46.Ragazzi
"Potevano venire con noi..." "Gliel'ho detto" ripeté Hermione per la millesima volta, in questo caso, a Cassian. "Ma dovevano prendere anche Lavanda, la ragazza di Ron" "Quindi è per lui che hai quell'espressione da cagnolino bastonato?" la schernì "No, certo che no!" "Perciò passare la serata col tuo ex e la sua nuova ragazza non ti crea alcun problema?" "Smettila, ti ho già detto che io e Ron siamo solo amici" "Mmh, vedremo..." camminavano da una decina di minuti. Cassian aveva lasciato l'auto lontano dal locale, visto che erano partiti in ritardo e non avevano trovato posto. "Cassian dove diamine ci stai portando?!" sbottò Imogen, e lei sospirò, ma non le disse niente, visto che voleva saperlo. Camminavano già da qualche isolato, ma il ragazzo non accennava a fermarsi, e la leggera giacca che aveva indossato, non poteva molto contro il freddo pungente. Era riuscita ad averla vinta sulle scarpe, e infatti indossava un paio di scarponcini chiusi. Si ritrovò a pensare agli altri, e sperò davvero che Ginny avesse capito le spiegazioni di Cassian, perché fidarsi di Ron era davvero impossibile, per quanto ottimista fosse. "Eccoci" dalla via principale Cassian stava svoltando in un vicolo piuttosto vuoto, rispetto al resto delle strade. Sul fondo si vedeva una porta in legno con un pannello in vetro, dal quale usciva l'unica, misera, illuminazione nei dintorni. E loro stavano andando lì. Grandioso. Pensò, percorrendo gli ultimi passi. Si fermarono, rabbrividendo, e Cassian bussò tre volte. Per un istante non sentirono nulla, poi la porta si aprì, lasciando uscire un caos di musica e voci, mentre il ragazzo alla porta li faceva entrare con un cenno. Cassian lo salutò, parlando un paio di minuti con lui, e lasciando alle altre tutto il tempo di guardarsi intorno. C'erano già un sacco di persone, che affollavano un enorme sala decorata con colori natalizi e un sacco di luci. Dall'esterno non si sarebbe detta così grande, ma era molto spaziosa. Tavolini e divanetti servivano da appoggio, assomigliava a una discoteca, e avrebbe detto che lo era, se avesse avuto una pista da ballo. Da una parte all'altra volavano bottiglie, correndo a riempire i bicchieri vuoti, tenuti stretti da ragazzi e ragazze dall'abbigliamento stravagante "Cassian è una festa di maghi?!" capì Hermione "Già! Hey!" rispose, mentre salutava l'ennesimo amico. Sembrava davvero conoscere tutti! "Non ci posso credere... L'hai organizzata tu?! Sei del tutto impazzito?!" "Dai... non prendertela, Hermione... Divertiti!" replicò, mentre spariva oltre la calca. Non poteva averla lasciata sola così! Cioè, non era sola, ma, sapeva per esperienza che la compagnia di Imogen durava poco "Oddio... Che carini il ragazzo al bancone!". Appunto. "Vieni..." la ragazza la prese per un braccio, trascinandosela dietro, fino al bancone. In quel momento quasi le mancò essere il terzo incomodo... Ma, dopotutto era davvero andata lì per divertirsi, e aspettare che i suoi amici (fidanzati) arrivassero, per poi sentirsi di troppo era ridicolo, perciò lasciò che Imogen trovasse posto e sorrise smagliante al ragazzo carino e i suoi amici.
