23. Usare la voce
«Ok, vado via» dice Maria portando la bambina fuori dalla stanza, il seno ancora scoperto. Noto che lancia un'occhiata al tablet, prima di sparire dietro l'angolo.
«Anna aveva firmato un non disclosure agreement» commenta papà, cupissimo. «Fernando le farà causa e la manderà sul lastrico. Perché ha fatto questa cosa? È stupida?»
Zia Elena sospira. «Non credo Fernando abbia spazio di manovra su questo punto, purtroppo... Il non disclosure agreement riguardava soltanto il suo essere ragazza di copertura, ma per il resto... aveva una certa libertà nel parlare pubblicamente di Michele, sempre che ne parlasse in termini positivi... ma... su questo il contratto era un po' fumoso. Farle causa per questo motivo potrebbe essere controproducente e far venire allo scoperto altre informazioni dannose per Michele.»
Papà non ribatte nulla. Se ne sta immobile a labbra strette respirando lentamente.
Chiedo a zia Elena cosa dice precisamente l'articolo.
«Dopo te lo faccio leggere. In sintesi: Anna ha raccontato di aver avuto un rapporto senza preservativo e...»
Cerco di interromperla dicendo che è stata lei a non preoccuparsene, ma vengo interrotto a mia volta.
«Fammi finire. Questa storia del preservativo, anche se Anna non ha detto nulla di esplicito su chi di voi due avesse preso la decisione di non usarlo, è stata ovviamente messa giù in modo ambiguo dal giornalista di merda che ha scritto l'articolo, è la cosa quindi finisce per sembrare una tua molestia. Poi Anna ti accusa di averle dato della puttana, molestia anche questa, di averle mancato ripetutamente di rispetto, e di essere un maniaco compulsivo batteriofobico, cosa che ti fa fare la figura del malato di mente.»
Non è vero che le ho dato della puttana, protesto.
«Mi hai detto come è andata e ti credo. Ma permettimi di dirti che ti sei comportato parecchio male con lei... Non le hai detto puttana, ma l'hai trattata come una malata di AIDS, cazzo! È ovvio che si sia offesa, mi sarei offesa anch'io, al suo posto! E poi hai insistito nel volerle fare il test, cosa che deve averla fatta sentire ancora più insultata...»
Ripenso al messaggio che mi ha scritto Anna qualche giorno fa, quello in cui mi accusava di volerla umiliare. Cerco di ribattere qualcosa, ma la zia non mi dà il tempo nemmeno di cominciare a parlare.
«Comunque, non importa se hai ragione tu o ha ragione lei. Il problema principale è che il pubblico internazionale tendenzialmente crederà a lei, anche se tu neghi.»
Perché, chiedo.
«Perché noi donne abbiamo un debito di secoli e secoli di accuse di molestie non credute o minimizzate» ribatte la zia piccata.
«Michele è considerato da tutti un bravo ragazzo, buono, innocuo» si intromette papà. «È balbuziente! E sai benissimo come sono visti i balbuzienti! Sfido chiunque a credere che Michele possa aver molestato e prevaricato una tipa bella e disinvolta come Anna. E dico disinvolta per non essere sgradevole...»
Certo. Perché i balbuzienti sono tutti degli smidollati, no? Lo penso e non lo dico.
«Infatti questo è un punto a nostro favore che ho intenzione di sfruttare se le cose dovessero mettersi male» ribatte la zia.
«Non sono già messe male?» chiede papà in tono sarcastico.
«Finché la notizia resta in Italia, no. Sai bene anche tu che nel nostro paese retrogrado le polemiche di stampo social justice non fanno molta presa. E nel dubbio è sempre la donna a essere considerata la troia tentatrice.»
«L'hai detto tu...» dice papà alzando le mani.
