La Selezione
Eccoci ragazzi! Bando alle ciance, ecco il nuovo capitolo!! Attendo come sempre like e commenti, mi raccomando! 🥰🥰
7 aprile 2016
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Percy si recò di buon'ora al Campo Giove per attuare il proprio piano. Entrò nei dormitori che erano ancora le 5 del mattino, e iniziò a gridare ad alta voce <<ADUNATA!! ADUNATA URGENTE!! AL CAMPO TRA 5 MINUTI!!
La coorte non lo deluse, e tutti furono pronti in riga entro il tempo previsto, compresa Dorothea.
Passò avanti e indietro alla prima fila almeno 3 volte, scrutando il volto di ognuno dei ragazzi presenti come un'aquila che cerchi la preda, incutendo non poco timore.
Poi, si aprì in un sorriso <<Oggi è un giorno speciale. Se finora avete pensato che questo addestramento fosse solo inutile teoria e speculazione, vi dimostrerò il contrario.>> smise di camminare e fronteggiò la Coorte con uno strano ghigno in volto, come se non vedesse l'ora di rivelare qualcosa di incredibile.
<<Finalmente mettere a frutto questi mesi, anzi, che dico... questi anni di addestramento, per dimostrare il vostro valore in una vera missione.>> lasciò qualche secondo di pausa, cosicché la notizia facesse breccia nelle menti dei ragazzi, che sgranarono gli occhi e iniziarono a guardarsi l'un l'altro, curiosi e confusi.
<<Sceglierò i tre migliori della Settima Coorte. Ci sarà un classico torneo all'italiana. Vi sfiderete con ognuno dei vostri compagni in incontri lampo di massimo 2 minuti, in cui verrete valutati da giudici imparziali su una scala da 0 a 100 in base a parametri comuni, come tecnica, velocità, scaltrezza, imprevedibilità e potenza del danno. Inoltre, se nei 2 minuti riuscirete a battere il vostro avversario disarmandolo, rendendolo inerme o mandandolo ko, vi verrà affidato un bonus rispettivamente di 10, 20 e 30 punti. Se sarete voi a subire, invece, quello stesso punteggio vi verrà sottratto. A fine giornata, i migliori tre combattenti di questo torneo verranno in missione con me e le Cacciatrici di Artemide per catturare un micidiale mostro. Che dite, vi intriga?>> chiese infine sorridendo.
Esaltati, i soldati gridarono in coro <<SISSIGNORE!!>> in attesa di istruzioni.
<<Avete 20 minuti per scaldarvi e scegliere la vostra arma, dopodiché... l'arena! La giornata è lunga, e stasera avrò o miei tre campioni... Coraggio!>>
I ragazzi si sparpagliarono, chi in cerca della propria arma portafortuna, chi invece intento a riscaldare i muscoli. Dorothea e Nadia si misero in disparte, eccitate e chiacchierone, per fingere qualche esercizio di stretching.
<<Oh per Bacco oh per Bacco oh per Bacco! Ma ci credi!? Una vera missione!!>> commentò Nadia a bassa voce.
Dorothea annuì, mentre con la mente iniziava a pensare a tutti i suoi compagni e ai loro punti deboli, compresa la sua amica. Voleva essere tra quei tre eletti, a qualsiasi costo. Anche se, lo sapeva bene, sarebbe stato molto difficile, visto il poco impegno che aveva profuso negli allenamenti delle ultime settimane.
Mentre si scaldavano, lanciarono delle occhiate curiose verso il Console, che stava allestendo una tavolata con 5 sedie sulla soglia dell'arena di combattimento. Videro arrivare, dopo una decina di minuti, il Pretore Levesque, il Pretore Asimov, il Censore Zhang, e un'altra persona che non conoscevano...
<<Sai chi è quella tipa che sta arrivando?>> chiese Dorothea curiosa all'amica.
<<Quale??>>
<<Quella là, alta e bionda, che parla col Pretore Levesque... il Console le sta andando incontro...>> spiegò Dorothea.
Nadia guardò nella direzione indicata strizzando gli occhi, e socchiuse le labbra in una perfetta O esclamando <<Ohhhhhh!! Ma quella è Annabeth Chase! La famosa figlia di Athena!>> e diede un colpetto eccitato sul braccio dell'amica.
<<Mi dice qualcosa, ma non ricordo bene...>>
<<Ma dai! Ha salvato l'Olimpo più volte insieme al Console Jackson, lo ha riprogettato dopo lo scontro con Crono, era nella Profezia dei Sette... e ha anche riportato l'Ancile di Ares un paio d'anni fa!>>
Dorothea corrugò la fronte iniziando a capire, ed ebbe la conferma dall'amica <<Lei e il Console erano fidanzati!>> sussurrò Nadia come se stesse rivelando lo scoop del secolo.
