47.Festeggiamenti
"Forse riusciamo a trovare Imogen" stava dicendo a Lavanda, mentre tentavano di superare una calca sempre più fitta. Le persone continuavano ad arrivare, nonostante ormai la mezzanotte fosse vicina. Cercava tra i volti, senza particolare successo. Erano tornate al bar, ma la ragazza non era neanche lì. "Non riusciremo mai a trovarla qui in mezzo" disse Lavanda, accennando alla folla "Lo so... Speravo di trovarla qui" assentì Hermione "Si sta facendo tardi, dovremmo tornare di sopra" concluse. La testa le girava e non vedeva l'ora di tornarsene a casa, perciò, per il momento, si sarebbe fatta bastare la comoda sedia e la compagnia del suo tavolo. "Ricordi da che parte siamo arrivate?" chiese all'altra "A destra credo" presero la porta alla destra del bar, entrando nel corridoio che portava di sopra. Salirono al terzo piano, ma quando entrarono nella sala Hermione capì che non era la loro "Abbiamo sbagliato sala...". Iniziarono a guardarsi intorno, cercando un corridoio comunicante o qualcosa di familiare. "Torniamo indietro" propose. Così quando stavano per prendere di nuovo le scale vide una porta, più a sinistra rispetto a quella che avevano imboccato, e sempre sul pianerottolo del terzo piano. "Proviamo di qua". Si aprì al primo tentativo, e, cauta Hermione si affacciò, constatando di trovarsi in un'altra sala ancora "È la nostra?" le chiese l'altra "Non ne ho idea, questo posto è un labirinto". Entrarono, richiudendo la porta alle spalle, e cercando di capire dove fossero finite. Neanche quello sembrava il posto giusto... Era tutto uguale! Stesse decorazioni, camerieri ovunque, musica che stordiva e aria opprimente. Fece un respiro profondo per calmare il flusso martellante di pensieri. "Probabilmente tutte le sale sono comunicanti" disse, ricordando di aver visto un portone non molto distante dal loro tavolo. "Anche da qui arriveremo alla nostra, dobbiamo trovare la porta". Scrutò il lato opposto della stanza, finché non la vide. "Eccola" la anticipò Lavanda, precedendola tra i tavoli. Raggiunto l'altro lato della sala però si fermò, pensierosa "Prima di tornare dagli altri volevo parlarti" annuì, fermandosi con lei "Bhe, in realtà volevo accertarmi che stessi bene..." "Si, si sto bene... Solo... un po' confusa" rispose, non conoscendo neanche lei la risposta "Bene..." la squadrò l'altra, poco convinta "E-e... Quando è successo?" chiese titubante, chiaramente preoccupata di ferirla in qualche modo. "Bhe... La sera prima che partissimo da Hogwarts" prese un respiro e continuò "I-io... Non credo sia importante" rifletté. "Cosa?!" domandò stupita l'altra "E perché mai?" "Perché ci siamo lasciati prendere troppo la mano... Altrimenti non l'avrei mai fatto" concluse risoluta. "Dopo... Dopo tutti questi anni... Non so.. Non ci siamo mai neanche conosciuti... penso che ci siamo lasciati trasportare da... questa... "vicinanza". Tutto qui" chiarì, più con sé stessa che con l'amica. E, come a voler concludere la conversazione aprì il portone, per passare alla sala successiva. "Non penso che siate persone così superficiali" disse invece l'altra "Né tu, né Malfoy. Forse hai ragione... Ma non significa che non sia importante". Avrebbe voluto ribattere, ma sapeva che era inutile, e non voleva mettersi a discutere con lei. Entrarono nella sala, che riconobbero come la loro. Come era potuta succedere una cosa del genere? Non riusciva ancora a capirlo, come anche il fatto che, al contrario di quello che diceva, ci rimuginava spesso, e questo era dare importanza alla cosa più di quanta non ne avesse. E se fosse stato tutto solo un gioco? Questo era