Capitolo 1
Dedicato a starshine214
Mi sveglio alle cinque.
Non perché i miei genitori mi impongano di farlo,no.
Io ho bisogno di farlo.
Io necessito di svegliarmi sempre a quest'ora.
Sapere che è presto,il sole forse ancora non è sorto e non c'è molta gente in giro.
Allora,mi alzo,in punta di piedi, e vado in bagno a lavarmi.
Poi mi vesto ,ma non mi pettino.
Ho sempre odiato pettinarmi,perché sono obbligata a guardarmi allo specchio.
Io,nello specchio,ci vedo non una bellissima ragazza,ma un mostro.
Non riesco a lasciarmi condizionare dal pensiero degli altri e non so se è un bene o un male.
Oggi,anziché pettinarmi,prendo un elastico, ci gioco un po'.
Mi è sempre piaciuto attorcigliarmelo tra le dita.
Poi lo poso,prendo due forcine e le fermo tra i miei capelli.
I miei capelli sono lisci..
Sarebbe stato stupendo averli mossi o ricci,per dare l'idea di ribelle.
Ma io non sono ribelle.
Sono codarda.
Codarda, perché non avrò mai il coraggio di ribellarmi.
Vado in cucina,prendo una fetta di pane e la infilo nel tostapane.
Guardo nel frigo:
frutta, verdura, crema spalmabile alla nocciola e del burro.
I miei genitori non vogliono che io mangi la crema perché fa ingrassare. È un ordine tassativo.La crema è per i genitori.
Questo stesso giorno,il pane ha finito di cuocere.
Lo metto su un piatto,e lo spalmo di crema.
Crema spalmabile alla nocciola.
E,so per certo,che quel giorno qualcosa era cambiato.
**********************
Oggi,uscendo di casa,presto come sempre,vado in un parco.
È quasi vuoto..c'è solo un signore con una ragazza,credo sua figlia.
Lei avrà la mia stessa età, ma è magrissima.
Spaventosamente magra.
Ha i capelli corti e neri,gli occhi blu come l'oceano, il naso è piccolo e all'insù.
Sarebbe molto carina,se non fosse per la sua corporatura davvero minuta.
La ragazza,ad un certo punto, si mette a correre verso una bici,che deve essere sua,e urla a suo padre:
-Non lo capisci,non lo hai mai fatto!
Non ci sei mai stato per me!Adesso,non voglio più vederti!!-
Poi, sale sulla bici e se ne va.
Il padre rimane seduto sulla panchina, lo sguardo fisso e il labbro tremante, come se cercasse di non piangere.
Non so perché, ma inizio a correre verso la ragazza,finché non la trovo rannicchiata ai piedi di un albero.
Non sta piangendo,ha lo sguardo assente,come se fosse privo di emozioni.
I suoi occhi blu come l'oceano mi incantano.
Mi sedetti vicino a lei.
-Che vuoi?-
-Ehm,ciao,io sono Miri.-
-Per favore,vattene.
Voglio stare da sola.-
-D'accordo, scusami. Volevo solo dirti che i problemi non si risolvono scappando. Ciao.-
Mi alzai e cominciai ad avviarmi verso il parco.
Il padre era ancora lì, ma stavolta piangeva.
Andai a sedermi nella panchina davanti alla sua e l'uomo iniziò a parlare,non perché glielo abbia chiesto,ma perché credo si voglia sfogare.
-Quella ragazza è mia figlia.Lara,si chiama.
Abbiamo litigato,ma,stavolta,per un motivo serio.
Ho scoperto che tutte le volte che mi diceva di aver già mangiato,erano bugie.
Faceva e fa uso di pillole per dimagrire.
Gliele ho sequestrate,chiedendole spiegazioni,ma ha reagito bruscamente..-
-Signore, io non la conosco. Né lei, né sua figlia. Ma so che quando di mezzo c'è la salute,l'unica cosa da fare è ascoltare. Ascoltare la ragazza,aiutarla.
Mi scusi ancora se l'ho disturbata. Arrivederci!-
Corsi a casa: 06:58.
Iniziai a prepararmi per uscire,nel frattempo i miei genitori si alzarono e fecero colazione.
In quel momento, sperai vivamente che non se me accorgessero. Avevo mangiato la crema spalmabile alla nocciola.
Oggi,a scuola,la professoressa di lettere ci comunicò che in classe avremmo avuto una nuova alunna.Lara.
La ragazza,entrò e mi fissò. Ed io,fissai quegli occhi. Blu.
Come l'oceano
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