<<Oh.>> esclamò cupa Dorothea, <<Certo, ora ricordo... ed è pure bella...>> ammise cupa a bassa voce fissandola al contempo con insofferenza e ammirazione. Quindi eccola là, la colpevole di aver rubato il cuore al suo Uomo di Latta.
<<Annabeth! Eccoti!>> esclamò Percy allegro. Annabeth non si aspettava una tale accoglienza dal suo ex fidanzato, non dopo il loro ultimo vero incontro ad agosto, quando se l'era trovato davanti all'uscio di casa dopo che era quasi stato ammazzato da Leo per il suo flirt con Calypso.
In quel momento, era stata terribilmente sollevata di vederlo sano e salvo, ancora una volta. Ma, subito dopo, il sollievo aveva lasciato posto alla rabbia: come aveva potuto essere così stupido da andare con Calypso!? E tra tutte, proprio lei!? Sembrava quasi un dispetto! E lo aveva aggredito verbalmente, cosicché avevano finito per litigare... di nuovo.
Si erano sicuramente incontrati ancora, nei mesi successivi, ma sempre ignorandosi o limitandosi ai minimi convenevoli richiesti dalla buona educazione, e niente di più.
Nel frattempo, la sua frequentazione con Damien proseguiva ormai da quasi un anno, ma sempre senza troppe paranoie e promesse. Anzi, la ragazza non si sentiva affatto "impegnata", e si concentrava su qualsiasi attività volesse, senza mai chiamare in causa il compagno.
Dopotutto, Damien era molto gentile e premuroso a dispetto di quel che sembrava in politica, ma, forse, era stato solo un passatempo passeggero che l'aveva aiutata a distrarsi in un brutto periodo, e ora la ragazza cercava una via di fuga senza troppo clamore.
Era desiderosa di nuove prospettive e nuovi impegni lavorativi... e, perché no, qualche nuova esperienza, in qualsiasi senso! E già aveva iniziato ad apprezzare le avances di qualche collega...
Comunque, quando la sera precedente aveva ricevuto un messaggio da Percy a mezzanotte, che le chiedeva di raggiungerlo l'indomani alle 5 e un quarto al Campo Marte, era rimasta molto stupita e parecchio incuriosita... ma aveva sorriso.
<<Ciao Percy, spero si tratti di una cosa importante per farmi venire qui all'alba!>> esclamò sarcastica incrociando le braccia.
Percy annuì, e le spiegò il torneo e il motivo per cui era stato indetto, senza celare alcun dettaglio. Nonostante tutto, si fidava ancora ciecamente di lei.
Annabeth ascoltò con attenzione, un po' offesa nello scoprire che Talìa era in città e non era nemmeno passata per un saluto, e che non fosse stata interpellata in prima persona per sconfiggere il Leviatano. E infine chiese <<E io a cosa ti servo!?>>
<<Beh, mi serve un giudice imparziale! Tu sei l'unica a non conoscere per niente questi ragazzi, il tuo voto sarà il più importante di tutti! Sarai totalmente oggettiva.>> spiegò lui con semplicità.
<<Okay, ci sto. Sembra figo...>> commentò lei grattandosi il mento pensierosa, cercando di celare l'invidia.
<<Bene, allora... mettiti comoda...!>> e le offrì una sedia al tavolo appena allestito. Poi si sporse verso di lei, e a bassa voce aggiunse <<Ehm, magari puoi anche aiutarmi a pianificare gli incontri in modo equo con qualche calcolo veloce!? Io sono solo riuscito a calcolare quanti saranno in totale, ma bisogna organizzarli tra i vari ragazzi lasciando all'incirca lo stesso tempo di recupero a tutti.>> spiegò lui imbarazzato, e le porse carta e penna con un gran sorriso sardonico.
Lei lo fulminò con lo sguardo, ma ridacchiò divertita <<E va bene, Testa d'Alghe!>> disse senza pensarci. Ma se ne pentì subito, e si rabbuiò distogliendo lo sguardo, mentre Percy smetteva di sorridere.
<<Ottimo, grazie.>> disse lui infine in tono neutro, e si allontanò sospirando e andando incontro all'ultimo giudice in arrivo.
<<Ciao Reyna...>> la salutò senza entusiasmo.
<<Buongiorno... che è questo muso?>> chiese lei riconoscendo subito il malumore del collega. Le bastò poi una rapida occhiata al tavolo ad una ventina di metri di distanza per capirne il motivo <<Dovevi per forza chiamarla?>>
<<Avevo bisogno di un giudice imparziale... E lei è la migliore combattente che conosca...>> ammise sovrappensiero mentre passeggiavano.
Reyna fece una smorfia <<Hai già me come giudice imparziale... e combattente.>> sottolineò un po' offesa.