plausibile... Uno sporco e contorto gioco... Non può esserlo. Per quanto fosse facile pensarlo, sapeva che non era così. Lui gliel'aveva dimostrato. Più di una volta. Ma era comunque vero che ogni azione di lui era irresponsabile. E sbagliata. La testa le scoppiava. "Hey finalmente!" le chiamò Imogen dal tavolo. La fulminò con lo sguardo, prendendo posto senza fiatare. "Dov'eravate finite?!" continuava lei, inconsapevole della moltitudine di Schiantesimi che sapeva eseguire perfettamente "In bagno" rispose Lavanda per lei, facendola sedere, senza dire nulla. Gli altri avevano ordinato, e stavano tutti tranquillamente seduti. "È quasi ora" disse Harry "Andiamo alla terrazza?" propose "Potremo vedere i fuochi d'artificio" aggiunse Ron, accogliendo l'idea entusiasta. Anche gli altri risposero contenti, mentre ordinavano una bottiglia da aprire allo scoccare della mezzanotte. "Ti ho visto con Draco, prima" disse Imogen, tentando una conversazione, ma col misero risultato di farla quasi strozzare, e purtroppo attirando l'attenzione di Ron e George, che erano proprio li accanto. "Ah si?" chiese, rimanendo sul vago, spaventata che fraintendessero le loro parole. Così quello che le era uscito era suonato più come una risposta un po' acida. Non riusciva mai a combinarne una giusta! Lei la guardò stupita dal suo tono "Credevo foste amici..." si scusò, facendola addolcire un po', ma senza farle passare del tutto la stretta dolorosa allo stomaco. "Scusa... È... È che non... non è proprio il momento adatto" disse piano, massaggiandosi le tempie per calmarsi. Lo sguardo di Ron era ancora su di lei, ma, come faceva da giorni, finse di non vederlo. Alzò gli occhi qualche istante dopo, persa nei suoi pensieri, mentre seguiva i movimenti delle persone. Un cameriere che corre. Una donna che balla. Una ragazza che sorride. Si sorprese nel riconoscerla: era Astoria. Anche la ragazza la vide, e la salutò con un sorriso. Si promise di raggiungerla, in modo da farle almeno gli auguri. Qualche istante dopo la vide raggiungere Theodore Nott, all'ingresso principale della sala. Parlottavano tra loro concentrati. Eppure non le erano mai sembrati intimi, o in qualche modo legati... Di certo non erano una coppia, anche se, da quello che ne sapeva su di loro, poteva anche essere. Lanciavano occhiate alle scale e ai tavoli. Che fosse successo qualcosa? Incrociò lo sguardo tirato di Astoria un'altra volta, e immediatamente lei prese il ragazzo per un braccio e lo portò sul pianerottolo, dove non poteva più vederli. Era talmente presa da quella strana scena che si alzò dalla sedia. Stava già andando verso di loro, ma si sentì chiamare "Dove stai andando?" si riscosse, mettendo a fuoco gli occhi di Ron. "Mmh?" era come caduta dalle nuvole, stava ancora pensando allo strani comportamento dei Serpeverde. O forse sei solo paranoica. Si disse. "Lascia perdere" rispose lui rassegnato. Sospirò, osservando l'entrata: non poteva seguirli. Non sapeva nemmeno se fosse davvero successo qualcosa... Ma era davvero tentata. "I-io vado sulla terrazza. Vi aspetto lì" gli disse, affrettandosi verso l'accesso alle scale che portavano fuori, prima che qualche strana idea la convincesse a fare stupidaggini. Non appena uscì, l'aria fredda la colpì, riscuotendola un po' dal torpore dei suoi pensieri. Si appoggiò al davanzale, ammirando la vista sulla città. Sentì dei passi dietro di lei, e si voltò trovando George. Non si era accorta che l'avesse seguita. Si avvicinò, appoggiandosi al suo fianco. "Non vorrai buttarti, Granger?" chiese, indicando la strada scura tre piani più in basso. Lei rise "Non oggi" "Bene..." si complimentò, poi voltandosi a guardarla "Quindi... 