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69. Labbra

«Voglio toccare la tua bocca.»

«Ho c-capito» sussurro. «N-n-non serve che lo ripeti.»

«Non bacio. Solo toccare. Così. Con la... come si dice fingertip?» dice, tenendo la "fingertip" sul suo labbro inferiore.

«La p-punta del dito» traduco.

«Con la punta del dito.»

«Hai le mani sporche» osservo. 

«No, ho lavato mani!»

«Q-quando?»

Vedo i suoi occhi scandagliare i propri ricordi. «Ehm... tipo, prima di cena?»

«E poi hai t-t-toccato un milione di cose, le c-ciabatte, il cellulare, maniglie delle p-porte... e il mio p-pene, anche, che probabilmente è la cosa più p-p-pulita dell'elenco, ma comunque mi fa schifo.»

«E se mi lavo di nuovo?»

Ci penso. Farmi toccare le labbra con le dita. Solo le labbra.

Lo prendo per mano e mi alzo dal letto. «Ok, p-p-però voglio sovrintendere al lavaggio.»

Lo trascino qualche passo, ma lui si pianta coi piedi. «Misha, siamo nudi!»

«Oh...» Ha ragione, non ci stavo badando. Sparpaglio le lenzuola e trovo le nostre mutande. Gli lancio le sue e infilo le mie. Ho fretta, non so neanch'io perché. «D-d-d-dai, andiamo prima che cambio idea!»

Lo prendo di nuovo per mano mentre sta finendo di aggiustarsi l'elastico. Lo trascino fuori. Andrej sta ancora guardando la tv. Si accorge di noi e sgrana gli occhi. Io ho l'istinto di bloccarmi. Ivan mi inciampa addosso e si blocca anche lui.

Restiamo così per qualche secondo, io e Ivan, fermi in piedi in corridoio, in mutande, Andrej seduto a gambe larghe che ci fissa dal divano del salottino. 

Poi Andrej chiude gli occhi e scrolla la testa. «Non voglio sapere cosa sta succedendo» dice in inglese. E si volta verso la tv.

«Ehm... q-qual è il bagno?» chiedo a Ivan, rendendomi conto che sono uscito allo sbaraglio.

«Qui» risponde lui tirandomi verso l'ultima porta in fondo al corridoio.

La maniglia gira a vuoto e Ivan emette un sospiro e borbotta qualcosa di incomprensibile. Da dentro il bagno si sente un getto d'acqua scrosciare.

«Raf!» grida battendo un pugno contro la porta. Segue una frase in russo.

«No, non sto cagando» risponde Raf da dentro.

«Ti ho chiesto in russo per tua privacy, stupido! Non rispondi in italiano!» Si rivolge a me. «A Raf non piace parlare russo perché suo russo è orribile.»

«Esco, esco...» dice Raffaele. L'acqua smette di scrosciare e dopo pochi secondi è fuori. «Non preoccuparti, ho solo pisc...» Si ferma e ci guarda. «Che cazzo volete fare in bagno?»

«Lavarci le mani» rispondo.

«In mutande?» ridacchia.

«Siamo usciti d-d-dalla camera un po' di fretta» spiego.

«E perché? Qualcuno vi inseguiva?»

«No, noi...»

«Andiamo.» Ivan mi interrompe trascinandomi dentro al bagno. Raffaele fa una risata catarrosa, mentre Ivan gli chiude la porta in faccia. «Non devi stare dietro a tutto quello che ti dice! Raf vuole prendere in giro.»

«Menomale che mi hai interrotto, mi stava mettendo in d-d-d-difficoltà.»

«Allora! Lavazione mani!» annuncia spruzzandosi sul palmo una bella noce di sapone liquido.

«Si dice lavaggio» lo correggo, mentre lui apre il miscelatore dell'acqua e si bagna le mani.

Comincia a strofinarle in maniera caotica.

«No.»

Si ferma e sbuffa. «Cosa ho sbagliato?»

«Ti faccio vedere c-c-come ci si lava correttamente le mani. Copia q-quello che faccio io.»

«Yes sir!»

Spruzzo il sapone sulla mia mano. «Per prima cosa insaponi per bene palmi e dorso, così.»

«Questo avevo fatto» commenta.

«Poi incroci le d-d-dita in questo modo, p-palmo contro palmo, per lavare gli interstizi.»

«Intertsitsi...» ripete male, osservando le mie mani con gli occhi un po' socchiusi e imitando ciò che faccio.

«Poi fai lo stesso palmo su dorso, prima la d-destra...»

«Destra...»

«P-poi la sinistra...»

«Sinistra...»

«P-p-poi prendi le dita una a una e le fai scorrere dentro il palmo chiuso.»

«In pratica fai una sega alle dita» commenta.

Lo guardo con riprovazione. Lui ridacchia.

«Poi ti c-c-concentri molto bene sulla parte intorno alle unghie...» E qui mi viene in mente una cosa. «Fa' un po' vedere le unghie?» 