<<Ho pensato che due pareri fossero meglio di uno... E siete entrambe esperte in discipline diverse, con tecniche diverse... Siete entrambe fondamentali...>> spiegò il ragazzo con semplicità, ancora troppo ingenuo per capire il casino in cui stava andando a incastrarsi.
<<Ma certo.>> confermò Reyna poco entusiasta, e andò a sedersi al tavolo, sull'estremo opposto rispetto a quello di Annabeth.
La figlia di Athena, troppo concentrata sulla pianificazione del torneo, non notò l'arrivo di Reyna, che la stava fissando di sottecchi per nulla compiaciuta.
Quando dopo qualche minuto la ragazza si sentì troppo osservata, si voltò e incrociò lo sguardo della Console, che simulò un mezzo sorriso come avesse soltanto voluto salutarla.
Annabeth sorrise a sua volta <<Ciao Reyna, tutto bene?>>
Reyna alzò di scatto un sopracciglio, quasi fosse sorpresa che Annabeth le rivolgesse la parola, e chiedendosi se la ragazza sapesse di ciò che lei combinava di notte col suo ex.
<<Ciao, Annabeth. Tutto bene, grazie mille. E tu?>>
<<Bene... bene... allora, le Cacciatrici hanno bisogno di una mano per un mostro particolare, eh?>> provò a dire per cambiare discorso.
<<Già, a quanto pare... Ma noi le aiuteremo.>> rispose la figlia di Bellona in tono ufficiale.
<<Andrai anche tu? Pensavo che uno dei Consoli restasse in città...>> ammise Annabeth dubbiosa e ragionando ad alta voce.
<<Certo che andrò.>> confermo lei con convinzione, e aggiunse <<Io e Percy siamo una squadra, agiamo sempre insieme... Ha insistito perché andassi. Nuova Roma sopravviverà per qualche giorno senza di noi, è solida...>> appena ebbe chiuso bocca, si vergognò per la sua risposta sfrontata: era davvero troppo ovvio che stesse cercando di marcare il territorio sottolineando quanto il legame con Percy fosse profondo. Tuttavia, perché doveva gongolare così? Non era da lei...
Percy si avvicinò al tavolo, e si abbassò vicino ad Annabeth per parlarle a bassa voce <<Allora, hai trovato un modo?>>
<<Certo. Non è stato difficile, basta accoppiare due liste di nomi facendone scorrere una in senso opposto e saltando i ragazzi già abbinati, ed ottieni la programmazione equa dei tuoi incontri... ma, mi chiedevo, intendi far svolgere un incontro per volta?!>> chiese dubbiosa.
<<Sì, certo. Dovete osservare con attenzione ogni incontro per poterlo valutare.>> confermò Percy.
Annabeth strinse le labbra guardandolo un po' divertita <<Oooookay. Tuttavia, forse non hai tenuto conto che, con un torneo all'italiana, avendo 40 ragazzi, ottieni in totale 780 incontri. Se ogni incontro dura 2 minuti, senza nemmeno tenere conto di naturali intervalli tra uno e l'altro, ci serviranno circa 26 ore per svolgerli tutti!!!>> spiegò in tono pratico.
A quel punto, Percy si aprì in uno dei suoi classici sorrisi con sguardo furbo, e il cuore di Annabeth forse mancò un battito o due mentre lui diceva <<Conto sul fatto che alcuni incontri saranno davvero molto molto brevi! Per stasera avremo finito.>> e le fece un occhiolino.
<<Oh... capisco. Improvvisiamo, a modo tuo quindi! Beh, staremo a vedere...>> concluse lei sospirando e sistemando i fogli su cui aveva programmato i vari incontri.
Reyna li fissò con smania e nervosismo, gelosa di quella naturale complicità, e per un attimo ebbe l'impulso di alzarsi di scatto e tirare a sé Percy per baciarlo davanti a tutti, giusto per mettere in chiaro che ora era "suo".
Invece, inspirò a fondo, mulinò i capelli dietro alla schiena in un movimento regale, e si sforzò di guardare verso i ragazzi della Settima Coorte, che ancora si stavano scaldando.
<<Bene! Si inizia! Il primo incontro... Allen contro Bauer! Al centro dell'arena, ragazzi!>> tutti si avvicinarono e presero posto sugli spalti, tranne i due combattenti interpellati.
Markus Bauer lanciò un'occhiata spavalda ai suoi amici <<Sarà facile, questa!>> e si avviò verso il centro dell'arena, dove Thomas Allen, un legato di Volturno piuttosto mingherlino e 20 centimetri più basso, lo attendeva ansioso.