Erano davvero simpatici. Avrebbe passato volentieri la serata con loro, ma cominciava a preoccuparsi. Cassian non si era più fatto vivo, e gli altri non erano ancora arrivati. Erano divertenti, ma non voleva passare così quella serata. "Imogen" la chiamò, mentre lei era distratta "Imogen dov'è Cassian?" la musica che veniva diffusa per tutto il salone era aumentata. Aveva capito che c'erano altri due piani, in quel posto, che aveva sostituito una vecchia palazzina dismessa, perciò cercarlo era impensabile. "Dovrebbe tornare qui a momenti... Aveva detto che ci avrebbe portato a un tavolo libero" "Hey... Ti va di ballare?" le interruppe il ragazzo carino di cui non aveva ancora capito il nome, rivolto ad Imogen "Scusa... Stavamo parlando..." ribatté acida Hermione, irritata dal fatto che non riusciva a passare una serata senza essere lasciata da sola, e, in quanto festa magica, quella era la sua prima, e non voleva rovinarla. Finora si era divertita, aveva conosciuto ragazzi che andavano in scuole diverse, in paesi diversi, e aveva sentito cose straordinarie "Ti prego..." bisbigliò l'altra, aggrappandosi al suo braccio. Lei sbuffò "D'accordo! Ma ti prego fai presto..." la ragazza sorrise smagliante, sgusciando via con la sua nuova conquista, dove esattamente, non lo sapeva, visto che, a quanto sapeva lì non si ballava. Lanciò uno sguardo rassegnato al barista, considerando per un momento la penosa possibilità di rimanere lì da sola per pura ripicca, ordinando da bere come un'alcolista incallita, ma il solo pensiero la fece sentire depressa. "Ciao" la salutò uno dei ragazzi con cui avevano parlato lei e sua cugina "Ciao" lo salutò, cercando di dare un po' di entusiasmo alla sua voce, ma forse, esagerò, vedendo l'espressione soddisfatta di lui "La tua amica ti ha abbandonata?" chiese, non trovando nient'altro da dire "Bhe... Speriamo di no" rispose sincera "Posso offrirti qualcosa da bere..?" le propose, mentre richiamava l'attenzione del barista "Oh, scusa, non mi sono presentato, io sono Jake" le sorrise. "Bhe, lei invece è Astemia" si intromise un voce dietro di lei "Permetti?" e Draco lo spinse da una parte, mettendosi al suo posto. Hermione si alzò dalla sedia "Che stai...?!" iniziò, ma lui la interruppe "Credevo avessimo un conto in sospeso" disse solo, ma lei non capì "N-on c-credo sia il momento più adatto..." "Non sto parlando di quello" continuò "Credevo di averti offerto da bere..." disse con una strana espressione. Ricordò allora il malinteso alla festa al Ministero, e capì cosa volesse dire "I-io". Rifiuta! Gridava ogni singola fibra della sua mente, eppure era ancora impalata lì in piedi. Lui, nel suo completo scuro, la osservò, e, dopo aver ricevuto un misero cenno ordinò. Non sapeva nemmeno cosa fosse, visto che continuava a guardarsi intorno, e gimuginare sul fatto che se Harry li avesse visti avrebbe potuto capire. Non appena le consegnò il bicchiere, Hermione ne bevve metà, senza nemmeno prendere fiato "Complimenti Granger..." disse Malfoy con un sorrisetto (che avrebbe voluto togliergli con un bel ceffone) "Sta zitto" lo guardò male "Non so cosa ti aspetti che dica ora, ma farai meglio a toglierti da quella tua testolina che..." le coprì la bocca con una mano, impedendole di parlare. In meno di cinque secondi era riuscita a stordirlo come non aveva fatto un bicchiere di Whiskey Incendiario. E, prima che riuscisse anche solo a dire una parola lei lo colpì al braccio liberandosi di lui "Granger... fermati un attimo!" e finalmente lei si calmò, continuando a lanciargli occhiate degne di un basilisco. In realtà voleva parlarle, ma quello che gli aveva detto era vero: non era il momento adatto , e avevano la precedenza cose ancora più urgenti. Eppure non ce la faceva ad aspettare... "Hermione!" qualcuno la chiamò si voltarono, mostrandosi l'uno seccato e l'altra... un po' sconvolta. George si avvicinò "Granger... credevo di avere l'esclusiva, sulle bevute con te..." scherzò, facendola sospirare irritata, mentre un'espressione confusa si dipingeva sul volto del Serpeverde. C'era mai qualcuno che parlava seriamente?! Poi si rese conto che... si era dimenticata di George! "Sei con gli altri?" gli chiese, cercando di distrarlo, mentre lui invece cercava di capire la situazione. "Si... ti stavamo cercando" si riscosse "Bene" disse solo, lanciando un'ultima occhiata a Malfoy, non sapeva cosa dirgli, così boccheggiò, fino a mormorare un semplice "Grazie" alzando leggermente il bicchiere che aveva in mano. Cassian superò delle ragazze ammassate lì vicino, e li raggiunse "Ah, siete