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drarry

Non era un giorno come gli altri per Harry Potter. Era la notte del 23 di Giugno, il giorno prima della sua grande ed ultima prova del Torneo Tremaghi.

In quel momento prendere sonno era qualcosa di impossibile, si rigirava nel letto senza trovare una posizione comoda, la sua mente era affollata di pensieri. Si alzò senza fare rumore, prese dal baule il mantello dell'Invisibilità appartenuto a suo padre e, dopo averlo indossato, scese in biblioteca.

Una torcia illuminava l'intera stanza proiettando strane ombre sulle pareti; Draco Malfoy era seduto con un libro davanti.

Si avvicinò al biondo fissandolo da vicino mentre girava freneticamente le pagine del libro, la luce metteva in risalto i suoi zigomi.

Non riusciva a distogliere lo sguardo dal biondo, i suoi occhi erano come incollati a lui. Poi dei passi pesanti riecheggiarono nei corridoi. Draco spense in fretta la luce e chiuse il libro cercando un posto dove nascondersi da Gazza.

Harry quasi senza pensarci slacciò il Mantello lasciando spazio a Malfoy, che entrò senza obiezioni.

I loro corpi si toccavano: quello caldo di Harry a contatto con quello di Draco, freddo, gelido.

Appena Gazza uscì dalla stanza seguito da Mrs Purr i due ragazzi si tolsero il mantello e senza dire una parola tornarono a fare quello che stavano facendo prima.

Harry iniziò a frugare tra i libri in cercare di qualcosa di utile e Draco andò avanti a sfogliare il libro che già prima leggeva.

Dopo aver trovato un libro utile, Harry si sedette esattamente di fronte a Draco e iniziò a leggere. Non volava una mosca.

<<Perché l'hai fatto?>> chiese dopo qualche minuto Draco

<<Cosa c'è di strano?>> rispose il moro sistemandosi gli occhiali sopra il naso continuando a guardare il libro

<<Tu dovresti odiarmi>>

<<Forse non ti odio>> Harry alzò i suoi occhi verdi dal libro per incrociare quelli grigi del biondino

Quella semplice frase scombussolò completamente il biondo: odiava veramente Harry Potter o era solo una sua fissa e stupida idea?

Il silenzio ripiombò tra i due.

Probabilmente passò un'ora prima che Harry si alzò dalla sedia per posare il libro su una mensola.

Arrivato allo scaffale si alzò in punta di piedi per raggiungere un grosso volume quando sentì due mani fredde sui fianchi lasciati scoperti dalla maglietta leggermente sollevata.

Girò appena la testa e si ritrovò a fissare due occhi fantastici. Senza che potesse ribattere il ragazzo biondo lo fece girare verso di sé e lo spinse con forza contro la libreria alle sue spalle, facendo cadere qualche grosso volume e facendo uscire qualche gemito dalle labbra di Harry. Portò le mani sulle natiche di Harry.

<<Perché le tue mani sono sul mio culo?>> gli sussurrò il moro

<<Un incidente>> gli rispose Draco con voce roca per poi lasciargli un casto bacio sulle labbra

Sollevò la maglietta ad Harry e la tolse, lentamente gli tolse anche i pantaloni e si inginocchiò di fronte a lui fissando l'erezione del moro attraverso le mutande.

E poi improvvisamente si risvegliò e si allontanò da lui in fretta. Senza dire una parola prese il suo libro e uscì dalla biblioteca. Harry raccolse da terra i suoi vestiti senza riuscire ancora a ragionare su ciò che era appena successo.

Doveva dimenticare ciò che era appena successo, aveva già abbastanza pensieri. Tornò a sedersi davanti ad un nuovo libro, cercando di contrarsi sulla prova che lo aspettava l'indomani.

*

Tre mesi. Erano passati tre fottuti mesi dalla prova finale, dalla morte di Cedric, dal ritorno di Lord Voldemort, dal suo particolare incontro con Draco Malfoy.

Quel bastardo gli era entrato nella testa in modo malsano. Non passava un minuto senza pensare a lui. Era diventato quasi straziante.

Hermione lo aveva definito filofobico. Gli aveva detto che la filofobia è la paura di innamorarsi, nonostante si provi una forte attrazione fisica e morale per un persona.

Ma ora non gli importava, finalmente era arrivato il primo di settembre.

Quest'anno era, se possibile, ancora più contento di andare ad Hogwarts. Certo non era diventato Prefetto come i suoi due migliori amici e probabilmente le persone avrebbero iniziato a non credergli, a considerarlo un bugiardo per la storia del ritorno di Voldemort, ma questo per ora ad Harry non importava. A lui importava solo del suo ragazzo biondo.

E i giorni passarono, ma mai in compagnia di Draco, passavano in modo lento ed erano veramente stressanti: tra i G.U.F.O., la professoressa Umbridge, l'assenza di Hagrid e di Draco...

Erano passate solo due settimane dall'inizio della scuola e già non ne poteva più.

<<Harry, vado a dormire>> disse il suo migliore amico riportandolo alla realtà

<<Okay Ron, io resto a finire il tema per Piton>> e così fece, nel frattempo la Sala Comune si svuotava lentamente finché non rimase solo.