<<Soldati. Avete compreso le regole?>>
<<SISSIGNORE!>>
<<Bene. Ogni colpo è ammesso... ma evitate di ammazzarvi, grazie. Troppe scartoffie da compilare, poi.>> sottolineò Percy con ironia. Dopodiché, diede il via all'incontro.
Come previsto, già questo primo round durò meno di 2 minuti. 23 secondi, per l'esattezza...
Thomas ebbe giusto il tempo di tentare qualche colpo veloce, nella speranza di mettere in difficoltà Markus e la sua stazza. Ma il discendente di Marte era un abile combattente: parò ogni colpo, e, infine, si portò alle spalle dell'avversario e lo bloccò stringendogli un braccio muscoloso intorno al collo, disarmandolo e rendendolo inerme.
<<Incontro terminato! Bauer rende inerme l'avversario. 20 punti extra da aggiungere alla sua valutazione!>> proclamò Percy, e subito chiamò i prossimi sfidanti <<Bell contro Carter!!>>.
Come predetto da Percy, solo pochi incontri durarono tutti e 2 i minuti forniti, durante i quali i combattenti dimostravano praticamente pari abilità. Ma, nella maggior parte dei casi, bastavano dai 20 ai 40 secondi ad uno dei due sfidanti per primeggiare.
Arrivò anche un incontro piuttosto importante, e Percy indugiò qualche secondo in più fissando il foglio, prima di chiamare <<Rajan contro Rivers!>>
Le due amiche, avendo il cognome in successione in ordine alfabetico, si trovarono subito l'una contro l'altra. Nadia sorrise all'amica facendole un occhiolino <<Dai, andrà bene!>> e si avviò verso l'arena.
Dorothea, invece, si rabbuiò, e sospirò mentre andava a prendere posizione.
<<In posizione. Via!>> dichiarò il Console.
Nadia fece un sorriso scaltro, e si lanciò contro la propria amica con la spada sguainata. Tutto della figlia di Voluptas era disegnato per attrarre, e anche nelle movenze di combattimento, la ragazza era sensuale e provocante, senza nemmeno rendersene conto. Invece, i ragazzi che la guardavano, se ne rendevano conto eccome!
<<Frank, ti è caduto qualcosa...>> mormorò Hazel seduta al tavolo, di fianco al fidanzato.
<<Cosa!?>> chiese lui confuso.
<<La mandibola.>> rispose lei in tono serio, e il ragazzo diventò paonazzo.
Anche Percy osservò la ragazza, rapito, ma rimase ancora più sorpreso dal vedere la reazione di Dorothea, che, prontamente, si scostò all'ultimo momento, agile come una lepre, e con una piroetta colpì l'amica sulla schiena, facendola cadere.
Nadia, che non si aspettava un tale colpo, si rialzò subito e riprese l'attacco. Ma Dorothea pensò che, per ottenere un buon punteggio, doveva far notare i propri punti di forza, come agilità e imprevedibilità, mettendo in risalto le debolezze dell'avversario.
Quindi, in ogni azione, cercò di far notare quanto Nadia fosse debole e lenta rispetto a lei, che, per quanto meno elegante, era una scheggia.
E anche se ultimamente era la recluta più scarsa, Dorothea non aveva affatto dimenticato le lezioni private con Percy, e la sua tecnica ora era molto più complessa, non più solo romana, ma anche d'ispirazione greca, come quella del ragazzo.
Disarmò l'amica in una trentina di secondi, e la fece cadere a terra destabilizzandola nonostante Nadia fosse almeno 10 kg in più. Una volta a terra, la ragazza si voltò a guardare l'amica, sorpresa da quell'inaspettata foga nel combattimento.
Ma Dorothea non aveva finito: sapeva che, se voleva ottenere il massimo dei punti extra, doveva metterla ko. Quindi, dopo un attimo di esitazione, la colpì con l'elsa del pugnale, facendole perdere i sensi.
Percy osservò la scena con un sopracciglio inarcato per lo stupore, e dopo qualche secondo dichiarò <<Rivers vince l'incontro e si aggiudica i 30 punti extra per ko. Proseguiamo...>>
Quando Nadia si riprese, il suo umore non era affatto dei migliori, ed evitò di parlare con Dorothea, che, invece, rimase concentrata in attesa del prossimo incontro.
I round proseguirono veloci, e a ora di pranzo erano già oltre i 400. Percy indette una pausa di 45 minuti, e subito arrivarono delle auree con dei vassoi pieni di bibite e tramezzini per rifocillare le reclute affamate.
Era una tiepida giornata primaverile, e i ragazzi si divisero in gruppetti sugli spalti, godendosi la pausa e il sole, e chiedendosi come fosse la classifica a quel punto. Ognuno di loro aveva potuto tenere conto dei punti extra ottenuti o sottratti, ma non avevano idea di come i giudici stessero assegnando i loro punti.
