16.I vecchi tempi
Erano seduti in Sala Grande, Hermione aveva appena finito di raccontare il resoconto della serata precedente a Harry e Ron. "Fortuna che è già morto, perché la mamma vorrà ammazzarlo..." stava dicendo quest'ultimo "Ron come puoi scherzare su una cosa del genere?!" lei era indignata, strinse i pugni, accartocciando involontariamente il suo orario delle lezioni. "Senti, non è che non ti credo, ma stai passando un periodo difficile, e..." Harry si schiarì la gola, fermandolo prima che firmasse la sua condanna a morte. Hermione lo guardò in cagnesco e si chiuse in un silenzio ostinato. I due ragazzi ne avevano parlato, e si erano accorti che uno stimolo l'avrebbe fatta reagire. La faccenda di Fred era cascata a fagiolo, ma Ron era scettico e credeva che il troppo stress le aveva dato alla testa. Naturalmente non le dissero niente, volendo lasciare che le acque si calmassero da sole, ma poi Harry, considerando tutto quello che era successo, ebbe un'idea, spaventosa e pericolosa "Credete che c'entri qualcosa con l'entità del Ministero?" gli altri due sollevarono la testa dal piatto e lo guardarono in silenzio "Bhe?" chiese in attesa di una risposta " 'Bhe' cosa? Non puoi sparare una bomba del genere e startene lì impalato!" sbottò Hermione "E poi, come possono essere collegati? Quello che dici non ha alcun senso..." ma poi si bloccò, lei stessa aveva detto che l'attacco al Ministero e quello a Hogwarts potevano avere un nesso, se era così, perché escludere la strana vicenda di Fred? "Questo... È pericoloso. Molto. Significa che è qualcosa di... grave" Harry si pentì subito di averlo detto, ma la cosa gli frullava in testa da un po', due comparse misteriose di spiriti, anzi tre, avvenute in contemporanea, non erano certo una coincidenza, a suo parere, e ora che le aveva messo la pulce nell'orecchio, lei non si sarebbe di certo fermata davanti a niente. Sperò che bastasse a distrarla per un po', lei voleva chiedere dei giorni di vacanza extra per avere tempo di andare dai suoi, ma se l'avesse impegnata abbastanza forse avrebbe rinunciato, evitando un'altra delusione. Tentò la sua prima mossa, giocando la carta dello studio "Hermione hai già fatto il ripasso iniziale?" "S-sta procedendo bene" rispose indecisa, facendogli presumere che, per i suoi standard, fosse moolto indietro "Chissà come sarà quest'anno con i MAGO..." lei si agitava sulla panca, giocherellando col foglio degli orari "Cosa abbiamo oggi?" le domandò disinvolto, lei controllò e con un tuffo al cuore vide che avrebbero avuto Incantesimi, che non aveva ancora ripassato "Incantesimi" borbottò, mentre l'altro sorrideva compiaciuto, riuscito nel suo intento. Lei controllò di nuovo il suo orario, con gli altri aveva Incantesimi, rivedendosi nel pomeriggio a Trasfigurazione, infatti subito dopo pranzo si sarebbero divisi: loro sarebbero andati a Divinazione e lei a Rune Antiche. Si diressero verso l'aula, condivisa con i Corvonero, con cui avevano lezione, e presero posto agli ultimi banchi. Il professor Vitious arrivò, prendendo posto dietro la scrivania che nascondeva la sua piccola figura. "Buongiorno a tutti ragazzi, come sapete quest'anno affronterete i MAGO. Il programma prevede un ripasso generale e il possesso di conoscenze avanzate, già introdotte dal sesto anno. Detto questo, possiamo iniziare..." la lezione passò tranquilla, e due ore dopo, grazie a Hermione, i Grifondoro avevano già guadagnato trentacinque punti. Non erano neanche al termine della prima settimana di scuola ed erano già sommersi dai compiti, Harry continuava a ripetere che avrebbe preferito dover cercare altri Horcrux a tutto quel lavoro, solo per essere rimproverato dall'amica. Almeno i ragazzi si distraevano