Zia Elena lo fulmina con lo sguardo. «No, lo dicono i maschilisti di cui questo paese di merda è pieno.» Si schiarisce la voce. «Comunque, dicevo: la nostra fortuna è che il pubblico che segue il tennis è un pubblico che non ama molto il gossip e Michele è famoso in Italia, ma all'estero lo conosce solo chi segue il tennis, non ha ancora attirato l'attenzione del pubblico generalista. Se a nessuno zelante rompiballe viene in mente di segnalare online questa notizia... potrebbe passare sotto traccia. Siamo fortunati che questa rivistaccia la leggono solo donne di una certa età. E considera che Fernando è incazzato nero e ha già stracciato il contratto con Anna, nessuno dell'ufficio stampa ha intenzione di diffondere la notizia. E sai bene quanto sono pigri i giornalisti sportivi, se non li imbocchi con il lancio di agenzia è raro che si rompano le palle a cercarsi le notizie da soli.»
Papà annuisce.
«Ma resta un problema» prosegue la zia. «A parte che comunque queste riviste sono esposte ovunque, non mi sembra impossibile che un appassionato di tennis noti il titolo e decida di comprarla... e il primo che la ripubblica online...»
«Dovrebbe essere qualcuno con un certo seguito...»
«Non necessariamente, queste notizie girano in fretta, di link in link... E il primo hub a cui arrivano sei fregato. E comunque, anche se non dovesse venire fuori adesso, rimarrà sempre lì, nero su bianco, e potrebbe venir ripresa in futuro. Poniamo che Anna diventi famosa, davvero famosa, non solo qui in Italia, anche all'estero... potrebbe anche decidere di riparlarne e raccontare di nuovo queste fregnacce, anche se Fernando sta già provvedendo a terrorizzarla per farle passare la voglia. Però... l'intervista è lì. È una spada di Damocle. Qualcosa che potrebbe rispuntare anche tra qualche anno.» Zia Elena sospira. «Davvero una brutta storia.»
Proprio ciò di cui avevo bisogno: l'ennesima preoccupazione che mi tormentasse da mattina a sera, all'infinito.
«Michele, vuoi andare ad allenarti?» mi dice la zia. «Ci pensiamo io e papà a...»
No, resto qui, rispondo. Sono cose che mi riguardano da vicino.
Odio quando mi trattano da bambino.
Zia Elena annuisce, papà non protesta.
«E mettiamo che la notizia dovesse venir diffusa all'estero... Hai già pensato a un piano d'azione? Ne hai parlato con Fernando?» chiede papà.
«Sì» risponde prontamente zia Elena. «E siamo entrambi d'accordo. Se dovesse uscire e avere risonanza, facciamo innanzitutto uscire un comunicato su Twitter e Instagram in cui neghiamo le accuse. Come ti dicevo prima, Fernando dice che è meglio non querelarla, le querele portano solo attenzione al problema. La cosa migliore lasciare che si sgonfi tutto e sperare che la cosa venga dimenticata. Se nulla di questo dovesse servire, abbiamo sempre la carta cocaina da giocarci, ma è una carta complicata da usare, dovremmo riuscire a beccarla, fotografarla mentre sniffa, ma sono cose che solitamente si fanno in privato, avremmo bisogno di un complice. E Anna non è stupida, sa che Michele sa, ed è probabile che stia più attenta, d'ora in avanti. Senza contare il fatto che se uscisse proprio adesso uno scandalo su di lei, potrebbe essere interpretato come una nostra ritorsione, un complotto.»
«Mh...» mugugna papà. «E le conferenze stampa? Se la storia viene fuori qualche domanda gliela faranno...»
«Sicuramente. Ma non è un problema. Chiediamo aiuto a qualche giornalista amico, gli facciamo chiedere una domanda relativamente innocua in modo da bruciare eventuali domande più cattive, e facciamo dire a Michele qualcosa che prepareremo in anticipo.»
Papà annuisce.
«Non so se sono stata chiara: dire. A voce. Non con la la lingua dei segni.»
«Hhheeeh?» mi esce. «N-n-n-n-n-nno!»
«E invece sì, Michi. Devi farlo. Ti sentiranno balbettare e gli farai pena. È l'unico modo per contrastare gli effetti negativi delle accuse.»
Mi stanno già sudando le mani al pensiero.
«Ma come giustifichiamo il fatto che decide di parlare proprio a quella domanda?» ribatte papà.
«Facile, gli facciamo cominciare il discorso con qualcosa del tipo: voglio rispondere a voce, perché non voglio che la gente pensi che mi nascondo dietro il silenzio. Insomma una frase altisonante di questo genere.»