<<Credo che Markus sia primo...>> esordì Tony bofonchiando a bocca piena.
Markus sorrise <<Penso di essere tra i migliori, ma non so se sono primo. Tengono conto di molti parametri... Ci sono ragazzi molto più agili di me...>>
<<Sì ma i colpi che dai tu... stendi gli avversari con un fendente! Ho paura per quando dovrò affrontarti...>> sottolineò Nadia.
<<E la piccola Dora invece ci sta stupendo! Che ti è preso!? Sembri un demonio!>> esclamò Markus pensando di farle un complimento.
Dorothea, che era un po' in disparte, si imbarazzò e diventò paonazza, mentre Nadia faceva una smorfia di disapprovazione <<Già, e chi se lo aspettava...>> commentò acida.
<<Scusami, Nadia. Volevo solo ottenere il massimo dei punti, non volevo farti male.>> mormorò la ragazza.
<<Non devi scusarti. Stiamo combattendo, sei concentrata sull'obiettivo. E fanculo gli amici, no!?>> disse sprezzante.
Dorothea, affranta, si allontanò dal gruppo e passò il resto della pausa da sola.
Ai giudici invece fu servito il pranzo al tavolo, sempre molto leggero e veloce; spostarono le sedie in modo da disporsi più larghi su entrambi i lati, e Percy, per puro caso, si ritrovò infaustamente seduto tra Reyna e Annabeth, con Hazel di fronte ad osservare con perplessità e astuzia ogni interazione tra il Console e le due ragazze.
All'inizio, era solo curiosa di osservare come fosse il rapporto tra Percy e Annabeth a distanza di oltre un anno dalla rottura. Tuttavia, notò delle reazioni strane da parte di Reyna, e si chiese cosa diavolo stesse accadendo...
<<Un altro po' di vino, Reyna?>> chiese Percy dopo aver notato il calice vuoto della collega.
<<Oh sì, grazie!>> rispose lei più allegra e sorridente del solito, lanciando uno sguardo compiaciuto verso il ragazzo, così gentile nei suoi confronti.
<<... e tu, vuoi dell'altro vino, Annie?>> chiese poi voltandosi alla propria sinistra, verso l'ex fidanzata.
Annabeth, colta alla sprovvista da quella premura, annuì ringraziando e alzò il bicchiere verso il ragazzo, mentre Reyna strinse le labbra impettita.
Hazel socchiuse gli occhi, pensierosa, poi esordì con candore <<Annabeth, come va con Damien? Ormai state insieme da quanto... un anno?!>>
A quella domanda, Percy finse di ignorare il discorso, molto concentrato sul proprio sandwich, mentre Annabeth, che stava bevendo dal proprio bicchiere, sussultò <<Uhmmm, ehm... bene! Tutto bene... Beh, non è che stiamo proprio insieme, comunque...>> sottolineò in imbarazzo.
Un sopracciglio di Percy schizzò in aria in uno scatto repentino, poi sul suo volto tornò la poker face...
<<Oh, davvero? Quindi... siete solo... cosa siete?!>> insistette Hazel.
<<Ehm, non mi piace dare delle definizioni così rigide in questi casi, diciamo che siamo due adulti che godono della reciproca compagnia, ecco...>> spiegò la ragazza in tono acuto.
<<Ah, capisco...E tu, Percy, godi della compagnia di qualcuno, ultimamente!?>> chiese Hazel curiosa e insolente. A dirla tutta, non le sarebbe dispiaciuto se i suoi due migliori amici fossero tornati insieme... che male c'era a forzare un po' le cose!?
Percy si accigliò per quella domanda improvvisa e diretta <<Chi, io!?>> chiese in tono un po' imbranato.
Intanto, sotto al tavolo, Reyna allungò di nascosto una mano verso il compagno, accarezzandogli l'inguine e facendolo sussultare un attimo sul posto. Ad Annabeth, l'unica dalla loro parte del tavolo, non passò inosservato questo gesto, ma fece finta di nulla.
Ormai, aveva capito che quei due andassero a letto da tempo, e aveva avuto al conferma lo scorso agosto da Percy stesso; quindi, aveva avuto tutto il tempo per farsene una ragione tanto da non stupirsi più...
<<Ma cos'è, un interrogatorio sulla vita sessuale dei partecipanti a questo pranzo!?>> sbottò Reyna ridacchiando, e proseguì <<Hazel, da te non mi aspettavo domande così piccanti!>>
Hazel si irrigidì, e diventò paonazza <<Beh, io... io ero solo curiosa... Vedo così poco i miei amici, ultimamente...>> cercò di giustificarsi, mentre Lavinia ridacchiava, ignara di tutto.
Anche Frank non sembrava aver capito cosa stesse accadendo, e si unì alla risata.