qui!" sorrise "Dov'eri?!" lo rimproverò Hermione "Ci hai lasciate qui da sole..." "D'accordo... Hai ragione, però..." sorrise loro furbo "Ho trovato il tavolo al terzo piano, e le scale per la terrazza sono private!" spruzzava gioia da tutti i pori, perciò, anche se non sapeva il perché di tanto entusiasmo, suo malgrado, lo seguì dagli altri. Ma lui la guardò un attimo, scrutando la sua espressione "Hey" la fermò "che è successo?" "Niente" lo spostò per passare, andando verso i capelli rossi di Ron, visibili anche in mezzo a quella folla. George si fermò, osservando la scena "È per lui?" continuò imperterrito "Smettila con questa storia! Non mi importa di Ron..." "Hey, Weasley" si rivolse a George "Sai chi se la fa con mia cugina?" spalancò gli occhi, al pensiero che, forse, George, avrebbe capito. Anzi, forse aveva capito. Non voleva che Cassian si impicciasse... passava sempre guai, quando c'era lui di mezzo "A parte me intendi?" disse con voce profonda, che doveva essere affascinante. Le strappò una risata nervosa, ma sincera. L'aveva coperta, e lo sguardo d'intesa, e di gratitudine che si scambiarono, lo confermò. Forse questo, almeno per un po', l'avrebbe distratto. "Harry!" lo chiamò Hermione, vedendolo per primo, si affrettò a raggiungerlo, poi vide Ron e Lavanda. Lei indossava un delizioso vestito blu, con tanto di brillantini, e stava allacciata al braccio del ragazzo. Le venne da sorridere al pensiero di quella sua vecchia abitudine, ma, nel vederli c'era una nota di tenerezza che non aveva mai trovato in loro prima. Forse sono davvero innamorati. Poi Ginny, in un rosso fiammante come i suoi capelli, non poteva non dare nell'occhio. Era stata solo qualche ora senza di loro, e gli erano mancati così tanto, che vederli era stato più bello che mai. "Non riuscivamo a trovare il posto" si lamentò Ron "Già, ma la colpa era tua" ribatté rapida Ginny "Te l'avevo spiegato..." "Miseriaccia Harry... Trattieni la tua donna!" la rossa scosse la testa, senza aggiungere altro "È davvero magnifico" commentò Harry, osservando la location "Già" annuì lei sorridente. Cassian batté le mani "Bene! È ora di andare" e li precedette, facendo loro strada. Lavanda la affiancò, unendosi a lei, in fondo al gruppo, dove potevano parlare tranquille. Stavano lasciando la stanza principale, andando verso la sinistra del bar, dove un corridoio stretto e affollato, li conduceva alle scale. "Ti ho vista al bancone..." le sorrise, lasciando intendere che l'aveva vista in compagnia "Hai più risolto quella... situazione?" "C-cosa?". Come lo sapeva? "Da quando abbiamo parlato è cambiato niente?" la guardava con i suoi occhi grandi, sinceramente interessata. Capì che faceva riferimento alla loro discussione, e si tranquillizzò. Ma, pensandoci, lei era l'unica, in questo momento, a cui l'avrebbe potuto dire. Ma doveva trovare il coraggio per farlo, perché dirlo significava ammettere che fosse vero. "Bhe... Diciamo di si" buttò lì vaga, tentando di decidere. Era così confusa... L'altra sorrise "Bene..." ma vedendo la sua espressione aggiunse "... o male?" tornando seria. Si rese conto di stringere ancora il bicchiere, ma anche l'altra se ne accorse. "In realtà non lo so" sussurrò, facendosi sentire a stento in quel brusio "I-io... Noi..." la trattenne, in modo che fossero leggermente più distanti dagli altri "Noi... Ci siamo baciati" le sembrò quasi di strozzarsi nel dirlo. "Oddio" rispose piano Lavanda, ma non riuscì a capire la sua espressione. Si sentiva sull'orlo delle lacrime "Io... Non... Non so com'è successo... L'altra sera..." "Hermione! Lavanda!" Ron le chiamò, interrompendo la loro conversazione. Lei si ricompose, facendo un sospiro profondo, e tirando un sorriso. "Arriviamo" rispose più rapida di lei Lavanda, spingendo via il suo ragazzo e prendendola per un polso, in modo da trascinarla dietro di sé. Si voltò per farle un cenno di incoraggiamento, e Hermione la fermò un'ultima volta "Non devono saperlo" disse lanciando un'occhiata ai ragazzi, più avanti. Erano ormai alle scale, agghindate lussuosamente, con arazzi rossi alle pareti, e tante luci quante nella sala precedente. Vedeva Ron, davanti a lei, voltarsi in continuazione, ma fingeva di non farci caso. Cassian li fece entrare in una stanza un po' più piccola di quella al piano inferiore, ma ugualmente affollata. "Quello è il tavolo" ne indicò uno accanto a una finestra, con la vista sulla via principale. Quel posto doveva essere immenso... visto che ricordava di essere entrata lì dal fondo di un vicolo secondario. Si sedettero, e, per la prima volta notò