col Quidditch, infatti Harry era stato eletto nuovamente capitano e aveva già programmato le selezioni per qualche settimana dopo. Ron voleva giocare a tutti i costi e la data delle selezioni era stata posticipata a causa sua, infatti i doveri di Caposcuola stavano assorbendo gran parte del suo tempo. Hermione in quei giorni rimase sempre alzata fino a tardi. Restava in Sala Comune, sperando che Fred si rifacesse vivo. Approfittava del tempo per avvantaggiarsi nello studio e nei compiti, col risultato che era arrivata più avanti del programma, come era solita fare, trovando la tranquillità e la sicurezza di cui aveva bisogno nello studio. Avendo fatto le ore piccole più di una volta, il sonno non era molto tormentato, gli incubi insistevano, ma non aveva avuto reazioni... insolite. Il ricordo della notte a Grimmauld Place la tormentava, soprattutto perché, riconsiderando i fatti, lei era sicura di aver usato la magia anche al Ministero, quando i vetri stavano per ucciderla. Aveva cercato di darsi delle risposte, ma non riusciva a capire, così aveva iniziato a cercare in biblioteca. I libri che aveva trovato erano stati utili quanto una bacchetta rotta. Si limitavano a dire che, i casi di magia senza strumenti catalizzatori si limitavano all'età infantile, quando si iniziano a manifestare i poteri magici di un mago o una strega. Hermione dopo ore e ore di ricerca infruttuosa aveva abbandonato la biblioteca frustrata, correndo via come un treno impazzito sotto lo sguardo sconcertato di Madama Pince. Non aveva parlato con nessuno di quello che le era successo, sperando che si fosse trattato di fenomeni isolati, ma se la situazione sarebbe peggiorata avrebbe dovuto trovare una soluzione. Tra le capatine in biblioteca, le ronde serali e gli allenamenti preparatori di Ron i due non si erano quasi più visti, e per loro era stato un gran cambiamento. Hermione sentiva la cosa come una specie di abbandono, aveva già sentito sulla propria pelle cosa significasse, e non avrebbe voluto ripetere lo spiacevole inconveniente. Erano seduti al tavolo dei Grifondoro e stavano parlando di Quidditch, Ginny arrivò e si sedette accanto a lei, iniziando a servirsi la cena "Hey Ginny" la salutò con un sorriso "Ciao Hermione, ti ho cercata tutto il giorno!" esclamò l'altra "È... successo qualcosa?" chiese un po' in apprensione "No, no! Non preoccuparti, volevo solo chiederti una cosa prima che tu prenda impegni. Pensavo che io e Harry non riusciamo a passare molto tempo insieme e credo che per te e Ron sia lo stesso, ti va di andare ad Hogsmeade tutti insieme sabato?" "Certo! È un'idea magnifica, ci sarò" "Bene" rispose contenta, servendosi una porzione di polpettone 'stile Weasley'. Tornarono presto in Sala Comune dove rimasero a chiacchierare un po' con Harry, visto che Ron era di ronda. "Ah!" fece lui, ricordandosi improvvisamente di un dubbio che aveva da giorni "Voi sapete che cosa fa Neville? Non lo vedo quasi mai e a volte lo sento sgattaiolare via di nascosto quando crede che noi dormiamo" "Chi? Neville Paciock?" chiese Ginny incredula "Non è possibile..." continuò, ma fu subito interrotta "Pensa quello che vuoi, io ti dico solo quello che so" lasciarono cadere il discorso, sapendo che presto o tardi ne avrebbero riparlato "D'accordo, ma non ti credo" rispose testarda Ginny, mentre Hermione tratteneva le risate "Sapete cosa è interessante invece?" continuò imperterrita "Mi hanno detto che Malfoy aveva un matrimonio combinato con la sorella minore di Daphne Greengrass, Astoria" rivelò davanti alle facce stupite degli altri "Che persone spregevoli" fu l'unico commento di Hermione "Ancora esistono cose del genere?" chiese Harry, allora la sua ragazza scosse la