<<Tranquilla, Hazel... non sono mica offeso!>> le disse dolcemente Percy, poi inspirò e rispose <<Comunque, no... non mi vedo con nessuna.>> dichiarò in tono cauto chiudendo la questione, senza guardare in volto nessuna delle due ragazze al proprio fianco. E Reyna ritrasse la propria mano.
Percy si alzò di scatto dal tavolo <<Bene, è ora di riprendere il torneo. A questo ritmo, finiremo verso le 18, in perfetto orario!>> e sorrise verso Annabeth, come a dirle "Vedi?! Tu fai tanti calcoli logici, ma alla fine ho ragione io!" e andò verso l'arena per richiamare l'attenzione dei ragazzi.
Reyna attese qualche secondo, poi si alzò anche lei e seguì il collega. Lo raggiunse alla svelta, e finché erano a distanza d'orecchi, sussurrò <<Quindi, non ti vedi con nessuna!?>> chiese un po' offesa e sarcastica.
<<No, non mi pare proprio. Perché?>> chiese lui con ingenuità.
<<Ah. Quindi, io e te, non ci vediamo, ogni sera!?>> chiese con ironia.
<<Uhm, no. Noi scopiamo, ogni sera! È diverso.>> rispose lui risoluto e spavaldo.
<<Sai cosa intendo...>>
<<Certo. E volevi che lo ammettessi al tavolo davanti a tutti i nostri amici, e alla mia ex?>> chiese lui accigliato e divertito.
Reyna si morse le labbra, in difficoltà, mentre lui ridacchiava prendendola in giro.
<<Quando fai così sei insopportabile!>> e tornò indispettita verso il tavolo dei giudici, mentre lui, ancora sorridente per aver vinto quel dibattito, richiamava i ragazzi <<Riprendiamo il torneo! Murray contro Rivers!>>
Dorothea, ancora giù di morale per i sensi di colpa verso Nadia, si avvicinò al centro dell'arena poco concentrata sullo scontro. Del resto, Murray era un buon combattente, ma lei si riteneva migliore.
<<Via!!>>
Murray, piuttosto basso ma muscoloso, fu molto veloce nell'avvicinarsi a Dorothea, che, ancora un po' distratta dai propri pensieri, reagì lentamente. Si ritrovò quindi in difficoltà, e costretta a parare i possenti colpi dell'avversario senza spiraglio per poter attaccare.
Ma fu brava, e con una finta si scostò riprendendo terreno. Provò a contrattaccare, ma Murray era pronto e fisicamente più forte, quindi non si sbilanciò nemmeno e provò a rendere i contraccolpi verso la ragazza più violenti.
Poi, furono tanto vicini che riuscì a darle una gomitata in faccia, facendola cadere. Dorothea si ritrovò seduta a terra, con ancora i pugnali in mano, ma di lì a poco poteva essere considerata inerme e perdere 20 punti.
Percy la guardò cupo e deluso; attese qualche istante, poi sembrò pronto per dichiarare la vittoria di Murray.
Dorothea non gli lasciò il tempo di farlo, e, con rinnovata grinta, ringhiò di frustrazione, si tirò su mettendo il peso sulle mani per slanciarsi, finendo per dare un calcio nel petto al povero Murray in una mossa ispirata alle arti marziali. Una di quelle che Percy le aveva insegnato per rialzarsi da terra di scatto e prendere il nemico alla sprovvista.
Murray cadde a terra lungo disteso perdendo la spada, mentre Dorothea, agile come un gatto, saltò in piedi in posa da combattimento.
Il Console si lasciò sfuggire un mezzo sorriso, e subito dichiarò in tono pacato <<Rivers vince contro Murray, 30 punti extra per ko. I prossimi!>>
<<Quella ragazzina coi pugnali non è niente male...>> commentò Annabeth piacevolmente sorpresa...>>
<<Sì, non male... ma la sua tecnica è strana, molto poco romana...>> sottolineò Reyna poco convinta.
<<Infatti! Molto imprevedibile...! Mi piace!>> esclamò la figlia di Athena segnando i propri punti. E, per quanto non volesse darle ragione, anche Reyna dovette darle punteggi alti.
Dopo quasi 4 ore, mancavano ormai solo una cinquantina di incontri, che si sarebbero svolti in circa un'ora in base alla tendenza tenuta fino a quel momento; e la speranzosa Dorothea, nonostante partisse svantaggiata, era sicura di aver racimolato abbastanza punti da essere almeno tra i primi 10.
Certo, forse stava prendendo un granchio e sarebbe risultata tra gli ultimi una volta svelati i voti dei giudici. Ma si era impegnata tanto, e non era mai stata mandata ko, né tantomeno resa inerme. Era solo stata disarmata un paio di volte, per distrazione, e aveva pestato i piedi a più non posso in quei momenti!
