Capitolo 3; vogliamo provare uno scatto?
«Benvenuto in Germania!» esordisce Harry.
La mia attenzione però viene catturata da una ragazza che appena scendiamo dal jet ci viene incontro.
Una bellissima ragazza con i capelli mori, aggiustati in una coda e un completo elegante che subito saluta Harry con un bacio sulla guancia provocandomi una sorta di sensazione di fastidio.
Non saprei neanche dire il motivo, visto che non lo conosco neanche da un giorno ma è così bello e durante il viaggio è stato tanto premuroso nei miei confronti.
Si è accertato che stessi bene quando mi ha visto un po' sbiancato durante il decollo e anche nel mentre del volo, chiedendomi continuamente se volessi qualcosa da bere o da mangiare per riprendermi ma con lui affianco diciamo che stavo... abbastanza bene, suppongo.
Non so neanche cosa mi stia succedendo in realtà, all'inizio non l'avevo neppure riconosciuto, ma quando si è presentato ho sentito le farfalle dentro il mio stomaco.
Un uomo così giovane, che per anni ho visto sui giornali e una volta anche sulla copertina della sua stessa impresa.
È incredibile che io adesso sia qua, affianco a lui fino a quando qualche giorno fa il suo nome, la sua figura mi sembrava soltanto un sogno.
Per anni ho sperato di conoscerlo, l'ho sognato giorno e notte, ero così eccitato quando mi ha proposto quel lavoro che non avevo neanche la forza di parlare.
E credo se ne sia accorto.
«Oh, Louis! Ci sei?» Allora Harry mi sorride e io mi volto subito dalla sua parte, dove vedo la ragazza ridacchiare e porgermi una mano.
«Piacere, sono Annalise, assistente e segretaria del Signor Styles»
«Oh, piacere. Louis Tomlinson!» Replico subito, ricambiandole il sorriso.
Nel frattempo due uomini ci portano le nostre valigie, o meglio le mie, visto che Harry ha solo uno zainetto e dopo lo seguiamo, dato che si sta dirigendo verso un auto bianca, con i vetri oscurati.
Un classico direi.
«E ora andremo nel tuo mondo.» Mi sorride Harry una volta entrati tutti in macchina, intima l'autista di partire e sento l'agitazione mista ad eccitazione prendere il controllo del mio corpo.
«Sono prontissimo!»
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Dopo quasi mezz'ora di macchina ci fermiamo e scendendo mi trovo davanti un palazzo altissimo e grandissimo, con la grandissima insegna dell'Adidas.
«E così eccoci qua!» Esclama la signorina, Annalise se non sbaglio. «Venga Signor Tomlinson, le mostro dove si trova.» procede poi e io non faccio altro che seguirla mentre Harry rimane un attimo a parlare fuori con l'autista.
«Come prima cosa, le sue valige saranno portate in un Hotel qua affianco, che vi mostrerà poi il signor Styles quando vi ci accompagnerà. Adesso invece andiamo dentro.» Detto fatto e io rimango sbalordito, forse per la decima volta.
Mi sento completamente fuori posto, ero abituato a ballare in un night club e a lavorare la mattina in un bar modesto delle vie di Londra e ora sono qui.
A quel punto Annalise mi distrae.
«Qui invece è dove verrai truccato, aggiustato e vestito da Jack e Audrey, i tuoi stylists e invece qua...» Inserendo un codice fa scorrere un enorme porta di vetro, che scopre uno spazio larghissimo e luminoso.
Alla fine della stanza vedo quello che dovrebbe essere il set fotografico ma non sono molto pratico in queste cose perciò preferisco lasciare Annalise parlare sola.
«È dove ti verranno scattate tutte le foto che farai nel corso del tuo lavoro, se sarai abbastanza bravo da mantenerlo, il Signor Styles è molto esigente. Quello è il set fotografico.»
«Esatto, e vorrei tanto proporti una cosa.»
È Harry e quando io e Annalise ci giriamo lo troviamo appoggiato al muro, allora la ragazza mi rivolge un sorriso. «So già cosa sta per chiederti.» Mi sussurra e io aspetto che Harry continui.
«Vogliamo provare uno scatto?»
E a quel punto sento di nuovo l'ansia farmi padrona del mio corpo, sento le mie guance accaldarsi e non riesco a trovare il coraggio di rispondere.
«Bene, io ora devo andare che devo controllare un appuntamento.» Sorridendo Annalise esce fuori e io ancora non ho risposto alla domanda di Harry, la quale risposta dovrebbe essere ovviamente sì, ma non riesco a sbloccarmi.
«Devi spogliarti di questa timidezza, sei bellissimo, vogliamo mostrare un po' di questa bellezza al mondo? Cacciati quella maglia anonima e indossa ciò che è appoggiato alla sedia. Io nel frattempo preparo il necessario.»
«Va bene.»
Indosso quindi quello che ho trovato sulla sedia, una maglia con il logo dell'Adidas e una specie di giacchetta con le maniche trasparenti e mi posiziono davanti lo sfondo bianco non appena Harry arriva con la fotocamera.
«Adesso cerca di essere il più naturale possibile, è il primo scatto, non è necessario che tu faccia pose di un modello da vent'anni di carriera. È solo una prova.»
Cerco di calmarmi e di seguire i consigli di Harry e così comincia a scattare, non so se sto facendo bene o se sto facendo male ma spesso facendomi cadere l'occhio su Harry ho notato dei sorrisini.
«Questo è perfetto, sei stato bravissimo. Abbiamo finito.»
Sospiro sollevato e corro a vedere.
«Oh è davvero bellissima, non mi ritenevo capace di fare ciò!» Esclamo, sono veramente contento.
«E invece ne sei più che capace, sei un capolavoro.» E detto da Harry, per la prima volta mi sento bello davvero.
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