«Unghie è nails?»

«Sì.»

Me le mostra.

«C-c-come sospettavo, sono un po' lunghette. D-dobbiamo tagliarle.» 

«Ma le ho già tagliate questa settimana!»

«Diversi giorni fa. Sai quanto sporco si annida sotto le unghie? C-con cosa le tagli di solito?»

«Con nail clipper.»

«Ok. Puoi sciacquare le mani. Poi p-prendi il nail clipper, che in italiano si dice t-t-tagliaunghie.»

«Molto facile!» Apre un armadietto, ne estrae un beauty-case strapieno di oggetti che non dovrebbero stare in un beauty-case (spazzolini aperti, pennarelli, foglietti di carta, diversi antivibrazioni per racchetta, un rotolo di Tournagrip).

E il tagliaunghie.

Comincia a tagliare. «Uff. Non taglio mai unghie quando sono così corte!»

«Ho notato che ce le hai spesso lunghette, non è un b-bello spettacolo.»

Termina l'operazione e mi sorride. «Ora possiamo andare in camera?»

«P-p-prima devi rilavarti le mani.»

«Eeeeh?!» grida.

«Hai toccato q-quel beauty-case sporchissimo e l'armadietto del b-bagno su cui hanno messo le proprie mani luride chissà quante persone.»

Fa un rantolo lamentoso. 

«Normalmente n-n-non mi interesserebbe, ma se mi d-devi toccare la bocca le tue mani devono essere p-p-pulitissime.»

Accenna un sorriso. «Posso toccare davvero, poi?»

«Sì.»

Il sorriso si allarga, il suo dentino storto occhieggia sopra al labbro.

Ripete accuratamente tutta l'operazione di lavaggio, senza fare storie.

«Non t-toccare niente quando hai finito, neanche il miscelatore, c-c-chiudo io l'acqua.»

«Ok.»

Ivan si sciacqua le mani e le sgocciola. «Finito!»

Chiudo il miscelatore usando il gomito. «Non le asciugare, l'asciugamano m-mi fa schifo, non so c-chi l'ha toccato.»

«Sto bagnato?»

«Sì. Le lasci asciugare all'aria. Anzi, p-per evitare rischi tienile alzate in aria, c-c-così.»

Mi imita e tira su le mani all'altezza della testa.

«Apro io, seguimi.» Faccio tutto coi gomiti per non sporcarmi: voglio toccargli le labbra anch'io e mi sembra giusto avere le mani altrettanto pulite. 

Usciamo in corridoio. Quando passiamo davanti al salotto, entrambi con le mani in alto, Andrej ci guarda di nuovo. Ha gli occhi ancor più sgranati di prima. «Continuo a non voler sapere cosa sta succedendo» dice. E rivolge ancora una volta la sua attenzione alla tv.

Finalmente in camera. Chiudo trascinando la maniglia col gomito (non è semplicissimo). Ci sediamo sul letto. Lui ha ancora le mani alzate.

Restiamo così a guardarci per parecchi secondi. «Posso?» Mi chiede allungando appena una mano verso di me. Le sue dita sono piegate in avanti e formano un disegno aggraziato, sembra quasi una posa da ballerina.

Annuisco.

Le mie labbra sono chiuse. Il suo dito indice è ancora leggermente umido. Non mi dà fastidio. 

Pensavo che mi avrebbe dato fastidio e che l'avrei sopportato per fargli un piacere, ma non mi sta dando fastidio.

Le tocca premendo un po', come volesse saggiarne la consistenza. «Sono belle...» dice... «soft...» passa il dito sul labbro inferiore. «Smooth... ti do fastidio?»

«No» mormoro, col suo dito sulle labbra.

Poi fa una cosa che mi inquieta un po'. Scosta le dita dalla mia bocca e le appoggia sulla sua. Dà un bacio, facendo schioccare le labbra. E riavvicina le dita alla mia.

La sua bocca ha toccato le sue dita. Che si fermano a pochi millimetri dalla mia.

Aspetta un mio cenno. Annuisco, col fiato che mi si fa corto.

Le appoggia. Preme. 

Appoggio anch'io le mie dita alla sua bocca, e premo a mia volta.

Chiudo gli occhi. Restiamo così con le dita sulle rispettive labbra, finché non sento le sue schioccare un bacio.

«Non p-p-posso darti più di così» sussurro sulle sue dita. «Lo sai? Lo c-capisci?»

«Piano, piano...» dice lui.

Apro gli occhi. Prendo la sua mano e la tolgo dalla mia bocca. La stringo nella mia, mentre con la testa gli faccio: no. «Non vorrò mai b-baciarti. Mai. È una cosa t-t-troppo profonda. Non potrò mai superarla.»

«Ma adesso... non hai avuto schifo. La mia mano...»

«È diverso. Una mano nuda, ma p-p-pulita, sulle mie labbra chiuse. Non lo farei c-con nessun altro, ma è il massimo che p-posso fare.»