'Non oggi' significa che stai solo aspettando si tornare a Hogwarts per farlo dalla Torre di Astronomia?" "No George!" rise ancora "Non ho intenzione di suicidarmi, né oggi, né mai!" chiarì "Senti..." cominciò il ragazzo "Ti prego, non anche tu..." lo supplicò, sentendo arrivare l'ennesima ramanzina. Tutta colpa di Imogen! Ed era quasi sicura che l'avesse sentita anche Ron, poco prima. "Non ti farò la predica, perché so bene che qualsiasi cosa tu abbia in testa, sarà inutile..." lei lo guardò confusa "..solo... sai quello che fai, vero?" chiese tanto serio da farla riflettere. Non era cosa da tutti i giorni! "Non so cosa tu abbia immaginato su di me, ma-" "Hermione non farmi passare da stupido... Sarai anche intelligente, ma questo non vuol dure che tutti gli altri siano idioti! Vediamo che stai combinando qualcosa con Malfoy! D'accordo, non proprio tutti, magari Ron non l'ha ancora capito... ma, come ti ho detto, non ti farò la predica... È che siamo preoccupati, e se non vuoi dirlo agli altri... Bhe... Possiamo sempre berci sopra" le propose scherzando "Direi che è giunta l'ora di appendere il bicchiere al chiodo... Soprattutto per te!" ribatté, anche se non era sicura che sapesse il significato del proverbio "E, per l'amor del cielo, smettetela con questi interrogatori" ma alle sue parole lui continuò a sorridere. Lei lo guardò in attesa "Che c'è?!" non resistette dal chiedergli, vedendolo sghignazzare "Andiamo... Che ti costa ammetterlo?" la provocò "Ammettere cosa?!" "Che ti sei presa una cotta per lui!" disse come se nulla fosse "Lo dice anche tuo cugino..." si giustificò, come se questo spiegasse tutto "Siete ridicoli" disse solo, facendolo ridere. "Bhe, in ogni caso... fai attenzione" "Ma come sei gentile, prima mi prendi in giro e poi ti preoccupi?" scherzò "Certo. Sei come una sorella, ho tutto il diritto di fare entrambe le cose" "Allora, fratello, ricorda che anche questa sorella sa eseguire delle perfette Fatture Orcovolanti" "Lo terrò a mente" risero insieme "Grazie" disse Hermione sincera, e istintivamente lo abbracciò. Avevano toccato il fondo insieme, e conoscevano ognuno i demoni dell'altro. Ma si erano risollevati entrambi, anche se a pezzi, anche se irrimediabilmente rotti andavano avanti. E questo li avrebbe sempre uniti. Erano davvero come fratelli, e in quel momento l'avevano capito. "Complimenti Granger, mollato un Weasley ne provi un altro... questa si che è noia" lasciò il ragazzo, già sapendo che si sarebbe trovata di fronte la causa di tutti i suoi problemi. Il suo tono non era stato dei più amichevoli, così, per non assecondarlo attese che parlasse "Ti stavo cercando, Astoria mi ha detto che eri qui, ma se sei troppo impegnata..." non si era ancora mosso dalla porta, e faceva già per andarsene "Malfoy!" si avvicinò di qualche passo, incrociando i suoi occhi grigi. Aveva un'espressione impassibile, perciò non sapeva dire se fosse preoccupato, arrabbiato, o semplicemente voleva infastidirla. Sentì un botto che la fece saltare, e poi un altro. Si voltò vedendo salire al cielo le luci dei fuochi d'artificio. Il tempo di tornare a cercare il Serpeverde, che quello già era sparito. Entrò, controllando il pianerottolo, ma se n'era andato. Sulle scale sentì un vociare familiare, e gli altri sorridenti ed entusiasti le corsero incontro. "Buon anno!" la abbracciò Ginny. Il rumore dei fuochi continuava, mentre i colori dipingevano il cielo nero. Le stelle non si vedevano. "Buon anno" anche il suo sorriso era dipinto. Sarebbe durato come i fuochi: qualche minuto, giusto il tempo di essere visto.