Scuoto la testa. Non voglio farlo.
«Non ci pensare adesso, Michi. Potrebbe non essercene bisogno.»
***
E invece ce ne sarà bisogno. La zia è stata troppo ottimista.
Qualcuno ha segnalato l'articolo a Bob Aaronson, uno dei giornalisti di tennis più famosi del mondo. È un tipo che ama sguazzare nelle polemiche, e non gli sarà sembrato vero: ha rilanciato subito la notizia sul suo Twitter e da lì è stata ripresa su tutte le testate sportive del mondo.
Apparently, Bressan pushed his ex girlfriend to have unprotected sex and called her "whore" just after.
A quanto pare Bressan ha spinto la sua ex ragazza ad avere un rapporto sessuale non protetto e subito dopo l'ha chiamata "puttana".
Questo era il tweet di Aaronson. C'è un link a un Instagram su cui è stata pubblicata una scansione dell'articolo in italiano.
Ma traduzioni dello stesso articolo si trovano un po' ovunque. C'è un thread su Reddit intitolato Bressan harassment accusations. Ho dato un'occhiata ai commenti e il più votato dice: "Voglio leggere la sua risposta e poi decidere chi ha ragione. Non lo so, non mi sembra il tipo che farebbe mai una cosa simile..."
Perché? Perché sono un innocuo balbuziente? E infatti la prima risposta (con quasi altrettanti voti) dice proprio questo: "Perché? Perché balbetta? Anche i balbuzienti possono essere degli stronzi!"
Ho appena mangiato l'ultimo biscotto Plasmon di una confezione intera di biscotti Plasmon e mi sta venendo da vomitare.
Odio vomitare. Ma non so se riuscirò a trattenermi. Perché non riesco mai a fermarmi? Ne mangio un paio ché mi levo il nervoso, mi dico, e finisce sempre che esagero.
Dopo pochi minuti corro alla tazza del WC con il bolo masticato che già mi risale lo stomaco.
Vomito quasi tutto.
Mi lavo i denti per circa mezz'ora nel tentativo di eliminare il sapore e l'odore del vomito. Poi mi sciacquo la bocca con un cucchiaino di bicarbonato di sodio sciolto in acqua, per contrastare l'acidità.
Quanto sono stupido...
Quando torno in camera prendo il cellulare per vedere l'ora. Le solite quaranta notifiche Whatsapp del gruppo che ha proprio oggi cambiato nome in Tennis Wonderboys. Mi chiedo se abbiano parlato di me, della notizia uscita. Non aprirò la chat stasera, non voglio leggere il mio nome per sbaglio e farmi risucchiare da altri pensieri negativi.
Ma qualcosa mi fa cliccare sull'icona della app.
Forse ho cliccato perché inconsciamente me l'aspettavo. Quasi lo speravo e allo stesso tempo lo temevo.
C'è un messaggio privato di Reshetnikov.
——
Note note note ♫
E poteva stare tanto tempo senza scrivergli? No che non poteva. Cosa gli avrà scritto secondo voi?
A margine, vorrei spezzare una lancia in favore di Anna... mi è un po' dispiaciuto, devo ammetterlo, leggere nei commenti allo scorso capitolo un sacco di persone darle della meretrice. È stata certamente stronza, su questo non ci piove, e si è vendicata in maniera eccessiva e un po' infantile di quello che percepisce come un torto, ma... appunto, provate a mettervi nei suoi panni. Anna ha percepito come un'offesa consapevole (forse perché ne ha ricevute di simili in passato) quella che non è una cattiveria, ma comunque una grandissima mancanza di empatia e sensibilità da parte di Michele. Quindi, secondo me, questa è la tipica situazione in cui hanno torto entrambi, e un personaggio risponde (sbagliando) con un torto a un altro torto... Vedremo come si evolverà la cosa, e se Anna e Michele avranno mai modo di chiarirsi.
Detto ciò, ci si rilegge lunedì! Ricordate che la prossima settimana si torna a due capitoli (lunedì e giovedì) e andrà avanti così per un po', finché non avrò un po' più di tempo per respirare (e rileggere e rispondere ai commenti).
A presto e non scordate la stellina!
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