La mia vicina del decimo piano
Finalmente mi sono trasferito qui, il mio sogno si è realizzato, ora vivo da solo e ho una vita mia, è un appartamento di dieci piani, io abito all'ultimo, ho due vicini, non vedo l'ora di conoscerli!
Dopo aver sistemato mobili e la casa in generale faccio un giro nel quartiere, tutto molto bello, c'è una gelateria, ci sono bar, parchi e scuole; è un posto adatto per un ragazzo molto giovane come me e magari chissà, per un futuro.
Sono passati due giorni, ero nel salotto a guardare la televisione finché sento una voce femminile cantare, è bellissima e melodiosa, spengo la televisione per sentirla meglio, capisco che viene dall'appartamento accanto al mio, così vado lì e busso, la voce si interrompe, aspetto ma nessuno apre, provo ad origliare ma non sento nessun tipo di rumore, ero sicuro della voce, sì che l'avevo sentita, dubbioso tornai a casa.
Ero in cucina, a riflettere dell'accaduto di ieri finchè eccola di nuovo, la voce, è più forte rispetto a ieri, decido così di andare a bussare alla porta ma di nuovo la stessa situazione, silenzio totale e nessuno apre, deluso torno a casa, sono sicuro di sentirla, non posso immaginarmela.
Ancora... È da una settimana che vado avanti così, ho deciso di ignorarla, non andrò più a bussare a quella porta, appena affermo questo eccola, ma è strana, è più forte, è come averla in casa, mi sembra di avere una ragazza accanto a me che canta, visto non mi apre decido di scrivere, prendo un foglio e scrivo "Ciao! Hai una bella voce" esco e lo faccio passare sotto l'uscio della porta sua, sto li ad aspettare finché il foglio mi ritorna indietro, era intatto, però per ridarmelo vuoldire che l'aveva letto, così soddisfatto torno a casa.
Ormai andiamo avanti così, io davanti la sua porta a passarle fogli con frasi e lei me li ritorna indietro, ne sono innamorato, la sua voce ha un qualcosa di speciale, è come se mi trascinasse verso di lei, un qualcosa che mi lega a lei, una cosa che mi turba però è che non l'ho mai vista uscire, magari ha problemi, così vado dall'altra vicina, busso e mi apre una signora molto ma molto anziana «Chi sei?» io le rispondo di essere il suo vicino, ci eravamo già presentati ma lei ogni volta se lo dimentica, mi fa tenerezza questa signora, quando le chiedo della ragazza mi guarda ridendo «No caro... Ti sbagli, lì abitava una ragazza ma è morta tempo fa ormai» la guardo perplesso, morta? No, canta ogni giorno, evidentemente la signora si era dimenticata anche della ragazza, peccato, la ringrazio e torno a casa.
Oggi ho deciso, andrò da quella ragazza, la devo vedere, così vado lì e busso dicendo che voglio entrare, rimango stupito quando vedo la porta aprirsi, entro e mi guardo intorno, la casa è scura, sembra che non ci viva nessuno, vado verso il balcone e trovo un foglio di giornale a terra
' Assassinio di una ragazza
Una ragazza è stata uccisa dal suo vicino, all'arrivo dei soccorsi ormai la ragazza era morta. Il colpevole, il suo vicino, è scappato appena ha compiuto l'omicidio, la polizia lo sta cercando ma al momento nessuna traccia '
Mi cadde la pagina dalle mani, provai ad andarmene ma non riuscivo, i miei piedi erano come incollati a terra, sentì rumori di oggetti cadere a terra, mi giro verso la casa e infatti dai tavoli cadeva tutto ciò che ci era sopra ma non vedevo nient'altro, poi la voce, quella voce «Hai letto vero? Hai sentito cosa mi hanno fatto?» era lei, mi girai ovunque ma non c'era, la sua voce era malinconica «Mi hanno uccisa, qui, senza pietà lo sai? Il mio assassino non è mai stato trovato, non ho avuto giustizia» non sapevo cosa dire, stavo per parlare ma lei riprese, ma stavolta il tono era divertito «Allora sai cosa ho deciso? Di uccidere chiunque venga ad abitare lì, li porto qui sul balcone per poi buttarli giù» iniziavo ad avere paura, uccidermi? Lei non c'era, non la vedevo, era morta, quindi era un fantasma? Spiegherebbe molte cose ma, non sapevo che dire, iniziai a sentire una presenza accanto a me, mi stava buttando? Dissi la prima cosa che mi venne in mente «Io, ti ho fatto compagnia, sono tuo amico, mi sono innamorato...» iniziai ad avere paura, aveva un tono divertito e anche da pazza «L'amore, tutti si innamorano di me, è la mia maledizione, appena uno si trasferisce nella tua cara casa, io canto e lui corre subito da me, sai quanti ne ho fatti cadere dal balcone e sai quanti dicevano di amarmi? Mi spiace, io non provo amore, non ho un cuore, non sono manco viva» iniziai a sentire pressione su di me, mi stava spingendo «Da... Quanto tempo... Sei fantasma?» «Pensa te! Trent'anni» dopodiché vidi il cielo, il condominio e la strada, infine nero.
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