testa, facendo svolazzare i capelli rossi "No, in realtà. Ma alcuni purosangue continuano a farlo per mantenere il..." Hermione la interruppe acida "...Pedigree?!" Ginny la guardò confusa, allora alzò una mano rassegnata "Lascia perdere..." "Quindi...? È... insomma, sposato?" chiese Harry "No" rispose disinvolta "Il bello è che lui ha infranto l'accordo e non vuole accettare il matrimonio. Io spero che ci riesca" aggiunse sincera, come al solito "Cosa vorresti dire?" intervenne Hermione "Voglio dire che finora, nessuna scelta è mai stata veramente sua, spero per lui che almeno stavolta..." "Cosa?" stridette lei "Andiamo Hermione... Sai benissimo cosa intendo, tutte le sue scelte sono state influenzate. Veniva manipolato da suo padre, o peggio, veniva ricattato da Voldemort. Non possiamo giudicarlo per questo..." "Senti, non so come sia veramente, ma di certo non ha alta considerazione né di me, né di te, né di quelli come noi, e questo non è colpa di nessuno, se non la sua..." "Si, ma ti ha comunque salvato la vita al Ministero" non poté trattenersi, sapeva di aver sbagliato a ricordarle quella notte, ma non era proprio riuscita a stare zitta. A quel punto Hermione, offesa, si alzò e marciò decisa verso le scale del dormitorio "Buonanotte" disse a denti stretti. Harry guardò male Ginny "Perché gliel'hai detto? Sai com'è..." "Si lo! Appunto! Non dovrebbe comportarsi così! Lei non è così!" sbottò "E neanche voi. Trattarla come se fosse di vetro non la aiuterà, e io sono stufa di questa cosa ridicola" anche lei si alzò "Ginny aspetta!" la chiamò provando a rincorrerla su per le scale, ma queste, traditrici, si trasformarono in una liscia discesa di pietra che lo fece scivolare lontano dalle due ragazze. Ebbe la tentazione di prendersela con i gradini, frantumandoli a calci, ma sapeva che era una battaglia persa in partenza. Anche lui tornò al suo dormitorio, frustrato. Aprì il baule ai piedi del letto, cercando qualcosa da fare. Poi tra le sue cose la notò. La Mappa del Malandrino lo attirò irresistibilmente, dopo tanto tempo. "Giuro solennemente di non avere buone intenzioni" e batté la bacchetta sul davanti "Lo credo bene amico... Dopo quella scena!" balzò su spaventato. Aveva creduto di essere solo, ma poi vide che Fred era seduto sul letto di Ron. Il petto gli si strinse con dolore, alla vista della pallida imitazione del suo amico. Sapeva che prima o poi l'avrebbe visto, e aveva anche creduto che, saperlo avrebbe reso tutto più facile, ma non era decisamente così. Lo spettro si alzò in piedi, fluttuando leggero a pochi centimetri dal suolo "Che c'è Potter? Sembra che tu abbia visto un fantasma..." buttò lì, facendolo ridere "Tutto bene dall'Altra Parte?" "Non mi lamento... Adesso ho anche un nuovo socio! Se solo la Umbridge fosse ancora qui" rivelò con un'espressione furba, poi si concentrò su di lui "Tu che mi racconti? Ho visto che te la spassi ancora con mia sorella, e Ron e Hermione che stanno insieme. Su di voi ci avrei scommesso, ma... Hermione la facevo più intelligente!" lui sorrise alla battuta "È Ron che ci ha visto giusto" Fred fece per cercarlo, rendendosi conto che non era con loro "E dov'è il figliol prodigo?" "A una ronda, credo" rispose, lasciandosi cadere sul morbido materasso, ma, neanche il tempo di farlo che entrò nella stanza il diretto interessato, portando con sé il suo caratteristico caos. Sbatté la porta pesantemente e con un sospiro esclamò "È peggio della maledizione Cruciatus! Alla prossima mi fingo malato" "Che cattivo ragazzo! Trasgredisce le regole senza ritegno!" lo accolse suo fratello. Ron impallidì visibilmente, il volto impassibile. Lo guardò per un po' senza dire niente, poi chiese semplicemente "Perché l'hai fatto? Perché