1.
Vi ricordate quella scatola a molla,da qui dovrebbe uscire un clown pupazzo pronto a cantare una canzoncina? Questa non e una scatola come le altre.....
Mi ricordo il giorno in qui la stessa scatola venne messa al mercatino di giocattolini usati. Sul terzo scaffale assieme ad altri giocattolini, ogni bambino che passava per di li le dava un'occhiata ma mai comprarla e portarsela a casa.
Quel giorno venne Eleonora, una bambina sui otto anni. Aveva grandi occhi castani a cerbiatto, capelli castani legati in una treccia che gli ricadeva sulla spalla sinistra.
Quel giorno venne con i suoi genitori a portare dei suoi giocattoli vecchi per scambiarli con degli altri. Girava fra gli scaffali, sperava tanto di trovare la bambola dei suoi sogni, quella bambola dai capelli biondi ondulati, occhi azzurri e bianca latte. Mentre si aggirava vide vari giocattoli ma nessuno le interessava <<Ele? L'hai trovata?>> le chiese la madre dall'altra parte dei scaffalli <<no mamma>>
Stava ancora cercando finche dopo vari minuti riuscii a trovarla, esattamente come la voleva. Non riuscii ad arrivare, era al terzo scaffale cosi prese una sedia di giocattolo mettendosi sopra in piedi. Allungo la mano per prendere la bambola ma il suo sguardo rimase concentrato su quella piccola scatola quadrata proprio vicino alla bambola.
Come tutti i bambini, essendo curiosa, la prese e la guardo. Cerco di vedere a cosa servisse, come si usasse, cosa ci sarebbe dentro. Cosi prese la scatola assieme alla bambola e ritornó al bancone <<mamma voglio questi>> allungo le braccia per far vedere alla madre i due giochi, la mamma non disse nulla riguardo la scatola anche lei essendo curiosa.
Una volta arrivate a casa la mamma chiese ad Ele cosa ci fosse nella scatola, ma Ele non le disse nulla dato che neanche lei sapeva cosa c'era all'interno. Ele corse in camera sua, si mise a sedere sul tappetto per terra, prese le bambole e inizio a giocare ~Ele~ mentre stava giocando sentii pronunciare il suo nome cosi rispose <<dimmi>> la bambina penso fosse il padre ad averla chiamata. Non diete inoprtanza e parlava mentre stava ancora pettinando e vestendo le sue bambole ~Ele, ti piace giocare?~ <<si, mi piace giocare>> ~ti piacerebbe giocare con un'amico?~ <<si tantissimo. Non ho amici apparte quelli di scuola>>. Ele aspettó ancora quella strana voce ma non la sentii piu, non aveva paura, era una bambina molto intelligente e sapeva che le cose brutte non esistevano.
Fu sera ed Ele si preparó per andare a dormire, chiuse la porta di camera sua per poi mettersi nel letto con accanto l'orsacchiotto a forma di panda che le piaceva tanto. Ele dormiva beatamente ma nel ben mezzo del cuore della notte Ele sentii la stessa voce ~Ele, stai dormendo?~ la bambina si mise a sedere sul suo letto e guardo per la stanza strofinandosi un'occhio <<si, ma ora non piu>> ~vieni a giocare~ <<no, la mamma dice che per crescere la notte bisogna dormire>> ~ma ora la mamma non c'e. Vieni cosi giochiamo insieme~ la bambina non dando importanza si rimese a dormire ~Ele?~ ........................~Ele, dai vieni. Giochiamo un po~ ......................~sono dentro la scatola. Vieni ho un sacco di palloncini colorati~...................~svegliatiii!!!!!!~....................
Angolino meee
Spero che la storia vi abbia strappato un piccolo sorriso. Scusate gli errori grammaticali
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