1.Casa
La Sala Grande era gremita di gente. Harry e Neville erano seduti al tavolo dei Grifondoro. "Quando torneranno?" chiese Neville riferendosi a Ron e Ginny. "Non lo so, però entro stasera avremo notizie. Ginny ha detto che mi avrebbe mandato un gufo." rispose Harry. "D'accordo. Poi fammi sapere." disse Neville alzandosi per andarsene "Certo". Il giorno dopo la battaglia di Hogwarts la McGranitt aveva organizzato il funerale per tutti i caduti. Sarebbero stati sepolti al limite della foresta, dove lei stessa aveva aiutato a ergere un monumento in memoria di quello che non sarebbe più dovuto succedere. Era una rosa, lunga due metri e alta uno, di un liscio marmo nero, e accanto, appoggiata a terra un'enorme bacchetta. La Mc Granitt aveva incantato la statua affinché la bacchetta si illuminasse di notte come in un incantesimo Lumos, le sarebbe piaciuto scrivere qualcosa sulla bacchetta così Harry aveva proposto "Un aiuto verrà sempre dato ad Hogwarts, a chi se lo merita." e naturalmente la McGranitt aveva acconsentito.
La famiglia Weasley però aveva preferito seppellire il corpo di Fred nel cimitero più vicino a casa loro, dove si trovavano anche i suoi nonni. Erano partiti dopo la veglia della sera del 3 Maggio e ormai non sentiva Ron da tre giorni. Ginny invece gli aveva già scritto, dicendogli che se non sarebbero tornati entro qualche giorno lo avrebbe aggiornato.
La scuola era stata distrutta, ma erano già tutti all'opera per renderla di nuovo completamente agibile entro l'inizio dell'anno scolastico. Tutti avrebbero dovuto recuperare l'anno perso, anche i ragazzi che erano a scuola sotto la dirigenza di Piton. Purtroppo però c'erano in arrivo anche i novellini che avrebbero dovuto iniziare la scuola, e serviva un sacco di spazio per degli studenti in più.
Un sacco di persone erano rimaste per aiutare: professori, studenti, genitori, perfino giganti, tutti sarebbero pututi restare fino all'inizio delle lezioni. I dormitori erano nel caos, della torre di Grifondoro non rimaneva quasi niente, per questo si sarebbero divisi negli altri dormitori, ma anche le altre Case si erano sparpagliate, ognuno per stare vicino ai suoi cari. Così Harry, Ron e Neville si erano sistemati dai Serpeverde, mentre Hermione e Ginny avevano trovato dei posti nella torre di Corvonero. Harry lasciò la Sala Grande e si diresse verso la Guferia, anch'essa distrutta, dove avrebbe incontrato Hermione. A loro sarebbe spettato il compito di rimetterla a posto, insieme a Seamus. Per i corridoi c'era un gran da fare e era non c'era un momento che non si sentisse Gazza inveire contro qualche povero sfortunato di passaggio. Arrivò che gli altri due erano arrivati "...meglio se tu togli quelli.." stava dicendo Hermione "Mi dispiace! Giuro non lo faccio apposta!" "Lo so Seamus... Harry!" esclamò Hermione quando lo vide entrare. Nella gufaia era evidentemente scoppiato un incendio, che prima di essere contenuto aveva fatto gran parte del lavoro di rimossione, riducendo in cenere tutte le strutture crollate. "Avete iniziato senza di me?" scherzò Harry "Diciamo di si... In questo modo ci siamo risparmiati un bel po' di lavoro." tentò Seamus "Smettetela di dire sciocchezze e aiutatemi!" intervenne Hermione col suo tono autoritario. La McGranitt l'avrebbe sicuramente scelta come caposcuola l'anno successivo, Ron aveva già detto che non voleva quel posto e Hermione era sicuramente una candidata perfetta. Harry si rese conto che ancora qualche mese poi finalmente Hogwarts sarebbe stata di nuovo una casa, non solo per lui che non aveva dove andare ma anche per Ron e Hermione e Ginny, che con lui avevano vissuto li tanti bei momenti insieme. Ma molti dei loro compagni non ci sarebbero stati: Colin Canon, Calì Patil, anche Tiger e Goyle erano morti quella notte, e tanti altri che come Fred non sarebbero più tornati. Tutti loro avevano perso qualcuno un conoscente, un amico, un fratello o un genitore... "Hermione che cosa farai con i tuoi genitori?" per un attimo la ragazza si bloccò, spiazzata dalla domanda, per poi riprendere il controllo della situazione "Credo che la cosa più prudente sia aspettare la fine dell'estate. Quando tutto sarà tornato come prima e la situazione più tranquilla allora potrò farli tornare." concluse per tornare al suo incantesimo.
Due ore dopo la Guferia era completamente sgombra e pronta ad essere ricostruita. "Sai Seamus... Credo che tu ci abbia fatto risparmiare almeno mezza giornata di lavoro." constatò Harry "Una volta tanto... Bene se qui siamo a posto io vado, ci vediamo a cena." disse Seamus sparendo dietro la porta.