sei tornato?" e fu peggio che se avesse urlato, o lanciato oggetti e incantesimi. Anche l'altro perse il sorriso, come raramente accadeva "Non l'ho fatto" "Bene" e passò oltre, andando al suo letto, vi lanciò sopra le cose che aveva con sé e lo guardò un po' arrabbiato "Spero che tu possa tornare dall'Altra Parte a tuo piacimento, perché so quello che hai fatto negli ultimi giorni, e non la passerai liscia..." lo minacciò, non resistendo alla tentazione di puntargli contro la bacchetta a confermare le sue intenzioni "Che cos.." stava per chiedere Harry, ignaro di quello che l'amico aveva subìto, ma lui lo interruppe rapido, scandendo le parole una ad una per contenersi "Lascia. Perdere" "È ora di andare" disse Fred battendo le mani insieme "Bhe... Ci si vede in giro!" e un un sorriso si tuffò dal vetro all'esterno del castello. Sentirono il rumore sei vetri frantumarsi, ma davanti a loro la finestra era intatta. Ron si voltò con un mezzo sorriso verso di Harry, che lo notò subito, soddisfatto. Finalmente era riuscito a recuperare i suoi amici, se non del tutto, almeno era a buon punto. "Com'è andata?" chiese all'altro "È una noia mortale, potrei fare la fine di Fred!" si lamentò, tuffandosi anche lui nel letto "Ma non avevi detto di essere contento? Le tue esatte parole sono state 'Non vedo l'ora di avere spilla!'" lui si mosse a disagio "Certo, lo volevo... Insomma ti guardano tutti come se fossi importante, le ragazze di salutano nei corridoi..." "Ma..?" "Ma tanto non sono sulla piazza e la mia è tutta fatica sprecata!" Harry lo guardò come fosse un alieno. Era fidanzato con la ragazza che amava e nonostante sapesse di essere davvero fortunato, sembrava cercare ogni modo sulla terra per rovinare la loro relazione. "Ah, questa sì, che è fatica sprecata" disse, trasudando sarcasmo "Che vuoi dire?" rispose l'altro mettendosi sulla difensiva "Bhe, voglio dire.. tu stai con Hermione" non sapeva che dirgli, così lasciò la frase in sospeso "Lo so che sto con lei" "Magari devi tenerlo a mente, sai è facile quando vivi solo con lei, quando siete alla Tana, ma ora non abbandonarla un'altra volta" concluse, cercando in fretta un argomento con cui cambiare discorso "Non mi hai ancora detto chi sono gli altri Caposcuola" "Già, hai ragione! Bhe, sono Hannah Abbott per Tassorosso, Patil per Corvonero e - tieniti forte - Malfoy per Serpeverde, insomma, la McGranitt è completamente impazzita!" sbottò "Davvero Malfoy è il Caposcuola dei Serpeverde?" chiese incredulo Harry "Purtroppo si, e forse ci saranno delle ronde in comune!" si lamentò ancora. I due rimasero a parlare fino a che anche Dean e Seamus non tornarono in stanza insieme a Neville "Hey, ragazzi" li salutarono, poi Ron riferì tutto anche a loro. Rimasero alzati fino a tardi, chiacchierando come ai vecchi tempi, nonostante il giorno successivo avessero lezione. Poi Harry ricordò che avrebbe voluto chiedere a Neville... "Neville?" "Si?" "In questi giorni non di ho visto in giro, dove sei stato?" lui si fece paonazzo e iniziò a balbettare una risposta "I-io, da n-nessuna parte!" poi aggiunse una risatina, che doveva sembrare disinvolta, ma risultò più come lo stridio di un gufo "Che ci nascondi?" chiese curioso Seamus "Secondo me è una ragazza!" tentò Dean, facendolo arrossire ancora di più, tradendo quello che voleva nascondere. I ragazzi iniziarono a schiamazzare, ormai curiosi, sembravano un branco di ragazzine adolescenti e ne erano consapevoli. Dopo un po' lo lasciarono stare, consapevoli che per quella sera non avrebbe aperto bocca a riguardo, ma determinati a scoprirlo. Si addormentarono stanchi morti e, per una volta, col sorriso sulle labbra.
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