Abbandonò il testo ormai quasi finito, salì le scale a chiocciola in pietra che portavano al dormitorio maschile, prese il mantello dell'Invisibilità e uscì dalla torre per iniziare uno dei suoi soliti giri notturni.

Li faceva per un semplice motivo: incontrare Draco Malfoy.

Ed eccolo finalmente dopo tanto tempo, eccolo.

Era lì che camminava per un corridoio da solo con un foglio nelle mani. Si avvicinò a lui e con una spinta lo bloccò contro il muro.

<<Perché sei sparito?>> gli chiese: i suoi occhi pizzicavano come succedeva quando stava per piangere

Si era innamorato: era questo che si provava? Non era bello come le persone davano a vedere.

Le pupille degli occhi di Draco, fissi in quelli di Harry, si erano dilatate notevolmente. Senza dire niente i due si avvicinarono facendo scontrare le loro labbra. Non era un bacio dolce come lo era stato il primo, questo era più necessario, come se avessero bisogno l'uno dell'altro.
Le loro lingue danzavano insieme e nella pancia Harry sentiva una miriade di farfalle svolazzare.

Harry portò le mani sotto la maglietta di Draco e fece per toglierla, ma l'altro lo bloccò.

<<Non qui, ci faremo beccare>> gli disse allontanandolo da lui <<seguimi>>

Arrivarono davanti all'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll e Draco iniziò a camminare avanti e indietro tre volte fino a quando non apparí una porta lucida. Entrarono e trovarono una stanza non molto grande con un divanetto al centro e dei cuscini in giro.

<<Beh, hai intenzione di ricominciare da dove ci siamo interrotti o preferisci rimanere lì come un pesce lesso?>> gli chiese Draco facendolo sdraiare sul piccolo divano per poi mettersi a cavalcioni su di lui

Draco aveva il pieno controllo della situazione, si avvicinò al viso del Grifondoro e lasciò dei piccoli baci sul collo per poi salire e mordergli il lobo.

Harry si aggrappò alla cravatta verde e argento di Draco per far avvicinare i loro visi. Andarono avanti fino a quando Draco non si staccò da Harry per iniziare a sbottonarsi la camicia bianca, Harry guardava la pelle pallida del biondo che si scopriva, non vedendo l'ora di poter toccare quel corpo perfetto.

Draco sfilò la maglietta del pigiama di Harry e successivamente i suoi pantaloni, fino a lasciarlo con i boxer grigi.

Harry decise di cambiare la posizione. Iniziò a baciare il petto di Draco, poi gli tolse i pantaloni e mentre con una mano teneva i capelli di Draco, con l'altra accarezzava la sua intimità. Quando i loro occhi si incontrarono erano pieni di desiderio.

Si tolsero gli unici indumenti che li separavano dall'essere nudi.

Harry iniziò a baciare l'erezione di Draco sulla punta per poi prenderlo in bocca e iniziare a succhiare. Il biondo gemeva sotto di lui.

Harry si staccò per cambiare di nuovo posizione e Draco entrò in lui con una spinta secca. Si fermò un attimo per farlo abituare e poi iniziò a muoversi prima lentamente per poi aumentare sempre di più la velocità.

Nella grande stanza si sentivano solo i gemiti che uscivano dalle loro bocche.

Draco spinse un'ultima volta prima di uscire dal moro. Si sdraiò accanto a lui in silenzio finché i loro respiri non tornarono regolari.

Harry appoggiò la testa sul petto di Draco.

Silenzio.

Un silenzio che racchiudeva molte parole non dette.

Ci sono delle persone che hanno tanto da dimostrarti e da raccontarti, ci sono persone che forse neanche conosci veramente. Eppure le ami, le ami nonostante tutto; ti senti come se fossi legato a loro, come se il loro bene fosse anche la causa del tuo stesso bene.

I loro sguardi si incrociarono un'altra prima che gli occhi di Draco si chiusero.

<<Ti amo>> gli sussurrò Harry all'orecchio

E per quella notte si aggrappò a lui, la sua unica via di fuga da quella vita dura.

Già sapeva che sarebbe stato difficile andare avanti, sapeva che per Draco era una 'cosa da una notte', sapeva che non sarebbero mai stati una di quelle dolci coppie che camminano mano nella mano, che si baciano in pubblico senza vergogna, loro non sarebbero mai stati niente di tutto ciò.

Eppure, almeno per quella notte, pensò di aver fatto qualcosa di giusto. Sì forse era stato incredibilmente stupido, eppure lo avrebbe rifatto se ne avesse avuto l'opportunità.

Poi una voce, o meglio un sussurro, lo risvegliò dai suoi pensieri facendogli passare un brivido per tutta la schiena:
<<Ti amo anch'io, Potter>>

Forse era stata la sua immaginazione o forse Draco aveva veramente pronunciato quelle parole, ma finalmente, dopo tanto tempo, Harry si addormentò col sorriso stampato in faccia.

"Non sappiamo quali saranno i giorni che cambieranno la nostra vita. Probabilmente è meglio così"
-Stephen King

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