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Capitolo 6

«Toglietemi una curiosità, ragazzi» rompo il silenzio dopo almeno dieci minuti di camminata in quella foresta preistorica «Per quanti chilometri si estende il sotterraneo?»

«Il Centro occupa tutta Londra» afferma con gioia e ilarità Connor, allargando le braccia e beandosi del suo progetto.

«Tutta Londra?» ripeto, sbattendo le palpebre un poco perplessa dalla sua risposta.

«Il signor Smith è in ottimi rapporti con Sua Maestà. Così quando il ragazzo ha presentato la sua idea per un serraglio, il capo ha avanzato la richiesta e... voilà» mi spiega Liam, prendendomi per mano mentre le sue parole attecchiscono nel mio cervello.

«E io che credevo fosse soltanto un brontolone» commento a voce bassa, promettendo a me stessa di utilizzare più rispetto nei confronti del signor Smith.

«Quella è soltanto la facciata che si è costruito. In realtà non è cosi male come persona» replica mio marito, accennando a un sorrisetto.

«Eccoci!» esclama Connor all'improvviso, facendomi trasalire e bloccare di colpo.

«Che succede?» gli domando, affiancandomi a lui.

Ci troviamo di fronte a una parete totalmente bianca, priva di maniglia. La studio per qualche secondo prima di scoccare un'occhiata al ragazzo: Connor batte le mani una volta e subito udiamo un rumore simile a un fruscio.

La parete si sposta di lato, quel tanto che basta per farci passare affiancati, dopodiché si richiude dietro di noi. La sezione carnivori è più o meno uguale a quella dedicata agli erbivori, a parte il fatto che qui ogni specie è separata dalle altre. Ogni dinosauro ha il proprio habitat privato dove viene nutrito e idratato, tramite una grande ciotola di metallo.

«Quanti esemplari ci sono attualmente?» chiedo, avvicinandomi al primo ecosistema.

Si tratta di un boschetto di medie dimensioni. Un cespuglio verde brillante freme, facendomi trattenere il fiato per un attimo. Non so cosa aspettarmi, però l'animale che esce dagli arbusti mi coglie impreparata.

«Randall» esclama Connor, con un sorriso in volto, spalancando le braccia.

Il dilofosauro non ci pensa due volte e corre incontro al ragazzo per poi saltargli addosso. Entrambi cadono a terra con un sonoro tonfo, facendomi ridere Liam. Il dinosauro lecca il volto di Connor, davvero molto felice di rivederlo, mentre io guardo quel quadretto con le lacrime agli occhi: mi sono mancati tantissimo.

«Sta crescendo a vista d'occhio» commenta il capitano, in tono asciutto, aiutando Connor a rialzarsi.

«Ed è magnifico» aggiungo, avvicinandomi al dilofosauro e carezzandogli la testa, proprio vicino alla cresta.

Una cosa che Randall adora.

Per tutta risposta, il dinosauro strofina la testa sul mio collo ed emette bassi rumori, simili a fusa.

«Ora ho capito di chi devo essere geloso» borbotta Liam, facendomi ridere come una ragazzina.

«Il cucciolo mi sta aiutando a testare i diversi ambienti» inizia a spiegare Connor, spazzolandosi i vestiti «Attualmente non ci sono molti carnivori. Giusto un piccolo branco di Velociraptor e una coppia di Albertosaurus sacrophagus.»

«Spero sia cuccioli» dico, ripensando a tutto ciò che di riguardo quel dinosauro «La lucertola dell'Alberta può raggiungere i 10 metri di lunghezza e circa 2 tonnellate di peso. Non oso immaginare il suo habitat.»

«Tranquilla, prof. Il mio serraglio può fronteggiare qualsiasi animale preistorico» afferma deciso e baldanzoso il ragazzo.

Inarco un sopracciglio, però evito di esprimermi a parole. Ho piena fiducia nel mio figlioccio e nelle sue capacità, ma gli animali sono sempre imprevedibili, tanto più se si tratta di dinosauri.

«Venga con me» aggiunge per poi incamminarsi lungo il corridoio costellato di ecosistemi dalla vegetazione diversificata e priva di recinti «Le specie più grandi sono più in fondo. Anche perché non sono così numerose le loro incursioni nel nostro mondo. Quindi ho preferito creare più habitat per animali di medie dimensioni.»

In effetti, il suo ragionamento non fa una piega. Non mi sono mai accorta prima d'ora, ma Connor ha ragione: ci sono state pochissime dino-emergenze con protagonisti dinosauri di grandi dimensioni come il tirannosauro, però molte, molte di più che riguardavano specie più piccole.

Come se qualcuno preferisse i raptor agli allosauri.

Non essere paranoica, Liv...

Scuoto la testa, dandomi della sciocca, e riporto la mia attenzione sulla realtà. Fra Triassico e mondo parallelo, la mia paranoia ha raggiunto livello esorbitanti. Ogni tanto devo ricordarmi che qui sono al sicuro, felice e amata.

«Eccoci arrivati. Gli Albertosauri del Centro» annuncia Connor, fermandosi di fronte a un vetro, al di là del quale vedo uno stralcio di foresta e un piccolo laghetto.

Bastano pochi istanti perché i dinosauri si palesino a noi. Si tratta di due esemplari giovani, ancora relativamente piccoli, sui 4 metri di lunghezza circa, con arti superiori corti e arti inferiori forti e slanciati. Posseggono un collo tozzo e un cranio largo. Dalla nostra posizione, non riesco a vederli, ma so che hanno più di 70 denti aguzzi e letali.

«Come mai solamente due? Di solito non cacciavano in gruppo?» chiedo, continuando a fissare i dinosauri davanti a me che, ignari della nostra presenza, stanno camminando tranquillamente fra gli alberi.

«Sì e no» risponde Connor, in tono incerto «Come sa, sono stati rinvenuti fossili di un gruppo di Albertosauri, però non ci sono prove che cacciassero in branco. Forse si stavano disputando una preda oppure il territorio. Diciamo che le teorie sono contrastanti e le certezze scarseggiano.»

Annuisco con un cenno del capo per poi concentrare la mia attenzione sull'habitat di quei dinosauri.

«Fine Cretaceo?» domando, indicando un basso arbusto con piccoli fiori violacei.

«Esatto» esclama il ragazzo, fiero di sé stesso «Anche se sono quasi tutti ologrammi condensati. Cioè alcune cose tipo il laghetto oppure quei cespugli laggiù sono veri. Ma la maggior parte dell'ecosistema è soltanto un ologramma solido. La temperatura è simile a quella del Cretaceo così come gli odori, grazie a un sintetizzatore di profumi che ho modificato. Volevo che il loro... soggiorno fosse il più confortevole possibile.»

«Sei il migliore» affermo, con voce traboccante di orgoglio, scoccandogli un'occhiata ammirata.

Connor fa spallucce e abbassa la testa, di sicuro imbarazzato, il che mi fa sbocciare un sorriso in volto. Non è cambiato di una virgola.

«Ora che vuoi fare? Continuiamo il tour oppure andiamo a mangiare qualcosa?» chiede Liam, con sguardo limpido e innocente.

«A dire il vero vorrei andare a trovare Kelly» rispondo, ribadendo la mia volontà.

Il giro turistico è stato interessante ed emozionante, però la voglia di incontrare quella ragazza geniale e doppiogiochista non è affatto scemata.

Mio marito sospira pesantemente prima di annuire: non è d'accordo con la decisione che ho preso, ma sa che non c'è molto da fare quando mi metto in testa qualcosa.

«Andiamo. Ti accompagno io da lei» dice lui, con tono che non ammette repliche.

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