«Ma non lo faresti con nessun altro...»

Ho sentito il bisogno di specificarlo. E lo ribadisco. «No. Solo con t-te.»

«Solo con me?»

«Solo con te. Non so perché ma... se mi immagino c-che lo faccia qualcun altro...» Scuoto la testa. «Solo con te.»

«Ok, mi basta.»

E quindi mi abbraccia. Mi lascio abbracciare. Mi lascio baciare, sul collo e sulle orecchie. Chiudo gli occhi e mi lascio travolgere, lo abbraccio anch'io, lo tocco anch'io, lo stringo a me. Siamo eccitati entrambi, toccandomi e baciandomi mi fa avere un orgasmo. È un orgasmo dolce, quasi pigro. Non pensavo potesse esistere nulla di simile. Ha un orgasmo anche lui, ma non sono stato io a procurarglielo. Non ho avuto il coraggio di toccarlo. Forse però in futuro lo avrò, non lo escludo. Non è come coi baci.

Un po' del suo seme mi è schizzato addosso. Mi fa un po' schifo, ma allo stesso tempo mi trasmette una strana sensazione di tenerezza. Non so neanch'io perché. Il fatto che si sia eccitato per me, forse.

Prende da un cassetto una confezione di salviette umidificate, con cui ci puliamo. È lui a pulire via il suo sperma dal mio fianco. Lo ringrazio. Lui ride. «E di cosa?»

Siamo di nuovo nudi. Ci rivestiamo e ci mettiamo sotto le coperte. Ho un po' freddo. Mi stringo a lui, che mi abbraccia.

Ed è solo adesso che mi rendo conto di non aver pensato al tennis nemmeno per mezzo secondo dal momento in cui sono entrato in questa casa. Nemmeno quando ho visto antivibrazioni e Tournagrip nel suo beauty-case. Il mio cervello li ha registrati, ma non li ha collegati al match di domani.

Domani. Ho un incontro domani e mi metto a fare giochi sessuali con Ivan, e perdo cognizione di chi sono, di dove mi trovo, di qual è lo scopo della mia vita.

Lo scopo della mia vita è diventare il numero uno, una leggenda, il GOAT. Dimenticarmene per un'ora intera, forse più... non è un comportamento degno di una leggenda. Il tennis dovrebbe essere la mia unica ragione di vita, Ivan mi porta fuori strada.

No, non è colpa di Ivan.

È colpa mia, che accetto di farmi distrarre. Che cedo all'impulso del momento.

Papà aveva ragione: non sono adatto ad avere una relazione. Il mio cervello fatica a processarla. 

Devo lasciarlo. Tornare a essere solo suo amico. Se ci riesco.

«Cosa pensi, Misha?»

Che poi... cosa ci trovo in lui? Perché mi piace stare con lui? È un esibizionista sempre sopra le righe, è disordinato, esuberante, troppo espansivo. Sono tutte caratteristiche che normalmente odio, in una persona. E le odio anche in lui!

E in qualche modo mi attrae anche fisicamente. Perché? Non ha una brutta bocca. Ma quel dente storto... E ha un viso strano, spigoloso. Ed è troppo magro, non ha un fisico armonioso. E il suo pene mi spaventa, non credo di essere tagliato per l'omosessualità. Eppure in qualche modo riesce a eccitarmi.

«Ehi, tutto ok?» insiste.

«Sì. Scusa.»

«Sei tutto agitato. Cosa pensi?»

«P-pensavo a te.»

Ora glielo dico. Dobbiamo lasciarci. 

Ma lui mi abbraccia. E non mi ricordo più perché volessi farlo. 

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Note note note

Michele, mille pare e mille problemi, ma pian piano sta anche imparando a fare qualche passo verso Ivan... oddio, molto piano e passi molto piccoli. Ma chissà!

Una piccola nota sul pezzo in cui descrivo il lavaggio delle mani: che ci crediate o meno è una scena che avevo scritto PRIMA della pandemia, cioè prima che uscissero su YouTube e dintorni seimila tutorial su come lavare correttamente le mani. Per scriverla avevo usato come referenza delle schede infografiche che avevo trovato nei bagni di un ospedale... avessi saputo che qualche mese dopo il mondo sarebbe stato inondato da informazioni igieniche come questa non mi sarei presa il disturbo :P

Vi ricordo che la prossima settimana la storia è in pausa! Ci rileggiamo lunedì 9 agosto! 

Se intanto volete chiacchierare con un po' di gente simpatica, vi ricordo che le iscrizioni al gruppo Telegram sono sempre aperte! Mandatemi il vostro nickname Telegram in messaggio privato (o anche qui a lato nei commenti) e vi aggiungo nel giro di un paio d'ore (anche dalla vacanza). 

Nel frattempo, mentre aspettate... lo sapete che da inizio agosto potete osservare in cielo le bellissime perseidi? Sono le stelle cadenti più luminose dell'anno! Catturatene qualcuna e lasciatemela in cima al capitolo :)

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