Harry ammirando il risultato si rivolse a Hermione "Se continuiamo di questo passo finiremo molto presto... finalmente potremo rivedere la nostra casa." lei sorrise speranzosa "Purché Seamus non la faccia saltare in aria... " entrambi si misero a ridere come non facevano da tempo, erano quelli i momenti che erano mancati a tutti durante l'ultimo anno, autentica e semplice felicità quotidiana, in quelle piccole cose che li facevano sorridere.
Terminato l'unico incarico che avrebbero dovuto svolgere quel giorno i due si ritrovarono con un sacco di tempo libero, e, per evitare di incrociare la McGranitt che avrebbe provveduto, decisero di andare a nascondersi all'ombra del loro albero sulla riva del lago. Uscendo dal castello incrociarono Neville, che si unì a loro. "Hey Hermione! Ciao Harry! Che c'è siete già stanchi?" scherzò lui "Neville!" lo salutò Hermione "No in realtà abbiamo finito" spiegò Harry "Bhe, io sono scappato... ho visto Gazza arrivare fin troppo arrabbiato e non volevo assistere alla scena." si giustificò "Voi dove state andando? Accetto qualunque proposta."
L'ora di pranzo era passata da un po' quando decisero di tornare ognuno al suo dormitorio, così Hermione salutò gli altri e salì al quinto piano in cerca della scala a chiocciola. Lei era stata sistemata nella torre dei Corvonero perché sarebbe sicuramente stata in grado di entrare, rispondendo al quesito del battente. Entrò nella Sala Comune trovandola completamente vuota. Evidentemente stavano tutti pranzando, ma lei non ne aveva voglia, sarebbe passata nelle cucine più tardi o avrebbe chiamato Kreacher. Andò a prendere il libro che stava leggendo e si sistemo in una delle poltrone vicino alla finestra, ma non fece in tempo ad aprirlo che sentì bussare alla porta del dormitorio. Più che bussare, chiunque fosse, sembrava volerlaa buttare giù. "Harry Potter che diavolo ti salta in mente??" gridò quando vide il suo amico in piedi davanti a lei "È arrivata. La lettera è arrivata."
Hermione lo fece entrare, si sedettero insieme a uno dei tavoli dove Harry aprì la busta.
Harry, Hermione,
scusate il ritardo con cui vi scrivo. So che è stata dura per voi quanto per me. Ron è distrutto. Dopo il funerale ha iniziato a dire di non voler più tornare e la mamma è d'accordo, crede sia più prudente tenerlo a casa. In questi giorni sembra molto fragile e instabile, sono molto preoccupata per lui... non l'ho mai visto in questo stato. Dice di voler tornare solo a Settembre per finire la scuola, ma cercherò di fargli cambiare idea. Torno fra una settimana, per allora ci scriverò di nuovo. Vi mandano tutti i loro saluti e io il mio affetto.
Ginny
Harry alzò lo sguardo e non si sorprese nel trovare il volto sconvolto di Hermione. Sapeva quanto i due si amassero, e capiva che il gesto di Ron era come una pugnalata alle spalle. Stette in silenzio a guardare il viso di Hermione rigarsi di lacrime. Poi lei, come aveva fatto tante volte, cercò conforto nelle braccia di Harry. Sentiva le lacrime bruciarle le guance arrossate dalla rabbia, come aveva potuto farle questo? Lei lo amava e Ron lo sapeva. Sapeva che questo era per lei un momento difficile, si sarebbero aiutati a vicenda... ma a quanto pareva non teneva a lei poi così tanto. Quella sera Hermione si lasciò alle spalle il pezzo più importante della sua vita, una parte di sé, tutti i resti del suo passato. Non riusciva a capacitarsi di aver perso Ron... Lo amava davvero ma dopo questo aveva capito che lui era ancora l'ingenuo ragazzino che aveva conosciuto il primo anno, non avrebbe passato la sua vita a insegnargli come comportarsi. Harry decise di andare a cercare Neville, lasciandola ad affrontare da sola i suoi pensieri. "Smettila di pensarci!" si rimproverò mentalmente "Stupido silenzio!". Lei odiava il silenzio, le faceva sentire fin troppo chiaramente il flusso dei suoi pensieri, cosa che al momento non la aiutava affatto. E poi nel silenzio ogni scricchiolio sembrava un rombo, un piccolo soffio diventava un grido lontano. Aveva bisogno di uscire dalla torre.
