In realtà non gli piaci abbastanza
|| Sinossi: Marco e Luna
Luna riflette sui momenti trascorsi con Marco, dal loro primo incontro al giorno in cui lui è sparito dalla sua vita senza darle spiegazioni. ||
Passeggio per le strade di Torino. È una giornata uggiosa, grigia.
Ho la musica nelle orecchie, il volume quasi al massimo. È appena partita Maps, dei Maroon 5.
Questa canzone la ascolto spesso nell'ultimo periodo, è una costante nella mia playlist. Forse è l'unica canzone dal ritmo quasi allegro, a differenza delle altre, tristi. Ma la verità è che non riesco più ad ascoltare le stesse canzoni di un tempo, a pensare alla vita con spensieratezza come facevo qualche mese fa... qualche mese prima che lui sparisse dalla mia vita, che le mie amicizie mi lasciassero sola, e che la mia carriera universitaria andasse in frantumi.
I miss the taste of a sweeter life
I miss the conversation
E ora mi trovo in piena sintonia con questo cielo grigio, con l'aria quasi soffocante, gli alberi spogli, che sembrano morti.
Un anno fa qui ero felice, o almeno mi illudevo di esserlo, pensavo che la mia vita stesse andando nel verso giusto, di aver trovato finalmente la mia strada, e ora invece mi trovo persa. So di dover ricostruire tutto daccapo.
La cosa divertente è che ha iniziato crollare tutto da quando lui se ne è andato, come se la vita mi avesse messa in guardia sul fatto che quello sarebbe stato solo l'inizio di un periodo cupo. Dopo quell'ultima uscita, le persone che ritenevo le più importanti della mia vita sono iniziate a sparire, ho ritardato la consegna della tesi, ed ora sono ufficialmente fuori corso...
L'ho conosciuto durante l'ultimo anno di corsi, si era iscritto anche lui a Economia, proprio come me, ma non l'avevo mai visto a lezione, ma inevitabilmente ci siamo trovati, per puro caso.
Così abbiamo iniziato a parlare, a conoscerci.
I like to think that we had it all
Però, lui era sempre stato così vago quando parlava dei suoi amici, della sua famiglia, della sua vita, anche se non ci facevo troppo caso. Quando ne ha avuto bisogno io ci sono sempre stata per lui, anche fino a tarda notte... ci trovavamo spesso a scrivere parlando di nozioni astratte, sentimenti, futuro...
I was there for you in your darkest times
I was there for you in your darkest night
Le nostre aspirazioni, i nostri pensieri erano identici, mi sembrava di capirlo subito, anche se non ho mai fatto caso la cosa fosse reciproca, mi bastava essere la sua spalla, il contrario non era importante.
But I wonder
Where were you?
When I was at my worst down on my knees
E così mi sono ritrovata a provare un forte sentimento per lui, che pensavo restasse intrappolato nelle profondità della mia anima per sempre, ritenevo di non essere pronta per innamorarmi, non di nuovo dopo tanti anni.
Invece, lui ha risvegliato quel qualcosa in me, quel qualcosa che mi ha fatto capire che anche per me poteva esistere l'amore.
Ma si sa, l'amore è un'illusione, e come tutte le illusioni è destinato a lasciare spazio alla dura verità. O meglio, l'illusione dell'amore mi aveva fatto creder che questo mio sentimento fosse ricambiato, quando in realtà non era mai stato così.
Nei suoi occhi scuri come la pece pensavo di intravedere il sincero sentimento che lo legava a me, e invece vedevo solamente il riflesso dei miei di occhi, e dei miei sentimenti più puri.
Mi ricordo ancora i giri per il centro, per andare a piazza castello, passando per via Roma. Le soste al parco del Valentino... le lunghe chiacchierate, le risate.
Mi sono sentita per la prima volta in connessione con qualcuno, o ho creduto di esserlo. Qualcuno che per la prima volta mi faceva assaporare la leggerezza dei 23 anni, con cui ho capito che un fallimento non era fallire nella vita.
"Inizierai a vivere quando finirai questo percorso" mi ripeteva. Sapeva quanto per me fosse pesante questo corso di laurea, e come lo è ancora, ma necessario per i miei obiettivi futuri. Ogni tanto ci penso a quella frase, e vorrei davvero sapere se avesse ragione... ma forse dovrò aspettare.
Con lui ho parlato del mio Erasmus, appena concluso, in Grecia, per il quale dovevo partire un mese dopo il nostro ultimo incontro.
Ricordo ancora le paure che gli ho esposto, e le sue rassicurazioni. O forse ero io a rassicurarmi da me...
Nel suo futuro, quando lo menzionava, ci vedeva solo lui, non ha mai parlato di un noi, eppure mi illudevo lo pensasse e che fosse troppo timido per ammetterlo. Non riuscivo a vedere i suoi lati negativi, che col senno del poi erano innumerevoli.
Non dimenticherò l'ansia nell'aspettare un suo messaggio, per cui alle volte dovevo attendere anche ore. Le sue risposte talvolta fredde, talvolta disinteressate. Eppure ero convinta che lo facesse perché era davvero interessato, e la verità è che non gli piacevo abbastanza.
Quel giorno, l'ultimo prima che non si facesse più sentire, mi stava accompagnando a prendere il bus per tornare a casa. Ero decisa: dovevamo baciarci, una volta per tutte, non l'avrei lasciato andare altrimenti.
Così, ci fermammo un attimo per congedarci, qualche minuto prima dell'arrivo del bus.
«È stato molto piacevole oggi, grazie per la giornata» aveva detto lui.
Io gli sorrisi.
E così iniziai ad avvicinarmi a lui, che aveva iniziato a chiedermi «Cosa c'è?», con una tonalità di voce dolce.
E improvvisamente, dopo qualche secondo di tentennamento, le nostre labbra si unirono in un dolce bacio.
Questo però durò poco, giusto il tempo che il bus arrivasse e io fui costretta a salutarlo.
I giorni successivi aveva iniziato a farsi sempre più assente, a rispondere ancor più di rado, e quando ho provato a tirare fuori l'argomento bacio, è stato esaurito in due messaggi... e così avevo provato un'ultima volta a chiedere cosa fosse accaduto tra di noi, e dopo l'ultimo "non è colpa tua", sparì nel nulla.
Mi sono interrogata mesi su questo, sul perché, e forse dovranno passarne altri prima che io faccia respirare la mia anima e smetta di uscire con ragazzi di cui non me ne importa nulla solo per colmare il vuoto che lui ha lasciato nel mio cuore. Forse, dovrei prendermi una pausa dal mondo e ricostruire tutta la mia vita da zero, mettermi sotto con la tesi, e poi, staccare dal mondo, almeno per un po'.
Vorrei tornare a vedere quella luce che vedevo prima, che ora è nascosta da nuvole grigie senz'anima.
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