l'assenza di Imogen, anche se, di certo, lei non avrebbe notato la loro. Così lasciò un posto vuoi accanto a lei, con la speranza che, prima dell'anno nuovo, riuscisse a rivederla. Purtroppo però, prima che potesse opporsi fu occupato da Cassian, che con un sorriso furbo la fissava. Lei attese che dicesse qualcosa, visto che era da molto, ormai, che semplicemente lo lasciava fare, senza dargli troppa corda, ma la sua espressione la preoccupava non poco: era fin troppo soddisfatto, e la stava mettendo in ansia "Bhe?" lo esortò "Senti..." cominciò "...ho una teoria" disse allora "Sentiamo... Chi mi avrebbe rubato il cuore stavolta? Harry? Te lo confesso... sono follemente innamorata di lui" lo schernì "La mia idea è che non si tratta di Weasley..." "Elementare, Watson" continuava a prenderlo in giro "... Ma di Malfoy". Sentì letteralmente il sangue gelarsi, ma scoppiò prontamente a ridere, tentando di sembrare autentica "Sei completamente impazzito!" gli sorrise "E tu invece sei una pessima bugiarda" le sorrise a sua volta "E, soprattutto, se non vuoi far sapere in giro gli affari tuoi..." le prese una ciocca di capelli, che le ricadeva sulla spalla e poi sulla schiena "Dovresti coprire certi regalini..." e gliela portò davanti, nascondendole il collo. Rimase in silenzio, confusa. Finché non capì a cosa si riferisse: all'istante le orecchie le andarono a fuoco per l'imbarazzo, mentre ricordava le labbra del ragazzo poggiate sulla sua pelle. Non ci aveva fatto caso... Sicuramente anche Imogen aveva visto il... succhiotto, e non le aveva detto niente! Il solo pensarlo la faceva avvampare di vergogna. Eppure in quei giorni aveva riflettuto molto, e, nonostante continuasse a ripetersi che era tutto tremendamente sbagliato, il ricordo di quel bacio rimaneva dolce. E ora Cassian la stava mettendo in difficoltà... Aveva i suoi tempi, e il fatto che volesse sapere prima ancora che lei avesse chiarito la situazione con se stessa la stava stressando, soprattutto perché in questo modo continuava a ricordarle che, prima o poi, l'avrebbe dovuto dire a Harry e Ron. Si guardò intorno, per vedere se qualcuno poteva aver sentito, e si avvicinò al ragazzo, parlando piano "Vedi di non fare l'idiota Cassian, e non metterti in mezzo. Ho già abbastanza problemi" lo minacciò "Ti prego... Tu non sai come stanno le cose, non puoi capire... Per favore, fallo per me" continuò, vedendo la sua espressione nient'affatto preoccupata "D'accordo, come vuoi tu" le concesse, e, per un istante si sentì sollevata, per poi ricordare che si trattava pur sempre di Cassian.
"Non sto scherzando..." lo prese per un braccio avvicinandolo "Tu... Non puoi sapere cosa ho passato... Dammi la tua parola che non farai nulla di stupido..." lo guardò seria "D'accordo. Hai la mia parola, se può farti stare tranquilla..." lei annuì, poco convinta. Non si fidava affatto di lui. Non che non si volessero bene, ma era sempre stato un irresponsabile, e aveva sempre agito senza mai pensare alle conseguenze. Così, mentre discuteva con Ginny e Lavanda lanciava occhiate furtive ai ragazzi, osservando particolarmente Cassian. Di sua cugina invece non c'era neanche l'ombra. Erano i soliti combinaguai. Lavanda invece cercava in ogni modo di coinvolgerla nelle discussioni, evidentemente preoccupata per lei. Non era abituata a certe cose, ma le era davvero grata per ciò che stava facendo. Rimasero al tavolo per un po', finché un cameriere non portò loro dei cocktails. Cassian voleva a tutti i costi portarli a vedere la terrazza, ma lei e Lavanda rimasero con Harry e Ginny. I due si erano seduti vicini, e parlavano piano. La serata non era come se la aspettava. "Ti va di fare un giro?" le propose la ragazza. Annuì senza molta convinzione, ma si alzò, e la seguì. "Andiamo in bagno" disse a Harry, che per tutta risposta annuì. Lavanda, sorridente la aspettava.
Spazio autrice
Lettori e lettrici mi scuso infinitamente!! 😩 so che non aggiorno dal paleolitico... Ho riflettuto moooolto sulla storia: ero un po' in crisi, tanto che volevo cancellare alcune cose dei capitoli precedenti, ma, dopo lunga meditazione, ho trovato diverse idee. Ero davvero preoccupata, e ho scritto, riscritto, cancellato e scritto ancora, questo capitolo. So che non ha un contenuto molto sostanzioso, ma mi è servito davvero a riflettere e fare il punto della situazione. Mi dispiace avervi fatto aspettare così tanto, spero ne sia valsa la pena... Voi, come sempre, non esitare a dire la vostra, perciò votate e commentate!! Al prossimo capitolo!!
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