Prese le scale per il settimo piano, e, passata tre volte davanti all'arazzo dei troll, vide finalmente comparire la porta della Stanza delle Necessità. Tutto quello che desiderava era lì: una musica soffusa la distraeva e un divano vicino alla finestra la aspettava con un libro. La Stanza per l'occasione era piccola e le pareti piene di vecchi quadri e piante di tutti i tipi. Anche a casa sua era pieno di piante, di tutt'altro tipo. A sua madre piaceva circondarsi di verde e il loro giardino sembrava una serra. Le mancava casa sua davvero tanto. Se n'era andata un anno prima, non aveva più visto i suoi genitori, e sicuramente non era stata una vacanza la sua, e la battaglia finale era stata terribile. Aveva creduto di non farcela. Persa nei ricordi, belli e brutti Hermione riuscì a non pensare quel tanto che bastava a non farla soffrire. Tutto merito della musica. Solo a sera tarda decise che sarebbe stato meglio tornare al dormitorio.
Era piuttosto tardi, ma visto che ancora la scuola non era iniziata sperava che nessuno avesse da ridire. Per i corridoi incrociò solo qualche fantasma, ma si affrettò lo stesso per evitare di farsi trovare da Gazza. Arrivata al dormitorio trovò Padma e Lavanda ancora sveglie. Padma aveva perso sua sorella e Lavanda la sua migliore amica, questo le aveva fatte avvicinare molto, ma all'inizio dell'anno scolastico se ne sarebbero andate entrambe: Padma non riusciva a restare, soprattutto dopo quello che era successo e Lavanda prima di tornare doveva imparare a gestire le sue trasformazioni. Durante la battaglia infatti Grayback l'aveva morsa e con il consenso dei professori era rimasta per affrontare le sue prime lune. A seconda del modo con cui avrebbe affrontato la situazione avrebbe deciso se rimanere o meno.
Lavanda in quei pochi giorni le sembrava molto cambiata, non era più la sua ragazza frivola che aveva lasciato a Hogwarts un anno prima, la guerra aveva cambiato anche lei. Sembrava molto più matura e disponibile e non le dispiaceva dover condividere con lei la stanza, anzi, si erano ritrovate a parlare come due vecchie amiche, i loro litigi erano stati dimenticati e Hermione sentiva di aver trovato un'amica, per di più Lavanda era l'unica ragazza Grifondoro del suo anno rimasta. Il letto di Ginny era tristemente intatto accanto al suo e la sua parte di stanza per la prima volta ordinata: Ginny era un completo disastro, lasciava le sue cose su ogni superficie libera fino a che il caos più estremo non l'avesse costretta a riordinare qualcosa, che nel suo caso significava prendere manciate di oggetti e nasconderle nel baule ai piedi del letto. Hermione era l'esatto contrario, con la sua mania del controllo che si manifestava con l'ordine più completo. "Ancora sveglie?" disse lei "Hermione! Dove sei stata?" chiese Padma "Bhe... oggi è arrivata la lettera di Ginny, Ron non tornerà. Volevo stare un po da sola..." "Ron non tornerà?" chiese Lavanda "Oh, mi dispiace Hermione. Se domani vuoi riposare posso parlare con la McGranitt..." propose "No, grazie Lavanda è tutto a posto, sto bene." rispose lei grata "Ho solo bisogno di dormire un po'." disse poi. La stanchezza cominciava a farsi sentire e non sapeva se il giorno dopo avrebbe dovuto lavorare ancora, così decise di affrettarsi e andare a dormire, indossò la sua vestaglia corta, sciolse i capelli e si infilò sotto le lenzuola blu. Padma spense la luce e nella stanza calò il silenzio.
"Che altro avete preso, che altro? RISPONDIMI! CRUCIO!" un dolore straziante la percorse nuovamente e la costrinse a urlare in preda all'agonia "N-nien-te" disse tra i singhiozzi "Come avete fatto a entrare nella mia camera blindata? " era furiosa, sentiva che l'avrebbe uccisa presto, voleva che la uccidesse, almeno tutto sarebbe finito. Da quel momento non riusciva a capire cosa stesse succedendo, era troppo provata e confusa. Finché, nel caos di quel salone, Lei non la sollevò, puntandole un pugnale alla gola. L'adrenalina la percorse e le snebbiò la mente "FERMI O LEI MUORE!" e poi il lampadario, il buio, e una voce "Her-Hermione, no... ti prego" e un gelido Crac.
Spazio autrice
Un saluto a tutti i lettori!! Ho deciso di aggiungere questo breve avviso postumo, non c'era "nell'edizione originale" del capitolo, perché più di una volta mi è stato fatto notare che Lavanda nel film è morta. Ebbene SONO A CONOSCENZA DELLA MORTE DI LAVANDA, ma, visto che preferisco attenermi alla trama del libro, dove non viene specificato NIENTE riguardo a lei, ho deciso di mantenerla in vita. Come ho scritto anche nei commenti, mi sono documentata su internet, dove ho trovato conferma di questa situazione ambigua. Così il personaggio sarà presente nella storia. Scusate l'intervento noioso... Mi raccomando, ontinuate a leggere, il bello deve ancora venire!! Vi aspetto nei prossimi capitoli! ;)
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