E aveva sfruttato tutte ciò che Percy le aveva insegnato.
Aveva battuto Nadia, e anche Tony, senza pensarci due volte e usando i loro punti deboli. Era dispiaciuta, ma se avesse potuto tornare indietro, l'avrebbe fatto di nuovo per avere la possibilità di partecipare a quella missione...
<<Bauer contro Rivers!>> chiamo il Console.
I due amici si avvicinarono mettendosi l'uno di fronte all'altra. Markus le sorrise <<Prometto che farò piano, Dora...>> le disse dolcemente. Dorothea alzò un sopracciglio <<Perché dovresti? Io non lo farò!>>
<<Via!!>>
Stavolta, fu Dorothea a prendere l'iniziativa e iniziare a colpire Markus, perché lo conosceva: aveva una grande resistenza fisica, ed era molto forte; se aveva una possibilità di batterlo, era solo con astuzia e agilità, ma doveva disarmarlo subito, o, in uno scontro lungo, lui avrebbe avuto la meglio.
Provò dei colpi veloci coi pugnali nei punti che sapeva essere scoperti per uno spadaccino, soprattutto per uno della stazza di Markus.
Il ragazzo rimase stupito da quell'iniziale foga, ma si riprese e si sforzò di parare i micidiali colpi dell'amica sottovalutata. Eppure, non l'aveva mai vista combattere così: negli allenamenti quotidiani, non si era mai impegnata così tanto, né aveva dimostrato una tale abilità tecnica... e si chiese dove diavolo l'avesse appresa!
La ragazza fu così veloce, che riuscì a cogliere l'amico alla sprovvista, e per un attimo pensò di avere ormai la vittoria in pugno: forse non poteva metterlo ko, ma poteva disarmarlo con una finta!
Poi, un fulmine le attraversò la mente, e si ricordò delle lezioni private con Percy, e dei suoi consigli "Non distrarti! Non gongolare! Non hai ancora vinto, resta concentrata!" le diceva la voce del ragazzo in tono ammonitorio, nella sua testa.
Ed ebbe giusto una frazione di secondo per tornare lucida e rendersi conto che Markus stava per fare una finta a sua volta, e l'avrebbe colpita con una tale forza da mandarla a terra, sicuramente!
Con tutta la velocità di cui era in grado, si scansò e girò su sé stessa per trovarsi sul fianco del ragazzo, la stessa mossa che faceva sempre Percy per spostarsi velocemente e cambiare punto di attacco.
Ma Markus riuscì a difendersi, e con una straordinaria rimonta colpì la ragazza ad un polso.
<<AHHH!!>> urlò Dorothea, mentre il pugnale le cadeva di mano. Fece un balzo indietro e guardò Markus esterrefatta, temendo che questo decretasse la fine dell'incontro. Si voltò di scatto verso Percy, che osservava la scena con interesse, ma senza proferire parola.
Dorothea si accigliò, confusa, e lanciò uno sguardo interrogativo al Console, che, in risposta, sembrò indicare l'altra mano della ragazza con un cenno della testa, come a dirle "Non sei disarmata! Coraggio, continua!"
Tutto questo era accaduto in un paio di secondi, durante i quali Markus era tornato all'attacco. Dorothea si voltò a guardarlo, pronta allo scontro, e gli corse incontro con uno sguardo folle.
Markus non credette a ciò che vedeva, e capì troppo tardi di avere già visto quella mossa: Dorothea fece un preciso e veloce balzo verso l'alto, oltre il ragazzo, con un'elegante capriola, e gli calò dietro le spalle, dove gli si arrampicò sulla schiena puntandogli il pugnale alla gola. Era la seconda volta che veniva sconfitto con quella tecnica.
<<Rivers vince contro Bauer. 20 punti extra per averlo reso inerme. Proseguiamo!>> decretò Percy, e i due amici tornarono verso gli spalti senza parlarsi.
Markus forse era ferito nell'orgoglio, ma a Dorothea non interessava: magari non sarebbe arrivata tra i primi 3 quella sera, ma aveva battuto il migliore spadaccino della Settima Coorte, e quello era già un premio di consolazione!
Alle 17:30, tutti gli incontri erano terminati, e al tavolo dei giudici si stavano tirando le somme, mentre il Console Jackson passeggiava avanti e indietro senza proferir parola onde evitare di influenzare i voti.
I ragazzi fremevano dall'ansia, gironzolando tra gli spalti e scambiandosi complimenti e pareri. E uno degli argomenti gettonati era l'incredibile performance della più sfavorita dell'intera Legione.
