preferito e a Niall che sarà licenziato?»

Harry rise, un rumore cristallino di divertimento giunse alle orecchie del liscio.
Adorava farlo ridere.

«Diglielo tu, io chiamo James e tu Niall»

«Non ci penso neanche» risero di nuovo, entrambi

«Godiamoci ancora questi giorni, poi non ci vedremo per un po'»

«Già»

«Adesso è da tanto che non ci separiamo»

«E' vero, ma lo sai che fa parte del nostro lavoro, vedrai che passerà in fretta»

«Come no» lo disse rattristato, ma sereno

«L'ultima volta dovevano essere otto giorni, sei stato via tre settimane Tomlinson»

«Non ero via, tu eri in Australia non era proprio comodo dall'Italia venire a trovarti».

Harry dopo il servizio fotografico a Roma era dovuto andare subito a Sydney, Louis invece era rimasto nel bel paese, tra antiquariato e stilisti emergenti.

«Louis mi manchi ogni volta»

Harry lo confermò convinto, tirando su la testa e guardandolo negli occhi

«Sei la persona che mi manca di più in assoluto, un'assenza che non riesco a colmare mai, anche se ascolto le mille canzoni che mi mandi, anche se sento la tua voce al telefono, mi manchi in continuazione»

Louis lo guardava in silenzio, era estasiato dalle sue parole e dalla sua bellezza che ancora dopo mesi, non sapeva descrivere e che lo spiazzava ogni volta.

Era imparagonabile, non aveva eguali, i suoi sentimenti per Harry erano devastanti e lo stavano consumando.

Giorno dopo giorno il sentimento era cresciuto sempre di più, si era impossessato del suo corpo, della sua mente, delle sue ossa.

Voleva che lo sapesse, prima della fine della loro vacanza, prima di separarsi di nuovo.

Non voleva solo essere la casa alla quale Harry sarebbe sempre tornato, voleva essere il suo tutto.

Voleva fare l'egoista e voleva che lui fosse solo suo, suo e basta.
Voleva dirglielo.

Harry lo stava ancora fissando, lo fissava con il suo verde indescrivibile, con il suo verde profondo, con il suo verde immenso, e Louis riuscì per poco a schiudere appena le labbra, i loro occhi a cercarsi, muti, vivi, limpidi, veri

«Credo di amarti Harry Styles»

continuarono a guardarsi, immobili, fermi, paralizzati delle mille emozioni.

Gli occhi del riccio ebbero come un sussulto, un'impercettibile vibrazione, un sorriso stava nascendo da quelle labbra rosse e morbide, da quella bocca perfetta.

Un sorriso che Louis stava ricambiando, un sorriso che divenne ancora più grande quando anche Harry aprì bocca

«Credo di amarti anche io Louis Tomlinson»

Anche gli occhi oceanici di Louis tremarono, e divennero davvero oceano.

Le sue mani strinsero la pelle del suo compagno, gli accarezzò i capelli, lo strinse a se' e la sua bocca cercò disperatamente le labbra che tanto aveva sognato in passato ma che ora aveva, che ora avrebbe avuto sempre, le labbra che per lui erano ossigeno puro.

Entrambi a completarsi, entrambi a sentirsi come in cima ad un grattacielo, con le vertigini, ma sicuri di avere ora la certezza e il sostegno l'uno dell'altro.








Grazie di tutto XX

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