Draco sbatté la porta alle sue spalle, uscendo nella vivace notte londinese. I fuochi d'artificio stavano scemando, e il buio, lentamente tornava a posarsi sulla strada. Sentì i cardini cigolare, il rumore diffondersi nel vicolo, e di nuovo il tonfo della porta che si chiudeva. Passi veloci cercavano di raggiungerlo, ma lui non voleva assecondarla. "Draco aspetta..." Astoria annaspava per prendere fiato mentre gli correva dietro "Ti prego Draco!" lei si fermò, ma un istante dopo gli si materializzò davanti, con un cipiglio deciso "Non abbiamo ancora parlato con Betsy Miller" "Va' a parlarci da sola" rispose superandola con una spinta. Lei gli si aggrappò al braccio "Non mi direbbe mai niente, lo sai!" "Non toccarmi!" si liberò dalle sue mani, continuando a camminare "Impedimenta!" "Protego!" chiamò giusto in tempo il ragazzo. Si fermò, e la guardò furioso, mentre lei non osava avvicinarsi. Sentì dei passi concitati provenire dall'ombra, e Theo comparve dietro Astoria. Lo stava semplicemente guardando, ma era sufficiente a farlo ragionare. Non potrà andarsene così. Per cosa, poi? Prese un respiro profondo, cercando di calmarsi. La Granger li avrebbe aiutati, ma potevano farlo anche da soli. Non sarebbe tornato mai più a chiedere il suo aiuto. Era disposto a farlo, e questo era già umiliante. Lo aveva fatto, e questo era peggio. Ma sapere che si era presa gioco di lui... Qual'era il suo gioco? Lo stava umiliando senza fare niente. Lasciava che fosse lui stesso a scavare la sua fossa. Lo faceva abbassare come non avrebbe mai osato... Pensò alla notte prima della partenza e desiderò di cancellarla. Per sempre. O almeno dalla sua mente, per non sentire tanta rabbia. "Andiamo" disse ai due, precedendoli verso l'entrata. Avevano pianificato tutto, e non potevano rinunciare. Non avrebbero avuto un'occasione migliore di quella. Astoria aveva sentito voci di ogni tipo circolare, ma aveva avuto modo di capire che al Ministero regnava il caos. Suo padre era un funzionario al Ufficio Applicazione della Legge Sulla Magia, che riusciva ad accedere a un'enorme quantità di informazioni da tutto il paese, e, non appena aveva saputo dell'intoppo-Auror aveva provato a saperne di più. Ogni volta però, in un modo o nell'altro, non riusciva a carpire informazioni di alcun tipo. Lì Draco era entrato in gioco. Betsy Miller lavorava da poco al Ministero. Giovane, fresca di studi, promettente. Erano più che certi potesse aiutarli, volente o nolente. Si facevano largo tra le persone che ballavano e festeggiavano. Superarono le scale, giungendo al secondo piano. "Dov'è?" chiese Draco alla ragazza "Al tavolo in fondo" gliela indicò. Era con un gruppo di amici, sorridente e pronta ad affrontare il nuovo anno. Tassorosso. La identificò automaticamente. Era un'abitudine pretenziosa, lo sapeva, ma non riusciva a trattenersi. Il difficile era isolarla, dopodiché era fatta. "Trovate il modo di farla alzare. Da sola" chiarì, sito gli sguardi attenti degli altri. Sapeva che non sarebbe stato facile, soprattutto con quei due. Non voleva sminuirli, ma sapeva che la Granger ci avrebbe messo pochi minuti, a risolvere quel problema, e questo lo scocciava. Avrebbe dimostrato che poteva farcela, anche senza di lei. Sarà una lunga notte.
Spazio autrice
Ciao a tutti!!! Sono finalmente tornataa!! Vi amo sempre di più, e soprattutto vi ringrazio per le... Più di 30k visualizzazioni!! Grazie di cuore!! Che ne pensare del capitolo..? Vi ho stupito? Pensavate che magari potesse succedere qualcosa tra i nostri "sfortunati amanti"? (Riferimenti casuali XD) comunque, seriamente parlando lasciate le vostre considerazioni e sappiate che vi voglio bene, e che mi sono presa una cotta per un mio compagno di classe ( tutta colpa di un'amica che mi ha messo la pulce dell'orecchio!! ) uffaaa :( sono più sfortunata di Peeta se possibile D: scusate lo sfogo e grazie di tutto!! XD bacii :*
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