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Il mostro nero della finestra

"Buonanotte Diego", disse la nonna, dando un bacio al nipotino e spegnendo la luce.

"Buonanotte", rispose lui, chiudendo gli occhi.

Diego aveva trascorso tutto il giorno in spiaggia con sua sorella Giulia, e si era stancato tantissimo. Stava già scivolando in un bellissimo sogno, ma un rumore strano, proprio fuori dalla finestra, lo costrinse ad aprire gli occhi.

"C'è qualcuno?" sussurrò, accendendo la lampada sul comodino.

Nessuno rispose. Dopo alcuni secondi di silenzio, sentì di nuovo quel rumore. Sembrava che qualcuno stesse bussando sul vetro, dietro la tenda.

Diego aveva troppa paura per controllare cosa provocasse quel rumore, così uscì dal suo lettino e sgattaiolò nella camera di sua sorella.

Quel mattino, quando Giulia si svegliò, trovò il fratellino raggomitolato in fondo al suo letto, ancora addormentato.

"Che ci fai qui? Perché non sei nella tua stanza?" domandò la bimba.

"Non posso dirtelo", rispose lui, sbadigliando, e per tutto il giorno non disse una parola su quello che aveva sentito.

Quando giunse l'ora di dormire, Diego aveva quasi dimenticato il rumore della notte precedente, e si addormentò non appena posò la testa sul cuscino.

Verso mezzanotte, però, qualcosa si mise a battere sul vetro della finestra, ancora più forte della volta prima.

Diego si svegliò subito, e senza far rumore raggiunse la camera di Giulia; aprì la porta piano piano, la richiuse e si rannicchiò in fondo al suo letto.

Mentre si metteva comodo, però, diede un calcio alla sorellina per errore, finendo così per svegliarla.

"Vai subito nel tuo letto o lo dico alla nonna!" gridò lei.

"Non posso!" rispose il bimbo. "Fuori dalla mia finestra c'è qualcosa che bussa e che mi tiene sveglio!"

"Che cos'è?" domandò Giulia.

"Non lo so e non lo voglio sapere! Lasciami dormire con te!"

"Neanche per sogno!" esclamò la sorellina. "Dobbiamo scoprire di che si tratta!"

I due bambini andarono nella cameretta, e dopo alcuni istanti, qualcosa iniziò a picchiare forte sul vetro.

"Eccolo, eccolo! Te l'avevo detto!" bisbigliò Diego.

Giulia, senza far rumore, afferrò la tenda con la mano e la tirò.

Un mostro nero, con gli occhi luminosi, stava camminando sul davanzale!

"AAAAAH!" gridarono insieme Giulia e Diego, scappando in corridoio.

"Che succede?" domandò la nonna.

"C'è un mostro spaventoso nella camera di Diego! È fuori dalla finestra!" gridò Giulia.

Il nonno accese la luce e si avvicinò alla finestra; poi la nonna afferrò la tenda, la tirò e...

"Miao!" disse il mostro, continuando a picchiare contro il vetro.

"Eccolo qui, il vostro spaventoso mostro!" disse il nonno, spalancando la finestra.

Un gatto nero con gli occhi gialli balzò sul pavimento e iniziò a strusciarsi contro le gambe di Diego.

"Che fifone!" esclamò Giulia, guardando il fratello. "Ti sei fatto spaventare da un micino!"

"Hai avuto paura anche tu!" si difese lui.

Mentre i bambini litigavano, la nonna era andata in cucina ed era tornata con una scatoletta di tonno.

Il micio mangiò volentieri, fece le fusa e poi balzò di nuovo fuori.

"Secondo voi tornerà anche domani?" domandò Giulia.

"Chissà!" rispose il nonno. "Speriamo di sì!"

Giulia e Diego tornarono ciascuno nel proprio lettino, e da quel giorno nessuno dei due ebbe più paura dei mostri.

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