Dopo 20 interminabili minuti, videro il Console Jackson avvicinarsi al tavolo dei giudici, dove la ragazza bionda, che avevano scoperto essere nientemeno che la sua ex Annabeth Chase, gli porse un foglio ripiegato, su cui aveva riportato la classifica dopo aver raccolto e sommato i vari voti.
Il ragazzo aprì il foglio per sbirciare, sforzandosi di mantenere un'espressione impassibile. Poi inspirò, e si voltò verso le reclute, già tutte in riga per l'annuncio ufficiale.
<<Bene, questa giornata impegnativa si è conclusa. La classifica intera sarà disponibile nella bacheca della Coorte stasera, ma mi complimento con tutti per aver sostenuto 39 combattimenti a testa. Ora, però, chiamerò i primi 3 della classifica, che avranno l'onore di seguire me e la Console Ramirez-Arellano in un'impresa epica.
I ragazzi, impazienti, trattennero il fiato, mentre il loro istruttore apriva di nuovo il foglio per proclamare i 3 campioni <<Con un totale di 4037 punti, si aggiudica il primo posto di questo torneo... Markus Bauer!>>
La Coorte applaudì il discendente di Marte, che, orgoglioso e sorridente, usciva dalla propria fila diretto al fianco del Console, il quale gli faceva cenno di posizionarsi al proprio fianco.
<<Il secondo campione, con un punteggio totale di 3909 punti, è... Ryan Foster!>> esclamò Percy, e cercò con lo sguardo il figlio di Vulcano.
Tutti applaudirono il ragazzo, che, con il proprio martello stile Thor, aveva causato più ko di chiunque altro!
Quando l'applauso fu terminato, il Console tornò a guardare il foglio tra le proprie mani, e il suo sorriso si fece tirato. Indugiò qualche istante più del normale, e poi disse <<E al terzo posto, con 3851 punti, si posiziona... Dorothea Rivers.>> e richiuse il foglio senza alzare lo sguardo.
Dorothea si aprì in un gran sorriso: avrebbe voluto saltellare di gioia e gridare, ma si trattenne, e raggiunse i due compagni fuori dalle file, vicino al Console, che ancora non l'aveva degnata di uno sguardo.
Nonostante fino al giorno prima fosse altamente improbabile che Dorothea si piazzasse tra i primi 3 della Coorte, dopo averla vista all'opera, nessuno ebbe da obiettare, e la applaudirono quanto i due ragazzi. Anche al tavolo dei giudici qualcuno la omaggiò con un applauso e un sorriso.
<<Bene, bravi a tutti. Rompete le righe.>> dichiarò Percy, poi si voltò verso i suoi 3 vincitori <<Voi, invece, preparate un borsone con l'occorrente per una missione. Potremmo stare via anche delle settimane, viaggiate leggeri ma portatevi tutto il necessario. Ci vediamo alle porte ovest della città tra un'ora.>> disse in tono pratico.
<<Sissignore!>> risposero in coro, e dopo il saluto romano al loro Console, si avviarono verso il dormitorio.
<<Rivers...>> chiamò d'un tratto Percy.
Dorothea, che era ormai a qualche metro di distanza, si sentì come trafitta da una lancia, e si voltò piano verso il ragazzo <<Sì, Signor Istruttore?>> chiese candidamente.
Percy le si avvicinò di qualche passo, con aria ufficiale e sguardo corrucciato, e a bassa voce, con tono molto serio, disse <<Mi chiedevo se... se tu sia la candidata ideale per questa missione. Non ne sono molto convinto...>>
Lei si accigliò, e un po' offesa esclamò <<Ho vinto il torneo classificandomi tra i primi 3. Lei ha detto che i primi 3 avrebbero partecipato alla missione! Me la sono guadagnata!!>>
Percy annuì, quasi infastidito, e ribatté <<Lo so, lo so quel che ho detto... Ma, tuttavia...>> si avvicinò ancora di un passo, e ora Dorothea poté notare la preoccupazione nei suoi bellissimi occhi, mentre con voce più incrinata diceva <<... si tratta di una missione in mare aperto, su una nave... E... visto che temi l'acqua...>>. Non aggiunse altro, sperando che la ragazza si spaventasse e rinunciasse al proprio premio.
Invece, questa ridacchiò, e con un sorriso scaltro rispose <<Ah! Non si preoccupi, Console Istruttore. Un caro amico mi ha insegnato a nuotare, sa?!>> e dopo avergli lanciato un'occhiataccia canzonatoria, gli voltò le spalle e si diresse al dormitorio.
Percy non ebbe nemmeno il tempo di rispondere, ma non ci sarebbe comunque riuscito, dato che rimase di sasso. Ma, dopo qualche istante, si lasciò sfuggire un sorriso compiaciuto, e tornò verso il tavolo dei giudici per gli ultimi saluti.
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